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Gli intellettuali italiani e la fine della Ddr-Literatur

M. Sisto - M. Martini (Centro per gli Studi Storici Italo-Germanici di Trento)

Con la caduta del muro di Berlino l’interesse degli intellettuali italiani per la letteratura della Ddr, molto vivace negli anni ’80, sembra incrinarsi. Il Literaturstreit, che in Germania avvia la discussione sulla responsabilità degli intellettuali di fronte al potere politico e all’utopia socialista, trova scarsa eco nel dibattito culturale italiano. Attraverso un esame delle traduzioni di letteratura fatte dalle case editrici italiane a ridosso della Wende (Einaudi, Feltrinelli, e/o), e della ricezione sulla stampa («Repubblica», «Corriere della Sera», «La Stampa») e sulle riviste di cultura («Il Verri», «L’Indice», «Micromega»), la ricerca si propone di osservare come scrittori, consulenti editoriali, germanisti, storici e pubblicisti abbiano guardato a quanto stava accadendo nel campo letterario tedesco e in che misura ne abbiano tratto spunto per riflettere sul mutare del proprio statuto sociale e della propria posizione di fronte al potere.