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La Sissco sull’uso selettivo del sapere storico

Da tempo è in corso nel dibattito pubblico una sistematica semplificazione delle analisi storiche su periodi significativi del passato, a cominciare da quello dei totalitarismi. Le recenti dichiarazioni del Presidente del Parlamento europeo sul significato e l’eredità del fascismo italiano hanno confermato questo problema. Ciò che è emerso dalle sue parole è il tentativo di avvalorare una lettura del tutto parziale del fascismo, volta a evidenziarne alcuni specifici aspetti come per sottrarlo a una più complessiva comprensione del fenomeno storico e alle, successive, valutazioni di ordine politico e civile. Tale sortita, soprattutto, ci chiama in causa in prima persona in quanto si è cercato di accreditarla con un esplicito riferimento al giudizio degli storici.

Al di là del fatto specifico, la Sissco intende evidenziare l’inaccettabile tendenza all’uso selettivo della storia per le finalità più disparate, rispetto alla quale ci appare opportuno rammentare, per riequilibrare il dibattito, che la ricostruzione e l’interpretazione degli eventi umani non può non passare attraverso un metodo d’indagine verificabile e attento all’utilizzo delle fonti.

In questo senso, la Sissco intende mettere in guardia contro ogni tentativo, nessuno escluso, di banalizzazione del sapere storico e di decontestualizzazione dei fatti del passato, in cui spesso si sceglie di ignorare la relazione tra cause ed effetti. Dinanzi a simili fenomeni, che sono alla radice di tante distorsioni della surriscaldata memoria collettiva e della difficoltà del nostro Paese a fare i conti con il passato, l’unica strategia rimane quella di rilanciare la qualità della conoscenza e del sapere storico – nel confronto e nel dialogo continuo delle molteplici interpretazioni, sempre però a partire dai fatti e dalle verifiche documentali – come antidoti al pressapochismo e alle strumentalizzazioni diffuse.

A tale proposito non possiamo esimerci dal constatare come, negli ultimi anni, diverse scelte di politica culturale destinate a indebolire la rilevanza della coscienza storica nella scuola e nella società, hanno finito per favorire questa pericolosa deriva. La Sissco, pertanto, ribadisce il suo impegno nella promozione della ricerca, dello studio e dell’insegnamento della storia come strumento di comprensione critica del passato senza cui non è possibile vivere consapevolmente il presente.

20 marzo 2019

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