I mille volti della Grande Guerra
Aula Nievo, Palazzo del Bo Via VIII febbraio 2, PadovaRicerche e pubblicazioni del Comitato d'Ateneo dell'Università di Padova per il centenario della Grande Guerra.
Ricerche e pubblicazioni del Comitato d'Ateneo dell'Università di Padova per il centenario della Grande Guerra.
Program of the International Historical-Anthropological Conference
“On categories and boundaries: Intersections in the history and ethnography of Europe’s Sinti and Roma (19th-21st centuries)”
Free University of Bolzano
Piazza del Università 1
Room E 2.21
6 - 7 June 2017
This conference will offer a comparative and interdisciplinary analysis of the relationship between Roma and Sinti and nation-states in European borderlands from 19th to 21th century. How has the territorial definition of national states created structures which require specific rules targeting populations involved in trans-border mobility and cross border practices? Based on a cross disciplinary perspective embracing anthropological and historical approaches, this conference will analyse the making of categories and their effect on Romani people. Through an analysis of national case studies and through bottom-up approaches, the conference will focus on the modern definitions of citizenship and nationality and their effect on mobility control and cross-border circulation as a key aspect of continuities and transformation of anti-Gypsy policies in Europe and beyond. Furthermore, the conference aims to highlight the way Roma and Sinti families in particular have handled these public policies and how they have transmitted or redefined modes of resistance, conflict, or invisibility in the face of power exercised by state institutions.
Find Flyer and Program attached.
La conferenza intende offrire un’analisi comparativa e interdisciplinare sulla relazione fra Sinti, Rom e stati nazione in Europa fra XIX e XXI secolo, con particolare attenzione alle regioni di confine. Incrociando prospettive storiche e antropologiche, la conferenza vuole analizzare le diverse costruzioni categoriali a cui Sinti e Rom sono stati sottoposti nei diversi contesti politico-sociali: la scelta è di partire dall’analisi di situazioni concrete per giungere a illustrare i singoli casi nazionali. In che modo la nascita degli stati nazione ha implicato la creazione di un regime di controllo dei confini rivolto, in particolare, a quei gruppi che praticavano una mobilità transfrontaliera? A partire dal XIX secolo, nazionalità e cittadinanza diventano aspetti chiave delle politiche di controllo sulla circolazione transfrontaliera dei Sinti e dei Rom, a cui spesso si somma una crescente attenzione per la loro mobilità interna: mettere in relazione questi due aspetti delle politiche anti-zingare permette di evidenziarne continuità e trasformazioni secondo i diversi periodi storici. Altrettanto importante è dare rilievo al modo in cui le reti familiari Sinte e Rom abbiano fatto fronte alle politiche anti-zingare, a come tramandino o ridefiniscano modalità di resistenza, conflitto o invisibilità rispetto al potere esercitato dalle istituzioni dello stato.
Programma e Flyer in allegato. La lingua di lavoro è Inglese.
Martedì 6 giugno, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Le biblioteche nell’Italia fascista, di Carlo De Maria, Biblion, 2016. Intervengono: Alessio Gagliardi, Antonella Meniconi, Alberto Petrucciani. Coordina: Patrizia Rusciani. Sarà presente l’autore.
La politica bibliotecaria, l’amministrazione delle biblioteche, il controllo e la promozione della pubblica lettura rappresentano alcuni di quei «problemi specifici» che vanno adeguatamente approfonditi per ricostruire in maniera dinamica la realtà storica del regime fascista. L’attenzione inedita che il fascismo dedicò a tutte le biblioteche – da quelle governative, a quelle comunali e provinciali, fino alle minuscole “bibliotechine” scolastiche e rurali – trovava una precisa ragione nella complessa «funzione nazionale» che a esse veniva assegnata, nella quale si sommavano motivi di prestigio, di formazione culturale e di controllo sociale. Per molti versi, il governo fascista accolse per la prima volta esigenze ampiamente sentite dagli operatori delle biblioteche italiane, confermando una volta di più la necessità storiografica di riflettere sulle esperienze professionali delle élites tecnico-specialistiche e sul loro rapporto con la politica durante il ventennio fascista. Negli anni Trenta la riorganizzazione delle biblioteche popolari e il nuovo impulso dato alle soprintendenze bibliografiche delinearono “una via italiana alla biblioteca pubblica”, che rimaneva, tuttavia, inevitabilmente staccata da ogni idea di autonomia locale, allontanando drasticamente l’esperienza italiana dal modello anglosassone della public library.
