Venerdì 28 ottobre 2016, alle ore 17.00, in collaborazione con l’École française de Rome, l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea e La
Venaria Reale, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Casa
Savoia e Curia romana dal Cinquecento al Risorgimento a cura di Jean-François Chauvard, Andrea Merlotti, Maria Antonietta Visceglia, École française de Rome, 2015. Intervengono: Catherine Brice, Pier Paolo Piergentili, Stefano Tabacchi. Coordina: Marcello Verga.
A differenza di dinastie italiane più recenti – come Medici e Farnese – i Savoia non cercarono mai, o forse non riuscirono, a esser protagonisti nelle complesse dinamiche della politica della curia romana: non a caso, con un’unica importante eccezione, dalle loro fila non uscirono cardinali. Furono, invece, attentissimi a non rinunciare mai al diritto, ottenuto nel Medioevo, di nominare i vescovi e gli abati residenti nei propri Stati, non esitando a sostenere lunghi ed aspri scontri con i pontefici che lo misero in discussione. Anche la Regia Cappella di corte fu un importante terreno di
definizione delle prerogative della corte – e dello Stato – rispetto a quelle del clero. La politica giurisdizionalista posta in esser dei Savoia fra Cinque e Settecento non mise mai in discussione l’adesione dei Savoia alle pratiche del cattolicesimo tridentino, così come non impedì alla dinastia di costruire intorno al sacro alcuni dei più importanti elementi della propria immagine: si pensi al culto della Sindone, del beato Amedeo e di San Maurizio con i martiri della legione tebea. Il volume ripercorre queste e altre tematiche dal Cinquecento all’età contemporanea, cogliendone i forti
elementi di continuità e ponendole sullo scenario italiano ed europeo che fu loro proprio.