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Lettera al Ministro della Pubblica Istruzione. Caro ministro non trascuri la storia

di Girolamo Arnaldi, Giovanni Belardelli, Cosimo Damiano Fonseca, Chiara Frugoni, Fabrizio Polacco, Paolo Prodi, Marco Tangheroni, Nicola Tranfaglia, Giovanni Vitolo

(da la Repubblica, 17 aprile 2001)

Nel quadro delle polemiche in corso sulla riforma della scuola avviata da Tullio De Mauro, pubblichiamo una lettera di alcuni intellettuali indirizzata al ministro della Pubblica Istruzione.

Signor Ministro,
nonostante le fortissime perplessitý manifestate in seno al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione Lei sta avviando, come ha ribadito in un’intervista, la riforma dei cicli scolastici a partire dal prossimo anno. Fra i docenti di storia delle scuole e delle universitý esistono un profondo disagio e gravi preoccupazioni in merito, in particolare, alle prospettive dell’insegnamento della loro disciplina, nell’ambito dell’annunciata riforma; e Lei si era mostrato disponibile ad accogliere le osservazioni da loro formulate in proposito.
Dobbiamo, invece, constatare con rammarico che non Ë stato mantenuto l’impegno, da Lei preso dinanzi alla Commissione cultura della Camera, di inviare al Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione il progetto alternativo elaborato su Sua esplicita sollecitazione. E neppure Ë stata convocata la riunione, la Lei preannunciata in tempi brevi, per modificare il curricolo di storia. I firmatari della lettera ritengono in ogni caso che sia indispensabile modificare l’articolazione dello studio della storia prospettata nel progetto ministeriale.
Ritengono cioË che la storia debba essere studiata, nella sua piena estensione cronologica, in due cicli, il secondo dei quali riservato, come Ë oggi, al quinquennio delle superiori. Si tratta, dunque, di evitare che – come accadrebbe con la riforma – a 11 anni (e mai pi˜) venga studia l’intera storia dai greci al XV secolo, per di pi˜ su scala mondiale.
Le chiediamo perciÚ con forza che tale riforma si limiti per ora al primo biennio della scuola di base, cosÏ da permettere un’ampia discussione nel mondo della scuola e dei docenti universitari sui contenuti dei nuovi curricoli.

Girolamo Arnaldi, Giovanni Belardelli, Cosimo Damiano Fonseca, Chiara Frugoni, Fabrizio Polacco, Paolo Prodi, Marco Tangheroni, Nicola Tranfaglia, Giovanni Vitolo