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Premio ANCI-Storia 2011

Vincitrice: Alice Sotgia per "Ina Casa Tuscolano. Biografia di un quartiere romano"

La Commissione giudicatrice– composta da Paolo Capuzzo, Matteo Mazzoni, Vittorio Vidotto (presidente) – dopo aver preso in attento esame la non molto ampia rosa di monografie rispondenti ai criteri per la candidatura al Premio Anci Storia ha scelto due titoli come particolarmente meritevoli:
Salvatore Santuccio, Governare la citta: territorio, amministrazione e politica a Siracusa (1817-1865), Milano, FrancoAngeli
Alice Sotgia, Ina Casa Tuscolano. Biografia di un quartiere romano, Milano, FrancoAngeli.

Dopo un’ampia valutazione comparativa delle due opere, entrambe frutto di larghe e originali ricerche, ha deciso a maggioranza di premiare il volume di Alice Sotgia. Ina Casa Tuscolano è la storia di un quartiere inserita in un’ampia ricostruzione del contesto urbanistico complessivo della città che l’autrice traccia a partire dai primi del ‘900. E’ un saggio esemplare della molteplicità delle fonti e delle metodologie che sono richieste per uno studio di storia urbana e l’autrice mostra di destreggiarsi con grande disinvoltura su vari piani: il dibattito architettonico sulla forma urbana e sulle tipologie edilizie; il livello istituzionale delle scelte di politica edilizia che l’autrice ricostruisce al livello macro delle politiche economiche e urbanistiche nazionali per accompagnarle poi fino ai più minuti, ma fondamentali, livelli di analisi delle politiche abitative, quali i criteri di assegnazione, discussi sia sul piano formale che su quello della prassi dell’occupazione delle case. Il saggio si segnala anche per un’originale periodizzazione: si risale indietro nel tempo per ricostruire il contesto urbanistico, ci si concentra sugli anni Cinquanta per la costruzione e prima occupazione delle case, ma si prosegue ben oltre per analizzare la trasformazione di quell’ambiente urbano attraverso le pratiche sociali e culturali – la memoria degli abitanti – fino a prospettare le linee di un possibile recupero. Filo rosso che si dipana attraverso il saggio è la costante attenzione all’interazione tra la morfologia fisica della città, il contesto ambientale, gli attori e gli interessi, le tecniche e le culture che hanno prodotto lo spazio, e la morfologia sociale, vale a dire l’estrazione sociale degli abitanti, ma soprattutto le loro pratiche e la loro influenza sulla definizione di una specifica urbanità.