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I FINANZIAMENTI ALLA RICERCA STORICA IN ITALIA

L’attenzione alla ricerca storica – alle sue linee di fondo, alle modalità del suo svolgimento, ai risultati ottenuti, ai problemi aperti – occupa un posto di primo piano nel nostro Annale. Il dossier che presentiamo, sul finanziamento alla ricerca, rappresenterà una delle sezioni fisse anche nei prossimi numeri. Anche se con entità ridotte rispetto ad altri settori, i finanziamenti condizionano pesantemente la ricerca storica: la figura dello studioso solitario frequentatore di archivi e biblioteche lascia sempre più il posto ad ambiziosi progetti collettivi, nei quali l’ampiezza delle fonti e la sofisticazione dei metodi richiedono somme anche non indifferenti: per viaggi nei luoghi dove sono depositate le fonti, per fotocopie, microfilms, programmi di elaborazione dati, contratti professionali a ricercatori utilizzati ad hoc, ecc. E sempre più spesso la ricorrenza di un determinato anniversario ed i finanziamenti ad esso connessi rappresentano l’occasione non solo per manifestazioni pubbliche effimere, ma per approfondire in maniera determinante tematiche di grande rilievo storiografico
L’Annale aspira, nella migliore tradizione della Sissco, a raccogliere e fare circolare informazioni sulla ricerca storica contemporaneistica in Italia, e su come viene finanziata: compito quanto mai complesso, dato che, accanto ad un flusso che viene alimentato dal Murst o dal Cnr, esistono finanziamenti che seguono vie spesso disperse nel territorio: non solo le singole sedi universitarie, ma anche enti locali, associazioni politiche o sindacali, istituti bancari stanziano somme spesso non indifferenti per singole ricerche. Censire e rendere conto con precisione e completezza dei mille rivoli attraverso i quali viene in tal modo alimentata la ricerca storica in Italia è forse impossibile, ma possiamo comunque cominciare a raccogliere e diffondere informazioni sui principali flussi: i finanziamenti a progetti di ricerca di interesse nazionale attivati dal Murst (con una procedura rinnovata negli ultimi anni), dei quali si occupa Giovanni Montroni; la Consulta istituita recentemente presso il Ministero dei beni culturali per distribuire i fondi stanziati annualmente per le ricorrenti celebrazioni e per le edizioni nazionali, della quale ci dà notizia il suo presidente, Pietro Scoppola; la rete degli Istituti della Resistenza, della quale rende conto un intervento di Claudio Silingardi, che ha rappresentato uno dei principali canali dei finanziamenti della ricerca su fascismo, seconda guerra mondiale, Resistenza, ricostruzione, ed è stata ultimamente investita di compiti istituzionali in materia di didattica della storia a seguito di una convenzione stipultata con il Ministero della pubblica istruzione (non senza polemiche approdate anche all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale con articoli su alcuni quotidiani).
Siamo appena all’inizio di un lavoro di scavo che nei prossimi numeri ci auguriamo ancora più profondo e particolareggiato; ma le indicazioni che si possono ricavare dai tre contributi qui pubblicati ci pare forniscano già abbondante materiale per un dibattito che speriamo si sviluppi sui prossimi numeri dell’Annale.

Giovanni Montroni, Le ricerche di storia contemporanea finanziate dal Murst (1997-1999)
Pietro Scoppola, Un nuovo spazio per iniziative culturali: la “Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali”
Claudio Silingardi, L’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia negli anni novanta