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Porciani

Modello A
Unità di ricerca
Schede di valutazione

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA
DIPARTIMENTO PERLA PROGRAMMAZIONE IL COORDINAMENTO E GLI AFFARI ECONOMICI – SAUS
PROGRAMMI DI RICERCA SCIENTIFICA DI RILEVANTE INTERESSE NAZIONALE
RICHIESTA DI COFINANZIAMENTO (DM n. 21 del 20 febbraio 2003)

PROGRAMMA DI RICERCA – MODELLO A
Anno 2003 – prot. 2003115947

PARTE I

1.1 Programma di Ricerca di tipo
Interuniversitario

Area scientifico disciplinare Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (100%)
1.2 Titolo del Programma di Ricerca

Nazione e genere nel lungo Ottocento italiano

1.3 Abstract del Programma di Ricerca

La ricerca si propone di studiare secondo un’ottica di genere la costruzione della nazione del lungo ottocento italiano,in ambienti aristocratici così come borghesi.
Gli studiosi che hanno formulato questo progetto intendono mettere a fuoco in che modo la costruzione della nazione si intrecci con la costruzione di identità sia maschili che femminili.
Convinti della necessità di decostruire l’ opposizione tra le due sfere, intendono studiare le interconnessioni tra pubblico e privato, tra famiglia e nazione; il modo in cui il privato, con le sue emozioni e con i suoi modelli, entra nella sfera pubblica. Vogliono capire le modalità con le quali il pubblico – la nazione prima e lo Stato nazionale poi – entra nel privato, tra le mura domestiche, nei salotti, in diari o memorie, e soprattutto nelle corrispondenze e orienta modelli e strategie familiari di aristocratici e borghesi.
La ricerca si concentrerà dunque su modelli e rappresentazioni di genere – sia maschili che femminili – così come su strategie educative e familiari. Non trascurerà neppure – ed è questa forse la proposta più innovativa – il taglio fortemente di genere con il quale si formò anche in Italia una comunità degli intellettuali e degli scienziati a livello nazionale.
Il progetto, basato su un’analisi della stampa femminile e della stampa per famiglie e ceti medi; su memorie, carteggi ed epistolari oltre che sulle immagini che emergono dagli archivi fotografici e sulle fonti di tipo qualitativo come quantitativo che emergono da archivi di singoli istituti educativi, non può che procedere per casi di studio locali esemplificativi delle varie Italie ottocentesche.
I partecipanti si concentreranno su altre realtà locali: quelle di alcune antiche capitali come Napoli e Firenze, di città importanti e prestigiose di particolare rilievo per la vivacità della vita politica e culturale, come Bologna e Milano ma anche città di provincia come Pisa. In un discorso sulla nazione non poteva poi mancare infine la Trieste asburgica ma anche fortemente italiana.
Attenti a cogliere il discorso pubblico sulla nuova appartenenza e identità nazionale, i proponenti non trascureranno – ed è questo un elemento di novità nel contesto degli studi recenti sul Risorgimento – l’apporto, in termini di modelli e di prestiti, di slittamenti e di contaminazioni, del mondo cattolico, anche nello specchio delle istituzioni scolastiche. Non mancheranno neppure – all’interno del gruppo fiorentino – sondaggi sul versante della questione delle donne nel movimento operaio.
La lunga consuetudine di lavoro comune della maggior parte dei partecipanti, da tempo abituati a lavorare insieme nell’ambito di precedenti ricerche 40% o in ricerche internazionali, costituisce la migliore condizione per garantire l’indispensabile sinergia tra le varie unità oltre che all’interno di ciascuna di esse, in cui comunque studiosi più affermati e di maggiore esperienza si affiancheranno a più giovani ricercatori. Obiettivo del progetto, oltre a una serie di seminari e convegni anche internazionali e alla pubblicazione dei risultati in forma di articoli e monografie, è quello di costituire un regesto della stampa femminile e una schedatura di importanti carteggi ottocenteschi (Sismondi, Ranieri ecc.),che tenga fortemente presente anche l’ottica di genere. Si prevede la realizzazione di un CD Rom al fine di rendere i dati raccolti largamente accessibili e fruibili da parte della comunità scientifica.

1.4 Durata del Programma di Ricerca    24 Mesi  
1.5 Settori scientifico-disciplinari interessati dal Programma di Ricerca
M-STO/04 – Storia contemporanea
1.6 Parole chiave

NAZIONE ; GENERE ; FAMIGLIA ; ITALIA ; LUNGO OTTOCENTO ; IDENTITÀ ; DONNE

1.7 Coordinatore Scientifico del Programma di Ricerca

PORCIANI 
ILARIA 
Professore Associato 
11/11/1952 
PRCLRI52S51H501A 
M-STO/04 – Storia contemporanea 
Università degli Studi di BOLOGNA 
Facoltà di LETTERE e FILOSOFIA 
Dipartimento di DISCIPLINE STORICHE 

(Prefisso e telefono)
 

(Numero fax)
 
porciani_i@mail.cib.unibo.it
(Email)
 

1.8 Curriculum scientifico

Ricercatrice a Siena (1984 – 92) poi associata di Storia del Risorgimento a Bologna dal 1992. Visiting scholar alle università di Berlino (FU), Bielefeld and Erfurt (1998), al Center for European Studies di Harvard (1999) e al Center for Comparative Law and Society di Berkeley (2001). Membro della redazione di “Scienza e Politica” dal 1991 al 1999, della direzione di “Passato e Presente” nel 1999, del Direttivo della Sissco (1995 – 1997). Socia fondatrice della Società Italiana delle Storiche. Rappresenta l’ Italia nella Gesellschaft fuer Universitaet und Wissenschaftsgeschichte dal 1998. Nel 1997 ha vinto il premio Acqui storia con La festa della nazione. (Bologna 1997). Autrice di L’“Archivio storico italiano”. (1979) e La festa della nazione. (1997) ha curato 5 volumi e pubblicato più di 50 articoli alcuni dei quali in tedesco e francese. Sulla storia dell’università italiana ha curato, insieme a G.Fioravanti e M. Moretti, un volume di fonti dell’Archivio centrale dello Stato (Roma 2001) e con M. Moretti una bibliografia (Firenze 2002); con P. Ginsborg Famiglia, società civile e stato tra Otto e Novecento, numero monografico di “Passato e Presente”, 2002, n. 57. Ha organizzato una mostra storica sull’educazione delle donne (Siena 1987), progettato la sezione italiana della mostra internazionale “Mythen der Nationen”, Berlin Deutsches Historisches Museum 1998) e numerosi convegni nazionali e internazionali, l’ultimo dei quali insieme a M. Palazzi: “Storiche di ieri e di oggi. Esperienze a confronto” (Bologna Gennaio 2001, in corso di stampa). Coordina una delle unità di ricerca della European Science Foundation su “Rappresentazioni del passato: storiografie europee dell’Otto e del Novecento”. Fa parte della giuria per il miglior libro tedesco di storia della Humboldt Universitaet.


