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Calendario di storia contemporanea

 

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    Biblioteca di storia moderna e contemporanea

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    Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914) di Marco Manfredi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 7 giugno 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Emozioni, cultura popolare e transnazionalismo. Le origini della cultura anarchica in Italia (1890-1914) di Marco Manfredi, Le Monnier, 2018. Intervengono: Costanza D’Elia, Alessandro Luparini, Elena Papadia. Coordina: Rosanna De Longis. Sarà presente l’autore.

    Il volume esplora i canali attraverso cui prese forma la cultura degli anarchici italiani fra la fine del XIX secolo e l'età giolittiana. Una «comunità immaginata» che rappresentò il maggior fattore coesivo del movimento libertario, ponendosi come un esempio efficace dell'importanza dell'immaginario nello svolgere una funzione suppletiva rispetto alle lacune dell'organizzazione di un'esperienza ostile a ogni disciplinamento burocratico. Grazie a un lavoro di ricerca su materiale documentario variegato, il libro testimonia quanto diversi leader libertari si cimentarono in modo sistematico con i linguaggi del teatro, della poesia e della canzone, in un quadro di significative commistioni con la cultura popolare, ma allo stesso tempo anche con motivi mutuati dalle avanguardie di fine secolo, sensibili al ruolo politico e sociale delle arti. A favorire questo insieme di contaminazioni concorsero le esperienze tipicamente anarchiche dell'esilio e dell'emigrazione che agevolarono la circolazione di influenze culturali e il contatto con nuovi stili comunicativi. Prevalenza di linguaggi emozionali, identificazione con la cultura popolare, vocazione al transnazionalismo furono pertanto elementi cruciali nella formazione dell'immaginario culturale sovversivo che si andò strutturando in Italia fra Otto e Novecento.

    La fabbrica in piazza: culture e metodi di lotta operaia nell’Italia repubblicana

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 29 maggio 2018, ore 17.15, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 Roma), in collaborazione con British School at Rome, École française de Rome, nell'ambito del Rome Modern Italy Seminar 2017-2018, Ilaria Favretto (Kingston University, UK) terrà una conferenza sul tema:
    La fabbrica in piazza: culture e metodi di lotta operaia nell'Italia repubblicana.

    Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi di Arturo Marzano

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 24 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Storia dei sionismi. Lo Stato degli ebrei da Herzl a oggi di Arturo Marzano, Carocci, 2017.
    Ne parlano con l’autore: Tommaso Dell’Era, Anna Foa.
    A 120 anni dal Primo congresso sionista, che segnò la nascita del sionismo politico di Theodor Herzl; a 100 anni dalla Dichiarazione Balfour, che vide il sostegno strategico di Londra; a 70 anni dalla Risoluzione delle Nazioni Unite n. 181, che stabilì la creazione di uno Stato ebraico in Palestina; a 50 anni dalla Guerra dei Sei Giorni, che segnò l’inizio dell’occupazione dei Territori palestinesi dando al sionismo religioso una torsione messianica e determinandone la traiettoria politica dei decenni successivi; a 40 anni dalla vittoria elettorale del sionismo revisionista e dalla sconfitta del sionismo socialista, che aveva dominato la politica israeliana fino ad allora, è possibile fare un bilancio di che cosa sia stato il sionismo o, per meglio dire, i sionismi. Molteplici sono state, infatti, sin dagli inizi le anime di questo movimento, spesso in forte dissenso l’una con l’altra. Il volume delinea una storia dei sionismi, presentandone l’evoluzione dalle origini ad oggi,
    ricostruendo la genesi e lo sviluppo di ciascuno di essi e mettendo in luce quello che, di volta in volta, è diventato dominante e ha dunque potuto mettere in pratica la propria visione.

    Dalla “filosofia del ridere” alla promozione del libro

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 16 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Dalla “filosofia del ridere” alla promozione del libro. La biblioteca circolante di A. F. Formiggini (Roma, 1922-1938) di Vittorio Ponzani,
    Settegiorni editore, 2017. Intervengono: Simonetta Buttò, Chiara De Vecchis.
    Coordina: Patrizia Rusciani. Sarà presente l'autore, con Paolo Traniello in rappresentanza dell'editore.

