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Bollettino SISSCO n.12, marzo 1994

INDICE:

– Attività della società:

  1. Resoconto del Seminario: Editoria e storia contemporanea.
  2. Resoconto del Seminario: Il sud come problema della storia italiana.

– Istituzioni:

  1. Proposta per la costituzione di una società italiana di studi storico istituzionali
  2. Elenco aggiornato dei soci
  3. Nuovi soci

– Convegni
– Concorsi e borse
– Iniziative:

  1. Il quarantennale dell’ACS
  2. Lettera al Ministro Ronchey

– Call for Papers:

  1. Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università di Pisa
  2. Convegno Internazionale sulla famiglia

Redazione presso:
Dipartimento di Politica, istituzioni, Storia

Università degli Studi di Bologna
Strada Maggiore 45 – 40125 BOLOGNA Fax 051 / 239548

ATTIVITA’ DELLA SOCIETA’:

Resoconto del Seminario SISSCO:

Editoria e storia contemporanea, (Roma, Fondazione Basso, 2.12.1993).
Paolo POMBENI introduce il seminario, illustrandone le finalità. Sottolinea come da un lato gli editori, in relazione alla produzione accademica, godano di margini di manovra piuttosto scarsi, dovendo tenere conto del mercato, e come sia, pertanto, per loro irrinunciabile praticare il terreno di una editoria di divulgazione larga, che per molti versi è male accolta da parte degli studiosi, anche perchè spesso affidata ad autori non specialisti. Uno degli obiettivi di questo seminario proprio quello di fare incontrare editori e studiosi, la domanda e l’offerta, per discutere di questo tema. Presenta a questo punto i relatori della mattinata: Nicola Tranfaglia, Patrizia Dogliani, Salvatore Lupo, Gaetano Quagliariello.

TRANFAGLIA esordisce facendo presente che usciamo da un periodo ‘facile’ per la pubblicazione dei libri di storia; la crisi che colpisce l’editoria lascia pensare che, specie per i più giovani, si stiano approssimando tempi duri.

Esistono, comunque, a prescindere da questo, alcuni problemi strutturali, il maggiore dei quali è rappresentato dalla ristrettezza del mercato dei lettori in Italia, dovuto a:

1. Cattivo funzionamento delle strutture scolastiche, che scoraggiano di fatto il piacere della lettura; 2. Ingorghi nel sistema di distribuzione dei libri, che spesso non si trovano facilmente; 3. Insufficiente preparazione del personale preposto al sistema bibliotecario; 4. Assenza di collane concepite come le University Press dell’area anglosassone.

Tale non è, certamente, la collana verde dell’editore Franco Angeli, dal momento che si tratta di libri ‘fantasma’, i quali non vengono, di fatto, distribuiti; costituisce in tal senso un’aberrazione il fatto che vi siano libri, talvolta buoni, che nessuno può vedere; 5. La disgregazione del sistema universitario nazionale, ricco di molte piccole nuove università prive di adeguate strutture bibliotecarie; 6. La permanenza, tra gli storici, di un settarismo di ‘clan’, esemplificato dall’esistenza di troppe riviste e dall’assenza, all’interno delle medesime, di una equilibrata politica delle recensioni; anche i quotidiani, del resto, per quel che riguarda le recensioni impongono i loro criteri, di rado collimanti con quelli scientifici; 7. L’eccessiva libertà d’azione lasciata ai giornalisti nell’opera di divulgazione; ma, sotto questo profilo, la responsabilità tutta degli storici, che non si impegnano abbastanza al fine di rendere la ricerca comprensibile a un pubblico non rigidamente specialistico. Per i lettori, di fatto, la frontiera tra divulgazione e ricerca è per lo più impercepibile.

Si tratta di pensare, allora, ad alcuni concreti obiettivi da perseguire: 1. Creare una University Press seria; 2. Porsi il problema di una divulgazione ben fatta; 3. Denunziare la cattiva informazione offerta dai mezzi di comunicazione di massa.

La seconda relatrice, Patrizia DOGLIANI, si sofferma su alcuni dei temi proposti da Tranfaglia: crisi economica, riduzione dei finanziamenti pubblici per la pubblicazione delle ricerche, assenza di una vera editoria universitaria. Sottolinea come quest’ultima vada assolutamente creata, in modo da consentire, per esempio, una più vasta circolazione delle tesi di dottorato. Bisogna però, naturalmente, che essa sia selettiva e di qualità.

Dogliani propone poi alcuni temi di riflessione in forma problematica. Mentre depreca la recente moda dell’effimero dalla quale ultimamente sia gli storici sia gli editori le sembrano sedotti, osserva come gli editori tendano a chiedere sempre più spesso libri brevi, senza note e senza bibliografia, privi, insomma, delle tipiche caratteristiche della produzione propriamente scientifica. Si chiede, a questo punto, quali spazi di mercato si aprano per i diversi settori dell’editoria storica; e, ancora, quali possibilità di crescita vi siano nel rapporto tra istituti di ricerca ed editoria. Pone, infine, il problema dell’esistenza o meno di un mercato nazionale (esiste un frazionamento centro/nord – centro/sud? Esiste un meridionalismo editoriale?) e osserva come, per quanto riguarda la dimensione internazionale, in Italia si traduca forse anche troppo e si esporti, invece, troppo poco. La diffusione dei libri in lingua italiana all’estero del tutto affidata ai distributori, che operano in prima battuta la scelta. Per ovviare a questo inconveniente sarebbe – crede – necessario che gli editori offrissero cataloghi meglio concepiti. Dogliani chiude l’intervento deprecando l’assenza di imprese editoriali internazionali e sottolineando anch’ella la necessità, per gli storici, di rivolgersi al pubblico con un linguaggio più accessibile.

Salvatore LUPO concorda sul fatto che in Italia si legge troppo poco. Per quanto riguarda i libri di storia il male maggiore è dato dal fatto che si legge soprattutto produzione di seconda mano, che neppure può essere definita propriamente di divulgazione. Non è, ad esempio, seria divulgazione quella prodotta da Biagi o da Montanelli, i quali non conoscono la letteratura scientifica di base. Osserva poi uno strano fenomeno: l’inverosimile fortuna degli stranieri che scrivono di storia italiana, facendo – loro sì – vera divulgazione. E’ il caso di Dennis Mack Smith. Ciò significa che esiste scarsa propensione od attitudine, tra gli storici italiani, a saturare una domanda di mercato che in realtà preme in tal senso.

Gli storici italiani, per la verità, negli anni passati sono andati in cerca di formule di scrittura che potessero interessare un pubblico più vasto; il caso della collana “Microstorie”. Ma in realtà questa formula non ha incontrato un gran successo. Ha invece avuto fortuna la collana intitolata alla ‘vita quotidiana’, che si situa su un livello scientificamente assai meno raffinato. Lupo ha poi svolto alcune osservazioni sull’esistenza o meno di un ‘senso comune storiografico’ in Italia, ricordando temi come quello del Risorgimento, a suo avviso ormai non più suscettibile di irradiare come un tempo un ‘senso comune’ e rivisitando figure come quella di Croce, la cui opera di sintesi della ricerca presupponeva l’esistenza di un senso comune politico oggi non più riscontrabile. La storiografia comunista del dopoguerra non è ad esempio riuscita ad approdare ad un risultato del genere.

La ristrettezza del mercato dipende, insomma, dalla dialettica tra domanda e offerta. Il compito che gli storici debbono porsi è quello di produrre buone sintesi, che registrino fedelmente i risultati della ricerca, e che possano fungere da validi strumenti didattici, rifuggendo da un uso strumentale della storia ai fini di giustificazione del presente. Perchè ci sia possibile, però, abbiamo bisogno di editori veri, capaci di trasmettere agli storici le esigenze di un pubblico che questi ultimi per lo più non conoscono.

L’assottigliamento dei finanziamenti pubblici per la pubblicazione delle ricerche, infine, non è visto da Lupo come una iattura. Egli pensa, al contrario, che a partire da questo dato di fatto sarà possibile perseguire quella politica di serio rigore editoriale che gli storici italiani negli ultimi tempi hanno sostanzialmente disertato; insomma, si stamperanno meno lavori di scarso o nullo valore.

Gaetano QUAGLIARIELLO nella relazione conclusiva denunzia la situazione di sostanziale impermeabilità tra scuola secondaria superiore e università e segnala come nelle piccole sedi universitarie le biblioteche si trovino spesso in una situazione disastrosa.

Che il mercato si stia restringendo è un dato di fatto. Ma i lavori di sintesi – si chiede il relatore – rappresentano davvero la risposta giusta? L’editoria, per un verso, chiede con insistenza opere “schiacciate” sulla contemporaneità; gli storici, dal canto loro, sembrano mostrare scarsa propensione all’abbandono delle loro discutibili abitudini corporative (ad es. l’infarcimento dei testi con apparati di note buoni più a fini di piaggeria che di informazione). Segnala, d’altro canto, come ci sia da riflettere sul fatto che in un momento in cui mancano i fondi per le ricerche continuino ad essere erogati finanziamenti per la pubblicazione di libri che non saranno mai letti. Osserva poi come l’uso massiccio delle fotocopie rappresenti un altro problema da affrontare. Bisognerebbe agire sugli studenti in modo tale da educarli a farsi una biblioteca personale.

Invita infine a discutere di più sulle biblioteche pubbliche (universitarie e non) e sulla loro politica di acquisizioni e si augura che venga organizzato un sistema più efficace per la promozione all’estero della storiografia italiana.

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Nel pomeriggio i lavori riprendono con interventi del pubblico.

Silvio LANARO si dichiara d’accordo con le riflessioni esposte nelle relazioni della mattina. Invita, però, ad una maggiore responsabilizzazione da parte degli storici. Osserva, ad esempio, come lo ‘scandalo’ rappresentato dall’editore Franco Angeli cui più volte si è fatto riferimento, e che non è comunque il solo è di fatto avallato dagli storici che ne dirigono le collane, i quali non operano la necessaria selezione di qualità. Il discorso va esteso – a suo parere – all’uso irresponsabile che viene fatto dei finanziamenti 40% e 60%. Denunzia poi le incongruenze tipiche della politica di recensioni operata dai quotidiani e formula l’auspicio che gli storici imparino a dialogare con il mercato. Ciò significa: scrivere meglio – in modo più sintetico e con maggior cura della lingua – e abbandonare il sistema delle note ipertrofiche a fini sostanzialmente clientelari. Le buone sintesi – conclude – aiutano anche la diffusione delle ricerche monografiche e l”avventura’ della sintesi dovrebbe essere tentata con minori remore anche da parte dei più giovani.

Paolo POMBENI si chiede da chi è composto il pubblico dei libri di storia. Si tratta, a suo avviso, essenzialmente di persone di formazione giuridica e letteraria. Per far sì che queste cessino di rivolgersi ad opere di ‘bassa’ divulgazione, necessario che gli storici di professione riescano a manovrare con maggior flessibilità lo strumento della narrazione, soprattutto nelle opere di sintesi. Segnala come le recensioni non vengano lette, di fatto, quasi da nessuno e afferma che la storiografia italiana non viene tradotta all’estero perchè l’italiano ha ormai cessato di essere una lingua viva. I mercati esteri per i libri di storia non sono, comunque, in condizioni molto più floride di quello italiano. Un vizio di fondo, tuttavia, a suo avviso tutto peculiare alla situazione italiana: la scarsa curiosità degli studiosi italiani nei riguardi di ricerche i cui temi non coincidano direttamente con quelli coltivati in prima persona. Si legge, insomma, troppo poco in prospettiva di formazione e informazione generale.

Carlo FUMIAN riferisce della recente fiera internazionale del libro di Francoforte, alla quale ha partecipato in rappresentanza dell’editore Donzelli. Segnala come lo stato di crisi per la produzione di storia contemporanea sia generale e non riguardi solo il nostro paese. Parla poi della produzione di storia contemporanea programmata dall’editore Donzelli, in forza di una intensa interazione tra editore e autori. In questo caso è l’editore che sollecita gli autori e ne orienta gli sforzi, in modo tale da spezzare i tradizionali meccanismi basati sulla clientela accademica. Si danno, comunque, problemi di difficile conciliazione tra gli inviti alla sfida intellettuale sollecitata dall’editore e le liturgie di ‘rigore’ accademico connaturate al modo di lavorare degli autori che operano in ambito universitario.

Gianni SCIOLA illustra la politica editoriale perseguita dall’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione. Segnala come nel decennio passato si sia assistito – in linea generale – ad un aumento del numero dei titoli di storia pubblicati, ma anche ad un decremento delle tirature medie; il che significa che il mercato non è cresciuto. Eppure, a giudicare dall’intensa partecipazione degli insegnanti ai seminari e ai convegni di aggiornamento (ricorda, a questo proposito, quello recente di Riva del Garda organizzato dall’editore Bruno Mondadori), il pubblico potenziale si direbbe più vasto di quello che acquista e legge. Sciola segnala poi le difficoltà che va ormai incontrando anche l’editoria sovvenzionata e tende a smorzare almeno in parte i toni polemici oggi da tutti riservati a un editore come Franco Angeli, la cui politica risponde comunque a un’esigenza del mercato. Chiude annunciando lo sforzo, da parte dell’INSMLI, di eliminare dalla propria politica editoriale le pubblicazioni di respiro eccessivamente locale.

Cesare DE MICHELIS (Marsilio editori) fa osservare come l’insoddisfazione e il disagio non siano problemi specifici della storia contemporanea. L’editoria contemporaneistica italiana – aggiunge – non è in realtà in condizioni peggiori di quella estera. Segnala alcuni nodi da risolvere, come il diritto di fare fotocopie, al quale dovrebbero essere posti dei freni. Riguardo alla possibilità di trasformare l’editore in committente, si dichiara d’accordo, aggiungendo che c’è bisogno di buone opere di sintesi. Denunzia poi i guasti sia dell’attuale organizzazione universitaria, che troppo disintegrata e manca di punti di riferimento gerarchici precisi, sia della scuola media superiore, nella quale l’intento pedagogico fa aggio sull’approfondimento delle singole discipline. Ciò che ne deriva una situazione di impermeabilità tra lettori “scolastici” e lettori – per così dire – nella vita. E’ importante infine – conclude – fare libri esplicitamente rivolti agli insegnanti.

Claudio PAVONE individua anch’egli negli insegnanti delle scuole medie e superiori il mercato che gli storici dovrebbero sforzarsi di conquistare, attraverso libri di sintesi idonei all’aggiornamento. Per quel che riguarda il cattivo uso dei fondi 40% e 60% per le pubblicazioni, si domanda se non sia possibile trovare un sistema per rendere le ricerche valutabili ai fini concorsuali senza doverle per forza pubblicare in forma di libro. Ricorda però anche come la pubblicazione a stampa rappresenti una forma di garanzia contro il plagio. Si chiede poi quale sia la politica dì acquisti perseguita dalle biblioteche e – in relazione alle osservazioni svolte da De Michelis sul sistema universitario – segnala come non ci si trovi certo davanti ad un azzeramento della vecchia baronia. Il potere che i commissari esercitano attraverso il sistema dei ancora molto grande. Osserva ancora come alla cattiva circolazione dei libri contribuisca anche l’inadeguatezza dello ‘stile’ tipico delle recensioni italiane: sono troppo allusive e non contribuiscono a un efficace dibattito; dovrebbero essere molto più esplicite. Sottolinea, infine, l’importanza di completare i libri con gli indici dei nomi (che ne allargano, ovviamente, le possibilità di utilizzo) e suggerisce l’opportunità di una politica di aggregazione da perseguire da parte delle troppe riviste pubblicate dalle Società di storia patria.

Ludovico STEIDL (casa editrice Laterza) esordisce annunziando che la merce libro potrà sempre meno permettersi di vendere poco. Informa come la casa editrice Laterza tenda a non praticare il sistema dei sovvenzionamenti 40% e 60%, preferendo, semmai, orientarsi verso la divulgazione (ad esempio, la collana “I Robinson”). E’ il modo di questa casa editrice di compensare i minori profitti derivanti dalle pubblicazioni di profilo più specialistico. Invita gli storici ad abituarsi a pensare le opere di sintesi come attività connaturata al mestiere di docente universitario. Informa, infine, come da due anni presso la fiera di Francoforte la casa editrice Laterza venda più di quanto non compri.

Carmine DONZELLI osserva che un incontro come questo serve soprattutto a una reciproca registrazione delle sensibilità tra storici e editori ed espone poi i desiderata della sua casa editrice. Vorrebbe, soprattutto, che gli storici fossero in grado di rispondere alla domanda civile di storia che emerge dal paese. Per questa nuova, specifica domanda, risposte aggiornate al momento non ve ne sono ancora a sufficienza. Segnala il calo dell’interesse per la storia sociale, egemone nel panorama degli anni ’80, e illustra le modalità ideali di confezione di un suo prodotto: partire da un dato medio di opinione presente nel paese e affrontarlo in maniera critica; scrivere un libro di storia pensando che lo possano leggere anche avvocati o medici. La storia politica oggi è tornata attuale, ma bisogna farla in maniera nuova. In tal senso, si tratta di sollecitare le sedi universitarie, le quali dovrebbero approntare una politica di ricerca funzionale a questa esigenza, in modo da offrire agli editori una scelta calibrata di titoli. Chiude invitando con forza gli storici ad assumersi la propria responsabilità civile di fronte alle novità che caratterizzano il paese.

Filippo MAZZONIS spezza una lancia in favore dell’editore Franco Angeli, osservando che in fondo con le sue collane assume di fatto quel ruolo di University Press di cui si ha oggi a più riprese evocata l’assenza. Mentre è concorde con l’idea di un necessario ripensamento del sistema universitario, dissente da chi giudica eccessivo il numero delle riviste stampate in Italia. Polemizza, infine, con alcune delle affermazioni di Salvatore Lupo a proposito della storiografia sul Risorgimento, nella quale distingue un versante tradizionalista ed uno innovatore; in altre parole, la presenza di un dibattito che segnala la buona salute della disciplina.

L’incontro si conclude con il conferimento dei premi SISSCO per il 1993. Per la sezione A (Sintesi interpretative) è risultato vincente Silvio Lanaro, con Storia dell’Italia repubblicana. Dalla fine della guerra agli anni novanta, Marsilio, Venezia 1992. Per la sezione B (Ricerche monografiche) il premio va invece a Brunello Mantelli, con “Camerati del lavoro”. I lavoratori italiani emigrati nel terzo Reich nel periodo dell’Asse 1938-1943, La Nuova Italia, Firenze 1992. Nel conferire i premi agli autori, entrambi presenti, Paolo POMBENI annunzia la modifica del meccanismo di attribuzione del premio per l’anno prossimo: a formalizzare le candidature saranno direttamente i soci, le cui proposte saranno poi valutate da una giuria nominata dal Direttivo.

Resoconto del Seminario:

Il sud come problema della storia italiana.
Si è tenuta l’11.2.1994 a Sesto S. Giovanni presso lo ISRMO, per iniziativa congiunta dello stesso e della SISSCO, e con la collaborazione della rivista “Società e Storia”, una giornata di studio dedicata al tema “Il Sud come problema della storia italiana”. Ha coordinato Paolo Pezzino e sono intervenuti Alberto Mario Banti, Francesco Barbagallo, Piero Bevilacqua, Biagio Salvemini. I testi delle loro relazioni saranno pubblicati prossimamente da “Società e Storia”. Qui ci si limita a presentare un sunto essenziale dei temi trattati e si registra l’andamento del dibattito seguito alle relazioni.