Carlo De Maria dirige l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena. Ha insegnato nelle università di Bologna, Venezia e del Salento. Fa parte del comitato scientifico che sovrintende all’Edizione dell’Epistolario di Aldo Capitini, è membro del comitato editoriale di “E-Review”, rivista elettronica degli Istituti storici emiliano-romagnoli, e del comitato scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia. Dal 2011 presiede l\'Associazione Clionet, di cui è socio fondatore. Si è occupato di storia del socialismo, associazionismo popolare, lavoro di comunità. Tra le pubblicazioni più recenti: Lavoro di comunità e ricostruzione civile in Italia (2015), L\'anarchismo italiano. Storia e storiografia (2016, con Giampietro Berti) e Sulla storia del socialismo, oggi, in Italia. Ricerche in corso e riflessioni storiografiche (2015).
Ciclo di seminari di Storia Contemporanea
Patrick Karlsen (Università di Trieste)
La realtà transnazionale dei Cominternians: il caso di studio di Vittorio Vidali
Patrick Karlsen è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze politiche (DISPES) dell’Università di Trieste e direttore scientifico dell’Istituto regionale per la storia del movimento di liberazione nel Friuli Venezia Giulia, fondato nel 1953. I suoi campi di ricerca principali sono la storia del comunismo internazionale e il ruolo degli intellettuali nell’elaborazione delle culture politiche del Novecento. Ha pubblicato Frontiera rossa. Il Pci, il confine orientale e il contesto internazionale 1941-1955 (LEG, 2010) e Un porto tra mille e mille. Gli scritti politici di Giani Stuparich nel secondo dopoguerra (Edizioni Università di Trieste, 2012). Ha curato, insieme a K. Ruzicic-Kessler, il numero monografico della rivista "Qualestoria" sui partiti comunisti nella regione Alpe-Adria (Comunismi di frontiera 1945-1954, 2017). Ha inoltre studiato il contributo di Benedetto Croce nella definizione della categoria di totalitarismo (I totalitarismi nei volumi e negli opuscoli della Biblioteca di Benedetto Croce, in Biblioteche filosofiche private. Strumenti e prospettive di ricerca, Edizioni della Scuola Normale, Pisa 2014). Attualmente sta lavorando a una biografia del dirigente comunista Vittorio Vidali.
Mercoledì 7 giugno, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà
presentato il volume "Dal Risorgimento al Mondo nuovo. La massoneria italiana nella Prima guerra mondiale" di Marco Cuzzi Le Monnier, 2017.
Intervengono: Marco Gervasoni, Giuseppe Parlato, Carlo Ricotti. Coordina: Lauro Rossi.
La massoneria italiana rappresentò uno dei protagonisti della Grande Guerra, dall'impegno per
l'intervento al conflitto a fianco dell'Intesa. Dal maggio 1915 i massoni si mobilitarono con tutte le
loro «logge» nel cosiddetto «fronte interno», con azioni di propaganda e di solidarietà, affiancando le autorità nell'individuazione degli elementi disfattisti e dei sabotatori, e trasformandosi pertanto in una sorta di «milizia civile». Il conflitto rappresentava per i massoni il compimento del Risorgimento e la sua evoluzione verso un «Mondo nuovo» dominato dalla democrazia e dall'armonia tra i popoli. Ma il nazionalismo sempre più radicale avrebbe dominato i massoni, che sarebbero giunti all'appuntamento con il dopoguerra profondamente trasformati, al pari dello Stato
liberale che avevano contribuito a creare. Attraverso un'approfondita analisi dei documenti disponibili e in gran parte inediti, questo libro vuole dare un contributo significativo alla comprensione di quel particolare periodo della nostra storia, ricostruendo le complicate dinamiche delle Obbedienze massoniche nazionali.