    La ricostruzione della società e la rifondazione dell'Europa su nuove basi doveva passare attraverso
    l'umorismo e il riso, perché proprio il riso è «amore di vita» il ridere, la risata, l'ironia sono strumenti che uniscono gli uomini, li riconciliano fra loro e li rendono più felici e giocondi. Si tratta di una vera e propria filosofia che ha sostenuto l'azione e l'opera di Formiggini, aiutandolo a «fare cose serie in modo faceto», cosi come egli stesso si esprime. Ma accanto a questa disposizione di fondo, che per altro è convissuta nel suo animo con impulsi profondi di natura tragica,
    testimoniati dalla sua fine sconvolgente, l'impegno costante dell'editore modenese è stato rivolto
    alla ricerca degli strumenti più adatti ad agevolare la crescita culturale, in primo luogo i libri, che
    egli ha saputo non solo produrre, ma anche conservare e organizzare in una delle prime e più rilevanti esperienze italiane di biblioteca circolante.

    Storia e storiografia fra passato e futuro. Scritti in onore di Francesco Barbagallo

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 27 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Storia e storiografia fra passato e futuro. Scritti in onore di Francesco Barbagallo a cura di Fiamma Lussana, Carocci, 2018. Intervengono: Francesco M. Biscione, Andrea Giardina, Leonardo Rapone. Coordina: Fiamma Lussana.

    Il volume ricostruisce la biografia intellettuale di Francesco Barbagallo attraverso l’analisi critica della sua lunga e importante produzione storiografica che, nell’arco di un quarantennio, si è sempre accompagnata a un intenso impegno accademico, civile e istituzionale. Grazie ai contributi di studiosi e allievi che intervengono puntualmente con riflessioni, commenti e interpretazioni, il libro fa ampio riferimento anche alle numerose iniziative scientifiche e culturali che hanno dato impulso alla narrazione e al metodo di lavoro di uno dei più noti storici italiani dell’età contemporanea.

    Indice: In praise of Francesco Barbagallo di Donald Sassoon; Nitti, Giolitti, il Mezzogiorno, il meridionalismo di Giuseppe Barone; La questione del lavoro tra l’esodo e la Cassa del Mezzogiorno di Anna Lucia Denitto; La questione italiana di Gert Sørensen; Napoli negli occhi di chi la guarda di Aldo Schiavone; La storia della camorra di Isaia Sales; La Storia dell’Italia repubblicana Einaudi di Luigi Masella; Rileggendo La formazione dell’Italia democratica di Giuseppe Vacca; L’Italia repubblicana di Francesco Barbagallo di Pierluigi Totaro; Francesco Barbagallo storico del PCI di Alexander Höbel; La biografia politica di Enrico Berlinguer di Albertina Vittoria; Storiografia e metodologia di Rossano Pisano; La tradizione storiografica gramsciana nella direzione di “Studi Storici” di Fiamma Lussana; Il metodo del lavoro culturale di Giovanni Bruno; Il manuale di storia contemporanea di Carmelo Pasimeni

    Fiamma Lussana è professore di Storia contemporanea all’Università di Sassari. Tra le sue pubblicazioni più recenti: In Russia prima del Gulag. Emigrati italiani a scuola di comunismo (2008); L\'Italia dalla Grande Guerra alla Liberazione (1915-1945) (2009); Il movimento femminista in Italia. Esperienze, storie, memorie (2012); L’Italia del divorzio. La battaglia fra Stato, Chiesa e gente comune (1946-1974) (2014). Fa parte del Comitato scientifico della rivista «Studi Storici» ed è membro del Comitato dei garanti della Fondazione Gramsci.

    Europa e Medio Oriente (1973-1993), a cura di Gianvito Galasso, Federico Imperato, Rosario Milano, Luciano Monzali

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 26 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Europa e Medio Oriente (1973-1993) a cura di Gianvito Galasso, Federico Imperato, Rosario Milano, Luciano Monzali, Cacucci, 2017.
    Introduce e coordina: Luigi Vittorio Ferraris. Intervengono: Alberto Basciani, Fabio Bettanin, Giuliano Garavini, Mario Prayer.