PEZZINO, partendo dai dati della situazione politica odierna che hanno imposto di nuovo il Mezzogiorno al centro del dibattito pubblico (La Lega e la riproposizione della questione meridionale, la cessazione dell’intervento economico pubblico straordinario nel Mezzogiorno), ha ricordato la forte carica “revisionistica” della più recente storiografia sul Mezzogiorno. Essa tende a respingere il modello dualista di lettura della storia d’Italia, che pure trova ancora voci propense ad applicarlo (si pensi al recente libro di Robert Putnam). Ha poi posto ai relatori le seguenti domande: 1. Si può ancora parlare del Mezzogiorno come categoria interpretativa? 2. Sono accettabili, in particolare, i modelli che insistono sulla differenza culturale (famiglia, parentela, clientela) nella lettura del Mezzogiorno? 3. La questione meridionale è una questione soprattutto politica?

BANTI ha impostato la sua relazione individuando la peculiarità socio-politica dell’Italia meridionale – quale risulta anche dalla più recente storiografia – soprattutto nella debole legittimazione ivi goduta dalle regole che disciplinano l’azione collettiva; per dirla in altre parole, in un deficit di cooperazione. Caratteristiche del Mezzogiorno gli sembrano: i difficili rapporti tra gruppi sociali e stato; la debole diffusione di associazioni formali, tanto di natura economica, quanto di natura politica; la diffusa presenza di una pluralità di reticoli clientelari aventi struttura di action sets, cioè di progettualità a breve termine e transitorie; la forte presenza, infine, di associazioni criminal-formali come dato strutturale. Tutti questi aspetti sono da ricondurre a un dato di fondo: l’assenza di norme cooperative accettate da tutti, e dunque la tendenza del singolo a considerarsi come portatore di una legalità propria. Ha poi sottolineato come, al fine di stabilire se e in che misura simili caratteristiche siano proprie del solo Mezzogiorno, sia necesario approfondire il piano dell’analisi comparata più di quanto si sia fatto finora. Il lavoro svolto da “Meridiana” e dall’IMES in tal senso è meritorio, ma ancora lungi dall’essere completo.

BARBAGALLO, pur apprezzando il lavoro svolto da “Meridiana”, ritiene che il processo di modernizzazione del Mezzogiorno sia stato troppo enfatizzato dalla linea editoriale del periodico. Solo negli anni ’50 il Mezzogiorno diventato questione urbana; prima era essenzialmente un problema di terre e campagne arretrate. In tal senso non gli pare che le ricerche storiografiche attuali abbiano davvero cancellato la lettura della storiografia più tradizionale (ad esempio, Galasso e il concetto di modernizzazione passiva, o Davis e il tema degli imprenditori del Sud come imprenditori dell’arretratezza). La specificità meridionale esce a suo avviso confermata dalle ultime ricerche. Il Mezzogiorno è però da considerare un problema – un problema di fatto, prima che un problema storiografico – della nazione italiana vista nel suo insieme. E’ vero, infine, che ci sono molti Mezzogiorni; se il Sud viene percepito come un tutt’uno, perchè – unica area territoriale in Italia che presenti una simile caratteristica – è stato unito per secoli in un nesso politico-territoriale omogeneo.

BEVILACQUA ha ripercorso le tappe, a partire dal 1986, dell’attività dell’IMES e ne ha individuato la filosofia ispiratrice: offrire un approccio scientifico ai problemi del Mezzogiorno, basato sul dialogo tra i vari saperi sociali a proposito del “laboratorio” storico meridionale. Si trattava di capire come funziona concretamente il Sud, area certamente non assimilabile al Terzo Mondo; non di accontentarsi di offrirne una illustrazione basata sull’assunto di un suo non-funzionamento rispetto ai valori di un ipotetico Occidente avanzato. Ha poi sottolineato come dal punto di vista storico l’immagine unitaria e negativa del Sud sia stata, per così dire, costruita dalla Destra piemontese subito dopo l’unificazione: si trattava di un paese conquistato e anche per questo mal-governabile e sottosviluppato. Ha ricordato il ruolo dei meridionalisti, tra i maggiori intellettuali dell’Italia unita, e ha polemizzato con Putnam a proposito del tema della ‘ereditarietà’ dello spirito civico. Ha chiuso sostenendo anch’egli che il problema va impostato nei termini di una lettura che abbracci tutta la nazione, dal momento che il Mezzogiorno è una realtà situata all’interno di un sistema politico-sociale più ampio. Le specificità del Sud esistono; ma talvolta risultano poi presenti anche in altre aree, talaltra non sono diffuse in tutta l’area del Mezzogiorno. E’ necessario, perciò, liberarsi di alcuni dannosi stereotipi.

SALVEMINI ha esaminato le condizioni di partenza della storiografia italiana sull’età moderna nei primi anni ’60. Mentre nel Centro-Nord si lavorava con categorie finemente analitiche, andando alla ricerca dei gruppi sociali, senza presupporli, nel Sud si aveva a che fare con categorie ‘gigantistiche’ (contadini, borghesi, nobiltà), il cui uso fatalmente portava a strutturare delle analisi ‘per differenza’, cioè propense a sottolineare i deficit. Il fatto che rinunciare, da parte degli studiosi meridionali impegnati sul piano civile, alla visione negativa ‘per differenza’ del Mezzogiorno avrebbe comportato, negli anni ’60, una sorta di abbandono della ‘trincea’ militante. Il problema odierno, viceversa, è quello di modellizzare senza ridurre la complessità. “Meridiana” è nata dentro a questa congiuntura, con l’intento di infondere maggiore spessore analitico a una storiografia sul Mezzogiorno troppo ancorata alle macrocategorie. Si tratta, perciò, di costruire in maniera convincente la domanda che individua il Mezzogiorno come oggetto di ricerca. Revisionare il modo di formulare i problemi non significa depoliticizzarne l’oggetto.

Gli interventi che hanno animato il dibattito si sono in particolar modo soffermati sul tema del pregiudizio meridionale e sul clientelismo come possibile elemento caratterizzante della situazione meridionale.

Un elemento che ha indubbiamente favorito il sorgere di un pregiudizio meridionale è dipeso dalla preesistenza del mezzogiorno come stato unitario che ha contribuito ad appiattire e a rendere omogenea l’immagine del sud, sorvolando invece sulle profonde differenze socioeconomiche che hanno caratterizzato questa realtà al suo interno. Accade così che, negli anni dell’inchiesta Jacini, le condizioni di indigenza del contadino veneto non diventano mai – il nord – mentre quelle del contadino calabrese diventano subito il sud. (Piero BEVILACQUA) Il pregiudizio meridionale si crea all’esterno e in buona misura viene diffuso dalla classe dirigente piemontese all’indomani dell’unità, non fosse però che taluni elementi dello stereotipo piemontese sul sud erano impiegati anche dagli stranieri per descrivere, in genere, le popolazioni italiane. Stendhal ne “II rosso e il nero” raffigura i lombardi come persone dal sangue caldo in sintonia di giudizio con quanto scriveranno gli austriaci. (Marco MERIGGI) L’elemento di maggior rilievo diventa allora lo studio di questi pregiudizi come aveva posto in evidenza Biagio Salvemini nella sua relazione.

E’ tuttavia indubbio che il pregiudizio rappresenta l’indispensabile quadro “concettuale” per operazioni di tipo politico. In questo contesto il discorso si è rivolto al fenomeno della Lega che è stato affrontato negli interventi di Gianfranco PETRINO e Mariuccia SALVATI. Entrambi gli studiosi hanno letto il fenomeno leghista come un moto di difesa del nord che ha timore di diventare sud. L’unica soluzione possibile è vista, da parte leghista, nell’isolamento, masi tratta di un processo di unificazione al ribasso, inevitabile quando una forza come la Lega si sente periferia rispetto allo stato (Salvati). Petrino si chiede se i pregiudizi del leghismo non siano il preannuncio del tramonto dell’occidente caratterizzato da una mortificazione dei valori etici che ha permeato e permea tuttora la politica italiana.

Se il pregiudizio permane è anche perché lo stato, persino nei più recenti decenni, ha continuato a preferire una politica di sviluppo al nord e una politica assistenziale al sud. Nel 1973, anno della crisi petrolifera, le necessità della concorrenza internazionale avevano imposto di rafforzare le roccaforti del triangolo industriale per evitare che queste uscissero dal mercato internazionale, al contempo, l’assistenzialismo verso il sud continuava ad avvantaggiare il nord che era il luogo di provenienza dei prodotti acquistati dalle famiglie meridionali. In questa chiave il problema non si è mai risolto, come fa notare Brunello MANTELLI, perché in Italia non c’è mai stato nulla che abbia somigliato a un Welfare State di tipo svedese o tedesco.

Lo stesso BARBAGALLO non nega le responsabilità degli uomini politici del sud animati da una mentalità assistenzialista, uomini che cercavano di mettersi d’accordo tra loro per chiedere qualcosa allo stato. Dietro questo fenomeno di sudismo piagnone si può ravvisare un fil rouge che parte da Giovanni Nicotera e arriva a Cirino Pomicino. Pregiudizio e forme clientelari sembrano qui trovare il loro indissolubile binomio anche se non è soltanto il clientelismo il carattere peculiare della situazione meridionale. Sul tema del clientelismo gli intervenuti hanno concordato che le forme clientelari hanno caratterizzato altre realtà sociali, piuttosto diverse, dell’Italia e dell’Europa (BANTI, DE BERNARDI, PEZZINO). La mediazione clientelare è stata assai diffusa in tutto il paese e in epoche differenti così, ad esempio, nel Veneto, come nella Toscana del XVI’ secolo, ha rappresentato ovunque il tentativo di distribuzione di risorse in cambio del sostegno politico. Il clientelismo non è carattere peculiare perché esso non determina da solo una realtà sociale: forme clientelari possono inserirsi in contesti molto diversi. La ricerca del tratto distintivo meridionale è passata, negli interventi, attraverso il tema della feudalità. E’ curioso, d’altro canto, notare come lo stato meridionale, benché formalmente unito, si sia trovato nella realtà assai più frammentato di altri stati a causa dei permanere di residui feudali. E’ esemplare il tentativo di eversione della feudalità promosso dall’alto, nel 1812, dalla nobiltà siciliana. Le riforme attuate da questa classe ne produssero anche la rovina senza che vi fosse un rinnovamento del tessuto socioeconomico. Avvennero molti cambi di proprietà che contribuirono allo scatenamento di un violento fazionismo cresciuto nel vuoto del feudalesimo e nell’incertezza giuridica che questo aveva lasciato sui regimi proprietari. (PEZZINO) Il retaggio feudale assume il suo peso nel determinare un contesto che ostacola lo sviluppo e il rinnovamento nel momento in cui il centro non ha sufficiente autorità o appaiono poco chiare le sfere di attribuzione dei poteri. Il caso prussiano ha mostrato invece un feudalesimo di tipo diverso, diarchia ma collaborazione al tempo stesso, dove le funzioni di stato e feudo non si sono sovrapposte. L’elemento che maggiormente caratterizza il contesto meridionale rispetto al nord, soprattutto a partire dagli anni SettantaOttanta del XIX’ secolo, va ricercato nell’assenza di forme cooperative che ha rallentato la formazione di un senso civico e di reti di solidarietà (BANTI)

ISTITUZIONI:

PROPOSTA PER LA COSTITUZIONE DI UNA SOCIETA’ ITALIANA DI STUDI STORICO ISTITUZIONALI

Negli ultimi anni gli studi di storia delle istituzioni dell’età moderna e contemporanea hanno conosciuto anche nel nostro Paese significativi sviluppi. Non è questo il luogo né l’occasione per tentare un bilancio storiografico, ma sono visibili l’accumulazione di ricerche, il crescente perfezionamento degli approcci metodologici, lo scambio sempre più intenso e proficuo con le storiografie straniere nel quadro di quell’indagine comparata delle istituzioni a livello europeo che conosce già i suoi primi momenti di aggregazione e che comunque sembra da più parti consapevolmente perseguita.

Fondamentale è il consolidarsi di uno specifico indirizzo della ricerca definibile in senso proprio come storico-istituzionale. Si realizza così il superamento di quella lunga fase di decollo (decollo in termini accademico-disciplinari, ma anche scientifico-culturali) nel corso della quale la storia delle istituzioni era spesso risultata tributaria di altre discipline, dalle quali aveva di volta in volta mutuato passivamente fonti, impianto culturale e metodologia.

Il dato caratteristico del momento attuale sembra essere la nuova, più cosciente attenzione non più solo per l’assetto formale ma anche per il concreto funzionamento degli apparati istituzionali: la loro vita interna, che appare spesso regolata da codici propri, di non immediata decifrazione; e il momento cruciale del loro impatto con gli assetti sociali e politici, fonte allo stesso tempo delle continuità e delle rotture che ne caratterizzano il complesso dinamismo. In questa dialettica tra istituzione e società la storiografia delle istituzioni va cercando lo specifico percorso che, senza contrapposizioni sterili, può identificarla come autonoma disciplina di studi.

Decisiva si è rivelata, in questo processo, la confidenza – del resto di antica tradizione – con la ricerca d’archivio. L’archivio dell’istituzione pubblica offre allo storico delle istituzioni qualcosa di più che non un deposito di informazioni strumentale al lavoro di ricostruzione storiografica. Sin nella sua strutturazione (il modo stesso della sua organizzazione, la tipologia dei suoi documenti e le regole della conservazione), l’archivio costituisce lo specchio dei rapporti di potere interni all’istituzione, la testimonianza diretta del funzionamento dell’apparato istituzionale. L’archivio stesso e la sua articolazione possono dunque essere oggetto della ricerca.

L’attenzione che il mondo degli archivi mostra all’indagine storico-istituzionale (un’indagine intimamente connessa all’attività stessa dell’ordinamento delle carte) non è dunque casuale. E varrà la pena anzi di segnalare come le sinergie sempre più frequenti tra le due competenze (quella storica e quella archivistica) abbiano dato nel passato e continuino a dare nel presente ottimi risultati proprio nell’ambito della ricerca storico-istituzionale.

A1 quadro denso di potenzialità positive che si è cercato di delineare sommariamente corrisponde tuttavia una situazione di grave dispersione delle risorse.

Pochi sono i momenti di aggregazione organizzativa (e nessuno abbraccia l’intero ambito degli studi storico-istituzionali dell’età moderna e contemporanea); rare le occasioni di discussione scientifica e di scambio tra i ricercatori; rarissima quella pianificazione negli anni degli studi, attraverso équipes affiatate di ricercatori e incisive attività di coordinamento, che certo potrebbe garantire il salto di qualità che molti sentono necessario e possibile.

D’altra parte bisogna ammettere che non sempre il collegamento propriamente accademico (che in teoria dovrebbe assicurare un ambito comune di confronto scientifico e culturale) corrisponde pienamente agli scopi. E’ nota l’occasionalità che caratterizza le aggregazioni accademico-disciplinari nel nostro ordinamento universitario e il rischio che spesso ne deriva di asfittiche chiusure culturali, laddove al contrario occorrerebbe allargare la collaborazione tra studiosi che per oggetto di ricerca, metodologia e impianto scientifico operano sostanzialmente nella stessa area di esperienze, superando un quadro caratterizzato dalla spontaneità delle pur generose iniziative dei singoli, dalla frammentazione e in definitiva dalla difettosa comunicazione.

Infine – ed è un punto di grande importanza – costituisce un limite grave per gli studi, ma anche più in generale un elemento di debolezza della tradizione pubblica nel nostro Paese, l’estraneità tra questo indirizzo di ricerca (specie nel suo versante più propriamente storico-amministrativo) e la realtà attuale della pubblica amministrazione. Si può ben comprendere che in Italia, per complesse ragioni storiche inerenti alla stessa formazione e poi allo sviluppo del sistema amministrativo nazionale, sia stato più difficile che non in altri Paesi realizzare un rapporto stabile tra cultura storiografica e cultura dell’amministrazione; non si può ignorare però la cruciale importanza, specie nell’attuale momento di crisi delle istituzioni, di contribuire al recupero della memoria e perciò anche del senso di identità storica dell’amministrazione pubblica italiana.

E’ per questi motivi che proponiamo dì costituire una società italiana per gli studi storico-istituzionali, alla quale possano aderire tutti gli studiosi del settore, siano essi ricercatori nelle università, operatori degli archivi e delle biblioteche specialistiche, operatori delle pubbliche amministrazioni: quanti, insomma, da varie collocazioni abbiano a cuore gli studi storico-istituzionali e siano interessati alla riflessione sulle radici storiche del fenomeno amministrativo.

La società si pone i seguenti scopi: a) curare la promozione degli studi storico-istituzionali dell’età moderna e contemporanea nel nostro Paese; b) realizzare più solidi collegamenti tra cultura degli studi storico-istituzionali e cultura delle pubbliche amministrazioni; c) sollecitare la difesa del patrimonio delle fonti (si pensi alla necessità sempre più urgente di specifici indirizzi di politica archivistica a tutela di questo settore delle ricerca); d) assicurare la migliore circolazione delle esperienze e il confronto scientifico tra i ricercatore; e) favorire l’apertura programmata e coerente di uno stabile rapporto con gli storici di altri Paesi.

La società si struttura secondo regole statutarie che disciplinano l’adesione dei suoi soci: pubblica un bollettino a cadenza periodica nel quale si dà conto delle ricerche in atto in Italia e all’estero. Promuove ogni anno un convegno volto all’approfondimento di un tema di comune interesse.

Roma, novembre 1993

ELENCO AGGIORNATO DEI SOCI
AURELIO ALAIMO


via degli Angeli, 18 – 40124 Bologna – Tel. 051/332557

insegnante di ruolo di Discipline giuridiche ed economiche presso l’Istituto tecnico commerciale statale di Castiglione dei Pepoli (Bologna)

dottore di ricerca in Storia presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, 1988

pubblicazioni:


-La ricerca della specializzazione: l’industria meccanica emiliana (1850-1950), in P.P., D’Attorre, G. Pedrocco (a cura di), Archeologia industriale in Emilia Romagna Marche, Milano, Pizzi, 1991, pp. 133-152

-L’industria delle macchine automatiche a Bologna: un caso di specializzazione flessibile (1920-1990), in P.P. D’Attorre, V. Zamagni (a cura di), Distretti, imprese, classe operaia. L’industrializzazione dell’Emilia Romagna, Milano, F. Angeli, 1992, pp. 191-238 (in collaborazione con V. Capecchi)

-La città assediata. Amministrazione comunale e finanze locali a Ferrara all’inizio del secolo (1900-1915), in C. Mozzarelli (a cura di), Il governo della città nell’età giolittiana, Trento, Reverdito, 1992, pp. 23-75

-“Crisi del ’29”; “Crisi e trasformazione dell’economia italiana”; “Intervento pubblico in Italia”; “Istituzioni economiche della CEE”; “Mezzogiorno”; “Miracolo economico”; “Ricostruzione”; in S. Zamagni (a cura di), Dizionario enciclopedico dell’economia contemporanea, Torino, Utet, ad vocem, (dattiloscritti in corso di stampa, pp. 26)

-Governare un distretto: la Federcoop di Ravenna dalla ricostruzione allo sviluppo (19451962), in P.P. D’Attorre (a cura di), La cooperazione e il miracolo economico a Ravenna [titolo provvisorio], Ravenna, Longo, (dattiloscritto in corso di stampa, pp. 43)


ricerche:


Politiche regionali e distretti industriali in Italia e in Europa.