1.9 Pubblicazioni scientifiche più significative del Coordinatore del Programma di Ricerca
1.
PORCIANI I. (2002). Famiglia e nazione nel lungo Ottocento PASSATO E PRESENTE. (vol. 57 pp. 11-39) Numero speciale su Famiglia Stato società civile a cura di Ilaria Porciani e Paul Ginsborg.  
2.
PORCIANI I. (2001). Women and the Writing of national History. Italy 1860 – 1914 Political Systems and Definition of Gender Roles. pp. 107 -116 edited by Ann Katherine Isaacs Plus, Pisa .  
3.
PORCIANI I. (2000). Les historiennes et le Risorgimento MÉLANGES DE L’ÉCOLE FRANÇAISE DE ROME. (vol. 112)  
4.
PORCIANI I. (1997). La festa della nazione. Rappresentazione dello Stato e spazi sociali nell’Italia unita pp. 219 BOLOGNA: Il Mulino  
5.
PORCIANI I. (1987). Le donne a scuola. L’educazione femminile nell’Italia dell’Ottocento. vol. 1 pp. 199 a cura di Ilaria Porciani.  

1.10 Elenco delle Unità di Ricerca
Responsabile Scientifico 
Qualifica 
Settore Disc. 
Università 
Dipartimento/Istituto 
Mesi Uomo 
1.
Professore Associato  
M-STO/04  
MILANO  
SCIENZE DELLA STORIA E DOCUM. STORICA  
12  
2.
Professore Associato  
M-STO/04  
NAPOLI  
DISCIPLINE STORICHE  
16  
3.
Professore Associato  
M-STO/04  
BOLOGNA  
DISCIPLINE STORICHE  
12  
4.
Ricercatore Universitario  
M-STO/04  
PISA  
STORIA MODERNA E CONTEMPORANEA  
12  
5.
Professore Ordinario  
M-STO/04  
FIRENZE  
STUDI STORICI E GEOGRAFICI  
12  

1.11 Mesi uomo complessivi dedicati al programma
Numero 
Mesi Uomo 
Personale universitario dell’Università sede dell’Unità di Ricerca 
15 
164 
Personale universitario di altre Università 
1 
10 
Titolari di assegni di ricerca 
3 
28 
Titolari di borse dottorato e post-dottorato 
6 
52 
Personale a contratto  
8 
46 
Personale extrauniversitario 
10 
76 
TOTALE
43 
376 

PARTE II

2.1 Obiettivo del Programma di Ricerca

1)seminari e convegni anche internazionali.
2) Pubblicazione di una serie di ampi articoli sul tema genere – identità nazionale – famiglia nell’Italia del lungo ottocento, suddivisibili nei seguenti gruppi:
2.1 Saggi su Genere, famiglia e classe dirigente locale e nazionale.
Il caso delle carte Ranieri (Macry – Romano); Genere e lessico politico tra il 1846 e l’unità (Maldini); Mentalità di genere e salotti liberali napoletani (Meriggi); Identità di genere e fotografia della famiglia italiana del primo Novecento (Porciani); genere, famiglia e costruzione della comunità scientifica nazionale (unità di Bologna); Donne e politica nel Risorgimento (Guidi).
2.2 Saggi su Mascolinità e identità nazionale: La mascolinità nel dibattito di fine Ottocento in generale (Bellassai) o nello specchio di singole biografie lungo l’arco del secolo: generali Pietro Teulié (Betri) e Giacomo Filippo De Meester (Dodi); Cesare Correnti (Soresina); Stefano Jacini junior (Gosi); i medici Andrea Verga (Zocchi) e Giovanni Antonio Giudice (Forti Messina).
2.3 Saggi sul tema educazione, genere e disciplinamento : Modelli, santità e carattere nazionale italiano: Santa Caterina da Siena (Scattigno); Di madri in figlie (Musini e Tarozzi; Sodini; unità pisana); Istituzioni educative toscane (unità fiorentina e pisana; strategie educative degli italiani a Trieste(Caporrella).
3) Pubblicazione o messa a punto per la pubblicazione di una serie di monografie da pubblicare presso editori di importanza nazionale:
Salotti e genere nell’Ottocento italiano (Betri); La maestra italiana (Soldani); Donne e questione delle donne nel movimento operaio italiano(Casalini); Vittoria Cima: una biografia (Gestri); Il rapporto tra Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo (Scaramuzza); Biografia di Maria Cosway (Dodi ).
4) Realizzazione di un regesto della stampa femminile italiana (a cura di Soldani e Franchini).
5) Censimento di memorie, autobiografie, diari, carteggi ed epistolari, conservati presso biblioteche e archivi milanesi e lombardi, di cui siano autrici o importanti corrispondenti personaggi femminili vissuti tra fine Settecento e primi decenni del Novecento (database); Censimento bibliografico su memorie, autobiografie e carteggi pubblicati in Lombardia (database)(Unità di Milano).
6) Realizzazione a cura di partecipanti di tutte le unità di ricerca di un censimento e una a regestazione di epistolari del lungo ottocento italiano largamente inediti, tra cui gli importantissimi epistolari Sismondi, Ranieri, etc)..
7) Realizzazione di un CD Rom relativo agli epistolari italiani del punto 4.

