Cerca

Dalla provincia alla nazione: rappresentanze provinciali e deputazione nazionale in Terra di Bari dagli anni della Destra all’età giolittiana

Nicola Antonacci

Nicola Antonacci
I pochi studi disponibili sui consigli provinciali post-unitari hanno considerato questi istituti ora come terminali di potere di influenti leader nazionali, ora come luoghi di apprendistato politico-amministrativo per le emergenti élites “delle capacità”, ora come riserve di risorse istituzionali e finanziarie per la costruzione delle reti di relazioni informali che innervarono quel raccordo “contrattato” fra centro e periferia su cui si fondò il potere del notabilato liberale.
Il caso di Terra di Bari dimostra, però, che l’osmosi tra cariche elettive provinciali e nazionali non fu né costante né meccanica e che le prime non furono mere casse di risonanza dei mille interessi localistici che avrebbero poi, secondo alcuni, fatto degenerare il sistema parlamentare. Il consiglio provinciale, invece, fu l’espressione di una precisa costellazione di forze (l’alleanza tra possidenza esportatrice e borghesia commerciale) impegnata, per il miglior governo dei propri interessi, in una riaggregazione (sociale, spaziale, istituzionale) delle spinte localistiche che condizionò, con modalità e intensità variabili a seconda delle diverse fasi di sviluppo economico e politico, la formazione e l’operato della deputazione al parlamento nazionale.