FRANCO AMATORI


professore associato Università di Ancona


FRANCESCA ANANIA


pubblicazioni:


-Il 18 aprile 1948. Un evento da interpretare, in N. Tranfaglia (a cura di), Il 1948 in Italia. La storia e i film, Firenze, 1991

-Il paesaggio urbano-industriale attraverso gli audiovisivi, in M. Casciato, S. Mornati (a cura di), Il modo di costruire: 150 anni di costruzione edile in Italia, Roma, 1992

-L’Italia ai primordi dell’informazione televisiva: identità e immagini, in G.P. Brunetta (a cura di), Il cinema italiano del dopoguerra nello spazio politico e culturale europeo, Torino, Fondazione Giovanni Agnelli, 1993

-Storia televisiva e identità nazionale. Esperienze didattiche e di ricerca, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 1, 1993

-L’opinione pubblica sotto tiro. Una storia del pubblico televisivo, Bologna, in via di pubblicazione


ricerche:


Svolge le sue ricerche nel campo della storia delle comunicazioni di massa e della storia della società italiana. Dal 1979 al 1991 ha condotto i suoi studi presso la Fondazione Lelio e Lisli Basso – ISSOCO di Roma e dal 1978 a tutt’oggi collabora in qualità di consulente scientifico con la Verifica Qualitativa Programmi Trasmessi della Segreteria del Consiglio di Amministrazione della RAI. Con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Roma “La Sapienza” mantiene una collaborazione pluriennale che si esprime con la partecipazione a diverse ricerche, dirette dal prof. Alberto Caracciolo, e finanziate dal MURST. Tra le più recenti “Opinione pubblica e mass-media dalla fine dell’Ottocento ai nostri giorni” e “Costi della modernizzazione nella storia d’Italia: ricerche ambientali”. Inoltre negli anni accademici ’89-’90, ’90-‘ 91, ’91-’92, ha tenuto presso il Dipartimento, nell’ambito delle cattedre di Storia contemporanea, una serie di lezioni su “L’utilizzazione delle fonti audiovisive nella storia contemporanea”.


ANTONIO ANNINO


viale Duse 18 – 50100 Firenze professore associato Università di Firenze


GIUSEPPE ARE


professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Pisa, Facoltà di Scienze politiche


LUCA BALDISSARA


dottorando di ricerca presso l’Università di Roma “La Sapienza”


pubblicazioni:


-Orientamenti amministrativi e culture politiche dei consiglieri comunali di Bologna (19461951), in A. Mastropaolo (a cura di), Le élites politiche locali e la fondazione della repubblica, Milano, F. Angeli, 1991, pp. 163-194

-“Senza onore e senza pane”. Industrie di guerra, classe operaia e condizioni di vita a Bologna, in B. Micheletti, P.P. Poggio (a cura di), L’Italia in guerra, 1940-43, Annali della Fondazione Luigi Micheletti, 5/1990-1991, Brescia, 1992, pp. 463-489

-Amministrazioni e amministratori locali nel secondo dopoguerra. Considerazioni sulla storiografia e sul caso bolognese, in L. Baldissara, S. Magagnoli (a cura di), Amministratori di provincia. Consiglieri, Assessori e Sindaci bolognesi dal 1946 al 1970: riflessioni e materiali, Bologna, Istituto storico provinciale della Resistenza, 1992, pp. 13-51

-Gli storici fra produzione storiografica e riproduzione professionale, in L. Baldissara, M. Legnani, M. Pedrolo, Storia contemporanea e Università. Inchiesta sui corsi di laurea in storia, Milano, F. Angeli, 1993, pp. 11-56


ricerche:


Il principale campo di ricerca è attualmente costituito dallo studio dei caratteri e delle culture di governo delle città italiane fra anni Trenta ed anni Cinquanta del Novecento.


ROBERTO BALZANI


via Maroncelli 44 – 47100 Forlì – tel. 05431400466-33622 ricercatore di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi sullo Stato, Università di Firenze. Consigliere della Fondazione “Nuova Antologia” (Firenze), dell’Istituto regionale di studi “U. La Malfa” (Bologna) e dell’Istituto storico provinciale della Resistenza (Forlì)

pubblicazioni:


– Aurelio Saffi e la crisi della sinistra romantica (1882-1887), Roma, 1988

– Questione igienica e tutela della salute nella Forlì pontificia e liberale (1815-1919), Forli, 1990

– Un Comune imprenditore. Pubblici servizi, infrastrutture urbane e società a Forlì (1860-1945), Milano, 1991

-Circoli e politica. Le origini della Consociazione repubblicana ravennate (1863-1872), Bologna, 1993


ricerche:


Si occupa di storia dei servizi pubblici e dell’amministrazione locale fra Ottocento e Novecento e di storia locale romagnola.


ALBERTO MARIO BANTI


via Dandolo 29 – Viareggio Professore associato, Università di Pisa


GIUSEPPE BARONE


via Convento del Carmine 5 – 95000 Catania professore associato Università di Palermo

MICHELE BATTINI


GIOVANNI BELARDELLI


via Nemorense, 100 – 00199 Roma ricercatore universitario, Dipartimento di Scienze Storiche, Università di Perugia

pubblicazioni:


– Introduzione a G. Volpe, L’Italia in cammino, Roma-Bari, Laterza, 1991

– I sacerdoti della nazione: intellettuali e politica nel modello vociano, in C. Carini, V.I. Comparato (a cura di), Modelli di società nella storia del pensiero politico, Firenze, 1993 – “Genio” e “virtù”: suffragio universale e ruolo delle minoranze in Mazzini, in C. Carini

(a cura di), La rappresentanza politica in Europa tra Otto e Novecento, Firenze, 1993 – Il partito degli intransigenti, in I M lino, marzo-aprile 1993

– Dal fascismo al comunismo. Gli scritti politici di Delio Cantimori, in Storia contemporanea, giugno 1993 ricerche: La tradizione mazziniana; intellettuali e fascismo; mitologie storiche.


EUGENIO BIAGINI


Princeton University, New Jersey, USA


FABIO BERTINI


via della Cernaia, 62 – 50129 Firenze Istituto Storico Italiano per l’Età Moderna e Contemporanea

prossime pubblicazioni:


-Nobilitato dalla sua virtù. La carriera di Michele Giuntini banchiere nella Toscana


dell’Ottocento (1777-1845)


-Le società in accomandita a Firenze e Livorno tra Ferdinando II e il Regno d’Etruria, (in

Atti del Convegno in onore di Giuseppe Pansini)

-“Setaioli” e “Compagnardi” a Firenze nella crisi del 1787-1788, (in Rassegni storica toscana)


ricerche:


Sui problemi della rappresentanza di interessi tra gli antichi regimi dell’Ottocento, con un primo studio in corso sul compromesso tra potere centrale e amministrazione delle Comunità dello Stato Pontificio.


PIERO BEVILACQUA


via Montebuono 33 – 00195 Roma professore associato di Storia sociale, Università “La Sapienza” di Roma, Dipartimento di Studi storici dal Medioevo all’età contemporanea


MARIAPIA BIGARAN


via Gazzoletti, 43 – Trento dottoranda di ricerca, Istituto Universitario Europeo, S. Domenico di Fiesole, Dipartimento di Storia e civilizzazione

pubblicazioni:


-Infrastrutture urbane e politica municipale tra Ottocento e Novecento. Il caso di Trento,


in Passato e Presente, n. 25, gennaio-aprile 1991

-Donne e rappresentanza nel dibattito e nella legislazione tra ‘800 e ‘900, in D. Gagliani,

M. Salvati (a cura di), La sfera pubblica femminile. Percorsi di storia delle donne in età


contemporanea, Bologna, Clueb, 1992

-Notabili e governo municipale: il caso di Trento alla fine del secolo, in M. Salvati (a cura

di), Per una storia comparata del municipalismo e delle scienze sociali, Bologna, 1993


ricerche:


Il governo della città tra Ottocento e Novecento.


FRANCESCO BONINI


via G.B. Somis 8 – 00165 Roma


ANNA BRAVO


Università di Torino


LUCIANO CAFAGNA


piazza Buenos Aires 5 – 00198 Roma professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Pisa, Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea


GIAN CARLO CALCAGNO


via Giotto 2 – 40017 S. Giovanni in Persiceto (Bo) professore associato, Università di Bologna


LUCIANA CAMINITI


via Ducezio 15 – 98124 Messina ricercatrice Università di Messina


FULVIO CAMMARANO


via G. Tartini, 4 – 40127 Bologna. Tel. 051/6330520 professore associato di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna (Strada Maggiore, 45 -40125 Bologna; tel. 05116402517-6402500, fax 239548)

pubblicazioni:


-Il modello politico britannico nella cultura del moderatismo italiano di fine secolo, in R.

Camurri (a cura di), La Scienza moderata. Fedele Lampertico e l’Italia liberale, Milano,

F. Angeli, 1992, pp. 309-338


-Nazionalizzazione della politica e politicizzazione della nazione. 1 dilemmi della classe


dirigente nell’Italia liberale, in M. Meriggi, P. Schiera (a cura di), Dalla città alla Nazione.


Borghesie ottocentesche in Italia e in Germania, Bologna, Il Mulino, 1993, pp. 139-163

-Il 1889 a Reggio Emilia, relazione tenuta al Convegno “Le elezioni del 1889 e le prime amministrazioni popolari in Romagna e in Emilia”, Imola, 27-29 ottobre 1989 in Padania, 1994 (in corso di stampa)

-Professions and Parliament in Liberal Italy 1861-1914, in M. Malatesta (ed.), Society and professions in Italy 1860-1914, Cambridge, C.U.P. (in corso di stampa)

-“National Party of Common Sense ” 1885-1892, Adershot, Dartmouth (in corso di stampa)

in preparazione:


– Elites, potere politico, Parlamento 1861-1887, in G. Sabbatucci – Vidotto (a cura di), Storia d’Italia, Bari – Roma, Laterza, vol. II

– Italian liberalism, in F. Cammarano (ed. by), Peculiarities of Italian History, Adershot, Dartmouth – Trasformismo e problema del “centro” politico nella storia europea.


VALERIA CAMPORESI

c/ Viriato 33, 5 – 28010 Madrid

“Profesor honorario” (Facultad de Filosofia – Aula de Cine, Universidad Autonoma de Madrid)

pubblicazioni:


-Non ci sono canguri nel Kent. Il “modello” radiofonico americano e l’introduzione della televisione commerciale in Gran Bretagna, 1940-1954, in D.W. Ellwood, G.P. Brunetta (eds.), Hollywood in Europa, Firenze, Ponte alle Grazie, 1991, pp. 193-206 (versione inglese in D.W. Ellwood, R. Kroes, Hollywood in Europe, in corso di pubblicazione)

-Le non americanisme de la BBC. Etude d’une audience nationale, in Revue d’histoire moderne et contemporaine, in corso di pubblicazione

-Cine y nacionalismo, in A. de Blas (a cura di), Nacionalismo. Diccionario enciclopedico, in corso di pubblicazione

-Being British. The “BBC style” through the test of time, 1922-1954, in Media culture and society, numero speciale dedicato alla storia dei media, in corso di pubblicazione


ricerche:


Ho appena terminato una ricerca sulla storia del cinema spagnolo degli ultimi cinquant’anni centrata su tre aspetti della problematica politica/mercato in relazione con la produzione culturale (la difesa dell’identità nazionale, il cinema popolare, un caso di intervento politico sistematico).


RENATO CAMURRI


via Cairoli, 14 – 36100 Vicenza. Tel. 04441546675

titolare di borsa post-dottorato presso il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di

Venezia


pubblicazioni:


-R. Camurri (a cura di), La scienza moderata. Fedele Lampertico e l’Italia liberale, Milano, F. Angeli, 1992

-1 signori della politica. Un’oligarchia della terra nel Veneto post-unitario, in Venetica. Annuario di storia delle Venezie in età contemporanea, n. 2, 1993


ricerche:


Stò completando un lavoro sulla storia dei collegi elettorali, e ho da poco avviato un progetto di ricerca su Associazionismo e rappresentanza degli interessi nell’Italia liberale.

Coordino il progetto per la pubblicazione del Carteggio Lampertico.


VITTORIO CAPPELLI


via Giano della Bella, 25 – 50124 Firenze

docente di Italiano e Storia nell’Istituto d’Arte di Firenze. E’ presidente del Laboratorio di

storia “Dedalus” e redattore dell’omonima rivista

pubblicazioni:


-Il fascismo in periferia. II caso della Calabria, Roma, Editori Riuniti, 1992

-Lo sguardo di un botanico nella provincia borbonica, in Petagna, Terrone, Tenore, Viaggio in alcuni luoghi della Basilicata e della Calabria Citeriore (1826), Edizioni Prometeo, 1992


-Il “quarantotto” di Alberto Savinio. A proposito di uno sconosciuto diario di viaggio in


Calabria, in Da~, n. 10, 1993

-Il paesaggio e l’antico, le strade e gli uomini, in L. V. Bertarelli, Viaggio in Sicilia nel 1898,


Sellerio, (in corso di stampa)

-Da Santa Croce a Porta Romana. Le molte ambizioni di un istituto modello, in Il mestiere


dell’arte. Storia dell’Istituto d’arte di Firenze, Olschki, (in corso di stampa)


ricerche:


-Ha promosso e organizzato un gruppo di ricerca sulla storia dell’Istituto d’arte di Firenze

dal 1869 ad oggi (i risultati della ricerca, coordinata da Simonetta Soldani, sono in corso

di stampa). Ha iniziato una ricerca sulla storia dell’associazionismo in Calabria dall’Unità

ad oggi.

-Sta curando l’edizione di alcuni diari di viaggio nel Sud (entro il ’94 h prevista la

pubblicazione di testi di Alberto Savinio, Luigi V. Bertelli e Maurice Maeterlinck)


ALBERTO CARACCIOLO


professore ordinario di Storia moderna, Università “La Sapienza” di Roma, Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età Contemporanea


CRISTINA CASSINA


via Mazzini, 96 – 55045 Pietrasanta (Lu) dottoranda in Storia della Società Europea presso l’Università di Pavia (direttore di tesi prof. Regina Pozzi)


pubblicazioni:


-I lavori parlamentari della “Chambre Introvable “, in Critica storica, n. 3/4, 1989

-cura di La storiografia sull’Italia contemporanea, Pisa, 1991

-La corte francese. Dall’Ancien régime alla Restaurazione, di prossima pubblicazione in

Storia e Dossier


ricerche:


Sto passando il secondo anno di dottorato a Parigi, presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, grazie al programma Erasmus e alla disponibilità del prof. Pierre Rosanvallon. Questo soggiorno consente di lavorare su materiali, raccolti principalmente alla Bibliotèque Nationale, da i quali si intenda trarre uno studio sui pubblicisti “ultras” durante i primi anni della Restaurazione francese (1814-1820).


MARINA CATTARUZZA


via Diaz 14 – 34100 Trieste

ricercatore confermato presso il Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Trieste e supplente di Storia contemporanea presso la Facoltà di Lingue dell’Università Ca’ Foscari di Venezia

pubblicazioni:


– Slovenes and Italians in Trieste, 1850-1914, in M. Engman e altri (a cura di), Ethnic Identity in Urban Europe (Comparative Studies on Governments and Non-Dominant Ethnic Groups in Europe, 1850-1940, vol. VIII), Darthmouth, New York University Press, 1992, pp. 189-219

-Das Kaiserbild in der Arbeiterschaft am Beispiel der Werftarbeiter in Hamburg und Stettin, in C.G. Röhl (a cura di), Der Ort Kaiser Wilhelms IL in der deutschen Geschichte (Schriften des Ristorischen Kollegs – Kolloquien 17), Miinchen, 1991, pp. 131-144

-Les ouvriers des chantiers navals d’Hambourg et le mouvement syndical allemand (18801913), in Le Mouvement . ial, n. 156, juillet-septembre 1991, pp. 23-44

-Tra logica cetuale e società borghese: il “Casino Vecchio” di Trieste (1815-1867), in Quaderni storici, a. XXVI, agosto 1991, pp. 419-450


-La percezione del partito socialdemocratico da parte delle forze politiche del Secondo


Reich. Il dibattito al “Reichstag” sui “Sozialistengesetze” nel 1878, in R. Gherardi, G.

Gozzi, l concetti fondamentali delle scienze sociali e dello Stato in Italia e in Germania tra


Otto e Novecento (Annali dell’Istituto storico italo-germanico, Quaderno 32), Bologna,

1992, pp. 137-158


ricerche:


La socialdemocrazia di lingua italiana in Austria dalle origini allo scoppio della Guerra Mondiale. La ricerca si ripromette di ricostruire le linee ideologiche, lo spessore organizzativo e l’articolazione del movimento operaio socialista nel Litorale asburgico (Trieste, Goriziano, Istria) e nel Trentino. Particolare attenzione viene rivolta ai nessi tra movimento operaio di lingua italiana e socialdemocrazia austriaca, ai rapporti con il partito socialista italiano, alla questione nazionale e alla base sociale della socialdemocrazia nei territori in questione


STEFANO CAVAZZA


via Misa, 24 – 40129 Bologna. Tel 051/544370

borsista post-dottorato presso il Dipartimento di Politica, Istituzioni e Storia, Facoltà di

Scienze Politiche dell’Università di Bologna

pubblicazioni:


-Arte popolare, intellettuali e questione artigiana: Edwin Redslob e la mostra di Dresda, in Rivista di storia contemporanea, n. 1, 1991

-Die italienische Volkskunde und Südtirol während des Faschismus, in R. Johler, L. Paumichl, B. B. Plankesteiner (a cura di), Im Auge der Ethnographen, Wien/Lana, Edition perProcura, 1991, pp. 170-192

-Feste popolari durante il fascismo, in F. Tarozzi, A. Varni, Tempo libero nell’Italia unita, in Quaderni del Dipartimento di Storia dell’Università di Bologna, n. 4, 1992, pp. 99-119

-Arte popolare e intellettuali durante il nazismo, in Italia contemporanea, n. 4, 1993

-Tradizione regionale e riesumazioni demologiche durante il fascismo, in Studi Storici, n.2-3, 1993


ricerche:


Oltre alla rielaborazione e pubblicazione della tesi di dottorato sulle feste popolari durante il fascismo, si sta occupando dell’Invenzione della tradizione (dal fascismo alla Lega Lombarda) e del problema delle identità culturali regionali nella storia d’Italia


LAURA CERASI


via Vallon 96 – 30174 Venezia-Mestre


GIUSEPPE CIVILE


via Vaiani 11 – 80010 Quarto (Na) ricercatore confermato, Università di Napoli, Dipartimento di Discipline storiche


FULVIO CONTI


ricercatore di Storia contemporanea presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze (Dipartimento di Studi sullo Stato)

pubblicazioni:


-Crescita urbana e infrastrutture in Italia e in Europa. Studi sull’industria del gas tra Otto e Novecento, in Italia contemporanea, n. 186, marzo 1992, pp. 103-111

-The creation of a Regional Electrical System: Selt Valdarno Group and the Electrification of Tuscany (1890-1920), in Electricité et électrification dans le monde, Actes du deuxième colloque international d’histoire de l’électricité (Paris, 3-6 juillet 1990), réunis et édités par M. Tredi, Paris, Presses Universitaires de France, 1992, pp. 155-168

-Tempo del lavoro, tempo della festa. Sindacato e tempo libero nel secondo dopoguerra, in F. Tarozzi, A. Varni (a cura di), Il tempo libero nell’Italia unita, Bologna, Clueb, 1992, pp. 121-149


-Fra ortodossia e compromesso. Aurelio Sai e il movimento repubblicano radicale negli


anni Ottanta, in Bollettino della DomusMazziniana, XXXVIU (1992), n. 2, pp. 127-149

-La Romagna contemporanea fra storia sociale e storia politica, in Memoria e Ricerca, I

(1993), n. 1, pp. 199-206


ricerche:


Negli ultimi anni si è occupato di storia dei servizi pubblici e delle infrastrutture urbane in Italia fra ‘800 e ‘900, dedicando particolare attenzione alla nascita e allo sviluppo dell’industria elettrica. Attualmente, oltre a proseguire questo filone di studi, sta curando la pubblicazione presso la Fondazione Nuova Antologia del primo volume del carteggio fra Gian Pietro Viesseux e Cosimo Ridolfi (1821-1838) e ha in corso ricerche sul sistema elettorale e politico nell’Italia liberale.