Indice
Introduzione; 1. Cosmopolitismo e patriottismo; 2. La Massoneria nella neutralità (1914); 3.
Intervento e impegno in guerra (1915-1916); 4. La Caporetto massonica (1917); 5. Verso il "Mondo
Nuovo" (1918); Conclusioni; Bibliografia e fonti; Indice dei nomi.
Marco Cuzzi insegna Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano. Si è occupato di storia del fascismo e delle vicende legate al confine orientale d'Italia. Da diverso tempo studia la storia della massoneria italiana, ed è membro di diversi comitati scientifici. Tra le sue pubblicazioni:
L'occupazione italiana della Slovenia (1998),
L'internazionale della Camicie nere. I CAUR (2006),
Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa
(2009). Tra gli altri studi si ricordano:
Sui campi di Borgogna. I volontari garibaldini nelle Argonne (2015) e Cibo di guerra. Sofferenze e privazioni nell'Italia dei conflitti mondiali (2015).
Convegno nell'ambito del Festival "Educazione, scuola e consumo" (8-11 giugno 2017, Fortezza Vecchia - Livorno), organizzato dal Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia - Università degli Studi di Firenze. Il programma del convegno è visibile nel sito web indicato.

Seminario in occasione della presentazione dei libri
L’altra America: i cattolici italiani e l’America latina. Da Medellín a Francesco (Morcelliana, Brescia 2017) di Massimo De Giuseppe (Università IULM)
Verso il nuovo mondo. Il PCI e l’America Latina. 1945-1973 (Franco Angeli, Milano, 2017) di Onofrio Pappagallo (Università degli studi di Bari)
Saluto
Donato Di Santo (Segretario Generale dell’IILA)
Intervento di apertura
Mario Giro (Vice Ministro degli Affari Esteri e cooperazione internazionale)
Presiede e introduce
Maria Rosaria Stabili (Università degli Studi Roma Tre)
Intervengono
Lucia Ceci (Università degli Studi Roma Tor Vergata); Gianni La Bella (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia); Giancarlo Monina (Università degli Studi Roma Tre); Carlo Spagnolo (Università degli Studi di Bari)
Conclusioni
Marina Sereni (Vice Presidente della Camera dei deputati)
Saranno presenti gli autori
Giovedì 8 giugno 2017, alle ore 17.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea
(Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Il tramonto di una nazione. Retroscena di una fine, di Ernesto Galli della Loggia.
Ne parlano con l’autore:
Giovanni Belardelli, Stefano Feltri.
«Una nazione al tramonto è un paese che non riesce più a crescere, che si smaglia e si disunisce, e che consuma una frattura con il proprio passato, non riuscendo neppure più a immaginare un futuro. Smarrito il filo della sua vicenda novecentesca, l’Italia odierna è in una condizione siffatta». Ernesto Galli della Loggia ha raccontato negli ultimi vent’anni la crisi del nostro paese in tutte le sue forme: la politica scossa dalla fine delle appartenenze e dal trionfo dell’antipolitica, la società incapace di conciliare multiculturalità e salvaguardia della tradizione nazionale, i valori cristiani indeboliti sotto il peso di innumerevoli tensioni. Passando in rassegna senza sconti tutti i sintomi di un malessere quotidiano – assenza di visione
della politica, ristagno dell’economia, una giustizia piena di ambiguità e dai tempi esasperanti, un
sistema d’istruzione che non riesce più a fungere da ascensore sociale, il divario Nord-Sud che si aggrava –, queste pagine restituiscono oggi un impietoso ritratto politico e sociale dell’Italia incapace di essere protagonista del proprio tempo. Una metamorfosi tale da indurre l’autore a una considerazione solo apparentemente paradossale: «Sono nato italiano ma mi viene da chiedermi, a volte, se morirò tale. Nella mia generazione, quella che ha visto la luce durante o a ridosso della guerra, sospetto proprio di non essere il solo che più o meno consapevolmente si pone una domanda
come questa».
discutono con l'autore del volume: Luca Riccardi, Sandro Rogari, Elisabetta Vezzosi. Modera Franco Camarlinghi.
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