2.2 Base di partenza scientifica nazionale o internazionale
Gli studi sul nation-building nel lungo Ottocento che si erano già notevolmente arricchiti grazie alle indagini sugli specifici – e variegati – contesti borghesi o aristocratici (Kocka 1989 e per l’Italia, Romanelli; Meriggi e Banti 1991, Banti 1996 etc.) hanno cominciato negli ultimi anni a concentrarsi anche sulla tematica del genere. Questa ottica ha consentito di riesaminare sotto una luce nuova anche la vicenda più generale della costruzione della coscienza nazionale prima e del processo di nazionalizzazione poi. Ciò è avvenuto con maggiore continuità all’interno della storiografia americana e anglosassone (Ryan 1990 etc) che si è giovata del più solido radicamento degli studi di genere all’interno di quella comunità scientifica. In Europa, sia pure con significative anticipazioni (Tacke 1985, Vogel 1997, Nye 1998 ecc.), una marcata svolta in questa direzione è stata costituita dagli studi sulla crisi del 1848, di recente riportata all’attenzione degli specialisti e del pubblico dall’ondata di iniziative del centocinquantenario. In Italia i contributi di Soldani (1999) e Guidi (2000) hanno consentito di mettere in evidenza non soltanto la presenza delle donne sulla scena della protesta politica, ma anche di individuare per il tramite di questa alcune peculiarità del lungo quarantotto degli italiani, determinate dalla mediazione della Chiesa che favorì appunto almeno in un primo tempo la partecipazione femminile (Soldani 1999).
Anche in Italia, come in altri paesi, gli studi sull’identità di genere si sono dapprima concentrati sulle donne, ma negli ultimi anni stanno significativamente cominciando a mettere in luce i caratteri specifici della costruzione della mascolinità nell’ambito della nazione (Hagemann 1998, Nye 1998, Tosh 1999, Frevert 2001, e per l’Italia Bellassai e Malatesta 2000). Più di recente in stretta connessione con la decostruzione delle sfere separate è stato posto sul tappeto il problema dell’intreccio tra famiglia e nazione. La stessa proponente lo aveva già messo in luce nel contributo alla Mostra berlinese del 1998 sui Miti delle nazioni e, due anni dopo l’uscita del volume di Banti sulla Nazione del Risorgimento (Banti 2000) e in parallelo con il prender forza di importanti spunti a livello internazionale ( Bloom-Hagemann-Hall 2000), ha messo a punto un primo inquadramento del tema in ambito largamente comparato nel saggio su famiglia e nazione nel lungo Ottocento (Porciani 2002).
La famiglia non costituisce soltanto una grande metafora della nazione. E’ al centro di networks e di strategie non certo individuali che si rispecchiano in scelte educative e in orientamenti politici. Ne sono partecipi,sia pure con ruoli diversi e complementari, sia donne che uomini. Ancora la famiglia è il luogo nel quale si articolano stretti rapporti madre-figlia, ma in cui si costruiscono anche – attraverso i salotti – luoghi di forte intreccio tra pubblico e privato, decisivi nella formazione della nazione a vari livelli. E’ questo – assieme a quello sulla sociabilità anche in precisi contesti come quello lombardo o napoletano (Meriggi 1992, Caglioti 1996, o il recente convegno milanese per un approccio a livello nazionale) – il terreno più indagato per l’Italia, anche se in modo forse ancora non esaustivo (Palazzolo 1985, Mori 2001).
Sono ancora contesti familiari e femminili quelli in cui molto spesso maturano rapporti complessi tra modelli religiosi e costruzione della nazione, quali quelli che la storiografia sta cominciando a mettere in evidenza (Scaraffia e Zarri 1994; Zarri 1996, Scaraffia e Fattorini 1997). Studi recenti hanno sottolineato con ottica nuova i modi in cui la religione cattolica e le congregazioni femminili offrirono alle donne italiane nuove possibilità di visibilità e persino di emancipazione, pur entro modelli di antico disciplinamento, e le aiutarono in tal modo a fare il loro ingresso nella sera pubblica, come ha sostenuto Scaraffia. La sua tesi suggerisce la necessità di non ignorare la lunga durata e la persistenza di modelli cattolici sia pure all’interno della trasformazioni che essi conobbero nell’Ottocento.
Epistolari e carteggi costituiscono – e non mancano significative riflessioni in proposito – fonti importanti per seguire sia nel contesto borghese che in quello aristocratico – e sappiamo bene quanto significativa sia stata la ‘ombra lunga’ proiettata da questo ancora fino alla prima guerra mondiale – questi networks e queste strategie, così come il formarsi delle identità sia maschile che femminile e l’agire delle donne in un patronage intellettuale non privo di valore per la formazione della comunità scientifica nazionale.
Alcuni studi hanno già provveduto a mettere in forte evidenza i transfert e i prestiti attraverso i quali il discorso sulla nazione si appropriò dei nuovi modelli nati in ambito cattolico, e troppo spesso considerati semplicemente come antagonistici e poi “perdenti” rispetto all’affermazione di modelli profondamente laici. In realtà emerge sempre meglio come in Italia il processo di unità nazionale nel corso dell’Ottocento abbia piuttosto accostato modelli di santità e percorsi di vita religiosa a figure di martiri e modelli laici e patriottici (Banti 2000; Stella 2001). Lo stesso studio delle realtà scolastiche e educative che alcune delle proponenti hanno contribuito ad impostare – per l’Italia – con una marcata ottica di genere (Porciani 1987 e Soldani 1989) si sta facendo più attento a momenti di intreccio e contaminazione più che a situazioni di rigida opposizione che pure è stato importante mettere in evidenza specie nelle fasi iniziali della ricerca.
Una solida base di partenza è costituita anche dal lavoro avviato dalle ricerche sulle scritture femminili, sia nell’ambito dell’Archivio per la scrittura femminile con sede presso l’Archivio di Stato di Firenze, sia anche nell’ambito di una precedente ricerca 40% attualmente in fase di completamento.
Questi lavori, e con essi quelli sulla stampa femminile in generale (Franchini 2002 etc..) forniscono una solida cornice entro la quale avviare una lettura delle riviste ma anche delle tanti fonti inedite elencate nei singoli programmi. Ma accanto ad esse, e mi pare giusto accennarvi in questa sede, non si può neppure dimenticare l’ampia messe di fonti edite, memorie, e soprattutto epistolari, sulle quali la nuova edizione della Bibliografia sull’età del risorgimento di Olschki che è in corso di stampa ci consentirà di avere uno sguardo di insieme.
Negli ultimi anni ricerche specifiche hanno posto le basi per una conoscenza più ampia della realtà delle identità delle minoranze e in particolare degli ebrei e delle ebree italiane, non soltanto a Trieste (Catalan 2000, Finzi-Panjeck 2001 ecc.). Inoltre alcune recenti monografie su donne ebree attive tra fine Ottocento e primo Novecento hanno messo bene in luce come il retaggio ebraico favorisse l’accesso femminile al sapere e all’istruzione anche a livello universitario, nonché il protagonismo femminile all’interno di contesti importanti quali l’educazione e l’istruzione, il giornalismo e la ricerca scientifica (Fava 2002) senza alcun senso di inferiorità rispetto al ‘privilegio maschile’ al quale si voleva riservata la cultura ‘alta’.
Anche a questi studi si farà riferimento sia per la realtà triestina che per quella pisana, sia, infine, in riferimento alla costruzione ci un ambito scientifico nazionale.
Qualche parola in più vale la pena spendere a proposito della letteratura che ha consentito di formulare ipotesi di lavoro relative al processo di “gendering” anche della comunità degli intellettuali italiani nel lungo Ottocento italiano. A questo proposito risultano particolarmente utili gli spunti emersi da opere che hanno trattato del ruolo femminile in altri contesti nazionali (Roche 1978; Morrell e Thackray 1981; Lightman 1997) fino allo studio specifico di Wobbe sulla partecipazione femminile alla comunità scientifica tedesca (2002). A questa letteratura più generale si è di recente affiancata l’analisi dei ruoli di genere in alcuni momenti e settori particolarmente significativi della produzione culturale (biobibliografie di scrittrici, storiche e scienziate); mentre alcune ricerche in corso hanno fatto emergere come l’elaborazione dell’identità nazionale e i ruoli di genere e familiari abbiano condizionato significativamente la costruzione della comunità intellettuale nazionale, delle sue regole e delle sue gerarchie, in occasione di importanti momenti “fondativi” come ad esempio i congressi degli scienziati italiani (1839-1875), sui quali non si è peraltro ancora mai appuntata un’analisi in questo senso.