GIOVANNI CONTINI BONICOSSI


via dei Portico 21 – Firenze


PAUL CORNER


via Frangipane 24 – 00184 Roma. Tel. 06/6785250 professore ordinario – Storia dell’Italia contemporanea – Dipartimento di Scienze storiche, giuridiche, politiche e sociali – Università di Siena

pubblicazioni:


-Donne, fascismo e mercato del lavoro in alcune zone di pluriattività, in Le donne nelle campagne italiane del Novecento, Annali dell’Istituto A Cervi, n. 13, 1991

-cura di Dall’agricoltura all’industria: la trasformazione economica italiana dall’Unità


alla seconda guerra mondiale, Milano, Unicopli, 1992

-Agricoltura e industrializzazione, in Rivista di stia economica. 9, 1-2, 1992

-Contadini e industrializzazione. Società rurale e impresa in Italia 1840-1940, Roma-Bari,

Laterza, 1993

-Le fascisme e la mémoire de la guèrre, in Vingtieme siècle, 1993 (in corso di stampa)


ricerche:


– fascismo italiano e confronti con altri regimi autoritari e totalitari

– agricoltura e processi di industrializzazione

– pluriattività e famiglia agricola multipla


GUIDO CRAINZ


via Dandolo 16 – 00153 Roma ricercatore di Storia contemporanea, Università G. D’Annunzio di Chieti, Dipartimento di Storia e Critica della Politica


BRUNELLA DALLA CASA


Istituto storico provinciale della Resistenza di Bologna


LEANDRA D’ANTONE


ricercatrice confermata in Storia economica, Università “La Sapienza” di Roma, Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’età contemporanea


PIER PAOLO D’ATTORRE


Ricercatore confermato, Università di Bologna, Dipartimento di Discipline storiche. In congedo.

CECILIA DAU NOVELLI


COSTANZA D’ELIA


salita Arenella, 43 – 80129 Napoli ricercatrice CNR presso l’Istituto di Studi sull’Economia del Mezzogiorno nell’età moderna, viale Gramsci, 5 – 80122 Napoli


pubblicazioni:


-cura di 11 Mezzogiorno all’inizio dell’Ottocento. Il decennio francese, Bari, Laterza, 1992

-Miracles and Mirages in West German Economy. The Literature of the 1980s, in Journal of European Economic History, n. 3, 1993


ricerche:


i lavori pubblici nel Mezzogiorno preunitario; immagini della regalità e rappresentazioni del dolore (fonte: suppliche).


ANDREINA DE CLEMENTI


piazza Regina Margherita 19 – 00198 Roma professore associato di Storia contemporanea, Istituto Universitario Orientale, Napoli, Dipartimento di Scienze Sociali


FULVIO DE GIORGI


ricercatore confermato presso l’Istituto di Storia Moderna e Contemporanea, Università Cattolica del Sacro Cuore

pubblicazioni:


-Cattolicesimo e civiltà moderna nella storiografia di Giorgio Candeloro, Lecce, Capone, 1990


-Sul rapporto tra storia locale e storia generale nella storiografia italiana dopo i11945, in

Bollettino storico pisano, 1990, pp. 345-354


-Candeloro storico del movimento cattolico: caratteri e attualità di una lezione, in AA. VV.,

La storiografia sull’Italia contemporanea. Atti del convegno in onore di Giorgio Candeloro,


Pisa, Giardini, 1991

-Impegno sociale e spiritualità del “Cuore di Gesù”, in AA.VV., Nuove mete dell’azione


sociale. La “Rerum Novarum” trapassato e futuro, Bologna, Dehoniane, 1992


ricerche:


-teoria e storia della Storiografia. In corso ha una ricerca su Delio Cantimori

-per una storia religiosa dell’Italia contemporanea, misticismo popolare e devozione al

Sacro Cuore, modernizzazione ecclesiale, cultura cattolica tra Otto e Novecento.


GABRIELE DE ROSA


professore ordinario di Storia contemporanea, Università “La Sapienza” di Roma, Facoltà di Scienze Politiche


TOMMASO DETTI


via di Montironi 9 – 50011 Antella (Fi) professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Siena, Dipartimento di Storia


PAOLA DI COPI


via S. Francesco di Sales 93 – 00165 Roma ricercatrice Università di Urbino


MARCO DI GIOVANNI


dottorando di ricerca in “Crisi e trasformazione della società”, Università di Torino

pubblicazioni:


-“Eroi” contro la nazione, “vincitori” senza memoria: i paracadutisti della RSI e del Regno del Sud, in M. Legnani (a cura di), Guerra, guerra di liberazione, guerra civile, Milano, F. Angeli, 1990


-I paracadutisti italiani. Volontari, miti e memoria della seconda guerra mondiale, Gorizia, Goriziana, 1991, pp. 337

-1 periodici livornesi tra dopoguerra e fascismo 1919-1943, Livorno, 1992, pp. XVI, 217


ricerche:


– stampa periodica a Livorno tra età giolittiana e Grande Guerra

– la guerra tecnologica tra mito e modernità. Italia 1935-1945

– Associazionismo e classi dirigenti a Livorno tra età della Sinistra e “biennio rosso”


LORETO Di NUCCI


via del Pasticcio 3 – 06122 Perugia

dottore di ricerca in Storia presso l’Università degli Studi di Perugia; è attualmente borsista

della Fondazione Luigi Einaudi di Torino. 1 suoi interessi si collocano nell’ambito della storia

politica, della storia della cultura e della storia delle idee

pubblicazioni:


-II condizionamento imposto dalle acque agli insediamenti, in L’Umbria e le sue acque, Milano, Electa, 1990

Roberto Michels “ambasciatore” fascista, in Storia contemporanea. n. 1, 1992

– Fascismo e spazio urbano. Le città storiche dell’Umbria, Bologna, Il Mulino, 1992

-Il mito della “Oxford fascista “, in E. Antinoro, P. Ceccarelli, L. Di Nucci, R. Rossi, Mezzo


secolo di urbanistica, Perugia, Protagon, 1993, pp. 37-57

-introduzione e cura del volume R. Balbi, Ebrei, razzismo e antisemitismo, Roma, Theoria, 1993


ricerche:


Ha svolto ricerche sulla cultura del tempo libero nella società contemporanea, soffermandosi, in particolare, sul tema dello sport di massa e sul rapporto tra la sua diffusione e il sorgere di ideologie nazionaliste e militariste. Sta lavorando ad un progetto dal titolo: Germanesimo e Nazionalsocialismo in Italia 1922-1945.


PATRIZIA DOGLIANI


via Masia 2 – 40138 Bologna. Tel. 051/248780

ricercatore confermato presso l’Università di Modena, Facoltà di Economia e Commercio, in trasferimento all’Università di Bologna, Facoltà di Scienze Politiche. Docente (su affidamento) di Storia dell’Europa contemporanea. Già Visiting Professor (1989-1992) presso la New York University. Abilitata a Maître de Conférences in Francia.

pubblicazioni:


-Un laboratorio di socialismo municipale: la Francia, 1870-1920, Milano, F. Angeli, 1992, pp.320

-Lo sport operaio tra le due guerre. 1. Le politiche del tempo libero dell’Ufficio internazionale del lavoro come misure anticrisi, e Lo sport operaio tra le due guerre. Le organizzazioni e gli incontri internazionali, in Ludus. Sport & Loisir, I, n. 1, aprile 1992, pp. 51-61; n. 2, luglio 1992, pp. 90-97

-Les monuments aux morts de la Grande Guerre en Italie, in Guerres mondiales et conflits contemporains, n. 167, juillet 1992, pp. 87-94

-Forti e liberi a Torino. Un’inchiesta del 1923, in Italia contemporanea, marzo 1993, n.190, pp. 115-128

-Teoria e pratica amministrativa dei socialisti carpigiani dal 1908 al 1915, in Alfredo Bertesi e la società carpigiana del suo tempo, Modena, Mucchi, 1993, pp. 564-583


in pubblicazione:


-Générations et révoltes en Italie au XXe siècle dans l’histoire et l’historiographie italiennes, in L’Homme et la société. Revue internationale de recherches et de synthèses en sciences sociales. Paris,

-L’americanizzazione dell’Olocausto: l’United States Holocaust Memorial Museum, in Ventesimo Secolo, n. 10, gennaio-aprile 1994

-Guerra e memoria nella società contemporanea, in L’uso pubblico della storia, Irsifar, F. Angeli, 1994

-See America first. il National Park Service nella storia amministrativa e sociale americana, in Storia Amministrazione Costituzione, Annale dell’ISAP, 1994


ricerche:


Il suo lavoro si muove nell’ambito della storia politica, sociale e culturale comparata del mondo occidentale, europeo e nord-americano, tra la fine dell’Ottocento e la Seconda guerra mondiale. Tra i principali temi della ricerca di questi anni: politica amministrativa e politiche sociali delle sinistre in Europa tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta; storia delle generazioni, giovani e politica nel Novecento; memoria e rappresentazione dei conflitti in epoca contemporanea.


MIRCO DONDI


via Renato Fucini 12 – 40033 Casalecchio di Reno

pubblicazioni:


-Azioni di guerra e potere partigiano nel dopoliberazione, su Italia contemporanea, n. 188, settembre 1992

-Fondi di magazzino: l’archivio cinematografico per la scrittura della storia. Alcune idee, su L’Almanacco. Rassegna di studi storici e di ricerche sulla società contemporanea, n. 22, dicembre 1993

-Sguardo sul cammino della Resistenza tra politica, storia, memoria, in Catalogo dell’Istituto della Resistenza di Forlì in occasione del 500 anniversario della liberazione della città, 1994

-1 comunisti impossibili: Peppone e la rappresentazione dei comunisti nel cinema degli anni ’50, in Annale dell’Istituto Gramsci dell’Emilia Romagna, 1994

-la pubblicazione della tesi di dottorato L’uomo rosso e il suo sistema di valori: Emilia Romagna 1945-1953 (in corso di preparazione)


ricerche:


Una serie di lavori per gli Istituti della Resistenza legati ai temi della violenza tra guerra e dopoguerra.


CARMINE DONZELLI


via Monte alle Gioie 1/D – 00199 Roma

Editore


DAVID W. ELLWOOD


professore associato Università di Bologna, Facoltà di Scienze Politiche.


ESTER FANO


piazza Lovatelli, 1, – 00186 Roma – Tel. 06/6865430 professore associato di Storia Economica, Dipartimento di Scienze Economiche, Facoltà di Scienze Statistiche, Demografiche e Attuariali, Università di Roma “La Sapienza”, via Cesalpino n. 12-14, 00161 Roma, tel. 06/4404238

pubblicazioni:


-A “Wastage of Men “: Technological Progress and Unemployment in the United States, in

Technology and Culture, vol. 32, n. 2, Pt. 1, (pp. 264-292)

-cura e introduzione al volume Una e indivisibile – Tendenze della storiografia USA, in

Laboratorio di Storia, n. 4, Firenze, Ponte alle Grazie, 1991

-Devoti, eretici e critici del progresso, saggio introduttivo a D.F. Noble, La Questione


Tecnologica, Torino, Bollati Boringhieri, 1993, pp. LX


ricerche:


-sulla teoria della disoccupazione tecnologica all’epoca di Ricardo

-sulle strategie di ricerca industriale applicata durante la crisi degli anni Trenta negli USA

e sulle conseguenti dinamiche dell’occupazione industriale durante la stessa crisi degli anni

Trenta

EMMA FATTORINI

via Orti di Trastevere 86 – 00153 Roma – tel. 06/58331754 ricercatrice confermata, Dipartimento di Studi storici dal Medio Evo all’Età contemporanea della Università di Roma “La Sapienza”

pubblicazioni:


-Un desiderio smisurato. Note sulla mistica femminile, in Dimensioni, n. 56-57, dicembre

1990, pp. 115-132

-La Chiesa e la Germania alla vigilia della seconda guerra mondiale, in Dimensioni e problemi della ricerca storica, n. 1, 1990, pp. 99-117

-Il colpo di grazia sessuale. Le violenze delle truppe nere in Renania negli anni venti, in A.

Bravo (a cura di), Donne e uomini nelle guerre mondiali, Roma-Bari, Laterza, 1991,

pp.28-56


-Germania e S. Sede. Le Nunziature di E. Pacelli tra la Grande Guerra e la Repubblica di


Weimar, Bologna, li Mulino, 1992

-In viaggio dalla Madonna. Le apparizioni mariane tra Otto e Novecento, in L. Scaraffia,

G. Zarri (a cura di), Donne e religione, Roma-Bari, Laterza (in corso di pubblicazione)


IDA FAZIO


via S. Maria dell’Arco 11 – 98121 Messina


GIOVANNI FEDERICO


via Liguria 9 – 56100 Pisa ricercatore confermato Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


ALBERTO FERRABOSCHI


dottorando di ricerca in “Storia sociale europea” presso l’Università di Venezia. Membro della redazione di “Ricerche di storia politica”


ricerche:


I gruppi dirigenti a Reggio Emilia tra Ottocento e Novecento; un’ipotesi di ricerca intesa ad analizzare il ruolo “costituzionale” rivestito dalle classi dirigenti nel processo di strutturazione di una comunità politica. Ha in corso di pubblicazione un saggio sull’eco della trasformazione politico-costituzionale britannica del 1911 nella cultura liberale italiana.


EMILIO FRANZINA


via Levà degli Angeli 18 – 36100 Vicenza professore associato di Storia del Risorgimento, Università di Verona, Istituto di Storia


PAOLO FRASCAMI


via Egiziaca a Pizzo Falcone 87 – 80123 Napoli professore ordinario di Storia economica, Istituto Universitario Orientale, Dipartimento di Scienze Sociali


DIANELLA GAGLIANI


ricercatrice universitaria; supplenza dell’insegnamento di Storia della seconda guerra mondiale e dei movimenti partigiani dal 1991/1992 ad oggi (Facoltà di Lettere e Filosofia, Bologna) Università di Bologna, Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento di Discipline storiche

pubblicazioni:


– Microstoria e guerra. Intorno a una ricerca in corso, in Guerra vissuta, guerra subita,“Quaderni del dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna”, n. 1 (Bologna, Clueb, 1991)

– La guerra in periferia. Cittadini e poteri in un comune appenninico, in L’Italia in guerra 1940-43, “Annali” della Fondazione L. Micheletti, n. 5, 1991-92

– Culture comuniste fra anni ’30 e ’40: Togliatti e Reggio “rossa”. Alcune note, in G. Boccolari, L. Casali (a cura di), I Magnacucchi, Valdo Magnani e la ricerca di una sinistra autonoma e democratica, Milano, Feltrinelli, 1991

– Vita quotidiana, guerra, Resistenza. Una discussione a partire dal caso bolognese, in Padani, a. V, n. 10, 1991 – (a cura di, con Mariuccia Salvati) La sfera pubblica femminile. Percorsi di storia delle donne in età contemporanea, in “Quaderni del Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna”, n. 2 (Bologna, Clueb, 1992), che contiene anche il saggio Welfare State come umanesimo e antipatronage. Un’esperienza delle donne nel secondo dopoguerra


ricerche:


L’interesse per i comportamenti concreti e la soggettività degli attori sociali e in particolare l’attenzione alle ragioni dell”‘obbedienza e della rivolta” – indagati finora per gli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale attraverso fonti d’archivio – sono attualmente indirizzati all’analisi di oppositori del fascismo mediante le loro testimonianze orali. La scelta di un contesto “classicamente” oppositivo (il Ravennate) intende verificare le ragioni e la natura “reale” di tale opposizione, le reti di relazione e i contesti di solidarietà o di solitudine, i rapporti con il fascismo, nonchè, indirettamente, i molteplici volti di quest’ultimo e la sua capacità di “egemonia”.

Un secondo interesse è rappresentato dal tema della “cittadinanza” delle donne, per il quale nell’immediata prospettiva si intende continuare la raccolta di bibliografie e di materiali documentari in un confronto internazionale a partire dal caso italiano.


NICOLA GALLERANO


via del Colosseo 1/D – 00184 Roma professore associato Università di Trieste


ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA


via delle Alpi 30 – 00198 Roma professore ordinario di Storia dei partiti e dei movimenti politici, Università di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche


ANGELO GAUDIO


dottore di ricerca in Storia della società europea. Borsista postdottorato presso l’Università degli Studi di Torino

pubblicazioni:


– La politica scolastica dei cattolici 1943-1953. Dai programmi all’azione di governo, Brescia, La Scuola, 1991

– 64 schede in G. Chiosso (a cura di), 1 periodici scolastici nell’Italia del secondo Ottocento, Brescia, La Scuola, 1992

– Proposte educative della Chiesa in Toscana: ramo maschile, in corso di pubblicazione in L. Pazzaglia (a cura di), Chiesa e prospettive educative in Italia, tra Restaurazione e Unificazione, Brescia, La Scuola

– L’autonomia toscana in materia di pubblica istruzione: la prima circolare del ministero Ridolfi, in corso di pubblicazione in Scritti in onore di Claudio Pavone


ricerche:


Progetto di ricerca Sviluppo e diffusione di un nuovo paradigma pedagogico nell’Italia della Restaurazione; progetto postdottorato dell’Università degli Studi di Torino Scuola, Chiesa e fascismo, volume in corso di completamento; Periodici scolastici toscani, progetto di ricerca “Periodici scolastici 1900-’43”


LORENZI GESTRI


piazza del Pozzetto 7 – 56100 Pisa professore associato di Storia del movimento operaio e sindacale, Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


PAUL GINSBORG


professore ordinario di storia dell’Europa contemporanea, Università di Firenze


LUCIANO GRANOZZI


via Etna 196 – 95131 Catania ricercatore confermato, Università di Catania, Dipartimento di Scienze Storiche, Antropologiche, Geografiche


GABRIELLA GRIBAUDI


corso Vittorio Emanuele 167/4 – 80121 Napoli professore associato, Dipartimento di Scienze Storiche e Geografiche, Università di Bari

pubblicazioni:


– A Eboli. Il mondo meridionale in cent’anni di trasformazioni, Venezia, Marsilio

– La metafora della rete. Individuo e contesto sociale, in Meridiana , n. 15, 1992

-Familismo e famiglia a Napoli e nel Mezzogiorno, in rii , n. 17, 1993


ricerche:


-stratificazione, mobilità sociale, valori culturali a Napoli dalla fine dell’Ottocento ad oggi

-fonti: storia orale, genealogie attraverso stato civile, archivio giudiziario, quotidiani,

letteratura del tempo


GIUSEPPE GUBITOSI


professore associato di Storia del giornalismo e delle comunicazioni di massa, Università di Perugia, Dipartimento di Scienze Storiche

GIOVANNI GUIDI


MARIO ISNENGHI


via Asmara 14 – 35100 Padova professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Venezia, Dipartimento di Storia


GIANNI ISOLA


via S. Felice a Ema I 1 – 50125 Firenze professore associato, Università di Trento.


