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Calendario di storia contemporanea

 

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    #iorestoacasaeviaggionellastoria

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    La Biblioteca di storia moderna e contemporanea sostiene la campagna MIbact #iorestoacasa, mostrando le proprie collezioni.

    Da questo momento sul profilo Facebook https://www.facebook.com/BSMCstoriamoderna/ propone un viaggio nella storia attraverso le numerose risorse digitali – volumi, giornali, materiale iconografico – in libera consultazione.

    Io, pacifista in trincea. Un italoamericano nella Grande guerra

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 7 febbraio p.v., alle 17.00, si terrà a Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32) la presentazione del libro di Vincenzo D'Aquila, Io, pacifista in trincea. Un italoamericano nella Grande guerra, a cura di Claudio Staiti. Insieme al curatore, interverranno Andrea Ciampani (Università Lumsa), Emilio Franzina (Università di Verona), Alessandro Portelli (Sapienza Università di Roma).

    New York, 1915. Il giovane italoamericano Vincenzo D’Aquila scappa di casa per arruolarsi volontario nelle file dell’esercito italiano, pronto ad andare incontro «al mulino della morte per la grandezza della madrepatria». Arrivato a Napoli e poi trasferitosi a Palermo, sua città natale, viene iscritto nel 25° reggimento della brigata Bergamo e mandato in montagna a combattere in trincea insieme ai soldati semplici. Il suo entusiasmo si affievolisce però davanti alla cruda realtà del fronte e all’atrocità del conflitto. Subentra allora in lui una visione mistica che lo spinge a imbracciare il fucile, ma con la ferma volontà di non sparare neanche un colpo, per tutta la guerra. Questa è la sua «chimerica promessa»: piuttosto che uccidere un altro uomo morirà lui stesso, ma è fiducioso che Dio, la sua «invisibile guardia del corpo», lo proteggerà. Per la prima volta in versione italiana l’incredibile storia vera di un pacifista in trincea tra complicate strategie messe in atto per tener fede alla sua promessa e l’avversione dei suoi superiori che lo considerano un pazzo più che un profeta, tanto che sarà allontanato dal fronte e internato in alcuni ospedali psichiatrici. Sopravvissuto al conflitto, D’Aquila rientra negli Stati Uniti, dove anni dopo scrive il racconto della sua esperienza, pubblicato nel 1931 con il titolo Bodyguard Unseen. A true autobiography. Il libro, nonostante le critiche positive, cade presto nell’oblio. In Italia rimane inedito, probabilmente perché il fascismo non gradisce l’implicito inno alla pace che racchiude. Nato come sintesi introspettiva di una personale «odissea di guerra e pazzia», il racconto di D’Aquila costituisce oggi non solo un prezioso documento, utile agli storici e agli studiosi, ma anche un racconto avvincente di come sia possibile sopravvivere alla guerra, senza sparare un solo colpo.

    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea e storia sociale. Una discussione fra le riviste

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    In occasione del suo settantesimo anno di attività, ‘Italia contemporanea’ (rivista dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, già Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) promuove – in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea – una discussione fra studiose e studiosi appartenenti alle redazioni di alcune fra le principali riviste di storia.

    Giovedì 6 febbraio 2020, dalle 14.30 alle 17.3 a Roma, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, si terrà l'incontro di studio
    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea
    e storia sociale. Una discussione fra le riviste.
    Storia contemporanea, storia dell’Italia contemporanea e storia sociale.

    Una discussione fra le riviste.

    Giovedì 6 febbraio 2020

    ore 14.30 - 17.30,

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea

    (Palazzo Mattei di Giove – Via Michelangelo Caetani 32, Roma),

    Saluti:

    Patrizia Rusciani, Nicola Labanca.

    Intervengono:

    Enrica Asquer (Italia Contemporanea),

    Daniela Lugia Caglioti (Presidente SISSCO),

    Gabriella Corona (Meridiana),

    Ida Fazio (Genesis),

    Maria Malatesta (Società e Storia),

    Marco Meriggi (Storica),

    Domenico Rizzo (Quaderni storici),

    Silvia Salvatici (Contemporanea)

    Modera: Alessandra Gissi

    Dove va la ricerca contemporaneistica in storia sociale oggi in Italia? Quali sono i suoi risultati e quali le sue prospettive? Anzi, cosa è la storia sociale oggi? Praticato nei decenni passati secondo diverseprospettive, animato da differenti pulsioni, condotto su fonti documentarie diverse, un approccio di storiasociale ha rappresentato anche in Italia un elemento importante per l’innovazione degli studi storici. Alcune ricerche sono diventate addirittura dei classici. La conoscenza storica della società italiana contemporanea ne ha beneficiato enormemente.