2.2.a Riferimenti bibliografici
 
2003-Guidi L., Percorsi femminili e relazioni di genere nel Sud risorgimentale, in Macry P. (ed.), Quando crolla lo Stato. Studi sull’Italia preunitaria, Napoli
2003-Guidi L., La marra A. (eds.), Travestimenti e metamorfosi. Percorsi dell’identità di genere attraverso epoche e culture, Napoli
2002-2003-Firpo M., Zunino P.G. (eds.), La storia e le sue immagini. L’Italia dall’Unità ad oggi, Milano
2002-Banti A.M., Bizzocchi R. (eds.), I laboratori del mito: immagini della nazione nell’Italia del Risorgimento, Roma
2002-Domenichelli M., Cavaliere e gentiluomo. Saggio sulla cultura aristocratica in Europa 1513-1915, Roma
2002-Fava S., Emilia Formiggini Santamaria: dagli studi storico-pedagogici alla letteratura per l’infanzia, Brescia
2002-Franchini S., Editori, lettrici e stampa di moda. Giornali di moda e famiglia a Milano dal “Corriere delle dame” agli editori dell’Italia unita, Milano
2002-Govoni P., Un pubblico per la scienza. La divulgazione scientifica nell’Italia unita, Roma
2002-Macry P., I giochi dell’incertezza. Pratiche sociali e rappresentazioni a Napoli nel XIX secolo, Napoli
2002-Magnarelli P., Parlare più chiaro scrivendo. Un epistolario nelle Marche di inizio Ottocento, Milano
2002-Maldini Chiarito D., Betri M.L. (ed.), Scritture di desiderio e di ricordo. Autobiografie, diari, memorie tra Settecento e Novecento, Milano
2002-Palazzi M., Sarti R., Soldani R. (eds.), Patrie e appartenenze, in «Genesis», I, n. 1 (num. monografico)
2002-Porciani I., Ginsborg P. (eds.), Famiglia, società civile e Stato, «Passato e Presente», XX, n. 57 (num. monografico)
2002-Tellini G. (ed.), Scrivere lettere: tipologie epistolari nell’Ottocento italiano, Roma
2002-Wobbe T. (ed.), Frauen in Akademie und Wissenschaft: Arbeitsorte und Forschungspraktiken 1700-2000, Berlin
2002-Zocchi P., L’archivio della famiglia Camperio, in Fugazza M., Gigli Marchetti A. (eds.), Manfredo Camperio tra politica, esplorazioni e commercio, Milano
2001-Finzi R., Panjeck G. (eds.), Storia economica e sociale di Trieste. Vol. I: La città dei gruppi, 1719-1918, Trieste
2001-Frevert U., Die kasinierte Nation.
Militärdienst und Zivilgesellschaft in Deutschland, München
2001-Gabrielli P., Vivere da protagoniste.
Donne tra politica, cultura e controllo sociale, Roma
2001- Mori M.T., Salotti. La sociabilità borghese nell’Italia liberale, Roma
2001-Porciani I. (ed.), Università e scienza nazionale, Napoli
2000-Banti A.M., La nazione del Risorgimento: santità, onore e parentela alle origini dell’Italia unita, Torino
2000-Bellassai S.-Malatesta M. (eds.), Genere e mascolinità: uno sguardo storico, Roma
2000-Betri M.L., Maldini Chiarito D. (eds.), Dolce dono graditissimo. La lettera privata dal Settecento al Novecento, Milano
2000-Bloom I., Hagemann K., Hall C. (eds.), Gendered Nations. Nationalisms and gender order in the long nineteenth century, Oxford-New York
2000-Catalan T., La comunità ebraica di Trieste, 1781-1914: politica, società e cultura, Trieste
2000-Guidi L., Patriottismo femminile e travestimenti sulla scena risorgimentale, in «Studi storici» n. 2, pp. 571-587
1999-Criscenti L., D’Autilia G. (eds.), Autobiografia di una nazione: storia fotografica della società italiana, Roma
1999-Frevert U. (ed.), Der Mensch des 19. Jahrhunderts, Frankfurt a.M.
1999-Honess C., Jones V. (eds.), Le donne delle minoranze, Torino
1999-Soldani S., Donne della nazione. Presenze femminili nell’Italia del 1848, in «Passato e presente» (XVII), n. 46, pp. 75-102
1999-Tosh J., A man’s place: masculinity and the middle-class home in Victorian England, New Haven-London
1999-Zarri G. (ed.), Per lettera. La scrittura epistolare femminile tra archivio e tipografia, Roma
1998-Hagemann K.-Prove, R. (eds.)
Landsknechte, Soldatenfrauen und Nationalkrieger: Militar, Krieg und Geschlechtordnung im historischen Wandel, Frankfurt a.M.
1998-Melman B. (ed.), Borderlines.
Gender and identities in war and peace, 1870-1930, London-New York
1998-Nye R.A., Masculinity and male codes of honor in modern France, Berkeley
1998-Reder D.A., Frauenbewegung und Nation.
Patriotische Frauenvereine in Deutschland im frühen 19. Jahrhundert (1813-1830), Köln
1998-Sluga G., Identity, gender and the history of European Nations and Nationalisms, in «Nations and Nationalisms» IV, pp. 97-111
1997-Frevert U., Frauen-Geschichte: zwischen bürgerlicher Verbesserung und neuer Weiblichkeit, Frankfurt a.M.
1997-Lightman B. (ed.), Victorian Science in Context, Chicago-London
1997-Vogel J., Nationen im Gleichschritt: der Kult der Nationen in Waffen in Deutschland und Frankreich, 1871-1914, Goettingen
1996-Banti A.M., Storia della borghesia italiana: l’età liberale, Roma
1996-Caglioti D.L., Associazionismo e sociabilità d’élite a Napoli nel XIX secolo, Napoli
1996-Ebrecht A. (ed.), Gelehrsamkeit und Kulturelle Emanzipation, in «Jahrbuch für Frauenforschung» (num. monografico)
1996-Mosse G.L., The image of man: the creation of modern masculinity, New York [ed. it.: L’immagine dell’uomo.
Lo stereotipo maschile nell’epoca moderna, Torino, 1997]
1996-Zarri G., Donna, disciplina e creanza cristiana dal XV al XVII secolo: i testi a stampa, Roma
1995-Tacke C., Denkmal im sozialen Raum: nationale Symbole in Deutschland und Frankreich im 19. Jahrhundert, Goettingen
1994-Scaraffia L.-Zarri G. (eds.), Donne e fede: santità e vita religiosa in Italia, Roma-Bari
1993-Carrarini R.-Giordano M. (eds.), Bibliografia dei periodici femminili lombardi 1786-1945, Milano
1993-Confino A., The Nation as a local metaphor: Heimat, national memory and the German empire, 1871-1918, in «History and Memory», vol.
V, n. 1, pp. 42-86
1993-Rotundo A., American Manhood. Trasformations in Masculinity from the Revolution to the modern era, New York
1992-Fout J.C., Sexual policitics in Wilhelmine Germany: the male gender crisis, moral purity and homophobia, in «Journal of the History of Sexuality», vol.
II, n. 3
1992-Meriggi M., Milano borghese: circoli ed élites nell’Ottocento, Venezia
1992-Pürfurst A., Gärtner A. (eds.), Berliner Romantik. Orte, Spuren, Begegnungen, Berlin
1991-Banti A.M.-Meriggi M. (eds.), Elites e associazioni nell’Italia dell’Ottocento, numero monografico di “Quaderni storici”
1991-Brandes H., Täterinnen und Opfer.
Frauenbilder in der Revolutionspublizistik um 1800, Oldenburg
1991-Bock G., Thane P. (eds.), Maternity and gender policies: women and the rise of European welfare states, 1880s-1950s, London-New York
1991-Roper M., Tosh J. (eds.), Manful assertions: masculinities in Britain since 1800, London
1991-Taylor Allen A., Feminism and Motherhood in Germany, 1800-1914, New Brunswick (NY)
1990-Carnes M., Griffen C. (eds.), Meanings for Manhood.
Constructions of Masculinity in Victorian America, Chicago-London
1990-Ryan M., Women in public, between banners and ballots 1825-1880, Baltimore-London
1990-Santoro A., Catalogo della scrittura femminile italiana a stampa presente nei fondi della Biblioteca Nazionale di Napoli, Napoli
1989-Kocka J. (ed.), Borghesie europee dell’Ottocento, Venezia
1989-Lindner Ines (ed.), Blick-Wechsel.
Konstruktionen von Männlichkeit und Weiblichkeit in Kunst und Kunstgeschichte, Berlin
1989-Soldani S. (ed.), L’educazione delle donne.
Scuole e modelli di vita nell’Italia dell’Ottocento, Milano
1988-Ferrante L.-Palazzi M.-Pomata G. (eds.), Ragnatele di rapporti. Patronage e reti di relazione nella storia delle donne, Torino
1987-Porciani I. (ed.), Le donne a scuola, Firenze
1987-Randolph Higonnet M. et al.
(eds.), Behind the lines. Gender and the two World Wars, New Haven-London
1985-Palazzolo M.I., Salotti di cultura nell’Italia dell’Ottocento: scene e modelli, Milano
1981-Morell J.-Thackray A., Gentlemen of science. Early years of the British Association for the Advancement of Science, London
1978-Roche D., Les siècle des Lumières en Province, Paris-La Haye
1977-Stone L., The family, sex and marriage in England, 1500-1800, London, 1977 [ed. it: Famiglia, sesso e matrimonio in Inghilterra, 1500-1800, Torino, 1980]