    Il volume raccoglie le relazioni presentate e discusse nel corso del convegno internazionale di studi
    tenutosi il 4 maggio 2015 presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di
    Bari “Aldo Moro”. Uno degli aspetti di maggior interesse e preoccupazione che ha caratterizzato il lavoro dei curatori riguarda la difficoltà, dal punto di vista analitico, di identificare le due entità geopolitiche al centro dell’iniziativa, l’Europa e il Medio Oriente, quali espressioni di una unità di interessi e di intenti riscontrabili sul piano delle relazioni internazionali. Si tratta di un elemento che non sussiste in entrambi i casi. Non per il Medio Oriente, poiché, al di là del richiamo alla comune identità arabo-islamica o alla causa del popolo palestinese, permanevano insanabili fratture religiose, etniche, nazionali e tra clan, che rendevano sostanzialmente inimmaginabile una sintesi politica tra i rispettivi popoli, e difficoltosa una loro identificazione geografica. E nemmeno per il Vecchio Continente, segnato prima dalla frattura politico-ideologica del bipolarismo e successivamente indebolito dalla crisi economica della seconda metà degli anni Settanta. Tuttavia, se l’Europa e il Medio Oriente non potevano costituire due soggetti definiti all’interno della comunità internazionale, il percorso intrapreso dall’Europa occidentale a partire dalla fine del
    secondo conflitto mondiale ha reso questa parte del continente un attore centrale, nei confronti del
    quale erano state riposte forti aspettative sia dall’interno sia dall’esterno, come dal Medio Oriente

    Gianvito Galasso Federico Imperato e Rosario Milano collaborano all’attività didattica e di ricerca della cattedra di Storia delle relazioni internazionali del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”.

    Prove tecniche d’integrazione. L’Italia, l’Oece e la ricostruzione economica internazionale (1947-1953), di Roberto Ventresca

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 19 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Prove tecniche d’integrazione. L\'Italia, l\'Oece e la ricostruzione economica internazionale (1947-1953) di Roberto Ventresca,
    FrancoAngeli, 2017.
    Intervengono: Mauro Campus, Mariuccia Salvati. Coordina:
    Giovanni Pietrangeli. Sarà presente l’autore.

    Dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, i governi centristi della neonata Repubblica promossero il reinserimento dell\'Italia all\'interno dell\'orizzonte capitalistico occidentale e favorirono la sua partecipazione al nascente processo d\'integrazione europea. La collocazione internazionale del Paese venne suggellata dall\'adesione al Piano Marshall e al suo organo di coordinamento continentale: l\'Organizzazione europea per la cooperazione economica (Oece).
    Attraverso un\'indagine basata su fonti italiane, francesi e britanniche, il volume intende ricostruire il ruolo giocato dall\'Italia nell\'Oece durante gli anni della prima legislatura repubblicana. Quali furono le principali strategie che accompagnarono l\'adesione italiana all\'Oece? In che termini si articolò il
    rapporto tra la rappresentanza dell\'Italia e quella dei suoi maggiori partner europei, vale a dire Francia e Gran Bretagna? Quale tipo di ricostruzione economica venne favorita dalle classi dirigenti dello Stato nel più ampio contesto della guerra fredda e dell\'avvio della cooperazione europea? In che modo i membri della delegazione italiana all\'Oece si relazionarono con il governo centrale di Roma? Tornando a riflettere sulle radici della proiezione internazionale dell\'Italia postbellica, questo libro si propone dunque di gettare nuova luce sul coinvolgimento del Paese nelle vicende che caratterizzarono la \"stabilizzazione\" capitalistica dell\'Europa occidentale all\'indomani del 1945.

    Roberto Ventresca è dottore di ricerca in storia contemporanea presso la Scuola superiore di studi
    storici, geografici e antropologici dell\'Università di Padova, Verona e Venezia Ca\' Foscari. I suoi
    interessi di ricerca si concentrano sulla storia del processo d\'integrazione europea e sulle radici
    intellettuali del neoliberalismo. Attualmente è borsista presso la Fondazione Luigi Einaudi Onlus e
    membro della redazione di «Zapruder. Rivista di storia della conflittualità sociale».

