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Luigi Cigolla

Intervento di saluto dell’assessore alla cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano, dr. Luigi Cigolla

Con vero interesse e piacere porto i saluti, anche a nome dell’intera giunta provinciale, a questo convegno di studi storici.

Nell’invito al convegno leggiamo:“Confini materiali e simbolici segnano la delimitazione tra luoghi intesi non soltanto nella loro dimensione territoriale, ma anche in quella delle identità e delle appartenenze, definite e ridefinite dalla complessa combinazione delle legislazioni, delle interazioni economiche, delle pratiche sociali, delle elaborazioni culturali. Il convegno si propone di promuovere una riflessione sui percorsi storici attraverso i quali simili Confini sono stati costruiti, ma anche forzati e attraversati, percepiti e rappresentati.”

Questi argomenti, interessanti ovunque, visto il riemergere di questioni legate alle appartenenze etniche, nazionali e religiose, risulta particolarmente interessante in questa nostra “provincia di confine”, da sempre di confine, dove i cambiamenti di confini nazionali, amministrativi e religiosi del Novecento hanno mutato più volte i rapporti di potere e di maggioranza/minoranza. Pensiamo all’Ottocento ed ai tentativi di costruzione di identità nazionali, ma anche regionali, che spesso comprendevano gruppi minoritari, ed alla richiesta di forme di autonomia da parte dei trentini rispetto a Vienna ed a Innsbruck.

Pensiamo al Novecento, con lo spostamento del confine nazionale settentrionale che ha inglobato anche il Sudtirolo-Alto Adige ed ha posto i sudtirolesi ed i ladini nella condizione di minoranza nazionale.

Pensiamo ai confini amministrativi con la creazione nel 1923 di una Regione con un’unica Provincia, con capoluogo Trento, dove sudtirolesi e ladini erano minoranza fino alla costituzione, nel 1927, della Provincia di Bolzano. In seguito il confine meridionale della Provincia di Bolzano è stato cambiato nel 1948.

Conseguentemente all’Accordo di Parigi è stato emanato lo Statuto di autonomia del 1948, ma l’applicazione dell’autonomia con una Regione forte e due Province dotate di scarse competenze ha determinato una grave crisi politica. La risoluzione è giunta con lo Statuto di autonomia del 1972, che ha mantenuto Regione e Province delegando a queste ultime competenze e finanziamenti.

Questa soluzione era stata in qualche anticipata dalla nel 1964, aveva ridefinito i confini religiosi delle Diocesi di Trento, che fino ad allora comprendeva anche la parte meridionale della provincia di Bolzano, e di Bolzano-Bressanone, che comprendeva la parte settentrionale della provincia di Bolzano ed una parte dei territori oltre il confine statale del Brennero.

E’ quindi nella certezza che i lavori di questo convegno possano portare anche nella nostra realtà validi contributi di conoscenza della realtà passata per comprendere meglio la realtà attuale che ribadisco i miei saluti e vi auguro un buon lavoro ed una felice permanenza nella nostra bella “terra di confine”, ma anche di incontri.