Cerca

Calendario di storia contemporanea

 

  • Se sei socio Sissco e iscritto al sito, puoi inserire eventi in calendario dall'area soci
  • Regolamento del calendario
  •  

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea

    1. Eventi
    2. Luoghi
    3. Biblioteca di storia moderna e contemporanea
    Eventi at this luogo
    Oggi

    L’Italia tra dimensione locale e globale: storia e storiografia: seminario internazionale

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    L’Italia tra dimensione locale e globale: storia e storiografia: seminario internazionale

    Giovedì 31 maggio 2018, alle ore 14.30, presso la
    Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani 32 - 00186 Roma), si terrà
    Seminario internazionale L’Italia tra dimensione locale e globale: storia e storiografia, organizzato nell’ambito del PRIN “Translating Worlds: Towards a Global History of Italian Culture (1450-1914)” - Unità di ricerca dell’Università degli Studi della Tuscia.

    Programma:
    Saluti e presentazione:
    Patrizia Rusciani (Direttrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea), Catia Papa (Università della Tuscia)

    Intervengono:
    Guido Abbattista (Università di Trieste), Laura Di Fiore (Università di Napoli Federico II), Giovanni Gozzini (Università di Siena), Luca Molà (European University Institute), Paola Molino (Università di Padova), Bartolomé Yun-Casalilla (Universidad Pablo de Olavide, Sevilla).

    Modera:
    Irene Fattacciu (Università della Tuscia)

    Per maggiori informazioni e per accedere ai materiali:
    https://globalocalitaly.wordpress.com/

    Le due nazionalità della Rus´. Il pensiero di Kostomarov nel dibattito ottocentesco sull’identità nazionale ucraina di Andrea Franco

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Mercoledì 30 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume
    Le due nazionalità della Rus´. Il pensiero di Kostomarov nel dibattito ottocentesco sull'identità nazionale ucraina di Andrea Franco, Aracne, 2016.

    Intervengono: Cesare G. De Michelis, Francesco Leoncini. Coordina: Federigo Argentieri. Sarà presente l’autore.

    L’opera si prefigge lo scopo di andare alla radice del conflitto odierno, mettendo in luce le fratture che sono intervenute nel corso della storia, sino a separare le popolazioni russe ed ucraine, entrambe gemmate dal grembo della Rus’. Il libro indaga in particolare le dinamiche che si dipanarono nel corso dei primi sessant’anni dell’Ottocento, periodo in cui gli ideali nazionali sbocciarono anche in Ucraina, dove si saldarono al sentimento slavofilo allora in auge, prendendo una forma peculiare. Il testo spiega passo passo l’evoluzione del pensiero di Nikolaj Kostomarov, che alla metà dell’Ottocento fu il massimo teorico di un ucrainofilismo democratico e incline al repubblicanesimo.

    In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero di Emanuele Ertola

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Venerdì 18 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e
    contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume In terra d’Africa. Gli italiani che colonizzarono l’impero di Emanuele Ertola, Laterza, 2017. Intervengono: Lorenzo Benadusi, Federico
    Cresti. Coordina: Giulia Barrera. Sarà presente l’autore.
    Il 9 maggio 1936, dal balcone di piazza Venezia, Mussolini annunciava agli italiani la «riapparizione dell’impero sui colli fatali di Roma». L’Etiopia, fin dai tempi della disastrosa battaglia di Adua del 1896, era stata l’oggetto del desiderio del colonialismo italiano. Gli italiani per decenni l’avevano voluta, sognata, avevano ucciso ed erano morti per possederla.
    Il duce aveva piani grandiosi: eliminare l’emigrazione all’estero popolando l’Etiopia con milioni di
    italiani, che avrebbero dato vita a una società ideale, produttiva, razzialmente pura e perfettamente fascista. In decine di migliaia risposero all’appello, lasciarono le loro case e partirono, convinti dalla propaganda del regime che avrebbero potuto fare fortuna in una terra ricca di opportunità. La realtà sarebbe stata molto diversa. Ma quali furono le esperienze di coloro che si trasferirono nelle terre del Negus? Dove e come emigrarono? Quanto fu diversa la loro quotidianità da quella vissuta in Italia? Come interagirono
    con gli etiopici e con il regime? La risposta a queste domande ci restituisce la storia degli uomini e
    delle donne che colonizzarono l’impero, con i loro sogni e le loro aspettative, le loro esperienze e i
    loro giudizi su questa breve, ma decisiva, esperienza Oltremare.

    Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni di Guido Crainz

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Martedì 8 maggio 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Il sessantotto sequestrato. Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni di Guido Crainz, Donzelli, 2018. Ne discutono: Annalisa
    Cosentino, Guido Crainz, Francesco Guida, Pavel Kolář. Coordina: Angelo Bolaffi. Sarà presente l’editore Carmine Donzelli.
    A distanza di cinquant’anni dal simultaneo manifestarsi dei movimenti di contestazione del ’68 in tante parti del Vecchio continente, iniziamo forse a comprendere che per la sua storia successiva sono rilevanti soprattutto i rivolgimenti, i traumi e i processi che segnarono la Cecoslovacchia, la Polonia e altre aree dell’Europa «sequestrata» dall’impero sovietico, per dirla con Milan Kundera. Per molti versi quei rivolgimenti appresentarono uno spartiacque: la conferma definitiva che il «socialismo reale» non era riformabile. I processi che attraversarono allora quest’area furono solo
    apparentemente stroncati a Praga dai carri armati del Patto di Varsavia e in Polonia da una brutale
    offensiva di regime che assunse violenti toni antisemiti, provocando l’esodo di una ricca comunità intellettuale e di una parte significativa degli ebrei rimasti nel paese dopo la Shoah. In realtà, pur nel modificarsi di prospettive e di visioni del mondo, si dipanano da allora alcuni esili e al tempo stesso straordinari fili che portano al 1989, passando per Charta 77 in Cecoslovacchia o per il Kor e Solidarność in Polonia. Eppure, in quel fatidico ’68, i giovani, gli intellettuali e i rinnovatori di quei paesi, i sostenitori di un «socialismo dal volto umano», non trovarono nei movimenti studenteschi dell’Occidente quel solidale sostegno che sarebbe stato necessario. Né lo ebbero dai partiti comunisti europei. Perché? E perché in molte ricostruzioni storiche complessive ha prevalso spesso una sostanziale rimozione di questi aspetti? A queste domande e a questi nodi rispondono i contributi del libro: il saggio di apertura di Guido Crainz; quelli di Pavel Kolář, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo; e i documenti di studenti e intellettuali di allora, con le successive testimonianze di personalità come Jiří Pelikán, Adam Michnik, Zygmunt Bauman.

    Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti e democrazia (1878-1918)

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Biblioteca di storia moderna e contemporanea, Italia

    Venerdì 2 marzo 2018, alle ore 17.00, la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con la Società italiana delle storiche, presenta il volume Donne di fronte alla guerra. Pace, diritti e democrazia (1878-1918) di Stefania Bartoloni, Laterza, 2017.
    Intervengono: Daniela Luigia Caglioti, Maria Susanna Garroni, Renato Moro. Coordina: Rosanna De Longis.
    Sarà presente l’autrice.

    A differenza dei tanti uomini pronti a misurarsi in quella che considerarono un’eroica ed elettrizzante avventura, le donne italiane non invocarono la guerra.
    Ci fu poi un gruppo di utopiste, legate a una rete internazionale di militanti, che avanzò una ferma critica al sistema di potere maschile. Per quella élite di femministe e di suffragiste erano gli uomini a capo dei governi e della diplomazia, che sceglievano di dirimere i conflitti tra le nazioni attraverso lo strumento della guerra, a provocare dolore e spargimenti di sangue. Per questo motivo, negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento e nel corso del primo conflitto mondiale, chiesero più diritti e più democrazia per le donne e sollecitarono la loro partecipazione nelle decisioni sulle vicende nazionali e internazionali.

    Stefania Bartoloni insegna Storia contemporanea e Storia delle donne e di genere in età contemporanea presso l’Università degli Studi Roma Tre. È tra le fondatrici della Società Italiana delle Storiche. Tra le sue pubblicazioni: Italiane alla guerra. L’assistenza ai feriti (1915-1918) (Marsilio 2003, nel 2004 Premio Gisa Giani, Premio Capri-San Michele e Premio Feudo Città di Maida); Il fascismo e le donne nella «Rassegna femminile italiana» 1925-1930 (Biblink 2012); La Grande Guerra delle italiane. Mobilitazioni, diritti, trasformazioni (a cura di, Viella 2016).