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Porciani 2003

Nazione e genere nel lungo Ottocento italiano

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche

Coordinatore

   

ILARIA PORCIANI

     

Titolo della Ricerca

   

NAZIONE E GENERE NEL LUNGO OTTOCENTO ITALIANO

     

Finanziamento assegnato

   

100000 Euro

     

Rd+Ra

   

52900 Euro (dichiarata all’atto della domanda)   

     

Durata

   

24 mesi

     

 Obiettivo della Ricerca

Gli obiettivi concreti della ricerca, più largamente motivati in sede di redazione del progetto sono i seguenti:
1) Pubblicazione di una serie di ampi articoli sul tema genere – identità nazionale – famiglia nell’Italia del lungo Ottocento, suddivisibili nei seguenti gruppi:
1.1 Saggi su Genere, famiglia e classe dirigente locale e nazionale.
Il caso delle carte Ranieri (Macry – Romano); Genere e lessico politico tra il 1846 e l’unità (Maldini); Mentalità di genere e salotti liberali napoletani (Meriggi); Identità di genere e fotografia della famiglia italiana del primo Novecento (Porciani); genere, famiglia e costruzione della comunità scientifica nazionale (unità di Bologna); donne e politica nel Risorgimento (Guidi).
1.2 Saggi su Mascolinità e identità nazionale: La mascolinità nel dibattito di fine Ottocento in generale (Bellassai) o nello specchio di singole biografie lungo l’arco del secolo: generali Pietro Teulié (Betri) e Giacomo Filippo De Meester (Dodi); Cesare Correnti (Soresina); Stefano Jacini junior (Gosi); i medici Andrea Verga (Zocchi) e Giovanni Antonio Giudice (Forti Messina).
1.3 Saggi sul tema educazione, genere e disciplinamento : Modelli, santità e carattere nazionale italiano: Santa Caterina da Siena (Scattigno); Di madri in figlie (Musiani e Tarozzi; Sodini; unità pisana); Istituzioni educative toscane (unità fiorentina e pisana); strategie educative degli italiani a Trieste(Caporrella).

2) Pubblicazione o messa a punto per la pubblicazione di una serie di monografie da pubblicare presso editori di importanza nazionale:
Salotti e genere nell’Ottocento italiano (Betri); La maestra italiana (Soldani); Donne e questione delle donne nel movimento operaio italiano(Casalini); Vittoria Cima: una biografia (Gestri); Il rapporto tra Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo (Scaramuzza); Biografia di Maria Cosway (Dodi ).

3) Realizzazione di un regesto della stampa femminile (a cura di Soldani e Franchini).

4) Censimento di memorie, autobiografie, diari, carteggi ed epistolari, conservati presso biblioteche e archivi milanesi e lombardi, di cui siano autrici o importanti corrispondenti personaggi femminili vissuti tra fine Settecento e primi decenni del Novecento (database); Censimento bibliografico su memorie, autobiografie e carteggi pubblicati in Lombardia (database)(Unità di Milano).
5)seminari e convegni anche internazionali.
6) Realizzazione a cura di partecipanti di tutte le unità di ricerca di un censimento e una a regestazione di epistolari del lungo ottocento italiano largamente inediti, tra cui gli importantissimi epistolari Sismondi, Ranieri, etc..

Poiché il finanziamento è risultato minore di quello richiesto non siamo certi di poter giungere alla realizzazione di un CD Rom, pur garantendo l’avvio di un lavoro in questa direzione.

Innovazione rispetto allo stato dell’arte nel campo

Porre il genere – sia come identità femminile che come mascolinità – al centro della ricerca sulla costruzione della nazione consente di cogliere caratteristiche altrimenti difficilmente visibili. Mentre in altri paesi gli studi sull’identità di genere in rapporto al nazionalismo sono assai sviluppati, in Italia un approccio di questo tipo è solo alla fase iniziale. Inoltre è sicuramente innovativo porre l’accento sulla famiglia. Questo progetto metterà in evidenza che
la famiglia non costituisce soltanto una grande metafora della nazione. E’ al centro di networks e di strategie non certo individuali che si rispecchiano in scelte educative e in orientamenti politici. Ne sono partecipi,sia pure con ruoli diversi e complementari, sia donne che uomini. Ancora la famiglia è il luogo nel quale si articolano stretti rapporti madre-figlia, ma in cui si costruiscono anche – attraverso i salotti – luoghi di forte intreccio tra pubblico e privato, decisivi nella formazione della nazione a vari livelli. Nuove sono anche sia l’attenzione al maturare di rapporti complessi tra modelli religiosi e costruzione della nazione nell’ambito familiare, sia le ipotesi di lavoro relative al processo di “gendering” della comunità degli intellettuali italiani nel lungo Ottocento italiano.
Infine va rilevato che il progetto intende affrontare questi temi su scala nazionale, e più precisamente in rapporto a diverse realtà regionali.

Criteri di verificabilità

1) Nel corso del primo anno verranno avviate le procedure per accendere assegni di ricerca; verranno avviati i regesti dei periodici e dei carteggi; verranno messi a punto criteri comuni di schedatura, anche attraverso seminari. Verranno compiute missioni di ricerca. Verrà avviato il censimento bibliografico riguardante la Lombardia. Alcuni partecipanti che hanno già iniziato il lavoro saranno in grado di presentare i risultati della loro ricerca. Verranno organizzati workshops locali e di coordinamento.

2) Proseguiranno i regesti dei carteggi e della stampa, così come le ricerche relative alle singole monografie; workshops interni alle singole sedi consentiranno di verificare la prima tranche del lavoro.