NICOLA LABANCA


via dell’Arcolaio 53 – 50127 Firenze


VITO LABITA


via Mercadante 74 – 10154 Torino dottore in storia

pubblicazioni:


-II Milite Ignoto, dalle trincee all’altare della patria, in AA.VV., Gli occhi di Alessandro,


Ponte alla Grazie, 1990

-Fame, freddo, paura, morte: il “tempo della guerra” e la lunga durata, in Laboratorio di


Storia. Studi in omaggio di Claudio Pavone, Milano, F. Angeli, 1993


ricerche:


-è attualmente impegnato in uno studio delle religioni politiche

-ricerche nel campo dei simboli politici, dei leader e delle emozioni collettive nell’Italia

postunitaria


ADRIANA LAI


Professore associato, Università di Torino


SILVIO LANARO


via Giovanni d’Alemagna 14 – 35134 Padova professore ordinario Università di Teramo

GIULIANA LASCHI


SIMONA LAUDANI


ricercatrice confermata, Università di Catania, Dipartimento di Scienze Storiche, Antropologiche, Geografiche


FABIO LEVI


via Casalis 66 – 10138 Torino ricercatore presso il Dip. di Storia e prof. di Storia Contemporanea presso la Facoltà di Lettere (Torino)

pubblicazioni:


-L’ebreo in oggetto. L’applicazione della normativa antiebraica a Torino, 1938-1943, Torino, Zamorani, 1991

-Dio ti vede: l’esperienza dell’Istituto dei ciechi di Torino, in M.L. Betri, E. Bressan (a cura di), Gli ospedali di area padana fra Settecento e Novecento, Milano, F. Angeli, 1992

-Gli italiani di fronte alla politica “razziale”del fascismo. Alcune riflessioni in margine ad una ricerca sull’esperienza piemontese, in La beidana. cultura e storia delle valli valdesi. n. 16, 1992

-Il Nord industriale ovvero l’epopea di uno sviluppo mediocre. Una proposta interpretativa, in Rivista di storia contemporanea, n. 2-3, 1992

– Torino oh cara… Dove va la città della Fiat, in Meridiana, n. 16, 1993


ricerche:


Attualmente studia le modalità di applicazione della legislazione antiebraica fra il ’38 e il ’45, con particolare riferimento ai suoi effetti nel campo delle attività economiche e delle proprietà immobiliari. La ricerca in questione intende aprire verso una pili precisa conoscenza delle istituzioni e della società italiana negli anni della Seconda guerra mondiale, nonchè della specifica posizione del gruppo ebraico nella vita del paese.


UMBERTO LEVRA


professore associato Università di Torino


SALVATORE LUPO


ricercatore confermato, Università di Napoli


ADRIAN LYTTELTON


professore ordinario di Storia dell’Europa contemporanea, Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


PAOLO MACRY


corso Vittorio Emanuele 557 – 80135 Napoli professore ordinario Università di Napoli


MARIA MALATESTA


via del Monte, 13 – San Lazzaro (BO) professore associato, Dipartimento di Discipline storiche, Università di Bologna

pubblicazioni:


-Gli ingegneri milanesi e il loro collegio professionale, in C. Mozzarelli, R. Pavoni (a cura di), Milano fin de siècle e il caso Bagatti Valsecchi, Milano, 1991

-L’affitto, la legge, il mercato, in P. Bevilacqua (a cura di), Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea, vol. III, Venezia, 1991

-La società agraria di Lombardia e le élites fondiarie milanesi, in R. Finzi (a cura di), Studio, politica, economia. La società agraria di Bologna dalle origini all’avvento del fascismo, Bologna, 1991

-Modelli aristocratici e società borghesi nell’Europa dell’Ottocento, in C. Mozzarella, G. Venturi (a cura di), L’Europa delle corti alla fine dell’Antico regime, Roma, 1991

-traduzione e introduzione a M. Agulhon, Il salotto, il circolo, il caffè. I luoghi della sociabilità nella Francia borghese (1815-1848), Roma, 1993


ricerche:


E’ in procinto di essere terminato un volume da me curato sulle professioni, a cui collaborano A. Mazzacane, P. Frascani, M. Santoro, M. Minesso, A. Cammelli, G. Montroni, A.M. Banti, F. Cammarano, L. Musella, che sarà pubblicato dalla Cambridge U.P. col titolo Society and the professions in Italy 1860-1914. Sto mettendo a punto il progetto per l’edizione italiana ampliata di questo volume (I professionisti dall’Unità ad oggi) che verrà pubblicata dall’editore Einaudi. Sto contemporaneamente portando avanti la ricerca sulle Elités terriere europee, pensando di ampliare l’arco cronologico dal primo Ottocento fino agli anni Trenta del ‘900.


EMMA MANA


dottore di ricerca in Storia contemporanea

pubblicazioni:


-La professione di deputato. Tancredi Galimberti fra Cuneo e Roma (1856-1939), Paese (Tv), Pagus, 1992

-cura di Archivio Galimberti. Inventario, Quaderni della Rassegna degli archivi di Stato, n.65, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali, Ufficio centrale per i beni archivistici, 1992

-Governo locale e rappresentanza femminile. Il caso Piemonte (1946-1951), in A. Mastropaolo (a cura di), Le élites politiche locali e la fondazione della Repubblica, Milano, F. Angeli, 1991


ricerche:


-negli anni del dottorato si è occupata di processi di selezione delle élites politiche in età liberale e di organizzazione del consenso nell’ambito e nella dimensione di un collegio elettorale, toccando così il complesso problema del rapporto tra centro e periferia, tra stato e realtà locali

-sta iniziando ora a lavorare, nell’ambito di un progetto di ricerca post-dottorato, sul tema della politica e della cultura radicale in Italia negli anni Ottanta dell’Ottocento.


ROSARIO MANGIAMELI


ricercatore Università di Catania


LUISA MANGONI


professore associato Università di Venezia


BRUNELLO MANTELLI


via Buttigliera 7 -10132 Torino – te. 011/8195365 – fax 011/8174911 (Dipartimento di Storia dell’Università) E-Mail: MANTELLI@RS950.CISI.UNITO.IT

dottore di ricerca, attualmente borsista post-dottorato presso il Dipartimento di Storia del

l’Università di Torino. Ha insegnato presso l’Università di Potsdam come visiting professor,

e presso l’Università di Torino come professore a contratto.

pubblicazioni:


-“Camerati del lavoro”. I lavoratori italiani emigrati nel Terzo Reich nel periodo dell’Asse 1938-1943, Firenze, La Nuova Italia, 1992

-In Deutschlandarbeiten: die Italiener – von der “Achse” bis zurEuropaeischen Gemeinschaft, in Archiv fuer Sozialgeschichte, n. 32, 1992 (con L. Cajani)

-Antifascisti, Partigiani, Ebrei. l deportati alessandrini nei campi di sterminio nazisti 19431945, Milano, F. Angeli, 1991 (con C. Manganelli)

L’annientamento mediante il lavoro, in La circolare Pohl (30 aprile 1942), Milano, F. Angeli, 1991

8 settembre 1943: il disarmo delle truppe italiane nell’Italia nordoccidentale, in Mezzosecolo, n. 8, 1989 (recte 1992)


ricerche:


“I rapporti economici fra Italia e Germania dalla grande crisi al crollo dei regimi fascisti 1929-1945”. Sto esaminando da un lato gli effetti della grande crisi sulle economie di entrambi i paesi, dall’altro gli aspetti economici dell’Asse Berlino-Roma, tenendo in particolare considerazione le spinte egemoniche che entrambe le potenze proiettano verso l’area danubianobalcanica, di fatto oggetto di contesa interna all’alleanza. Vorrei ricostruire sia i rapporti economici nella loro fattualità, sia l’evoluzione delle politiche economiche messe in atto dai gruppi dirigenti italiano e tedesco. Parallelamente, sto lavorando sui seguenti temi: “I1 collaborazionismo con le potenze dell’Asse durante la seconda guerra mondiale”; “Le interpretazioni policratiche del nazionalsocialismo”; “Storia e storiografia dell’universo concentrazionario nazionalsocialista”.


MARCELLA MARMO


professore associato di Storia sociale, Istituto Universitario Orientale di Napoli, Dipartimento di Scienze Sociali


MANUELA MARTINI


dottorato in Storia economica e sociale, V ciclo, Università “L. Bocconi” di Milano


pubblicazioni:


Il movimento bracciantile nell’area padana, con F. Cazzola, in P. Bevilacqua (a cura di), Storia dell’agricoltura italiana in età contemporanea, v. III, Mercati e istituzioni. Venezia, Marsilio, 1991

Aspetti della sfera pubblica femminile nelle campagne padane: sul rapporto tra donne braccianti e organizzazioni sindacali, in D. Gagliani, M. Salvati (a cura di), La sfera pubblica femminile, Bologna, Clueb, 1992

L’habitude de migrer. Variations dans les parcours migratoires depuis les montagnes de l’Apennin emilien, mémoire, per il D.E.A. d’Histoire et cìvilisations, E.H.E.S.S., diretto da M. Aymard, settembre 1992

Percorsi migratori dalle montagne piacentine alla banlieue parigina. Il caso di Ferriere


in Val di Nure, in La Trace, Cahiers du Centre d’ itudes et de documentation sur l’imigration italienne, n.6, sept. 1992, pp. 46-60


ricerche:


Mi sono interessata al mutamento dei modelli di mobilità delle società rurali della montagna appenninica in seguito all’ampliamento dei tragitti migratori verificatosi a partire dalla seconda metà del XIX secolo. In particolare ho seguito itinerari continentali, diretti verso la regione parigina. L’altro campo di ricerca riguarda l’analisi delle relazioni sociali nella pianura bolognese. A questo fine sto ricostruendo la vicenda di una famiglia della nobiltà bolognese, del suo patrimonio fondiario e dell’insieme degli individui che ebbero a che fare con esso a partire dalla fine del XVIII secolo fino agli anni ’70 del XIX secolo.


LUIGI MASELLA


professore associato, Istituto Universitario Orientale, Napoli


FILIPPO MAZZONIS


piazza della Suburra 2 – 00184 Roma. Tel. 06/4882819

professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia e Critica della

politica della Facoltà di Scienze Politiche, Università degli Studi di Teramo

pubblicazioni:


-Divertimento italiano. Problemi di storia e questioni storiografiche dell’unificazione, Milano, F. Angeli, 1992, pp. 410

-Luigi Pianciani. Frammenti, ipotesi e documenti per una biografia politica, Comitato romano dell’Istituto per la storia del Risorgimento italiano, Roma, ed. Ateneo, 1992, pp. 239

-Per una storia dell’Azione Cattolica: a proposito di un libro recente, in Cristianesimo nella storia. n. 2, 1992

-1 cattolici piemontesi tra impegno politico e impegno religioso nell’età della Restaurazione, in A. Manno (a cura di), L’età della Restaurazione in Piemonte e i moti del 1821, Atti del Convegno nazionale di studi di Bra, 12-15/X1/1991, Savigliano, 1992, pp. 201-224


ricerche:


Concluse le fatiche per l’organizzazione e la realizzazione del Seminario internazionale di studi Lettere dalla Persia ovvero la storia dell’Italia contemporanea nella storiografia internazionale e portata a termine la cura dei relativi atti (attualmente in corso di stampa), riprende l’impegno di studio rivolto alla rielaborazione e sistemazione definitiva del work in progress condotto per oltre un decennio sulla storia del movimento cattolico italiano dall’Unità ai nostri giorni.


FRANCO MERCURIO


via Fiorello La Guardia, 6 – 71100 Foggia

pubblicazioni:


-L “‘èlite ” amministrativa postunitaria. Notabili, città e potere pubblico, in S. Russo (a cura di), Storia di Foggia in età moderna, Bari, 1992

-Le metafore dello sviluppo. Intervento pubblico e sviluppo economico nel Mezzogiorno (1861-1943). Il caso della Capitanata, Foggia, 1993

-Le ferrovie e il Mezzogiorno: i vincoli “morali” e le gerarchie territoriali (1839-1905), in Meridiana. n. 18, 1993


ricerche:


Cosa ha percepito l’opinione pubblica italiana, uscita dal plumbeo clima fascista, dell’idea di stato repubblicano di recente formazione? Cosa hanno fatto i padri della repubblica per adattare la loro visione della res publica alle sollecitazioni della società reale? Tra il 1950 e il 1979 (dal consolidamento del centrismo alla liquidazione del compromesso storico) si è costruito in Italia un concetto di res publica e di intervento pubblico che è stato variamente interpretato, manipolato, adattato dai leader politici. Sono curioso di capire come si è formata e (come, quanto e quando) ha influito l’opinione pubblica sulla formazione dell’identità nazionale repubblicana e sulle scelte dei decisori politici.


MARCO MERIGGI


piazza Bottini, 4 – 20133 Milano professore associato di Teoria e Storia della Storiografia nell’Età moderna presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Trieste

pubblicazioni:


-Milano borghese. Circoli ed elites nell’Ottocento, Padova, Marsilio, 1992

-Introduzione in M. Meriggi, P. Schiera (a cura di), Dalla città alla nazione. Borghesie


ottocentesche in Italia e in Germania, Bologna, Il Mulino, 1993


ricerche:


– miti e concetti della professionalizzazione nell’Europa dell’Ottocento

– gli ordini cavallereschi tra Sette e Ottocento: caso lombardo e contesto europeo

– il notabilato in Europa tra fine ‘700 e 1 guerra mondiale


ALDINO MONTI


via Broccaindosso 38 – 40125 Bologna professore associato di Storia dell’agricoltura, Università di Bologna, Istituto di Economia e Politica Agraria


GIOVANNI MONTRONI


via Chiaia 257 – 80121 Napoli ricercatore Università di Napoli


LUIGI MUSELLA


dottore di ricerca in storia


STEFANO MUSSO


pubblicazioni:


-Political Tension and Labour Union Struggle, in L. Haimson, G. Sapelli (eds.), Strikes,


Social Conflict and the First World War. An International Perspective, Annali della

Fondazione Feltrinelli, a. XX, 1990-1991

-Turin: der Krieg und die soziale Konflikte f in M.P. Hiller, E. Jackel, J. Rohwer (Hg.), Stádte


im Zweiten Weltkrieg. Ein Internationaler Vergleich, Essen, Klartext, 1991

-Progetto Archivio storico Fiat, 1944-1956. Le relazioni industriali alla Fiat, Milano,

Fabbri, 1992


ricerche:


-lotte sociali nel secondo dopoguerra

-metodi produttivi e relazioni industriali nell’industria automobilistica, nel fordismo e nel

post-fordismo.


MICHELA NACCI


ricercatore di Storia della Filosofia, Università dell’Aquila, Facoltà di Magistero, Dipartimento di Storia a Metodologia Comparata


VERA NEGRI ZAMAGNI


via Boldrini 6 – 40121 Bologna

professore straordinario di Storia Economica, Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Economiche

pubblicazioni:


-L’industria chimica in Italia dalle origini agli anni cinquanta, in F. Amatori, B. Bezza (a

cura di), Montecatini. Capitoli di storia di una grande impresa, Bologna, Il Mulino, 1991


-Industrial Wages and Workers’ Protest in Italy during the “Biennio Rosso” (1919-1929),


in Journal of European Economic History, n. 1, 1991

-The Italian “Economic Miracle “Revisited: New Markets and American Technology, in E.

Di Nolfo (a cura di), Power in Europe? II, Berlino, De Gruyter, 1992


-Debito pubblico e creazione di un nuovo apparato fiscale nell’Italia unificata (1861-1876),


in I. Musu (a cura di), Analisi strutturale del debito pubblico in Italia, Bologna, Il Mulino,

1992, v. II

-La Cassa di Risparmio di Rimini tra passato a futuro, in A. Varni, V. Zamagni (a cura di),

Economia a società a Rimini tra ‘800 a ‘900, Milano, Pizzi, 1992


ricerche:


-intervento dello Stato italiano in campo economico, con particolare riferimento al debito

pubblico a all’istruzione (dall’unificazione ai nostri giorni)

-salari a standard di vita in Italia (dall’unificazione alla II guerra mondiale)

-ricostruzione delle serie storiche del reddito nazionale italiano (dall’unificazione al 1951)


GIACOMINA NENCI


via Rasella 55 – 00187 Roma

professore associato di Storia contemporanea, Università di Perugia


GABRIELLA NISTICO’


via dei Chiavari 10 – Roma Istituto della Enciclopedia Italiana


SERGE NOIRET


Istituto Universitario Europeo


GIOVANNI ORSINA


via Raffaele Cappelli, 51 – 00191 Roma

studente del dottorato di ricerca in “Storia dell’Italia contemporanea” presso il Dipartimento di Studi Storici dal Medioevo all’Età contemporanea della III Università degli Studi di Roma. Collaboratore del Centro di metodologia delle Scienze Sociali presso l’Università LUISS di Roma; membro della redazione della rivista “Ricerche di storia politica”

pubblicazioni:


-Class cleavage e partiti in Gran Bretagna nella letteratura politica dell’età edwardiana,


1900-1914, in Ricerche di storia politica, VII, 1992

-Cura di Contro i partiti. Saggi sul pensiero di Moisei Ostrogorski, Roma, Borla, 1993


ricerche:


Il principale tema di ricerca, oggetto della tesi di dottorato, è il radicalismo in età giolittiana. Una prima parte dello studio si concentra sul radicalismo a livello nazionale: sia sulle tendenze ideologiche che si intrecciavano all’interno del partito – i rapporti reciproci, le rispettive immagini del radicalismo che esse avevano, i rapporti con le principali tendenze culturali e ideologiche dell’epoca – sia sulle strutture organizzative del partito e sul loro sviluppo nel primo quindicennio del secolo. Una seconda parte dello studio affronta nel dettaglio le caratteristiche politiche, organizzative e sociali del radicalismo romano e ne ricostruisce le vicende dalla nascita, nel 1902, dell’Unione Democratica Romana, fino al dibattito sull’intervento. Rimangono aperti inoltre un filone di ricerca sui gruppi parlamentari italiani nel primo dopoguerra ed uno sulla riflessione politica inglese del primo quindicennio di questo secolo.

ROBERTO PARISINI


LUISA PASSERINI


via Piazzi 32 – 10129

Torino professore associato di Metodologia della ricerca storica, Università di Torino, Dipartimento di Storia


CLAUDIO PAVONE


via Costantino Morin 44 – 00195 Roma


SANDRA PESCAROLO


via Bosconi 20 – 50114 Fiesole (Fi) ricercatrice presso l’IRPET, Firenze


PAOLO PEZZINO


via S. Lorenzo 15 – 56100 Pisa

professore associato di Storia dell’Italia postunitaria, Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


MARIA SERENA PIRETTI


via C. Baruzzi 12 – 40138 Bologna

ricercatore confermato, Università di Bologna, Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia


MANUEL PLANA


professore associato, Università di Firenze


ALESSANDRO POLSI


via Grandi, 10 – 56010 Ghezzano (PI)

ricercatore Scuola Normale Superiore di Pisa

pubblicazioni:


-Banche e banchieri a Milano nella seconda metà dell’Ottocento, in AA.VV., Milano fin


de siècle e il caso Bagatti Valsecchi, Milano, 1991

-Prima della Banca d’Italia. Spinte unificanti e resistenze regionali, in Meridiana, n. 14,

1992

-Alle origini del capitalismo italiano, Torino, 1993


PAOLO POMBENI


via Torino 10 – 40068 S. Lazzaro (Bo)

professore ordinario di Storia dei movimenti e partiti politici, Università di Bologna, Facoltà di Scienze Politiche, Dipartimento di Politica, Istituzioni, Storia


ILARIA PORCIANI


via Giusti 19 – 50121 Firenze

professore associato in Storia del Risorgimento, Dipartimento di Discipline storiche, via Zamboni 38 – 40126 Bologna

pubblicazioni:


-Un ateneo minacciato. L’Università di Siena dalla Restaurazione alla prima guerra


mondiale, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Siena,

vol. XII, 1991, pp. 97-130 e vol. XIII, 1992, pp. 271-288

-L’Università dell’Italia unita, in Passato e Presente, n. 29, 1993, pp. 123-135

-Stato e nazione: l’immagine debole dell’Italia, in S. Soldani, G. Turi (a cura di), Fare gli


italiani. Scuola e cultura nell’Italia contemporanea, Bologna, Il Mulino, 1993, vol. I, pp.

385-428

-Stato, statue, simboli: i monumenti nazionali a Garibaldi e Minghetti del 1895, in Storia,


amministrazione, costituzione, Annale dell’Isap, n. 1, 1993, pp.211-242

-La questione delle piccole università dall’unificazione agli anni Ottanta, in L’Università


di Sassari e l’esperienza delle piccole università italiane, Sassari, Centro interdisciplinare

per la storia dell’Università di Sassari, 1993


ricerche:


Sto lavorando alla stesura di un volume dal titolo L’accentramento imperfetto.’ l’università italiana dall’Unità all’età di Crispi per Il Mulino. Sto inoltre proseguendo gli studi sulla costruzione dell’identità nazionale, con particolare riferimento alle feste nazionali e ai manuali scolastici.


