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Negri 2002

Le dinamiche dei servizi nell'Italia del Novecento

Area 13 – Scienze economiche e statistiche

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
PROGRAMMI DI RICERCA ANNO 2002
COMPITI E SUDDIVISIONE DELLE UNITÀ DI RICERCA
Dipartimento Affari Economici

 
   
 
Coordinatore
   
VERA NEGRI
 
 
 
Titolo della Ricerca
   
LE DINAMICHE DEI SERVIZI NELL’ITALIA DEL NOVECENTO
 
 
 
Finanziamento assegnato
   
44000 Euro
 
 
 
Rd+Ra
   
32700 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   
 
 
 
Durata
   
24 mesi
 
 
 
 
 Obiettivo della Ricerca
La ricerca ha due obiettivi principali. Il primo è quello di ricostruire l’evoluzione secolare del settore dei servizi nello sviluppo economico italiano attraverso la determinazione della quota della base occupazionale e della popolazione delle imprese. Il secondo è l’identificazione del ruolo che il settore dei servizi ha assunto nella crescita economica, ovvero determinare se il ruolo del settore terziario nello sviluppo economico italiano del Novecento sia principalmente di tipo residuale o di tipo dinamico. La ricerca si propone inoltre di studiare l’evoluzione regionale della struttura dei servizi al fine di verificare differenze nei tempi e nel modello di sviluppo. L’analisi per macro aree regionali permette di cogliere le rilevanti differenze tra il processo di industrializzazione e quello di “terziarizzazione” verificando la complementarità o meno fra i due fenomeni.
A questo scopo l’attività di ricerca empirica sarà diretta a: i) acquisire e riclassificare i dati relativi a tutti i censimenti italiani dell’industria e della popolazione, per ricostruire la dinamica occupazionale di lungo periodo dei servizi; ii) estendere al settore dei servizi la base dati IMITA.db (IMprese ITAliane Data Base) già disponibile, in forma integrale, per il settore manifatturiero e per quello dei servizi di pubblica utilità (acqua ed energia), per analizzare l’andamento delle imprese italiane dei servizi nel Novecento.
 
Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo
L’interpretazione del ruolo dei servizi è generalmente resa difficoltosa dalla mancanza di categorie analitiche condivise e sufficientemente robuste. Per conseguire gli obiettivi sopra espressi sarà necessario superare tali limiti, rispondendo in maniera esauriente ai seguenti quesiti: i) è possibile distinguere -attraverso criteri il meno possibile arbitrari- nel comparto terziario una componente “avanzata” da una tradizionale? ii) quale è il rapporto tra lo sviluppo dei servizi avanzati e gli incrementi di produttività del settore industriale? iii) più in generale, quale è il rapporto tra servizi ed innovazione tecnologica ed organizzativa nel sistema economico?
L’individuazione e la distinzione tra servizi residuali e dinamici rappresenta dunque uno degli caratteri più innovativi del progetto. Questa deve consentire di determinare quanto peso abbiano avuto i diversi fattori della crescita terziaria nello sviluppo economico italiano. Ciò è di fondamentale importanza in quanto sono attualmente disponibili analisi aggregate del settore che non distinguono le attività per il mercato o per la domanda pubblica, le attività “capital- intensive” da quelle “labor-intensive”, le attività per la domanda intermedia da quelle per la domanda finale.
La ricerca si propone inoltre di studiare l’evoluzione regionale della struttura dei servizi al fine di verificare differenze nei tempi e nel modello di sviluppo. L’analisi per macro aree regionali permette di cogliere le rilevanti differenze tra il processo di industrializzazione e quello di “terziarizzazione” verificando la complementarità o meno fra i due fenomeni. Si tratta di temi che, dal punto di vista dello stato della ricerca, sono stati fino ad oggi considerati sulla base di evidenze parziali.
Infine, la costituzione di una base dati unica per completezza ed estensione temporale rappresenta un elemento di elevata trasferibilità dei risultati del progetto. In questo senso particolare importanza è data a forme innovative di disseminazione: attraverso l’accessibilità via Internet della banca dati i risultati dell’indagine saranno messi a disposizione dell’intera comunità degli studiosi. A questo riguardo occorre considerare che il progetto può usufruire di una estesa base informativa di partenza, che sarà ulteriormente rafforzata nel corso del progetto stesso. L ’archivio informatico IMITA.db, probabilmente il più esteso dataset di lungo periodo a livello internazionale sulle imprese, è composto da notizie ricavate dalle Notizie Statistiche sulle principali Società Italiane per Azioni pubblicate -con scadenza irregolare- a cura del Credito Italiano, e quindi dall’Associazione fra le Società Italiane Per Azioni (ASIPA). L’archivio IMITA.db raggruppa, in modo completo per il settore manifatturiero e per quello dei servizi di pubblica utilità (acqua ed energia), le informazioni della fonte in tre unità di archiviazione: 1. anagrafe societaria per anni benchmark (1911, 1913, 1921, 1927, 1936, 1952, 1960, 1972); 2. archivio dei consigli di amministrazione per anni benchmark (1911, 1913, 1921, 1927, 1936, 1952, 1960, 1972); 3. archivio dei bilanci, per tutti gli anni compresi tra il 1900 ed il 1972. Le attività previste dal presente progetto consentiranno di estendere la base dati IMITA.db al settore dei servizi, attraverso l’inserimento dei relativi dati di bilancio –le informazioni relative alle unità 1 e 2 sono già disponibili-.
 
