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Percorsi di formazione e “memorie” tardive nel Risorgimento. Riflessioni sulle fonti coeve, sui “ricordi”, sulle ricostruzioni postume

R. Balzani (Università di Bologna)

Che molta parte del Risorgimento – quello vissuto e quello narrato – abbia finito per ruotare intorno al tema della memoria, è fin quasi banale osservarlo. E tuttavia se, fino ad ora, si è posta attenzione soprattutto alla memoria restituita a distanza dagli eventi, per una ricostruzione postuma destinata ad un «consumo» in qualche modo pubblico, non altrettanto interesse ha suscitato l’uso del ricordo nella fase di formazione e di gestazione dell’identità generazionale e patriottica. Quali spinte pratiche ha prodotto il ricordare in una certa maniera, l’organizzare i dati del recente passato ai fini della mobilitazione o della semplice motivazione all’azione? I casi esaminati – importanti o marginali – avranno come punto di partenza l’uso della memoria in Mazzini e come punto di arrivo l’uso della memoria in Nievo; ma non mancheranno riflessioni sull’influenza che questo ricordo per sé ha prodotto, poi, sul «discorso pubblico» risorgimentale.