ALBERTO PRETI


via de’ Monari 1 – 40126 Bologna

ricercatore confermato, Dipartimento di Discipline Storiche, Università di Bologna

pubblicazioni:


-L’economia cesenate dall’inchiesta agraria alla prima guerra mondiale, in A. Varni, B. Dradi Maraldi (a cura di), Storia di Cesena. IV. Ottocento e Novecento, t. 20, Rimini, Ghigi, 1991, pp. 655-757

-L’industria romagnola fra ‘800 e ‘900 come problema storico, in Padani a, a. V,1991 (ma:1992), n. 9, pp.65-80

-Una terra da costruire: economia e società in Provincia di Ferrara nel tardo Ottocento, in A. Berselli (a cura di),1892-1992. Il movimento socialista ferrarese dalle origini alla nascita della repubblica democratica, Cento, Cooperativa Culturale Centoggi, 1992, pp. 23-29

-La società agraria nella seconda metà dell’Ottocento e il dibattito sull’industria e sul credito, in R. Finzi (a cura di), Fra studio, politica ed economia: la Societa agraria dalle origini all’età giolittiana, atti del VI Convegno Internazionale, Bologna, 13-15 dicembre 1990, Bologna, Istituto per la storia di Bologna, 1992, pp. 1-33

-Assetto e rappresentazione del potere nella Rsi. Le province emiliane, in Italia contemporanea n. 191, 1993, pp. 305-316


ricerche:


Prosegue il lavoro, avviato nel 1992, sugli anni della seconda guerra mondiale e in particolare su “Bologna in guerra 1940-1945”, nell’ambito di un gruppo di ricerca promosso dall’Istituto storico provinciale della Resistenza di Bologna e da me coordinato, insieme con Brunella Dalla Casa. I risultati saranno pubblicati in volume nel corso del 1994. Essi costituiscono – per quanto concerne il mio lavoro personale – la premessa a una monografia su guerra civile e resistenza nel capoluogo emiliano.


GIOVANNA PROCACCI


via Frangipane, 24 – 00184 Roma. Tel. 06/6785250

professore associato – Storia sociale contemporanea – Dipartimento di economia politica –

Università di Modena

pubblicazioni:


-State coercion and worker solidarity in Italy (1915-1918): the moral and political content of social unrest, in Annali Feltrinelli. 1990-91

-La protesta delle donne delle campagne in tempo di guerra, in Annali dell’Istituto A. Cervi, VOI. II, 1991

-Gli effetti della grande guerra sulla psicologia della popolazione civile, in Storia e problemi contemporanei, n. 10, ottobre 1992

-Soldati e prigionieri italiani nella grande guerra, Roma, Editori Riuniti, 1993

-A “late comer” in war: the case of Italy, in M.-F. Coetzee (ed.), Authority, Identity and Social History of the Great War, Oxford-Providence, Berg (in corso di stampa)


ricerche:


-studio della grande guerra, intesa come momento di passaggio e di trasformazione (e come fenomeno quindi a lungo raggio), nei vari aspetti politici-economici-sociali e di mutamento delle mentalità (con particolare attenzione alle “apocalissi culturali”)

-prigionieri di guerra e esperienza nei lager

-“first” e “late comers”: rapporto tra agricoltura e industria e riflessi della diversità di sviluppo sui comportamenti sociali e politici.


GAETANO QUAGLIARIELLO


c.so Trieste 159 – 00198 Roma

ricercatore confermato, Dip. di Culture Comparate, Università degli Studi dell’Aquila


pubblicazioni:


-Traduzione e cura dell’edizione italiana dell’opera di Moisei Ostrogorslci, La démocratie et les partis politiques, Milano, Rusconi, 1991. Nel volume i’ presente a firma di G. Quagliariello il saggio introduttivo Ostrogorski, gli anni di fine secolo e l’avvento della macchina politica, (pp. 7-96)


-I rapporti tra il “Cesare Alfieri ” e l’Ecole Libre des Sciences Politiques attraverso sette


documenti inediti, in Il Pensiero politico, 1992

-Storia dei partiti e rinascita dei partiti nel secondo dopoguerra (1945-1956), in E. Guccione (a cura di), Strumenti didattici e orientamenti metodologici per la storia del pensiero politico, (Erice, 17-19 ottobre 1991), Firenze, Olschki, 1992

-La politica senza partiti. Ostrogorski ed il dibattito sull’organizzazione politica tra ‘800 e ‘900, Roma-Bari, Laterza, 1993

M. Y. Ostrogorski, voce per The Encyclopedia of Democracy, in corso di pubblicazione


ricerche:


Le ricerche in corso si incentrano su strumenti e modalità dell’integrazione politica in Europa tra i due secoli, nel passaggio epocale dalle società politiche oligarchiche a quelle di massa. In particolare, interessano il “modello inglese” e la sua crisi presso le classi dirigenti europee continentali negli ultimi decenni del XIX secolo e le forme politico-organizzative della destra francese. Sullo sfondo, in una prospettiva temporale meno immediata, proseguono le ricerche sulla biografia di Gaetano Salvemini e la raccolta di materiali sulla formazione della classe dirigente dell’Italia repubblicana.


GIOVANNI RAFFAELE


via Consolare Pompea 3, palazzo Marchese – 98168 Messina

ricercatore di Storia contemporanea, Dipartimento di Civiltà Moderna, Università di Messina

pubblicazioni:


-Istruzione ed educazione nell’ultimo cinquantennio borbonico, Palermo, 1991

-Le immigrate extracomunitarie in Italia, in Studi Emigrazione/Etudes Migrations, n. 106, 1992

-“La Guardia allegra e giojosa “. Un comune montano nella Sicilia dell’età moderna, Soveria Mannelli, 1993

-L’ambigua tessitura. Mafia e fascismo nella Sicilia degli anni Venti, Milano, 1993

-Educazione, lavoro, istituzioni, cultura nell’Italia liberale (1860-1900). Il caso del Mezzogiorno, Messina, 1993


ricerche:


– il multiculturalismo come politica immigratoria e le sue ripercussioni sui gruppi immigrati: il caso degli italiani in Canada

-la Sicilia vista fuori dalla Sicilia: commerci, produzione, istituzioni e ordine pubblico nella Sicilia dell’Ottocento nei rapporti dei consoli inglesi conservati presso il Public Record Office di Londra

-da sponda a sponda: le vicende dell’emigrazione meridionale attraverso l’archivio privato di un agente d’emigrazione calabrese, miracolosamente conservato e messo a disposizione dello studioso: questioni burocratiche, intermediazioni economiche, legami affettivi tra terra d’espatrio e aree di accoglienza.


GABRIELE RANZATO


via Mameli 40 – 00153 Roma

professore associato di Storia della Spagna contemporanea, Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


ANTONINO RECUPERO


via M. La Rosa Buccheri, 17 – 95124 Catania

professore associato di Storia dell’Europa occidentale in età moderna (raggruppamento: Storia Moderna) – Dipartimento di Storia, Università di Trieste

pubblicazioni:


-11 popolo come ispiratore di utopia, in L’utopia della storia: la rivoluzione inglese, Bari,

Dedalo Editore, 1992

-cura e introduzione di R.H. Tawney, Storia economica, storia sociale. Saggi 1930-1960,


Palermo, Gelka Editori, 1993

-Storia provvidenza utopia. Forme ideologiche nel Seicento inglese, Catania, G. Maimone

Editore, 1993


ricerche:


-il patronato laico dei “Santi”. L’organizzazione del clero puritano nell’Inghilterra del

Seicento: ricostruzione dei rapporti tra la gestione politica e sociale del territorio e la

distribuzione delle varie tendenze religiose

-centro-periferia: fallimento di una dialettica amministrativa nel Regno Borbonico 1770

1859, con particolare riguardo alla Sicilia.


FLORES REGGIANI


dottoranda di ricerca presso il Dipartimento di Storia e Civiltà dell’Istituto Universitario Europeo, Fiesole


pubblicazioni:


-(con D. Lombardi), Da assistita a serva. Circuiti di reclutamento delle serve attraverso le


istituzioni assistenziali (Firenze-Milano, XVII-XVIII secc.), in Istituto Internazionale di

storia economica “F. Datini”, La donna nell’economia. Secc. X111-XVIII, Firenze, 1990, pp.

301-319


-“Un problema tecnico e un problema morale “: la crisi delle domestiche (Milano, 1890


1914), in A. Gigli Marchetti, N. Torcellan (a cura di), Donna lombarda. 1860-1945,


Milano, 1992, pp. 149-179


-Tra Chiesa e Stato: matrimoni religiosi, matrimoni civili e libere unioni a Carpi (1866


1915), in Alfredo Bertesi e la società carpigiana del suo tempo, Modena, Mucchi, 1993

-Immagini statistiche e realtà sociale: le nascite illegittime fra le classi popolari, in M. Antonioli, M. Berganaschi, L. Ganapini (a cura di), Milano operaia dall’800 ad oggi, Milano, Cariplo-Latenza, 1993, quaderno n. 22, vol. I, pp. 55-75

-(con O. Faron), La famiglia fra controllo amministrativo e organizzazione dell’ambiente urbano (Milano. XIX secolo), in G. Da Molin (a cura di), La famiglia ieri e oggi. Trasformazioni demografiche e sociali dal XV al XX secolo, Bari, Cacucci, 1992, vol. I, pp.271-281


ricerche:


Si occupa prevalentemente di storia sociale e demografica ottocentesca. Sta lavorando ad una tesi di dottorato sul servizio domestico a Milano fra XIX e XX secolo, utilizzando in particolare archivi anagrafici e di opere pie. Collabora da tempo con l’Amministrazione provinciale di Milano per coordinare il riordinamento e l’inventariazione degli archivi storici dell’ex befotrofio e degli altri enti ora soppressi che gestivano l’assistenza all’infanzia e alla maternità.


MAURIZIO RIDOLFI


via Madonna dell’Olivo, n. 1232 – 47023 Cesena (Fo)

borsa di post-dottorato presso il Dipartimento di Storia dell’Università di Torino

pubblicazioni:


-Associazionismo e organizzazione della politica nell’Italia di fine secolo: la costruzione del PSI, in Rivista di storia contemporanea, n. 3, 1991

-Il PSI e la nascita del partito di massa 1892-1922, Roma-Bari, Latenza, 1992

– Storia sociale e “rifondazione” della storia politica, in Italia contemporanea, n. 192, 1993

-la parabola del partito di massa, in Studi storici. n. 2-3, 1993

-cura di Una storia senza confini? Regioni, comunità e spazio nell’Italia contemporanea, in Memoria e ricerca. n. 1, 1993


ricerche:


– tradizioni civiche e “civilizzazione” nell’Italia liberale

-la “civilisation” nell’Europa mediterranea e latina. Sociabilità, politicizzazione e modernizzazione tra XIX e XX secolo in Francia, Spagna e Italia

– apogeo e crisi dei partiti di massa nel XX secolo – la storia delle regioni nella storiografia europea.


GIORGIO ROCHAT


via Arzaga, 16 – 20146 Milano professore ordinario di Storia contemporanea, Università di Torino, Dipartimento di Storia Facoltà di Scienze Politiche.

Presidente della Società di studi valdesi, Torre Pellice. Vicepresidente del Centro interuniversitario di studi e ricerche storico-militari. Membro del Direttivo dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione, Milano, della Direzione della Rivista di storia contemporanea, Torino, del Bureau del Corriti international d’histoire de la deuxieme guerre mondiale, Londra

pubblicazioni:


-Guerre italiane in Libia e in Etiopia 1921-1939. Studi militari, Paese (TV), ed. Pagus,1991, pp. 218

-L’esercito italiano in pace e in guerra. Studi di storia militare, Milano, ed. Rara, 1991, pp.385

-La giustizia militare nella guerra 1940-1943, in Rivista di storia contemporanea, n. 4,1991 (rette 1992), pp. 505-597

-Giulio Douhet : Scritti 1901-1905, a cura di Andrea Curami e Giorgio Rochat, Roma, Ufficio storico Aeronautica, 1993, pp. 545

-La divisione Acqui a Cefalonia, settembre 1943, a cura di Giorgio Rochat, Milano, Mursia, 1993, pp. 344


ricerche:


-studia la storia militare, coloniale e politica dell’Italia contemporanea, da fine Ottocento alla seconda guerra mondiale

-conduce attualmente ricerche sull’organizzazione della guerra italiana 1940-1943 nell’Archivio dell’Ufficio storico dell’Esercito, Roma.


RAFFAELE ROMANELLI


viale N. Machiavelli 9/11 – 50125 Firenze

professore fuori ruolo Università di Pisa e in servizio presso l’Istituto Universitario Europeo, Badia Fiesolana, 50016 San Domenico di Fiesole (Fi), tel 46851

pubblicazioni:


-Lo stato dei liberali e la questione elettorale, in Ist. Italiano per gli Studi Filosofici, Il dibattito sull’unità dello Stato nel Risorgimento italiano, Atti del Convegno, Napoli, 1991, pp. 229-234

-Le radici storiche del localismo italiano, in Mulino, n. 336, a. XL, luglio-agosto 1991

-Political Debate, Social History and the Italian Borghesia: changing perspectives in Historical/Research, in The Journal of Modern History, vol. 63, n. 4 (dec. 1991)

-Famiglia e patrimonio nei comportamenti della nobiltà borghese dell’Ottocento, in L. Frattarelli Fischer, M. T. Lazzarini (a cura di), Il palazzo De Larderel a Livorno. La rappresentazione di una ascesa sociale nella Toscana dell’Ottocento, Milano, Eletta, 1992

-Circa l’ammissibilità delle donne ad suffragio politico nell’Italia liberale. Le sentenze pronunciate dalla magistratura nel 1905-1907, in P. Pezzino, G. Ranzato (a cura di), Studi in onore di Claudio Pavone, Milano, F. Angeli, 1993


ricerche:


-La struttura dei patrimoni e i comportamenti successori dell’élite ottocentesca. I fondamenti giuridici della proprietà individuale e del diritto successorio, i ruoli della famiglia. Riflessione teorica e indagine empirica sul caso fiorentino

-I meccanismi del processo elettorale nei sistemi rappresentativi europei dell’Ottocento. Formazione delle liste, norme sulle candidature, illeciti elettorali, modi di espressione del voto, regole di accesso all’urna, etc. come parte integrante del concetto e della pratica della rappresentanza politica.


ANNA ROSSI DORIA


via dei Villini, 10 – 00161 Roma professore associato di Storia dei movimenti e dei partiti politici, Dipartimento di Sociologia e di Scienza politica, Università della Calabria

pubblicazioni:


-Tre fine secolo: donne ed ebrei tra disuguaglianza e differenza, in AA.VV., Il ritorno delle


differenze, “Problemi del socialismo”. n.s., n. 6, Milano, F. Angeli, 1992

-Storia e storia delle donne, in G. De Luna (a cura di), Insegnare gli ultimi 50 anni.


Riflessioni su identità e metodi della storia contemporanea, Firenze, La Nuova Italia, 1992

-11 primo femminismo (1791-1834), Milano, Unicopli, 1993

-Rappresentare un corpo. Individualità e “anima collettiva” nelle lotte per il suffragio, in G. Bonacchi, A. Croppi (a cura di), Il dilemma della cittadinanza. Diritti e doveri delle donne, Roma-Bari, Latenza, 1993

-Memoria, storia e politica delle donne, in L. Capobianco (a cura di), Donne tra memoria e storia, Napoli, Liguori, 1993


ricerche:


Nel breve periodo, intendo sviluppare il lavoro sulle donne italiane nel dopoguerra avviato nel saggio Le donne sulla scena politica, di imminente pubblicazione nel I volume della Storia dell’Italia repubblicana, Einaudi e la riflessione sul rapporto tra memoria e storia iniziata in II difficile uso della memoria ebraica: la shoah, di imminente pubblicazione in AA.VV., L’uso pubblico della storia, F. Angeli. Nel lungo periodo, ho in progetto una ricerca comparata tra Francia, Germania e Italia sul nesso democrazia/differenza ebraica e differenza sessuale nella storia delle idee dall’età del positivismo agli inizi del secolo.


PARIDE RUGAFIORI


pubblicazioni:


– Ferdinando Maria Perrone, Torino, Utet, 1992


ricerche:


II sistema imprenditoriale italiano (con prioritaria attenzione al rapporto famigliaimpresa e all’immaginario borghese) e le dinamiche centro-periferia nel processo di industrializzazione, tra Ottocento e Novecento.


FABIO RUGGE


professore ordinario di Storia delle istituzioni politiche e sociali, Università di Trento, Dipartimento di Teoria, Storia e Ricerca Sociale


MARIA GRAZIA RUGGERINI


corso Garibaldi 45 – 42100 Reggio Emilia

socia fondatrice della cooperativa di ricerche storiche e sociologiche Lenove


GIOVANNI SABBATUCCI


professore ordinario Università di Macerata


MARIUCCIA SALVIATI


via Urbana 78 – 00184 Roma professore associato di Storia dei partiti e dei movimenti sindacali, Dipartimento di Discipline storiche, Università di Bologna

pubblicazioni:


-Il regime e gli impiegati. La nazionalizzazione piccolo-borghese nel ventennio fascista, Roma-Bari, Laterza, 1992

– cura di Per una storia comparata del municipalismo e delle scienze sociali, “Quaderni” del Dipartimento di Discipline storiche, n. 4, Bologna, Clueb, 1992

– L’inutile salotto. L’abitazione piccolo-borghese nell’Italia fascista, Torino, Bollati Boringhieri, 1993

– Alla ricerca di un nuovo equilibrio. Amministrazione pubblica, partiti e industria nella ricostruzione economica, in Storia dell’Italia repubblicana, vol. I, Torino, Einaudi, 1994


ricerche:


– burocrazia e burocrati nell’Italia del ‘900, loro peculiarità in prospettiva comparata

– la storia dell”‘abitare”, sue trasformazioni e tipologìe nell’ultimo secolo


BIAGIO SALVEMINI


viale Martirì della Resìstenza 36/c – 70056 Molfetta (Ba)

professore associato Università di Bari


RAFFAELLA SARTI


dottoranda


LAURA SAVELLI


ricercatore, Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, Pisa

pubblicazioni:


-Contadine e operaie. Donne e lavoro negli stabilimenti della Società Metallurgica


Italiana, in Annali dell’Istituto Alci de Cervi; n. 13, 1991


-Reclute dell’esercito delle retrovie. La “nuova” manodopera femminile nell’industria di


guerra (1915-1918), in P. Nava (a cura di), Operaie, serve, maestre e impiegate, Rosemberg

e Sellier, 1992


LINO SCALCO


via San Giovanni di Verdara, 31 – 35137 Padova

storico e pubblicista, direttore della rivista Storia e cultura

pubblicazioni:


-Limena: un comune industriale dell’area padovana (1951-1981), Limena, 1991

-Alla ricerca di Clio nel territorio padovano, 1992


-La Camera del Lavoro di Padova da “istituzione di pubblica utilità ” a organizzazione dì


resistenza del lavoro salariato: 1882-1894, 1993

-La Camera del Lavoro di Padova tra mutualismo, cooperazione e resistenza: 1892-1902, 1993

-Terra e potere. Nobili e contadini, operai e proprietari a Piazzola sul Brenta dal XVI secolo al XX secolo, in corso di stampa


ricerche:


Progetto di ricerca Per una storia dell’economia padovana: 1866-1977, in 3 volumi. Crescita, trasformazione, crisi: 1866-1890, vol. I, in preparazione. La formazione delle basi di un sistema industriale, con la tendenziale perdita dei tradizionali caratteri di provincia agricola, non fu un obiettivo unificante per la classe dirigente moderata padovana che, condotta in porto l’unificazione, non incrementr i suoi punti di forza e perse dunque il contatto con le tappe decisive dello sviluppo. La crescita e la trasformazione in senso capitalistico furono tenacemente perseguite da pochi imprenditori e finanzieri che, nonostante l’iniziale fragilità della struttura creditizia locale ed una ostilità politica di stampo conservatore, pilotarono dei processi di industrializzazione che ebbero risonanza nazionale, ma che intorno al 1890 si incepparono provocando crisi finanziaria, smobilitazione, destrutturazione industriale dell’economia padovana, dissoluzione del “gruppo veneto-padovano” che era stato l’artefice di quei processi dirompenti.