Criteri di verificabilità
1) Realizzazione di due banche dati contenenti rispettivamente: 1. bilanci delle principali società italiane per azioni nel settore dei servizi, riferiti al periodo di anni compreso tra il 1900 ed il 1972 –questo archivio potrà essere incrociato con le informazioni anagrafiche e sui consigli di amministrazione già presenti nell’archivio IMITA.db-; 2. informazioni sulla distribuzione settoriale, dimensionale e geografica delle imprese e dell’occupazione nel settore terziario, che coprono l’intero arco del Novecento attraverso le rilevazioni censuarie, sia riferite alla popolazione che -limitatamente agli anni più recenti- all’industria e ai servizi.
2) Integrazione delle informazioni contenute nelle basi dati sopra richiamate con dati derivanti da altre fonti, al fine di estendere e di approfondire il quadro empirico già disponibile. In particolare l’andamento finanziario delle principali imprese italiane dei servizi per gli anni successivi al 1972 sarà ricostruito attraverso la rilevazione di Mediobanca sulle principali società per azioni italiane, riferita agli anni 1981,1991 e 2001.
3) La pubblicazione dei risultati e la loro discussione in seminari aperti anche al confronto internazionale. La pubblicazione dei principali risultati sarà necessariamente in italiano, ma si produrranno anche relazioni sintetiche conclusive in inglese da sottoporre a riviste internazionali. Inoltre sarà realizzata la diffusione dei risultati a livello nazionale ed internazionale in workshop e seminari.
4) Realizzazione di un sito web che consenta l’accesso pubblico a tutti i dati contenuti negli archivi realizzati nel progetto (IMITA.db e Censimenti), con la possibilità per gli utenti di effettuare interrogazioni semplici e complesse. Il sito conterrà inoltre i principali documenti illustranti i risultati scientifici dell’analisi svolta dai gruppi di ricerca del progetto.
Unità di Ricerca
1]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA
     Responsabile Vera NEGRI
     Rd+Ra      13500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   18200 Euro
 
     Compito
     
L’obiettivo principale dell’attività di questa unità di ricerca è quello di effettuare una standardizzazione dei dati censuari per tutte le rilevazioni disponibili, basata sulla classificazione delle attività economiche del 1991. Sarà così disponibile una serie storica completa dei dati occupazionali nel settore terziario, utilizzabile per lo sviluppo di ulteriori tassonomie, che consentiranno di valutare il peso e l’evoluzione delle principali componenti terziarie (servizi tradizionali versus servizi innovativi; servizi alla produzione versus servizi al consumo; etc.).
A questo riguardo si ricorrerà a più soluzioni classificatorie, la cui scelta sarà operata nella prima fase del progetto. Queste, così come la stessa definizione dei servizi, non trovano infatti unanime consenso. Le classificazioni che saranno oggetto di valutazione e analisi possono essere distinte in due grandi tipologie: classificazioni in base al prodotto e classificazioni in base alla funzione.
Per gli obiettivi preposti la scelta si concentrerà soprattutto sulle classificazioni funzionali. La classificazione da adottare deve inoltre rispondere alle caratteristiche delle fonti censuarie. Infine, le classificazioni funzionali presentano notevoli vantaggi di comparabilità internazionale e nel lungo periodo, ma presuppongono alcune generalizzazioni che saranno tenute in opportuna considerazione nel corso dell’analisi.
Una seconda fase del progetto consiste nella messa a punto, sulla base della precedente esperienza realizzata dal progetto Cofin “La dinamica delle imprese industriali italiane dal decollo al miracolo economico”, di un software per ricondurre le diverse classificazioni adottate dai singoli censimenti alla classificazione del 1991.
Alla fase di standardizzazione, che sarà fatta sia per quanto riguarda la classificazione settoriale che quella per professioni, seguirà quindi quella dell’analisi dei dati censuari in una prospettiva di lungo periodo.
 