2.3 Numero di fasi del Programma di Ricerca:    2

2.4 Descrizione del Programma di Ricerca

Fase 1

Durata e costo previsto

Durata  
Mesi  12 
Costo previsto  
Euro  96.000 
Descrizione
 
La ricerca si svolgerà in modo abbastanza continuo sui due anni. Pertanto si indicano qui di seguito le linee guida della ricerca avviate nel corso del primo anno.
La ricerca si propone di studiare secondo un’ottica di genere la costruzione della nazione del Risorgimento. Convinti della necessità di decostruire l’ opposizione tra le due sfere i proponenti intendono studiare le interconnessioni tra pubblico e privato, tra famiglia e nazione; il modo in cui il privato, con le sue emozioni e con i suoi modelli, entra nella sfera pubblica. Vogliono capire le modalità con le quali il pubblico – la nazione prima e lo Stato nazionale poi – entra nel privato, tra le mura domestiche, nei salotti, in diari o memorie, e soprattutto nelle corrispondenze e orienta modelli e strategie familiari di aristocratici e borghesi.
La ricerca si concentrerà dunque su modelli e rappresentazioni di genere – sia maschili che femminili. Particolare attenzione sarà dedicata alle donne, il cui ruolo nel Risorgimento e la cui produzione anche epistolare risultano finora meno studiati. E’ significativo in tal senso il ritardo con il quale è stato pubblicato l’epistolario di Costanza D’Azeglio, che pure è al centro di un largo e significativo network politico e caritativo di cui documenta con precisione aspetti pubblici e privati mettendo in luce genealogie, reti di relazione, e percorsi di formazione, oltre che esprimendo attraverso una scrittura meno controllata giudizi e impressioni sulla politica. Eppure si tratta di corrispondenze importanti. Le lettere scritte da donne costituiscono circa il 60% del totale dell’epistolario inedito di Sismondi studiato dall’unità bolognese. Sempre i carteggi femminili sono decisivi nel mettere in luce il ruolo di alcune figure di un certo spessore sulla scena politica e culturale: si pensi a Clara Maffei e Vittoria Cima, o per un periodo precedente a Maria Cosway, studiate dal gruppo milanese. Si pensi a Teresa Ravaschieri Fieschi, figlia di Carlo Filangieri, amica di Ranieri, e corrispondente di politici, filantropi, uomini e donne di cultura; ancora a Laura Mancini Oliva e alle altre figure all’interno delle fitte reti epistolari studiate dall’unità napoletana. Se gli uomini sono limitati nelle discussioni pubbliche da un vincolo di censura o di autocensura nel periodo precedente l’unificazione, le donne sembrano talvolta avere il coraggio di parlare di politica con una precisa cognizione della propria identità e coscienza nazionale. Almeno Nel Regno delle Due Sicilie, in alcuni momenti particolari, gli uomini fanno più fatica a prendere posizioni chiare e paiono divenire i testimoni di un’ampia area di attendismo e di astensionismo politico. Se le corrispondenza studiate dal gruppo bolognese (i carteggi della Principessa Letizia Murat Pepoli e di sua figlia, di Brigida Ghislieri Tanari e della figlia Augusta, della marchesa Gozzadini Marescotti e della figlia Maria Marescotti Pizzardi) e da Sodini (la corrispondenza di Carolina Dei Santi in Bevilacqua e Felicita Bevilacqua) mettono a fuoco la forza di un rapporto madre-figlia nel segno della nazione, gli epistolari studiati a Napoli mettono in luce anche la grande mobilità dei protagonisti meridionali del Risorgimento.
Gran parte della ricerca si concentra su figure femminili. Tuttavia, è bene precisarlo immediatamente, tutti i partecipanti sono perfettamente consapevoli del fatto che studiare identità, modelli e rappresentazioni di genere non significa solo studiare le donne. Tutti dunque presteranno attenzione particolare anche agli elementi significativi per cogliere le connessioni tra costruzione della nazione e costruzione della mascolinità.
A Milano verranno studiati l’avvocato Teulié e De Meester nei cui percorsi individuali in diversi contesti la carriera militare ebbe un ruolo decisivo; Meriggi studierà la mentalità di genere nella Napoli dei decenni preunitari e in quelli immediatamente postunitari, analizzando soprattutto gli scritti (non solo politici , memorialistici ed epistolari, ma anche letterari) prodotti dai protagonisti maschili della scena dei salotti” liberali”. Si intende così ampliare un lavoro di scavo documentario già avviato e che si è per il momento concentrato sulle figure di Mariano D’Ayala e di Tito Cesare Dalbono. In particolare, dallo spoglio di parte dalla produzione letteraria di quest’ultimo è risultata la presenza di una rappresentazione fortemente “maschil-borghese” della socialità, in chiave di contrapposizione rispetto ai modi di una socializzazione aristocratica volentieri criticamente associata ai classici stereotipi negativi del femminile. L’ipotesi che si segue è, dunque, per questi autori, quella di una declinazione specificamente e polemicamente maschile del rapporto tra genere e discorso liberal-nazionale. Secondo un’ottica di genere Macry e Romano studieranno l’epistolario di Antonio Ranieri. Il gruppo milanese – Fugazza, Soresina – studierà personalità importanti della scena politica nazionale come Cesare Correnti e Carlo Cattaneo, o su un altro piano l’archivio del medico trevigliese Andrea Verga o ancora il medico di origine sarda Giovanni Antonio Giudice, che ebbero un ruolo importante nella nascita della psichiatria italiana o nell’organizzazione della sanità militare del Regno, oltre ad essere al centro di importanti networks documentati dalle lettere.