MIRELLA SCARROZZI


ricercatrice Università di Pisa, Dipartimento di Storia moderna e contemporanea


LUCIANO SEGRETO


via dell’Albero, 13 – 50123 Firenze

ricercatore confermato di Storia economica presso l’Istituto di Storia economica e Sociologia della Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Ancona – dal 1991 professore incaricato di Storia dell’economia presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Firenze

pubblicazioni:


-Monte Amiata. II mercurio italiano. Strategie internazionali e vincoli extraeconomici, Milano, F. Angeli, 1991

-Du “Made in Germany” au “Made in Switzerland”. Les sociétés financières suisses pour l’industrie électrique dans Ventre-deux-guerres, in 1880-1980. Electricité et électrification dans le monde, Paris, P.U.F., 1992

-Imprenditori e finanzieri, in G. Mori (a cura di), Storia dell’industria elettrica in Italia, I. Le Origini. 1882-1914, Bari, Laterza, 1992

-Dalla storia economica alla storia d’impresa. L’avvio del dibattito in Spagna, introduzione alla sezione intitolata La storiografia d’impresa in Spagna: materiali per una discussione, a cura di L. Segreto, in Fondazione ASSI, Annali della storia dell’impresa, 8 (1992), Bologna, Il Mulino, 1992

-Industria del los armamentos y desarrollo economico italiano (1861-1939), in Revista de storia industrial, n. 3, 1993


ricerche:


Le ricerche in corso riguardano da una parte la storia dell’Azienda per il Rilievo e l’Alienazione dei Residuati (ARAR), impresa presieduta da Ernesto Rossi, che si occupò, oltre dello scopo indicato nella sua ragione sociale, di molte altre questioni, tutte comunque legate alla ricostruzione e all’ammodernamento dell’apparato produttivo ed amministrativo italiano tra il 1945 e il 1957; dall’altra la biografia di Giacinto Motta (1870-1943), probabilmente il più importante imprenditore elettrico italiano del secolo e certamente uno degli uomini più potenti dell’economia italiana durante il fascismo.


ALFIO SIGNORELLI


via Galerno 171/C – 95123 Catania

professore associato di Storia contemporanea, Università di Catania, Dipartimento di Scienze Storiche, Antropologiche, Geografiche


FRANCESCA SOCRATE


Ricercatore confermato, Università “La Sapienza” di Roma


GIANNI SOFRI


professore associato Università di Bologna


SIMONETTA SOLDANI


via del Pignoncino 20 – 50142 Firenze

professore associato di Storia dell’Italia contemporanea, Dipartimento di Storia dell’Università di Firenze, via San Gallo 10 – 50129 Firenze

pubblicazioni:


-Strade maestre e cammini tortuosi. Lo Stato liberale e la questione del lavoro femminile, in P. Nava (a cura di), Operaie, serve, maestre, impiegate, Torino, Rosemberg & Sellier, 1991, pp. 289-352

-Le donne, l’alfabeto, lo Stato. Considerazioni su scolarità c cittadinanza, in D. Gagliani, M. Salvati (a cura di), La sfera pubblica femminile. Percorsi di storia delle donne in età contemporanea, Bologna, Clueb, 1992, pp. 113-136

-Lineamenti e scansioni di un territorio regionale. La Toscana amministrativa da Pietro Leopoldo a oggi (con C. Pazzagli), in La Toscana dal Granducato alla Regione. Atlante delle variazioni amministrative territoriali dal 1790 al 1990, Venezia, Marsilio, 1992, vol.

1, pp. 15-51

-Un primo maggio piccolo piccolo, in Italia contemporanea, n. 190, 1993, pp. 37-64

-Nascita della maestra elementare, in Fare gli italiani. Scuola e cultura nell’Italia contemporanea, a cura e con Introduzione di S. Soldani e G. Turi, Bologna, Il Mulino, 1993, voll. 2 (pp. 7-35 e pp. 67-130)


ricerche:


Ho appena ricominciato a lavorare sull’istruzione professionale nell’Italia liberale, tema su cui conto di impegnarmi nel prossimo futuro, per rielaborare e concludere ricerche compiute negli anni passati.


CARLOTTA SORBA


insegnante di ruolo scuole superiori. Borsista post-dottorato Università di Parma


pubblicazioni:


-S. Adorno, C. Sorba (a cura di), Municipalità e borghesie padane tra Ottocento e


Novecento, Milano, F. Angeli, 1991

La scienza sociale al Municipio, in M. Salvati (a cura di), Per una storia comparata del


municipalismo e delle scienze sociali, Bologna, Clueb, 1993

L’eredità delle mura. 11 governo di una città padana a fine secolo (Parma 1889-1914),

Padova, Marsilio, (in corso di stampa)


ricerche:


Il pubblico del teatro. Divertimento musicale e trasformazioni sociali nel XIX e XX secolo, ricerca in prospettiva comparata condotta negli archivi storici di alcuni teatri italiani e stranieri.


PAOLO SORCINELLI


via della Ginevra 15 – 61100 Pesaro – tel. 0721/32965

professore associato confermato, Dipartimento Discipline Storiche, Università di Bologna

pubblicazioni:

La follia della guerra. Storie dal manicomio negli anni quaranta, Milano, F. Angeli, 1992, pp. 187

Gli italiani e il cibo. Appetiti, digiuni e rinunce dalla realtà contadina alla società del benessere, Bologna, Clueb, 1992, pp. 205

Eros. Storie e fantasie degli italiani dall’Ottocento a oggi, Roma-Bari, Laterza, 1993, pp. 240


GIUSEPPE TALAMO


via delle Alpi 3/a – 00198 Roma

professore ordinario di Storia del Risorgimento, Università “La Sapienza” di Roma, Facoltà di Magistero


FIORENZA TAROZZI


via Beverara 68/2 – Bologna

ricercatrice Università di Bologna


MASSIMO TEODORI


ordinario di Storia americana, Facoltà di Scienze Politiche, Università di Perugia


pubblicazioni:


– Misteri, Montecitorio, malaffare, Fenicottero, 1991

– Costituzione italiana e modello americano, Sperling & Kupfer, 1992


ricerche:


Ha in corso una ricerca storico-politologica sui sistemi elettorali in Italia e nel mondo anglosassone


MARINA TESORO


via Scopoli 3 – 27100 Pavia – tel. 0382/21996

professore associato di Storia contemporanea, Dipartimento di Studi politici e sociali, Facoltà

di Scienze Politiche, Università di Pavia

pubblicazioni:


-Dodici lettere inedite di Giovanni Conti e Arcangelo Ghisleri, in AA.VV., Giovanni Conti nella storia politica italiana, Ancona, 1991

-Le donne e i partiti politici 1890-1914, in A. Gigli Marchetti, N. Torcellan (a cura di), La donna lombarda, Milano, 1992

-La partecipazione italiana all'”International Woman Sufrage Alliance”, in G. Conti Odorisio (a cura di), Salvatore Morelli. Emancipazionismo e democrazia nell’Ottocento europeo, Napoli, 1993

-Spirito pubblico, ideologie e partiti politici a Milano fra guerra e dopoguerra, aggiornamento a Storia di Milano, Enciclopedia Treccani, sezione La storia politica e amministrativa, a cura di E. Decleva (pubblicazione prevista nel 1994)


ricerche:


– caratteri organizzativi e strutturali del partito repubblicano nel primo dopoguerra

– aspetti della mobilitazione politica femminile nell’Italia liberale


ARNALDO TESTI


via Garibaldi 60 – 56124 Pisa – tel. 050/544024

professore associato di Storia degli Stati Uniti d’America, Dipartimento di storia moderna e

contemporanea, Università di Pisa, piazza Torricelli 3/a – 56100 Pisa – tel. 050/911418 – fax

050/501017

pubblicazioni:


-L”‘Autobiografia” di Theodore Roosevelt: la faticosa costruzione di un forte e maschio carattere, in Rivista di storia contemporanea, n. 1, gennaio 1991

-traduzione e cura di W.L. Riordon, Plunkitt di Tammany Hall, Pisa, ETS, 1991 (ed. orig.: McClure, Philips & Co, New York, 1905)

-James Bryce, Moisei Ostrogorski e l’immagine del partito americano: le loro fonti nel contesto della lotta politica negli Stati Uniti di fine Ottocento, in M. Vaudagna (a cura di), II partito politico americano e l’Europa, Milano, Feltrinelli, 1991

-Ascesa e declino dei partiti politici di massa: il caso storico degli Stati Uniti, in M. Calise (a cura di), Come cambiano i partiti, Bologna, Il Mulino, 1992

-Woodrow Wilson e lo studio della pubblica amministrazione negli Stati Uniti, in Annale 1993 ISAP, vol.1


ricerche:


-appena completato e in corso di pubblicazione, un volume su Riforma municipale e declino della partecipazione elettorale negli Stati Uniti di inizio Novecento. II caso St. Louis, Missouri, Bologna, Il Mulino (primavera 1994)

-in fase di elaborazione e scrittura, un saggio su Perchè non c’è il socialismo negli Stati Uniti?

-in fase di ricerca e progettazione, una storia dei partiti politici americani dalla guerra civile alla prima guerra mondiale


BRUNO TOBIA


via Pasubio 4 – 00195 Roma

ricercatore Università “La Sapienza” di Roma


EUGENIO TORRESE


via A. Manzoni, 16 – 24035 Mozzo (BG)

insegnante di Lettere nei corsi ‘150 ore”


pubblicazioni:


La città del corallo, Torre del Greco dall’Unità alla seconda guerra mondiale, Milano, F. Angeli, 1988

La società operaia di Iseo, appunti per una lettura sociologica, in Studi e ricerche di storia contemporanea, n. 31, 1989

La vita a bordo dei velieri della marina mercantile italiana (1860-1890), di prossima pubblicazione

Alfabeti e analfabeti nell’Italia della seconda metà dell’Ottocento, di prossima pubblicazione

-Un nuovo soggetto: la popolazione scolastica, di prossima pubblicazione


ricerche:


– in collaborazione con il sociologo G. Esposito Il corpo a scuola tra spazio, tempo e norma

– Il tempo urbano: forme, simboli, realtà (in fase di definizione del progetto di ricerca).


NICOLA TRANFAGLIA


via Montebello 9 – 10124 Torino

professore ordinario Università di Torino


FRANCESCO TRANIELLO


Professore ordinario, Università di Torino


MAURIZIO VAUDAGNA


corso Vinzaglio 12 bis – 10121 Torino – tel. 011-533380

professore associato di Storia dell’America Settentrionale, Facoltà di Scienze Politiche,

Università di Torino, Dipartimento di Storia, via S. Ottavio 20 – 10124 Torino – tel. 011/

8127870


pubblicazioni:


-Tocqueville e l’identità maschile, inni , n. 4, 1991, p. 22

-Interview with Donald Bell, Il silenzio degli uomini (The Silent Men), in Indice, n. 4, 1991, pp. 23-27

-Tendenze e caratteri della storiografia sul maschile, in Rivista di storia contemporanea, n.1, gennaio 1991, pp. 3-18

-The American Historian in Continental Europe: an Italian Perspective, in Journal of American History vol. 79, n. 2, Sept. 1992, pp. 532-542

-cura di Dimensioni del populismo in Europa e negli Stati Uniti, in Europa/Europe, n. 2, 1993, a. II, Roma, Ed. Dedalo, Fondazione Istituto Gramsci


ricerche:


-l’estetica della politica negli Stati Uniti degli anni trenta in comparazione europea

-genere, cittadinanza e vita politica americana nel ‘900

-la funzione dell’ONU nell’attuale ordine internazionale

-la figura dell’americanista non statunitense e il suo contesto politico culturale


ANGELO VENTRONE


dottore di ricerca in Storia dell’Italia contemporanea presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma con la tesi Il Pci e le “larghe masse”. Una forma-partito originale nell’Italia del secondo dopoguerra

pubblicazioni:


– La liturgia politica comunista (1944-1946), in Storia contemporanea , n. _5, 1995

– II Pci e la mobilitazione delle masse (1947-1948), in Storia contemporanea, r n. 2, 1993


ricerche:


Sto ultimando una ricerca sulla forma-partito nel secondo dopoguerra in Italia.


ELIGIO VITALE


via Sesto Celere 6 – 00152 Roma professore associato di Storia contemporanea, Università dell’Aquila, Dipartimento di Culture comparate

BRUNO WANROOIJ


LUCIANO ZANI


via Massimi 119 – 00136 Roma

professore associato di Storia contemporanea, Istituto di Studi storico-giuridico-filosofico-politici, Corso di Laurea in Scienze Politiche, Facoltà di Giurisprudenza, Università di Camerino

pubblicazioni:

– Il mito del Primo Piano Quinquennale sovietico e il “sogno americano”, in L’Urss, il Mito, le Masse, Milano, F. Angeli, 1991

– I Russi in Italia. La Marina italiana e l’Unione Sovietica tra le due guerre, in Bollettino d’Archivio dell’Ufficio storico della Marina Militare, giugno 1994, in corso di stampa


ricerche:


Il mito del Primo Piano Quinquennale sovietico nel mondo occidentale, con particolare riferimento ai rapporti tra fascismo e bolscevismo


ISABELLA ZANNI ROSIELLO


Direttrice Archivio di Stato Bologna


NICCOLO’ ZAPPONI


via Donatello 15 – 00196 Roma

ricercatore Università “La Sapienza” di Roma

Nuovi soci:
Hanno chiesto d’aderire alla SISSCO:

ALFONSO BOTTI, PAOLA MAGNARELLI, DANIELE MARCHESINI, LIDIA PICCIONI, FLAVIO REGGIANI, MARIA MARCELLA RIZZO, LORENZA SEBESTA, CARLO SPAGNOLO.

CONVEGNI:
COMITATO DI STUDI STORICI

presso il Dipartimento di Storia dell’Università degli Studi di Trieste via Economo 4, 34123 TRIESTE tel. 040-676750116767502 – fax. 040-310304

in collaborazione con:

-Università degli Studi di Trieste

Facoltà di Lettere – Dipartimento di Storia

-Goethe-Institut Trieste

Convegno internazionale di studi:


I muri della storia. Storici e storiografia dalle dittature alle democrazie 1945-1990


(Trieste 6-8 ottobre 1994)


Presentazione


II convegno prende le mosse dal dibattito attualmente in corso nella Germania riunificata sul ruolo svolto dagli storici della ex-RDT nel legittimare e consolidare l’immagine storica che quello Stato ha voluto dare di sé. Tali dibattiti vertono attorno al nodo problematico dei rapporti fra ricerca storica, insegnamento e diffusione dei messaggi storici e costruzione di immagini consolidate di storia nazionale; questo nel contesto di sistemi politici non democratici, autoritari o dittatoriali.

I dibattiti attualmente in corso in Germania sono molto vivaci e carichi di risentimenti ed emozioni, anche perché riguardano non solo questioni astratte, mala sopravvivenza di un intero apparato di ricerca storiografica, messo in piedi dalla dittatura e oggi largamente spazzato via a causa della sua ” inaffidabilità” democratica. A ben vedere, queste discussioni non sono limitate alla sola Germania, ma si svolgono anche in altri paesi usciti di recente dalla lunga dittatura sovietica e comunista, che sono alla faticosa ricerca di una nuova identità e di una nuova legittimazione. Si è perciò ritenuto opportuno proporre una riflessione più pacata e distaccata, che abbia come caratteristica principale il taglio comparativo. Infatti, il dibattito in corso coinvolge questioni di fondo, relative all’intreccio tra ricerca storica e potere, fra libertà della ricerca e condizionamenti da parte del quadro ideologico-politico dominante. Non solo, ma si è voluto anche estendere lo sguardo a livello cronologico, prendendo in esame la transizione dalle dittature alle democrazie verificatesi in Europa dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il taglio diacronico e comparativo ci pare l’elemento di maggiore interesse del convegno, in quanto consente di confrontare situazioni storiche certo molto diverse fra loro e distanti nel tempo, ma che hanno alcuni significativi elementi in comune: apparati scientifici (in questo caso, storiografici) costruiti o modellati per volontà delle dittature, che in modo più o meno brusco (la Spagna e l’Ungheria sono probabilmente i casi di transizione più morbida) hanno realizzato una transizione verso una storiografia libera e democratica.

Al convegno hanno dato già la loro adesione un gruppo cospicuo di relatori, provenienti da vari paesi europei e dagli Stati Uniti, la cui chiara fama scientifica e le cui specifiche, approfondite conoscenze in materia promettono di dare al convegno un profilo scientifico molto alto. Inoltre, preme rimarcare come si tratti di un incontro di studio di grande attualità, non solo per gli addetti ai lavori. Tenuto conto di questa valutazione, gli organizzatori stanno studiando, in collaborazione con gli organi scolastici le modalità per favorire la partecipazione ai lavori del convegno del più elevato numero possibile di insegnanti (di storia, in primo luogo), provenienti dalla Regione Friuli Venezia Giulia. Infine, la formula del convegno prevede che siano concesse un certo numero di borse di studio (una quindicina) a giovani studiosi italiani e stranieri (dottori di ricerca, borsisti post-dottorato e dottorandi), in modo da consentire loro una partecipazione attiva ai lavori del convegno. Ma gli organizzatori sono convinti che il convegno susciterà una certa attenzione anche nel pubblico, inteso in senso più lato, soprattutto in un’area, come quella giuliana, che è all’incrocio di molte culture e di molte esperienze storiche così diverse.

L’organizzazione scientifica del convegno è stata curata dal prof. Gustavo Corni, docente di Storia della Germania presso l’Università di Trieste.

II Presidente


prof. Paolo Cammarosano

PROGRAMMA


Giovedì 6 ottobre ore 15


G.G. IGGERS (State University of New York – Buffalo):


Storiografia e politica del Novecento


G. SANTOMASSIMO (Università di Siena):


La storiografia italiana dopo il fascismo


B. FAULENBACH (Ruhr-Universitaet Bochum):


La storiografia tedesca dopo la dittatura Hitleriana


Venerdì 7 ottobre ore 9


J. TUSELL (UNED Madrid):


Gli storici spagnoli e la transizione dal franchismo alla democrazia


G. CAREDDA (Università di Roma):


Gli storici francesi e la “sindrome di Vichy”


K. STUHLPFARRER (Università di Vienna):


Gli storici austriaci e il tabù dell’Austria “prima vittima del nazismo”


Venerdì 7 ottobre ore 15


K. PÄTZOLD (Berlino) e G. CORNI (Università di Trieste):


La storiografia della ex-RDT in retrospettiva: un dibattito


H. GIES (Freie Universität Berlino):


La divulgazione della storia nella Germania unificata: insegnamento e mass media


J. KOCKA (Freie Universität Berlino):


Le prospettive per una storiografia tedesca pacificata


Sabato 8 ottobre ore 9


F. BENVENUTI (Università di Bologna):


La storiografia ex-sovietica e la difficile transizione


M. DOGO (Università di Trieste):


Gli storici e la dissoluzione dell’ex-Jugoslavia


P. HANAK (Accademia della Scienze di Budapest):


Gli storici ungheresi e la transizione morbida


Sabato 8 ottobre ore 15


Tavola rotonda conclusiva con:

G. MICCOLI (Università di Trieste), J. PETERSEN (Istituto Storico Germanico di Roma),

L.V.-FERRARIS (LUISS Roma), C. MAGRIS (Università di Trieste)

CONCORSI E BORSE:
FORUM PER I PROBLEMI DELLA PACE E DELLA GUERRA

concorso per l’assegnazione di 4 borse di studio per laureandi

per un importo di lire 1.500.000 ciascuna, per lo svolgimento di tesi di laurea su temi attinenti alle ricerche promosse dal Forum e precisamente:

1. II trattato di non proliferazione nucleare

2. Sicurezza in Europa e nel Mediterraneo

3. Le religioni come origini di conflitti o come fattore di dialogo

4. La produzione e il commercio di armi

Le borse sono principalmente finalizzate a fornire un sostegno nella copertura di spese necessarie al compimento della ricerca. Gli interessati dovranno presentare:

    • curriculum completo di certificato degli esami sostenuti;
    • titolo della tesi e relativo progetto articolato di lavoro;
    • lettera di presentazione del relatore;
    • ogni altro documento ritenuto utile, in particolare la previsione di specifiche spese.