 
2]  Unità di       Università degli Studi di FIRENZE
     Responsabile Renato GIANNETTI
     Rd+Ra      4200 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   5700 Euro
 
     Compito
     
Come si è argomentato descrivendo gli obiettivi del progetto la suddivisione forte tra modelli interpretativi riguarda il ruolo “residuale” o “dinamico” dei servizi. A questo scopo sembra utile procedere alla ricostruzione di una serie di indicatori quantitativi che permetta:
1. di confrontare il settore dei servizi ed il settore manifatturiero in termini:
a. di peso del settore sul totale delle imprese
b. andamento della concentrazione e della distribuzione dimensionale nel tempo; le imprese leader; la dinamica delle entrate e delle uscite per il settore nell’insieme e per comparti.
2. Di confrontare l’andamento della profittabilità, delle fonti di finanziamento e della struttura finanziaria delle imprese del settore dei servizi con quelli del settore manifatturiero utilizzando serie storiche complete di contabilità dal 1900 al 1950 per un campione esteso.
Questa operazione è possibile estendendo al settore dei servizi la base dati IMITA.db già disponibile, in forma integrale, per il settore manifatturiero e per quello dei servizi di pubblica utilità (acqua ed energia).
Per quanto riguarda la presente unità di ricerca si procederà all’inserimento dei dati di bilancio per le imprese dei servizi relativamente al periodo 1900-1950 -infatti si dispone già dei dati relativi all’anagrafe societaria e ai consiglieri di amministrazione per tutte le imprese italiane dei servizi-. Tale attività, congiuntamente con quella svolta dall’unità diretta da Franco Amatori, permetterà di completare la digitalizzazione della fonte rendendola così disponibile a tutti gli studiosi.
Dopo le fasi più propriamente operative si procederà alle fasi di analisi dei dati. A questo scopo il programma di ricerca del gruppo si propone di calcolare per il periodo 1900-1950:
a) La distribuzione dimensionale delle imprese per classi di capitale.
b) Gli indici di concentrazione e distribuzione.
c) La natalità e mortalità delle imprese e la struttura per età.
d) La composizione settoriale riclassificata.
e) La redditività ed altri indicatori di bilancio per classificazione ISTAT e per classificazione tra settori “moderni” e “tradizionali”.
I limiti qualitativi delle informazioni contenute nei bilanci, soprattutto per gli anni più lontani, limita la possibilità di applicare indici adeguati alla moderna teoria della finanza d’azienda. Alla luce di queste difficoltà l’analisi si concentrerà sui seguenti indicatori:
i. Redditività= ROE, ovvero il rapporto tra l’utile disponibile e il capitale netto medio.
ii. Tasso di ammortamento sul livello del capitale fisso
iii. Autofinanziamento netto e investimenti, dove per autofinanziamento si intende la somma tra l’utile di bilancio e la quota di ammortamento, meno i dividendi distribuiti.
iv. Struttura finanziaria = rapporto tra capitale proprio e totale dell’attivo al netto del fondo di ammortamento.
 
 
3]  Unità di       Università Commerciale “Luigi Bocconi” MILANO
     Responsabile Franco Maria AMATORI
     Rd+Ra      10000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   13400 Euro
 
     Compito
     
Come si è argomentato nella parte generale del progetto, la suddivisione forte tra modelli interpretativi riguarda il ruolo “residuale” o “dinamico” dei servizi. A questo scopo sembra utile procedere alla ricostruzione di una serie di indicatori quantitativi che permetta:
1. di confrontare il settore dei servizi ed il settore manifatturiero in termini:
a. di peso del settore sul totale delle imprese
b. andamento della concentrazione e della distribuzione dimensionale nel tempo;le imprese leader; la dinamica delle entrate e delle uscite per il settore nell’insieme e per comparti.
2. di confrontare l’andamento della profittabilità, delle fonti di finanziamento e della struttura finanziaria delle imprese del settore dei servizi con quelli del settore manifatturiero utilizzando serie storiche complete di contabilità dal 1951 al 1972 per un campione esteso.
Questa operazione è possibile estendendo al settore dei servizi il trattamento della base dati IMITA db già disponibile per il settore manifatturiero e per quello dei servizi di pubblica utilità (acqua ed energia). Per quanto riguarda la presente unità di ricerca si procederà all’inserimento dei dati di bilancio per le imprese dei servizi relativamente al periodo 1951-1972 -infatti si dispone già dei dati relativi all’anagrafe societaria e ai consiglieri di amministrazione per tutte le imprese italiane dei servizi-. Tale attività, congiuntamente con quella svolta dall’unità diretta da Renato Giannetti, permetterà di completare la digitalizzazione della fonte rendendola così disponibile a tutti gli studiosi.
Dopo le fasi più propriamente operative si procederà alle fasi di analisi dei dati. A questo scopo il programma di ricerca del gruppo si propone di calcolare per il periodo 1951-1972:
a) La distribuzione dimensionale delle imprese per classi di capitale.
b) Gli indici di concentrazione e distribuzione. Saranno calcolati i seguenti indici:
c) La natalità e mortalità delle imprese e la struttura per età. Saranno calcolati i seguenti indici:
d) La composizione settoriale riclassificata.
e) La redditività ed altri indicatori di bilancio per classificazione ISTAT e per classificazione tra settori “moderni” e “tradizionali”.
I limiti qualitativi delle informazioni contenute nei bilanci, soprattutto per gli anni più lontani, limita la possibilità di applicare indici adeguati alla moderna teoria della finanza d’azienda. Alla luce di queste difficoltà l’analisi si concentrerà sui seguenti indicatori:
i. Redditività= ROE, ovvero il rapporto tra l’utile disponibile e il capitale netto medio.
ii. Tasso di ammortamento sul livello del capitale fisso
iii. Autofinanziamento netto e investimenti, dove per autofinanziamento si intende la somma tra l’utile di bilancio e la quota di ammortamento, meno i dividendi distribuiti.
iv. Struttura finanziaria = rapporto tra capitale proprio e totale dell’attivo al netto del fondo di ammortamento.
Per gli anni successivi al 1973 la fonte che viene utilizzata è la rilevazione di Mediobanca sulle Principali Società per azioni italiane per gli anni 1981-1991- 2001. Su questa, oltre agli indicatori sopra descritti si procederà alla ricostruzione di indici di bilancio più adeguati e conformi alla pratica aziendale corrente, come, ad esempio, negli indici elaborati dalla stessa Mediobanca o dal CERVED.
 