    Oggi lo stato della storia sociale appare più incerto, l’approccio appare meno frequentato, i punti di riferimento internazionale più confusi. In occasione del suo settantesimo anno di attività, ‘Italia contemporanea’ (rivista dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri, già Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia) promuove – in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea – una discussione fra studiose e studiosi che hanno dato contributi importanti in questo senso e fanno parte delle redazioni di alcune fra le principali riviste di storia che si sono segnalate per la loro attività in questo ambito, cruciale per il futuro della ricerca contemporaneistica italiana.

    Info: http://bsmc.it/index.php/9-articolihome/appuntamenti/917-Storia%20contemporanea,%20storia%20dell

    Rita Levi Montalcini. L’NGF dagli Usa a Roma.

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Sabato 25 gennaio 2020, ore 11.00, per il ciclo "Scienza a Roma. Storie di donne", organizzato dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea nell'ambito del programma didattico "Educare alle mostre, Educare alla città", si svolgerà presso la Biblioteca (Via Michelangelo Caetani, 32 - Roma) l'incontro, curato da Andrea Grignolio, Rita Levi Montalcini. L'NGF dagli Usa a Roma.

    Rita Levi-Montalcini (Torino 1909–Roma 2012) è stata una neuroscienziata, accademica, premio Nobel per la
    medicina e senatrice a vita. Si formò all’Università di Torino nel celebre laboratorio dell’istologo Giuseppe Levi, nel quale incontrò due compagni di studi come lei destinati al Nobel: Salvador Luria (1969) e Renato Dulbecco (1975). Nel 1938 venne espulsa dall’Università a causa dell’introduzione delle leggi razziali promulgate dal regime fascista, l’anno successivo emigrò in Belgio e tornò poi in Italia, dove visse in clandestinità allestendo un laboratorio di fortuna nella propria stanza da letto. In questi difficili anni svolse gli esperimenti con il maestro Levi che gettarono le basi per la scoperta del fattore di crescita neurale (NGF, Nerve Growth Factor), che la condurrà al premio Nobel nel 1986. Il soggiorno negli Stati Uniti che doveva durare pochi mesi, iniziò nel 1947 e si protrasse per oltre 20 anni; lì collaborò con il biochimico Stanley Cohen, con cui condivise il riconoscimento di Stoccolma. Rientrata in Italia alla fine degli anni Sessanta, diresse il laboratorio di Biologia cellulare del CNR e nel 2001 fondò l'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello (EBRI). Negli anni romani continuò le proprie ricerche sul NGF, esplorandone possibili vie terapeutiche, e sviluppò un impegno pubblico a favore della scienza e un interesse per campagne di natura politica e sociale, come ad esempio la sensibilizzazione contro le mine anti-uomo, l’istituzione di borse di studio per giovani studentesse africane, il sostegno verso iniziative per la tutela dell’ambiente, con la cofondazione della Green Cross International e l’impegno per l'accesso alle risorse idriche globali. Nel 2001 fu nominata Senatrice a vita; morì a 103 anni.

    L’autore assente. L’anonimato nell’editoria italiana del Settecento

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 24 gennaio 2020, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, sarà presentato il volume
    L'autore assente. L'anonimato nell'editoria italiana del Settecento di Lodovica Braida (Laterza, 2019).
    Saluti: Patrizia Rusciani. Intervengono: Mario Infelise e Silvia Tatti. Coordina: Maria Iolanda Palazzolo.
    Sarà presente l’autrice
    L’editoria europea conosce nel corso del Settecento una fase di straordinario fermento: accanto all’estensione del mercato del libro, cresce sempre più l’affermazione della personalità creativa degli autori, e non è un caso che in quegli anni si inizi a riconoscere, almeno in Inghilterra, il diritto d’autore. L’Italia partecipa a questa vivacità intellettuale, ma accanto all’esigenza degli scrittori di affermare la propria identità, si affianca un’altra tendenza, sempre esistita, di segno contrario: la scelta di far circolare le proprie opere in forma anonima. Quali le ragioni dell’anonimato? Il silenzio d’autore è certamente legato a una logica di controllo per i generi su cui pesa il giudizio negativo
    della censura ecclesiastica. Ma c’è di più: scrivere libri che potevano essere considerati di basso profilo culturale, come molti romanzi o altri libri di larga circolazione, poteva nuocere al buon nome dell’autore. Meglio dunque rifugiarsi nell’anonimato. Un capitolo fondamentale e fin qui poco studiato della storia dell’editoria italiana.

    Barone, vassalli e governo pontificio. Gli stati dei Colonna nel Settecento

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Lunedì 9 dicembre 2019, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), in collaborazione con l’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, sarà presentato il volume Barone, vassalli e governo pontificio. Gli stati dei Colonna nel Settecento di David Armando (Biblink Editore, 2018).
    Saluti: Sergio Raimondo. Intervengono: Marco De Nicolò, Michele De Sivo, Maria Antonietta Visceglia. Coordina: Marcello Verga.