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al

31 maggio 1994

INIZIATIVE

Il quarantennale dell’Archivio Centrale dello Stato
L’l1 gennaio 1994 con l’intervento del ministro dei Beni Culturali, Alberto Ronchey, e del Presidente del Senato, Giovanni Spadolini, si è svolta la cerimonia per il quarantennale dell’Archivio Centrale dello Stato (ACS), nella sua sede di Piazzale degli Archivi 27 all’Eur.

Nato a vita autonoma con l’attuale denominazione nel 1953, l’Archivio centrale è la struttura deputata a conservare gli archivi prodotti dall’attività amministrativa e burocratica dello Stato italiano postunitario. Era stato istituito come Archivio del Regno nel 1875 ma era rimasto fino al 1953 una sezione dell’Archivio di Stato di Roma.

In apertura di giornata, che ha visto anche l’inaugurazione della nuova sala studio con annessa la sala di consultazione della biblioteca, il ministro Ronchey ha tenuto a sottolineare che oltre al 40° dell’ACS il 1993 ha registrato un’altra ricorrenza fondamentale per gli archivi, “il 30° della nuova legge, il D.P.R. 30/9/1963 n. 1409”, dove tra l’altro è prevista la vigilanza dello Stato sugli archivi privati dichiarati di notevole interesse storico. Nella sua introduzione, il sovrintendente Mario Serio ha scandito le fasi di crescita dell’ACS dalla sua costituzione con il “determinante apporto” di Armando Lodolini e la sua “lucida concezione della funzione e dell’ordinamento dell’Istituto”, che avrebbe dovuto trasformarsi in breve tempo in Archivio Nazionale secondo la migliore tradizione europea.

La liberalità di accesso ai documenti – ha ricordato serio – si deve a Leopoldo Sandri e alla sua politica di promozione della ricerca storica anche su periodi molto recenti. Il presidente del Senato, Spadolini, aveva posto l’accento sull’importanza del passaggio degli archivi dalle dipendenze del Ministero dell’Interno al Ministero dei Beni Culturali costituito nel 1975, dicastero di cui lo stesso Spadolini è stato primo titolare. Questo passaggio, definito da Ronchey “il decisivo prevalere del momento culturale sul momento amministrativo”, è stato ripreso sostanzialmente da Serio con il riferimento al rilancio dell’ACS dopo il 1975, dovuto al sovrintendente Renato Grispo attraverso la realizzazione di programmi qualificanti come la valorizzazione del patrimonio archivistico e l’acquisizione degli archivi di personalità politiche e della cultura. Politica di valorizzazione spinta a ulteriore espansione negli anni ‘ 80, sia con l’organizzazione di importanti mostre come ad es. E42. Utopia e scenario del regime e La nascita della Repubblica, sia con l’arricchimento degli archivi di personalità: 56 fondi personali. Da non dimenticare inoltre l’allargamento della politica delle acquisizioni agli archivi d’impresa (Iri, Enel, Ente Eur, Sogene).

Impegnato nel complesso progetto di informatizzazione degli archivi di deposito dei ministeri, l’ACS con oltre 1.000.000 di pezzi archivistici è la memoria storica dello Stato italiano e imprescindibile fonte degli studi contemporaneistici. Tale concetto è stato ribadito nella tavola rotonda conclusiva cui hanno partecipato Renzo De Felice, Gabriele De Rosa, Guido Melis, Jens Petersen, Giuseppe Talamo con il coordinamento di Tullio Gregory, affrontando il tema “Storiografia e archivi” in occasione della pubblicazione del volume L’Archivio Centrale dello Stato. 1953-1993 e del II volume della Bibliografia dell’Archivio Centrale dello Stato.


II volume sull’ACS, curato da Mario Serio, è suddiviso in quattro sezioni; la prima è dedicata al rapporto storiografia e archivi, la seconda alla storia interna e attività, la terza all’edificio, la quarta raggruppa le testimonianze di storici e archivisti particolarmente legati alle vicende dell’istituto archivistico. Il II volume della Bibliografia. Le fonti documentarie nelle pubblicazioni dal 1979 al 1985 (Roma 1992; I vol.; 1953-1978, Roma 1986) mostra un forte incremento dell’uso delle fonti d’archivio negli studi contemporaneistici, ma soprattutto un avvicinamento allo studio dei materiali d’archivio di un pubblico più vasto.

Gabriella Nisticò

Lettera al Ministro Ronchey
Roma, 4 febbraio 1994

Alla cortese attenzione

del Prof. Alberto Ronchey

Ministro dei Beni Culturali e Ambientali

Via del Collegio Romano, 27

00186 Roma

Signor Ministro,

per comune giudizio, il momento che stiamo vivendo segna un trapasso di sistema politico, che investe direttamente i partiti che hanno finora costituito l’ossatura della nostra comune storia repubblicana. La ragione che ci spinge a rivolgerci a Lei attiene al nostro ruolo di docenti universitari di Storia contemporanea odi discipline affini. Ci preoccupa l’eventualità che nelle attuali circostanze possa andare disperso o addirittura distrutto un patrimonio archivistico di grande importanza storica. Ben sappiamo, per esperienza personale, che le fasi di passaggio e di trasformazione si traducono in genere, per ragioni oggettive (abbandono di sedi, vicende giudiziarie, diminuzione o scomparsa di personale adibito a certe funzioni), in un più o meno sistematico – e spesso involontario – depauperamento delle fonti documentarie concernenti la storia della vita associativa delle istituzioni che si trasformano o si estinguono. Ci rivolgiamo a Lei per chiederLe rispettosamente di prendere in considerazione un’iniziativa ministeriale volta a garantire in primo luogo la preservazione e a tempo debito – secondo le vigenti normative – la consultabilità di un patrimonio documentario che appare attualmente soggetto a rischi rilevanti e che costituisce una parte significativa della memoria storica nazionale. In proposito ci permettiamo di suggerirLe un’iniziativa volta ad attivare procedure che consentano e facilitino il deposito di siffatto materiale presso istituzioni pubbliche (archivi di Stato ecc.) o private (Istituti e Fondazioni culturali di conservazione, la classificazione e, successivamente la fruibilità di tale documentazione a fini di studio. Questa iniziativa dovrebbe a nostro parere riguardare sia il materiale documentario concernente gli organismi centrali dei partiti, sia le loro articolazioni locali.

Per parte nostra siamo convinti che la Sua riconosciuta sensibilità intellettuale e politica non resterà indifferente alle ragioni del presente appello, e ci dichiariamo disponibili ad offrire la nostra specifica competenza professionale per lo studio delle soluzioni più adeguate del problema che ci siamo permessi di sollevare.

Rispettosi saluti

Hanno aderito:

Francesco Traniello, Vincenzo Cappelletti, Francesco Malgeri, Gabriele De Rosa, Giacomo Marramao, Alberto Banti, Francesco Barbagallo, Piero Bevilacqua, Luciano Cafagna, Alberto Caracciolo, Enzo Collotti, Nicola Gallerano, Marco Meriggi, Claudio Pavone, Paolo Pezzino, Stefano Rodotà, Mariuccia Salvati, Biagio Salvemini, IMES (Istituto meridionale di storia e scienze sociali), SISSCO (Società italiana per lo studio della società contemporanea), Istituto milanese per la storia della resistenza e del movimento operaio, Commissione archivi dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione, Nicola Tranfaglia, Luisa Mangoni, Giorgio Mori, Franco De Felice, Franco Bonelli, Mario G. Rossi, Gastone Manacorda, Anna Rossi Doria, Giuliano Procacci, Enzo Cervelli, Gaetano Arfé, Maurizio Degli Innocenti, Giorgio Campanini, Agostino Giovagnoli, Danilo Veneruso, Sergio Zaninelli, Fausto Forzi, Vincenzo Saba, Mario Belardinelli, Giuseppe Ignesti, Andrea Riccardi, Mario Casella, Ottavio Barié, Pietro Scoppola, Antonio Cestaro, Nicola Raponi, Angelo Sindoni, Giuseppe Vacca, Vittorio Giuntella, Ornella Confessore, Filippo Mazzonis, Giorgio Rumi, Alberto Monticone, Guido Quazza.

CALL FOR PAPERS

Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea dell’Università di Pisa
Progetto di un Convegno su “l’Italia Repubblicana” (Aprile 1995)

Questa è una prima bozza di discussione, provvisoria e non elaborata a livello di comitato scientifico, alla quale seguirà una proposta più meditata e dettagliata. Già da ora, tuttavia, chiunque abbia suggerimenti e/o proposte di contributi da presentare al Convegno può indirizzarli a Paolo Pezzino, Dipartimento di Storia Moderna e Contemporanea, P.zza Torricelli 3a, 56100 – Pisa. Tel 050-911420/472. Fax 050-501017.

La crisi della prima repubblica è al centro dell’attuale dibattito politico e dell’opinione pubblica italiana. Come spesso avviene, le analisi, le interpretazioni, le discussioni tendono a rintracciare schematicamente nel passato l’origine di fenomeni degenerativi più recenti, in un giudizio liquidatorio che appiattisce ogni differenza e articolazione storica. Inoltre vi è una tendenza ad indicare una causa prevalente (la cosiddetta partitocrazia) come responsabile della crisi odierna, perdendo di vista la complessità degli intrecci fra i fattori storici. Infine all’opinione pubblica viene proposta una visione semplicistica e falsamente moralistica delle responsabilità dell’attuale situazione (il politico corrotto o, meglio, “la politica” corrotta) che distoglie l’attenzione dalle cause strutturali dei problemi che il paese si trova oggi ad affrontare ed, in ultima analisi, può garantire la sopravvivenza effettiva del sistema con le sue attuali caratteristiche.

La proposta di un Convegno sugli ultimi cinquanta anni della nostra storia muove proprio dalla insoddisfazione per il livello di elaborazione storica sulle cause della crisi profonda che stiamo vivendo, crisi economica, istituzionale e politica, ma anche crisi di una identità collettiva nazionale, che peraltro in Italia è sempre apparsa debole (o più debole rispetto ad altre nazioni): appare necessario perciò individuare strumenti analitici complessi, obbedienti a finalità scientifiche.

Una riflessione pacata e approfondita sembra oggi possibile: dopo la caduta del muro di Berlino, è venuto meno anche da noi quel fattore internazionale che veniva addotto a giustificazione dell’esclusione dalle funzioni di governo della parte più consistente delle forze politiche di opposizione. Le conseguenze sono state da un lato il blocco del sistema politico, che non prevedeva a priori una qualsiasi possibilità di alternanza (e per ciò stesso privava la democrazia di uno dei presupposti fondamentali per un corretto funzionamento), dall’altro t’instaurarsi di un regime consociativo, nella necessità di coinvolgere comunque nelle pratiche di governo della società un’opposizione che rappresentava una fetta consistente dei cittadini elettori e perciò appariva essenziale al funzionamento complessivo del sistema.

Non è un caso se oggi gli storici hanno cominciato a riflettere sull’intero periodo (nel giro di pochi anni sono usciti almeno quattro contributi di sintesi significativi, ad opera di Paul Ginsborg, Pietro Scoppola, Silvio Lanaro, Aurelio Lepre): la fine della politica delle esclusioni e la crisi del regime consociativo, che ne rappresentava il conseguente corollario, chiudono effettivamente un periodo, ed il lavoro dello storico, liberato delle appartenenze politico-ideologiche che l’ha in passato pesantemente e negativamente condizionato, appare oggi adeguato a fornire gli strumenti interpretativi necessari ad inquadrare la storia della prima Repubblica. La proposta di un Convegno sull’Italia repubblicana è finalizzata a sottolineare la complessità della storia italiana di questo cinquantennio, che rischia di essere appiattita in una dimensione politico-istituzionale che esalti unicamente la categoria della crisi: è necessario evidenziare come, al di là dei giudizi complessivi che se ne vogliano dare, nel cinquantennio che si sta chiudendo si sia realizzata una “grande trasformazione” della società italiana. Attraverso una faticosa ricostruzione, l’Italia ha vissuto un periodo di intenso sviluppo economico; sono cambiate le condizioni economiche e gli stili di vita della maggior parte della popolazione, e la sua stessa composizione sociale, con una forte crescita dei ceti medi; abbiamo assistito ad anni di elevatissima mobilità geografica e sociale, di rottura di mentalità e comportamenti consolidati; sul terreno politico-istituzionale, oltre al passaggio dalla monarchia alla repubblica, e a significative riforme, come quella regionale, per la prima volta il nostro paese ha vissuto pienamente l’esperienza del suffragio universale e di un sistema di partiti politici di massa garantito dall’adozione, fino alla recente riforma elettorale, di una legge elettorale fondata sulla proporzionale; infine si sono diffuse pratiche di intervento pubblico che hanno costituito ben presto un complesso e stratificato sistema di welfare.

E tuttavia la dimensione del mutamento e della trasformazione, se non può che essere al centro dell’analisi, non va utilizzata acriticamente, in una compiaciuta elencazione di quanto è cambiato: gli studiosi di cose italiane contemporanee (e mi riferisco soprattutto ai sociologi e agli antropologi) hanno sempre sottolineato la specificità del nostro processo di modernizzazione, tanto che spesso si parla di un “caso” italiano che si caratterizzerebbe per la persistenza di fratture preesistenti alla fase di intenso sviluppo degli anni cinquanta e sessanta: fratture territoriali (Nord, Centro-Nordest, Sud), fratture fra istituzioni e sistema politico e fra sistema politico e società civile, ma anche, all’interno della stessa società civile, fra aggregazioni primarie e subculture che favoriscano la diffusione di pratiche associative atte a promuovere la fiducia, l’economia di mercato, la collaborazione fra i cittadini. Il ruolo dei partiti di massa in funzione di ricomposizione delle fratture sarebbe stato inadeguato, ed avrebbe anzi contribuito alla diffusione di subculture, come quella cattolica o socialista, che trovavano la propria giustificazione proprio in quella frattura originaria fra istituzioni statali e società civile che appare caratterizzare il processo di costituzione dello Stato nazionale italiano (peraltro si noti come in altre interpretazioni quelle stesse subculture, nella loro concreta attuazione in pratiche di governo locale, siano state considerate essenziali all’attuazione di modelli di sviluppo come quello della cosiddetta “terza Italia”).

Il giudizio critico sulla via italiana alla modernizzazione e allo sviluppo sembra dunque essere assolutamente prevalente: esso riprende per altro una controversia, ben presente agli storici, sui caratteri “originali” della storia italiana, che renderebbero conto dei limiti storici della compagine sorta a conclusione di un faticoso, e per alcuni casuale, processo di unificazione. All’interno di quell’area europea centro-occidentale cui il nostro paese fa riferimento, l’Italia rappresenterebbe perciò un’anomalia, le cui origini sono state di volta in volta attribuite alla debolezza dello sviluppo economico, all’insufficiente dimensione di una moderna borghesia produttiva, ai limiti di egemonia delle classi dirigenti risorgimentali e alla loro ristretta visione di classe, al deficit di appartenenza nazionale delle popolazioni della penisola, alla struttura rigidamente accentrata del nuovo Stato.

Così il nostro paese si caratterizzerebbe per la persistenza di vincoli primari, famigliari, di amicizia, di patronage, che renderebbero conto della carenza di senso civico del cittadino italiano, della scarsa fiducia nei meccanismi istituzionali di governo, della propensione alla ricerca di favori individuali, o di privilegi per singole categorie, in altre parole della debolezza di un sistema di regole e norme di governo comunemente accettato e condiviso. Non è quindi casuale che il “familismo” (ed il correlato tema delle riforme mancate) abbia potuto rappresentare la categoria fondamentale interpretativa dello storico inglese (Paul Ginsborg) che per primo si è avvicinato alla storia dell’Italia repubblicana come ad un periodo unitario, che la carenza di tradizioni civiche appaia la caratteristica di tutto il Mezzogiorno d’Italia in un lavoro recentemente apparso sulle tradizioni civiche delle diverse regioni italiane (Robert Putnam), o che l’impossibilità di uno sviluppo e di una modernizzazione “normali” rappresenti una delle chiavi interpretative del libro di Silvio Lanaro.

Il convegno si propone di affrontare in una prospettiva storica l’intreccio fra mutamenti sociali, economici, politico-istituzionali, e fattori di resistenza, persistenza, opposizione alla modernizzazione del paese: esso non mira tanto ad una ricostruzione puntuale della storia degli ultimi cinquanta anni e delle sue varie fasi, quanto all’individuazione di alcuni snodi tematici che permettano di fondare un dibattito, generale ma non generico, sul caso italiano. A solo titolo esemplificativo, si indicano di seguito alcuni dei possibili argomenti sui quali chiamare storici, scienziati politici, sociologi, economisti a confrontarsi: i caratteri originali della democrazia italiana, continuità e rotture nella storia degli ultimi cinquanta anni, il processo di modernizzazione e la formazione di una società di massa, la cultura dei partiti politici di massa, la cultura economica dello sviluppo, l’evoluzione dei sistemi di protezione sociale, la crisi della pubblica amministrazione, i meccanismi “non legali” di ricomposizione delle fratture, l’evoluzione della composizione sociale della popolazione, la crisi dei partiti politici e il tramonto della prima repubblica. Si tratta, come è evidente, di temi molto generali, ma che appaiono essenziali per individuare chiavi interpretative non banali e semplificatrici. Nell’organizzazione del convegno, si cercherà di contemperare l’esigenza di discutere grandi linee interpretative con quella di presentare risultati di ricerche specifiche: queste ultime dovranno in ogni caso collegarsi alle problematiche generali, evitando una dispersione negativa per la discussione, che invece si vuole ampia e compatta.

Paolo Pezzino

Convegno Internazionale sulla famiglia

Bologna, 6-8 ottobre 1994


Il Comune di Bologna in collaborazione con l’Università di Bologna organizza un convegno internazionale dedicato ai mutamenti della struttura familiare in Italia e in altri paesi occidentali.

Il convegno si articolerà in cinque sezioni. La prima: gli insegnamenti del passato, prevede la relazione di storici; la seconda riguarda i grandi cambiamenti avvenuti nella struttura interna della famiglia negli ultimi trent’anni nei paesi occidentali; la terza è dedicata a cinque diversi modelli di politica per la famiglia (i casi tedesco, francese, inglese, svedese ed italiano); la quarta verte su “matrimonio e il denaro” in Europa e negli Stati Uniti; l’ultima riguarda la famiglia in Italia.

Sono invitati a presentare comunicazioni scritte, in particolare per quanto riguarda l’ultima sezione, storici, demografi, sociologi, antropologi, psicologi ed economisti. le proposte vanno inviate a: Prof. Marzio Barbagli

Dipartimento di Scienze dell’Educazione, Via Zamboni 34

40123 Bologna

Questo bollettino è stato redatto da:

Patrizia Dogliani, Mirco Dondi e Marco Meriggi ed è stato chiuso a fine Marzo 1994.