 
4]  Unità di       Università degli Studi di FIRENZE
     Responsabile Mauro LOMBARDI
     Rd+Ra      5000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)
     Finanziamento   6700 Euro
 
     Compito
     
Il compito principale dell’unità di ricerca sarà quello di ricostruire il profilo evolutivo della popolazione di imprese erogatrici di attività qualificate, rivolte ad altre imprese, con particolare riguardo all’industria manifatturiera.
I servizi alle imprese rappresentano una componente molto importante del terziario, che mostra una costante crescita occupazionale, anche in periodi di perdita di posti di lavoro, comune a tutti i Paesi sviluppati. Inoltre tali servizi presentano un valore aggiunto più alto e con un maggiore tasso di crescita rispetto agli altri settori del terziario. Nella letteratura economica, inoltre, i servizi alla produzione rivestono un ruolo di primaria importanza nello sviluppo economico. Il loro studio si inserisce nell’analisi dei cambiamenti strutturali della produzione economica e diviene di fondamentale importanza per comprenderne i meccanismi evolutivi. Occorre cioè comprendere se i servizi alle imprese svolgano un ruolo propulsivo dell’economia o siano un fenomeno residuale, legato all’assorbimento della manodopera in eccesso dal settore secondario. A questo scopo sarà elaborata una particolare tassonomia delle attività terziarie, che consenta di distinguere le attività tradizionali da quelle avanzate, e di stimare le relazioni con l’industria dei diversi settori terziari.
Nell’ambito dello sviluppo generale del terziario, a sua volta connesso ai cambiamenti tecnologici intervenuti nell’arco di alcuni decenni, i segmenti di attività indicati nel titolo sono stati investiti da almeno tre traiettorie evolutive:
A. mutamenti della natura e delle tipologie delle funzioni svolte
B. variazioni nella distribuzione tra le varie componenti delle popolazioni di unità produttive
C. comparsa di nuove componenti e consolidamento quantitativo nel corso del tempo.
Sarà quindi analizzata l’evoluzione di lungo periodo in termini di una vera e propria “ecologia delle organizzazioni”, nel senso di tracciare una rappresentazione dei modelli organizzativi succedutisi nel corso delle trasformazioni intercensuarie.
L’ “ecologia delle organizzazioni” verrà correlata a quattro tipi di variabili:
A. cambiamento tecnologico, parametrizzato mediante opportuni indicatori standard;
B. dimensione territoriale, identificata sulla base del concetto di sistema locale, identificato in base alla definizione dell’Istat;
C. evoluzione dell’industria manifatturiera a scala locale, definita in base a criteri settoriali e territoriali;
D. dinamiche finanziarie di lungo periodo, analizzate attraverso il supporto di un database relazionale (IMITA.db, IMprese ITAliane. Data Base), che verrà implementato, relativamente alle imprese dei servizi, dalle altre unità di ricerca, ed in particolare dalle unità coordinate dai professori Amatori e Giannetti. Per gli anni successivi al 1973 la fonte che viene utilizzata è la rilevazione di Mediobanca sulle Principali Società per azioni italiane per gli anni 1981-1991-2001. Su questa, oltre agli indicatori sopra descritti si procederà alla ricostruzione di indici di bilancio più adeguati e conformi alla pratica aziendale corrente, come, ad esempio, negli indici elaborati dalla stessa Mediobanca o dal CERVED.