Mercoledì 8 febbraio 2017, alle ore 17.00, in collaborazione con la Società italiana delle storiche e con la Fondazione Nilde Iotti, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma), saranno presentati i volumi Donne “comuni” nell’Europa della Grande guerra, a cura di Roberto Bianchi e Monica Pacini (n. monografico di «Genesis», 2016/1) e La Grande guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni, a cura di Stefania Bartoloni, Viella, 2016.
Intervengono: Marina D’Amelia, Emilio Franzina, Alessandra Staderini. Coordina: Rosanna De Longis.
La totalità delle donne dei paesi belligeranti fu toccata dalla guerra: in modi diversi dagli uomini, bambine, fanciulle e donne dovettero fare i conti con un conflitto d i dimensioni globali che lasciò sui campi di battaglia dieci milioni di soldati, causò un numero imprecisato di morti fra i civili, mobilitò immense risorse economiche, sociali e culturali, coinvolse i paesi neutrali, ridisegnò le carte geografiche e segnò la fine della supremazia europea sul mondo. I contributi che compongono il volume a cura di Stefania Bartoloni analizzano le reazioni femminili di fronte al conflitto e alle sue conseguenze, e come queste influirono sulla vita delle donne, sulla famiglia, sul lavoro, sull’attività politica e assistenziale, sulle identità e le relazioni tra i generi, sulla costruzione della memoria.
La ricorrenza del centenario del primo conflitto mondiale ha rappresentato – sottolineano Roberto Bianchi e Monica Pacini nell’introduzione del fascicolo di «Genesis» – “un’occasione per testare l’efficacia della griglia di analisi di genere in rapporto a le fait guerrier su un orizzonte temporale lungo e geograficamente esteso, avendo alle spalle il bagaglio di ricerche, interrogativi e inquietudini suscitate dalle ‘nuove guerre’ e dai massacri di massa degli ultimi venticinque anni”; il tema delle donne “comuni” nell’Europa in guerra è sembrata “una prospettiva utile per far dialogare la specificità della società italiana con quella di altri paesi mobilitati nell’avventura e nella sciagura della prima guerra totale moderna”.