    Al caleidoscopio della gran guerra. Vetrini di donne, di canti e di emigranti (1914-1918), di Emilio Franzina

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 13 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Al caleidoscopio della gran guerra. Vetrini di donne, di canti e di emigranti (1914-1918) di Emilio Franzina, Cosmo Iannone editore, 2017. Intervengono: Felice Liperi, Matteo Sanfilippo. Coordina: Rosanna De Longis. Sarà presente l’autore.

    Con ascolto di brani musicali tratti dallo spettacolo "La Venere vagante alla Gran guerra" di E. Franzina e gli Hotel Rif.

    Il marchingegno ottico che siamo soliti chiamare caleidoscopio fu inventato da un fisico scozzese nel 1817, ma se dopo un secolo esatto di vita esso fosse stato puntato sugli scenari sanguinosi del primo conflitto mondiale per mettere a fuoco profili di donne, di civili e di soldati che vi erano coinvolti, non avrebbe potuto restituire, specie in quell’anno terribile, una prevalenza d’immagini concatenate fra loro in linea con quanto promesso etimologicamente dal suo nome. Tra le figure che parzialmente avrebbero potuto contraddire una simile constatazione, nondimeno, ve ne furono alcune legate alle esperienze femminili, alle musiche del tempo di guerra e agli affetti dei militari e dei loro cari riflessi per lettera negli scambi privati di notizie, che tornano oggi alla ribalta, appunto in “bella vista”, assieme alle storie dimenticate di alcuni milioni di emigranti e di immigrati italiani, grazie alla ricostruzione tentata in questo libro. Nei suoi capitoli prendono posto infatti, appunto come tanti “vetrini” di un ideale caleidoscopio, il diverso impegno delle donne, l’universo dei suoni e dei canti che contrappuntarono fatti ed eventi del nostro ’15-’18 e i racconti epistolari dei combattenti e dei loro familiari, soprattutto di quelli rimasti a vivere all’estero da dove, fra l’altro, non furono pochi — circa 300 mila in totale — i riservisti e i giovani volontari che fecero ritorno in Italia per arruolarsi nelle file del regio esercito. L’intreccio di vicende che ne dipese consente e quasi impone lo sviluppo di un racconto ad incastro degli avvenimenti del periodo bellico e ne suggerisce una visione originale per come essi maturarono, a ridosso delle dinamiche propriamente militari, proponendo inoltre per la prima volta (e non solo rispetto al caso italiano) una analisi ravvicinata della “Grande guerra degli emigranti” e di alcuni remoti “fronti interni” entrati in funzione al di là dell’Atlantico — specialmente in Argentina — grazie alla mobilitazione d’interi segmenti o settori portanti delle nostre comunità immigratorie, grandi e piccole, fiorite in America sin dalla fine dell’Ottocento e giunte nel 1915 all’apice della loro espansione.

    Emilio Franzina, già professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Verona, dirige con Matteo Sanfilippo l’«Archivio storico dell’emigrazione italiana» e ha scritto, su questo e su altri temi di storia sociale, una lunga serie di saggi e di monografie, tra cui si ricorda: La grande emigrazione (1976 e 2006); Gli italiani al nuovo mondo, 1492-1942 (1995); La storia (quasi vera) del Milite ignoto raccontata come un’autobiografia (2014 e 2015); La Venere vagante e il buon soldato. Storie sessuali e di loisir della Grande guerra italiana (2017). Il suo libro più recente, Entre duas Pátrias. A Grande Guerra dos imigrantes italo-brasileiros, 1914-1918), è stato pubblicato in portoghese a Belo Horizonte nel maggio del 2017.

    Antonio Gramsci. Il giornalismo, il giornalista. Scritti, articoli, lettere del fondatore de “l’Unità”, a cura di Gian Luca Corradi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 12 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Antonio Gramsci. Il giornalismo, il giornalista. Scritti, articoli, lettere del fondatore de “l’Unità” a cura di Gian Luca Corradi, Tessere, 2017. Ne parlano con il curatore: Zeffiro Ciuffoletti, Giorgio Frasca Polari.