Una preziosa chiave di accesso per analizzare l’intreccio tra genere e nazione sul terreno delle istituzioni scolastiche può venire da una indagine di lungo periodo che abbracci scuole sia private e dipendenti da ordini religiosi che pubbliche, prima e dopo l’Unità. A Pisa lo studio delle strategie educative si concentrerà sull’archivio appena riscoperto del S. Anna. A Firenze tradizioni e modelli che contribuirono a definire il ruolo e l’immagine delle maestre elementari italiane di cui sappiamo in concreto ancora assai poco in termini di culture, mentalità e convinzioni, potranno essere verificate in una fonte quasi straordinaria: il ricco fondo documentario su circa 1500 maestre italiane depositato di recente all’Archivio di Stato di Firenze.
Quando si parla di diverse tipologie di insegnanti, è anche al mondo della scuola privata che si fa riferimento, anche se esso è sin qui sfuggito alle indagini prevalentemente a causa della polverizzazione delle fonti che lo riguardano. Di qui l’interesse di studiare indirizzi e finalità di istituti religiosi per le fanciulle di “civile condizione”, che ebbero la funzione insostituibile di cerniera “tra le due nazioni”. Attenti a cogliere il discorso pubblico sulla nuova appartenenza e identità nazionale, i proponenti non trascureranno l’apporto, in termini di modelli e di prestiti, di slittamenti e di contaminazioni, del mondo cattolico, una tematica alla quale in modo diverso dedicheranno la loro attenzione Franchini e Scattigno.
Su un ben altro versante lavoreranno Casalini a Firenze e Scaramuzza a Milano affrontando invece la stampa femminile. L’orgoglio dell’appartenenza nazionale costituisce un leit motiv presente in giornale di diversa ispirazione e qualità, tanto da configurarsi come un filo conduttore comune a gran parte della stampa moderata e progressista, laica e cattolica, fin quasi alla soglia della Prima Guerra mondiale. L’intreccio fra idealità risorgimentali e democratiche appare particolarmente acceso fra le non molte “giornaliste” vicine al Partito Socialista. Esaminare alcuni giornali di diverso orientamento nel ventennio compreso fra il 1890 e 1910 consentirà di verificare il “tasso di nazionalizzazione” a cui era giunta la percezione di sé del robusto drappello di donne che aveva conquistato il potere di scrivere sui giornali. Anche questo è un terreno importante per cogliere le trasformazioni a cui l’intreccio tra disciplinamento sociale e ruolo pubblico è andato incontro nel corso del tempo. La catalogazione dei periodici continuata dal gruppo fiorentino offrirà la possibilità di ulteriori solide e concrete verifiche. Un caso specifico della nazionalizzazione è infine quello della borghesia italiana, anche ebraica, di Trieste tra la fine del secolo e la guerra: incrociare fonti diverse come periodici e archivi scolastici, memorie e lettere consentirà di mettere a fuoco alcuni tratti e di genere e di specifici orientamenti familiari.
Infine, l’intreccio tra genere, famiglia e nazione ci pare debba essere utilmente verificato all’interno di un ambito sul quale in Italia da questo punto di vista si è ancora fatto ben poco: quello della costruzione di una comunità scientifica nazionale.
Intendiamo verificare significato e ruolo del patronage femminile anche mediato attraverso la proiezione di ruoli familiari, mappare il perimetro di genere all’interno della comunità intellettuale nazionale e di alcune comunità scientifiche locali attraverso sondaggi che sviluppino il lavoro in via di conclusione di Maria Pia Casalena sui congressi degli scienziati in età pre- e postunitaria. Mogli, vedove, figlie, sorelle di intellettuali furono presenti nel finanziamento di imprese culturali o nel patronage di giovani intellettuali. In qualche caso la figlia o la sorella di scienziati, così come di intellettuali e patrioti, ebbe un ruolo centrale nell’ambito della conservazione della memoria, degli scritti e dell’eredità culturale dei congiunti.
Durante il primo anno saranno privilegiate le missioni per ricerca e un seminario per mettere a punto i dettagli del lavoro comune.
Risultati parziali attesi
1. primo anno .
Ci si attendono le prime conferme alle ipotesi di lavoro presentate nella sezione relativa allo stato degli studi e nel progetto.
Sul piano pratico si darà avvio alle ricerche destinate a sfociare nelle serie di ampi saggi o nelle monografie; messa a punto dei data base e lavoro di immissione di dati nei data base stessi; avvio dei lavori di ricognizione bibligrafica dei materiali sia editi che inediti.
Unità di Ricerca impegnate
Unità n. 1  
Unità n. 2  
Unità n. 3  
Unità n. 4  
Unità n. 5  