    Sulla base di una grande mole di documenti d’archivio prodotta dall’amministrazione familiare questo libro esamina il caso dei feudi dei principi Colonna nello Stato pontificio ponendo in primo piano la questione dei diritti e delle giurisdizioni baronali. In contrasto con la tesi storiografica, a lungo prevalente, secondo cui la politica antifeudale dei papi del Rinascimento avrebbe precocemente privato i baroni romani dei loro poteri reali, la ricerca mostra come i discendenti di Martino V dispongano ancora nel Settecento di una vastissima gamma di diritti, esenzioni e prerogative, grazie a cui esercitano il dominio economico e politico sulle loro terre godendo di un’ampia autonomia nei confronti del governo pontificio. Senza trascurare le modalità concrete di esercizio del potere, lo studio si sofferma sui suoi aspetti simbolici e ideologici, in particolare su quelli legati alle funzioni di paternalistica protezione che si affermano con particolare forza nel governo della giustizia. L’analisi approfondita dei processi criminali del feudo di Marino – una tipologia documentaria ancora poco studiata – restituisce la cura che i Colonna dedicano a un esercizio della giurisdizione finalizzato alla conservazione dell’ordine nel feudo, caratterizzato dal bilanciamento attento fra rigore e clemenza e dalla contiguità con la sfera della soluzione negoziale dei conflitti. Questo complesso di poteri è sottoposto alle pressioni crescenti delle società locali e dell’amministrazione statale, e tuttavia i Colonna riescono a difenderlo con successo fino alla fine del secolo, quando l’arrivo delle armate francesi innesca il processo che condurrà, al termine dell’esperienza napoleonica, all’estinzione delle giurisdizioni feudali.
    Nel panorama dell’aristocrazia romana i Colonna costituiscono un caso per diversi aspetti eccezionale: i loro ‘stati’, particolarmente ampi e coesi, rappresentano il retaggio dei secoli precedenti che hanno visto la famiglia esercitare un ruolo politico e militare di primo piano sulla scena italiana ed europea, ma l’ombra del loro dominio si avverte fin oltre la dissoluzione formale della feudalità, dando vita ancora in pieno Ottocento a conflitti e contese che mostrano quanto sia difficile per le comunità recidere i legami di dipendenza che le uniscono al barone.

    L’Italia del tempo presente: una nuova fase o un ritorno al passato?

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 5 dicembre 2019, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il numero monografico del Journal of Modern Italian Studies, L’Italia del tempo presente: una nuova fase o un ritorno al passato? curato da
    Umberto Gentiloni Silveri. Intervengono: John A. Davis, Andrea Guiso, Antonella Meniconi, Marcello Minenna. Coordina: Stefano Palermo.
    Si è scritto molto sulla cosiddetta transizione apertasi dopo il 1989: il crollo di un sistema politico e
    la fine di un assetto fondato sulla centralità dei partiti e sulla tenuta di un quadro istituzionale nato
    dopo la seconda guerra mondiale.
    Sono passati ormai più di 25 anni, molti interrogativi e questioni investono il dibattito storiografico,
    in particolare le possibili interpretazioni sulla crisi della Repubblica e sul suo itinerario futuro. Con
    troppa facilità si è cominciato a numerare le repubbliche (prima, seconda, terza) come se potessero nascere o morire nel breve tempo di una stagione. Si è indagato molto sui fattori di crisi (interni e internazionali), sulle ragioni di cambiamento e di conservazione e sulle trasformazioni di protagonisti che avevano segnato i decenni precedenti.
    Il fascicolo si propone di indagare, da alcuni punti di osservazione, la fase delicata che attraversa il
    sistema politico italiano, le riforme mancate, alcune urgenze economiche e istituzionali che caratterizzeranno i prossimi anni.

    Una vita tranquilla. La Resistenza liberale nelle memorie di Cristina Casana

    Roma Biblioteca di storia moderna e contemporanea - Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 28 maggio 2019, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), nell’ambito del Maggio dei libri 2019, sarà presentato il volume di
    Rossella Pace, Una vita tranquilla. La Resistenza liberale nelle memorie di Cristina Casana (Rubbettino, 2018). Intervengono: Patrizia Gabrielli e Fiorenza Taricone.
    Coordina: Ester Capuzzo. Sarà presente l’autrice.

    La Resistenza presenta degli aspetti storiograficamente per molto tempo rimasti nell'ombra. Tra di essi, sicuramente, il ruolo svolto dalle grandi famiglie aristocratiche e quello ancora più importante della partecipazione femminile. Questo libro, tratta proprio di questi aspetti attraverso la figura di Cristina Casana. Una giovane donna dell'alta società dell'Italia del Nord, una cattolica - liberale, che nella sua villa brianzola di Novedrate, raccolse, organizzò e diede ospitalità, complice il fratello Rinaldo, tutte le anime della lotta clandestina sia civile che militare, costituendo il principale punto d'appoggio dell'Organizzazione Franchi.