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La circolazione dei linguaggi politici nei due dopoguerra

Angelo Ventrone

Angelo Ventrone

La relazione verterà sull’analisi di un tema ancora poco battuto dalla storiografia italiana, quello relativo alla circolazione dei linguaggi politici ed alla loro capacità di transitare attraverso il tradizionale asse destra/sinistra per contaminarsi – più o meno silenziosamente – a vicenda.
Questa fenomeno è particolarmente evidente in periodi di rapida transizione verso nuovi assetti politico-istituzionali; a partire dalla campagna interventista del 1914/1915 e per tutti gli anni della guerra, iniziò infatti a verificarsi un’effettiva circolarità di temi, topoi, luoghi comuni, tra forze politiche di orientamento ideologico profondamente diverso che avrebbe finito col caratterizzare e condizionare una parte cospicua della politica italiana (e non solo italiana) del XX secolo. Questo processo fu più visibile negli anni della prima guerra mondiale e nell’immediato dopoguerra – grazie soprattutto al progetto del movimento fascista di collocarsi «al di là della destra e della sinistra» – ma fu presente anche nel secondo dopoguerra, quando sia le forze di sinistra, sia la Democrazia cristiana, sia la destra neofascista o qualunquista finirono non solo col condizionarsi e contaminarsi a vicenda, ma anche col riprendere – inaspettatamente – molti degli slogan, delle immagini, degli obiettivi che erano stati proposti e utilizzati nel corso dell’appena trascorsa dittatura fascista.