Fase 2

Durata e costo previsto

Durata  
Mesi  12 
Costo previsto  
Euro  78.100 

Descrizione

2. secondo anno.
Come si sarà notato dalla tipologia e dall’estensione delle ricerche previste, si tratta nel complesso di attività destinate a svilupparsi regolarmente (e compatibilmente con altri impegni dei membri) sia nel primo sia nel secondo anno.
Nel secondo anno ci si attende una conferma delle ipotesi formulate e in particolare si prevede di portare a termine il lavoro dell’intero gruppo e di ogni singola unità e di verificarne i risultati con incontri di studio anche internazionali.Sarà concentrato soprattutto in questa seconda fase anche il lavoro di studio relativo agli aspetti di genere della comunità scientifica nazionale, che deve avvalersi anche dei primi risultati degli inventari dei carteggi. Si intende completare il lavoro di ricognizione bibliografica e dell’immissione dei dati nei data base; portare a termine la preparazione del CD Rom; procedere alla stesura e all’editing della serie di monografie; arrivare al completamento e all’editing del regesto della stampa femminile italiana.
Risultati parziali attesi
Nella seconda fase – cioè nel secondo anno- prevediamo di poter concludere la ricerca .
I risultati attesi sono quindi quelli definitivi: la creazione di un CD Rom, di regesti della stampa, e la messa a punto per la pubblicazione della serie di articoli e delle monografie indicate negli obiettivi del progetto ( cfr. Parte II 2.1).
Unità di Ricerca impegnate
Unità n. 1  
Unità n. 2  
Unità n. 3  
Unità n. 4  
Unità n. 5  

2.5 Criteri suggeriti per la valutazione globale e delle singole fasi
Ci proponiamo di indagare, sulla base di ricerche empiriche relative a specifici, concreti contesti, l’intreccio dei temi di nazione, famiglia e identità di genere, sia maschile che femminile. Per l’Italia del lungo Ottocento ci sembra che sia la prima volta che si tenta uno studio di questo tipo. I campi – complementari – della dinamica dei ceti sociali, della sociabilità, della politica e dell’educazione verranno indagati sia sul terreno dei mutamenti all’interno della società italiana che sul piano dei modelli e delle rappresentazioni che con essi interagiscono.
Pertanto suggeriamo i seguenti criteri:
1) originalità del progetto nel contesto storiografico italiano
2) complementarietà dei settori studiati
3) coordinamento e sinergia tra i vari gruppi locali e all’interno di ciascuna unità
4) realizzazione non soltanto di seminari e convegni, saggi e monografie, ma anche di repertori e indicizzazioni su supporto elettronico estremamente utili alla comunità degli studiosi
5) presentazione dei risultati anche in occasioni internazionali
PARTE III

3.1 Spese delle Unità di Ricerca

Unità di Ricerca 
Voce di spesa 
TOTALE
Materiale inventariabile 
Grandi Attrezzature 
Materiale di consumo e funzionamento 
Spese per calcolo ed elaborazione dati 
Personale a contratto 
Servizi esterni 
Missioni 
Partecipazione / Organizzazione convegni 
Pubblicazioni 
Altro  
Unità nº 1  
3.500  
0  
2.500  
0  
24.000  
0  
7.000  
0  
0  
11.000  
48.000
Unità nº 2  
4.000  
0  
2.000  
0  
7.000  
0  
13.000  
4.000  
5.000  
0  
35.000
Unità nº 3  
1.600  
0  
3.000  
0  
21.300  
1.600  
7.000  
6.700  
1.800  
0  
43.000
Unità nº 4  
1.500  
0  
200  
0  
4.800  
600  
2.000  
1.000  
3.000  
0  
13.100
Unità nº 5  
3.000  
0  
2.000  
0  
0  
4.000  
3.000  
6.000  
7.000  
10.000  
35.000
  
13.600 
9.700 
57.100 
6.200 
32.000 
17.700 
16.800 
21.000 
174.100

3.2 Partecipazione finanziaria

Il coordinatore certifica che il progetto ha carattere di originalità e non è finanziato o cofinanziato da altre amministrazioni pubbliche (art. 4 bando 2003) 
SI  

3.3 Costo complessivo del Programma di Ricerca e risorse disponibili
Unità di Ricerca 
Voce di spesa 
RD 
RA 
RD+RA 
Cofinanziamento di altre amministrazioni pubbliche 
Cofinanziamento richiesto al MIUR 
Costo totale del programma 
Costo minimo 
Unità n. 1  
3.500  
11.500  
15.000  
0  
33.000  
48.000  
37.500  
Unità n. 2  
10.500  
0  
10.500  
0  
24.500  
35.000  
32.000  
Unità n. 3  
3.000  
9.900  
12.900  
0  
30.100  
43.000  
39.500  
Unità n. 4  
4.000  
0  
4.000  
0  
9.100  
13.100  
10.000  
Unità n. 5  
5.800  
4.700  
10.500  
0  
24.500  
35.000  
26.000  
  
26.800 
26.100 
52.900 
121.200 
174.100 
145.000 
  
Euro   
Costo complessivo del Programma  
174.100 
Fondi disponibili (RD)  
26.800 
Fondi acquisibili (RA)  
26.100 
Cofinanziamento di altre amministrazioni
pubbliche (art. 4 bando 2003)
 
0 
Cofinanziamento richiesto al MIUR  
121.200 

3.4 Costo minimo per garantire la possibilità di verifica dei risultati
Euro   145.000 
(dal sistema, quale somma delle indicazioni dei Modelli B)  
Euro  145.000 
(dal Coordinatore del Programma)  
(per la copia da depositare presso l’Ateneo e per l’assenso alla diffusione via Internet delle informazioni riguardanti i programmi finanziati; legge del 31.12.96 n° 675 sulla “Tutela dei dati personali”)

Firma _____________________________________  
Data 30/03/2003 ore 23:01 
 
 
 
SCHEDA DI VALUTAZIONE
 
#
Fattori di valutazione
Punteggio
Breve giustificazione del punteggio

1
Originalità del Progetto e suo contributo al progresso delle Conoscenze scientifiche 
9 molto buono
 
Tema molto attuale, non originale ma originalmente rivisitato. 
2
Chiarezza e verificabilità degli obiettivi 
9 molto buono
 
Obiettivi chiari, credibili e realizzabili, verificabili ex-post. 
3
Appropriatezza dei metodi e delle tecniche da utilizzare 
9 molto buono
 
Metodi e tecniche sono appropriati (e già adeguatamente sperimentati dai proponenti) 
4
Adeguatezza delle risorse 
8 buono
 
Risorse umane e strumentali disponibili e richieste adeguate al tipo di ricerca proposto. 