    Pubblicato in occasione degli 80 anni trascorsi dalla morte di Gramsci il libro intende testimoniare l’attualità delle riflessioni del fondatore “l’Unità” sul giornalismo, attraverso la pubblicazione di sessantasette degli oltre 1.500 articoli che Antonio Gramsci scrisse come giornalista fra il 26 luglio 1910 su “L’Unione sarda” e l’8 novembre 1926, su “l’Unità” passando per “l’Avanti!”, “L’Ordine Nuovo”, “La Città futura”, “La Correspondance Internationale”, di 22 lettere, scritte prima e dopo il caercere, in cui si occupa di giornali; e le 38 note, più una rimasta finora in ombra, dei Quaderni in cui si occupa dell’argomento “giornalismo”.

    Con una prefazione di Luciano Canfora ed una postfazione di Giorgio Frasca Polara, il libro consente di ricostruire un aspetto troppo a lungo sottovalutato dell’intellettuale che, scavando nelle pagine del Principe di Machiavelli o nel Canto X della Divina Commedia, ha insegnato ad intere generazioni come leggere con più attenzione un testo, trovandone il senso attuale.

    Gian Luca Corradi, bibliotecario alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, ha collaborato con giornali, riviste e periodici in particolare su temi di storia, tradizioni popolari, culture locali e turismo. Insegna Storia d’Italia presso il Centro di Cultura per stranieri dell’Università di Firenze ed è autore di vari volumi, tra i quali si ricordano: Cavalli e motori: cento anni di trasporto pubblico a Firenze (1995), La soppressione delle corporazioni religiose e la liquidazione dell’asse ecclesiastico nell’Italia unita: il caso toscano e le fonti archivistiche (1995), Il bosco e lo schioppo: vicende di una terra di confine tra Romagna e Toscana (1997), Toscani, passione in fumo (2000), .

    Cefalonia. Il processo, la storia, i documenti, di Marco De Paolis e Isabella Insolvibile

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 11 aprile 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Cefalonia. Il processo, la storia, i documenti di Marco De Paolis e Isabella Insolvibile, Viella, 2017 (n. 3 della collana I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia, a cura di Marco De Paolis e Paolo Pezzino).
    Intervengono: Alessandro Cassiani, Patrizia Gabrielli, Umberto Gentiloni. Coordina: Pier Vittorio Buffa.
    Saranno presenti gli autori.

    La collana “I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia”, a cura di Marco De Paolis e Paolo Pezzino, è
    un’iniziativa dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (già Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia) per il 70 anniversario della Resistenza, ed è realizzata con il contributo della Regione Toscana.
    Nel settembre 1943, sull’isola di Cefalonia si consumò il più grande massacro di soldati italiani della seconda guerra mondiale. Reparti tedeschi perlopiù appartenenti alla 1a Gebirgs-Division Edelweiss, già responsabili di crimini di guerra, sterminarono in pochi giorni migliaia di soldati della Divisione italiana Acqui, ubbidendo a un ordine di Hitler. Terminata la strage di massa, gli
    ufficiali italiani superstiti furono uccisi in quello che è passato alla storia come l’“eccidio della Casetta rossa”. La documentazione utilizzata per l’indagine e il processo (celebrato solo a settant’anni dall’evento), di cui qui si dà conto, è un imprescindibile materiale per chiunque voglia approfondire la conoscenza di un episodio cruciale della nostra storia: fonti italiane, tedesche e
    anglo-americane, relazioni degli organi investigativi e, soprattutto, verbali d’interrogatorio risalenti a differenti fasi d’indagine sono oggi un patrimonio a disposizione di tutti.

    Isabella Insolvibile è dottore di ricerca in Storia. Consulente tecnico delle Procure militari di Roma e di
    Napoli per indagini relative a stragi naziste, è membro del Comitato scientifico dell’Istituto Nazionale
    Ferruccio Parri. È autrice di monografie e saggi sulla Resistenza, la prigionia e i crimini di guerra in Italia e all’estero. E’ coordinatrice editoriale della collana I processi per crimini di guerra tedeschi in Italia.

    Marco De Paolis ha diretto la Procura militare della Repubblica di La Spezia dal 2002 al 2008, e qui ha
    istruito oltre 450 procedimenti per crimini di guerra durante il secondo conflitto mondiale. È stato pubblico
    ministero, tra gli altri, nei processi per le stragi nazifasciste di Sant’Anna di Stazzema, Civitella Val di
    Chiana, Monte Sole-Marzabotto, e per l’eccidio di Cefalonia. Attualmente dirige la Procura militare della
    Repubblica di Roma.