5
Competenza del coordinatore scientifico 
10 eccellente
 
Studiosa molto conosciuta, ha già grandi esperienze di ricerca in questo campo. Il suo contributo è definito e coerente con il suo ruolo 
6
Competenza dei gruppi proponenti 
10 eccellente
 
La qualificazione scientifica dei responsabili e dei componenti delle Unità è ben conosciuta nell’ambito di questo settore degli studi. 
7
Complementarità dei gruppi proponenti 
10 eccellente
 
Le collaborazioni previste sono le migliori reperibili sul campo e rappresentano un autentico valore aggiunto. I collaboratori dell’intero progetto hanno grande esperienza di studi collettivi. 

Commento generale

Tema molto attuale, non originale ma originalmente rivisitato.Obiettivi chiari, credibili e realizzabili, verificabili ex-post. Metodi e tecniche sono appropriati (e già adeguatamente sperimentati dai proponenti).Risorse umane e strumentali disponibili e richieste adeguate al tipo di ricerca proposto.

La qualificazione scientifica dei reponsabili e dei componenti delle Unità è ben conosciuta nell’ambito di questo settore degli studi.Le collaborazioni previste sono le migliori reperibili sul campo e rappresentano un autentico valore aggiunto. I collaboratori dell’intero progetto hanno grande esperienza di studi collettivi.

Punteggio finale
65 / 70
Ritiene il progetto finanziabile? SI

L’entità del finanziamento richiesto è: Congrua

 
SCHEDA DI VALUTAZIONE
 
#
Fattori di valutazione
Punteggio
Breve giustificazione del punteggio

1
Originalità del Progetto e suo contributo al progresso delle Conoscenze scientifiche 
10 eccellente
 
Lo studio del patriottismo e del nazionalismo italiano sarà notevolmente arricchito dall’approccio proposto da questo innovativo progetto. Infatti porre il genere al centro della ricerca sulla costruzione della nazione consente di identificare caratteristiche del fenomeno che sarebbero altrimenti invisibili. Mi riferisco in particolare alla questione della specificità dell’immaginario nazionale e della ridefinizione del rapporto pubblico e privato, nonchè dei rapporti tra i sessi, che si attua nel contesto del movimento nazionale e del nuvo stato-nazione. Occorre anche rilevare che mentre questo genere di ricerche è al centro dell’interesse storiografico internazionale, in Italia questo tipo di studi è appena all’inizio. Quindi la ricerca proposta riflette una reale necessità nel campo della storiografia italiana e contribuirà a avvicinare questa storiografia alle acquisizioni più avanzate della storiografia estera. L’originalità del progetto risiede anche nel fatto che unisce gli approcci della storia sociale, attenta alle pratiche degli attori sociali, e la storia culturale, attenta ai modelli e alle rappresentazioni. I proponenti mostrano di essere perfettamente aggiornati sulla bibliografia sia nazionale che estera. La realizzazione di questo progetto permetterà quindi di accrescere grandemente la nostra conoscenza critica del fenomeno storico della nazione nell’ Italia ottocentesca. 
2
Chiarezza e verificabilità degli obiettivi 
10 eccellente
 
Gli obiettivi della ricerca sono assai ambiziosi, ma identificati con molta chiarezza. I saggi, le monografie, i regesti, i censimenti di fonti e le pubblicazioni digitali che vengono proposti come prodotto ultimo del lavoro di ricerca delle varie unità permetteranno di verificare molto bene la fertilità dell’approccio proposto. 
3
Appropriatezza dei metodi e delle tecniche da utilizzare 
10 eccellente
 
Le metodologie che caratterizzano il progetto sono perfettamente appropriate per il tipo di ricerca che viene proposta e sono quelle classiche della storia sociale e culturale: vale a dire un’intensa visitazione di archivi pubblici e privati combinata a una vasta e attenta schedatura di testi e documenti per vefificare una serie di ipotesi di ricerca costruite sulla base delle acquisizioni più recenti della storiografia. 
4
Adeguatezza delle risorse 
9 molto buono
 
Nel loro complesso le richieste dei proponenti sembrano adeguate alle necessità della ricerca considerata la sua complessa articolazione. In un solo caso (unità no. 2) i fondi richiesti per missioni sembrerebbero lievemente superiori alle necessità – così come queste si possono desumere dalla descrizione del programma e dei compiti dell’unità stessa e confrontandole con quelle delle altre unità. 

5
Competenza del coordinatore scientifico 
9 molto buono
 
Il coordinatore scientifico del progetto è una studiosa molto produttiva e nota anche in campo internazionale. Di recente la sua produzione scientifica si è concentrata sulla storia della costruzione della nazione in Italia e sulla tematica del genere analizzata con un’ attenzione alla dimensione comparativa e internazionale. Presenta ampiamente tutte le caratteristiche che giustificano il suo ruolo di ricercatore principale e non ho dubbio che saprà svolgere il suo compito di coordinamento in maniera efficace. 
6
Competenza dei gruppi proponenti 
9 molto buono
 
I gruppi proponenti comprendono studiosi qualificati a diversi livelli della carriera ma tutti con precedenti esperienze di ricerca e pubblicazioni su temi di rilievo e attinenti in modi diversi al soggetto della ricerca qui proposta. La loro competenza mi pare fuori dubbio. 
7
Complementarità dei gruppi proponenti 
10 eccellente
 
Le unità di ricerca si complementano molto bene concentrandosi ognuna su diverse realtà locali ben scelte e distribuite sull’intero territorio nazionale e su aspetti particolari della tematica generale che vanno dalla presenza del genere nel linguaggio dei testi canonici del nazionalismo, al rapporto tra famiglia e nazione, ai network di relazioni e alla socialità dei patrioti, ai loro modelli di mascolinità, alla specificità della presenza femminile nel processo di nazionalizzazione delle masse. Data la novità tematica del progetto e le competenze specifiche dei vari proponenti, i singoli gruppi trarranno sicuramente vantaggio dal combinare e dal confrontare i rispettivi approcci, temi, e fonti. 

Commento generale

Non si può che plaudere a un’iniziativa di così ampio respiro che si propone come una ricognizione molto ben ideata e estremamente articolata del rapporto tra genere e nazione nell’Italia ottocentesca. Gli studi sul Risorgimento e l’Italia liberale ne riceveranno un beneficio estremamente significativo.

La competenza e la serietà degli studiosi che compongono le varie unità di ricerca forniscono sicure garanzie del successo di questo ambizioso progetto i cui risultati senza dubbio illumineranno in modi nuovi e significativi un importante fenomeno nella storia dell’Italia moderna.

Punteggio finale
67 / 70
Ritiene il progetto finanziabile? SI

L’entità del finanziamento richiesto è: Congrua