3) Seminari interni alle singole sedi e incontri dei responsabili delle varie unità di ricerca consentiranno di monitorare la prosecuzione del lavoro (carteggi, regesti, studi di singole biografie).

4) Verranno organizzati un panel al convegno della SISSCO e un convegno che consentirà di verificare i risultati dell’insieme della ricerca sottoponendoli alla comunità degli studiosi. Verranno concluse e messe a punto per la stampa alcune monografie e alcuni saggi; verrà concluso il regesto della stampa.

Unità di Ricerca

1]  Unità di       Università degli Studi di BOLOGNA

     Responsabile Ilaria PORCIANI

     Rd+Ra      12900 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   30100 Euro

 

     Compito

     

All’interno del più ampio progetto su nation building e ruoli di genere,l’unità di Bologna intende concentrarsi – a partire da diverse prospettive – sull’intreccio tra famiglia e nazione che soltanto ora comincia ad essere messo adeguatamente in rilievo.
Più concretamente, gli obiettivi che questa unità si propone, e che sono stati esposti in modo più dettagliato nel progetto presentato sono i seguenti:

– La regestazione e l’indicizzazione di diverse fonti epistolari (la corrispondenza di Sismondi conservata a Pescia ricca di 6000 lettere); la corrispondenza tra Carolina Dei Santi in Bevilacqua e Felicita Bevilacqua La Masa (madre e figlia) e la corrispondenza tra loro e gli uomini della famiglia; il carteggio della contessa Ghislieri Tanari e della figlia Augusta, la corrispondenza della marchesa Gozzadini Marescotti e Maria Marescotti Pizzardi sua figlia e moglie di Luigi.
Al fine di poter intraprendere questo lavoro sarà necessario accendere un assegno di ricerca.
– ricerca sulle strategie educative delle élites di Trieste.
– ricerca sul gendering della comunità scientifica.
– avvio della ricerca sull’immagine fotografica della famiglia italiana.

– La pubblicazione delle parti più significative della ricerca attraverso una serie di articoli e monografie.
– Un seminario di dipartimento aperto anche a dottorandi di diversi corsi e ad altri docenti dell’Università di Bologna interessati a questi temi.
– Partecipazione a convegni internazionali.
– Organizzazione di un convegno internazionale.
Questa unità si propone di accendere un assegno di ricerca che connsenta di compiere larghe indagini sul tema del gendering della comunità scientifica e sui carteggi. I partecipanti dovranno compiere missioni per reperire fonti, per allargare il quadro di insieme e per sottoporre i risultati del lavoro anche alla comunità scientifica internazionale.

2]  Unità di       Università di PISA

     Responsabile Mirella SCARDOZZI

     Rd+Ra      4000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   7000 Euro

 

     Compito

     

Questa unità si caratterizza per l’attenzione specifica ai percorsi educativi femminili, formali e informali, nel lungo Ottocento, in particolare relativamente agli strati sociali superiori, dai ceti medi all’aristocrazia, a Pisa e nel suo territorio. Una città di provincia,dunque, che però era ed è sede di un’importante Università e quindi offre un buon punto di osservazione su quello strato di “colti”, che in Italia come altrove è stato la punta di diamante del processo di nazionalizzazione; un territorio provinciale costellato di paesi e di borghi, vivaci economicamente e politicamente, legati al capoluogo provinciale da una pluralità di rapporti.
Il lavoro sarà articolato in due sezioni dedicate alle scuole femminili e all’analisi dei percorsi educativi in tre generazioni di una delle più importanti famiglie dell’élite pisana.
L’ unità si propone di ricostruire la storia della rete dei conservatori e delle scuole professionali, riservando una particolare attenzione al capoluogo e alle due più illustri istituzioni cittadine. Si ricostruirà la vicenda del S.Anna dalle origini leopoldine alla sua trasformazione in convitto e in sede ospitante della scuola normale femminile pubblica cittadina, la “G.Carducci”. Quest’ultima, istituita nel 1908, fu la prima scuola postelementare femminile di massa (si iscrissero subito circa 200 alunne). Sull’ammissione delle donne alla Normale si sa, finora, molto poco: solo che erano presenti nella Scuola prima della riforma Gentile; dopo, sarebbero rientrate solo nel 1952. Entrambe le istituzioni posseggono propri archivi, che saranno comunque integrati con gli archivi pubblici.
L’altra sezione del lavoro dell’Unità di Ricerca è dedicata all’educazione di tre generazioni maschili e femminili di una delle più importanti famiglie dell’élite cittadina, nell’arco di un secolo a partire dal 1820 circa. Fonti principale per questa sezione sono l’Archivio Toscanelli, presso l’Archivio di Stato di Pisa, e il carteggio e i diari di Emilia Toscanelli Peruzzi, conservati alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze. La ricchezza quantitativa e qualitativa dei documenti consente di far luce sui percorsi educativi formali e informali dei / delle giovani Toscanelli da diversi punti di vista: tipo di educazione (domestica, in istituto o collegio) ed eventuali motivazioni della scelta di uno piuttosto che di un altro; compiti e doveri dei genitori nei confronti dei figli e della loro formazione (con particolare attenzione ai rapporti madri – figlie e padri – figlie); materie insegnate e loro importanza in termini di tempo e investimento materiale; chi sono gli insegnanti (alcuni sono personaggi di un certo rilievo nell’ambiente culturale e universitario pisano) e quali sono i loro rapporti con la famiglia; ambiente culturale familiare, circolazione di libri e riviste e loro destinazione (esempio: composizione della biblioteca e possibilità di accesso ad essa per i diversi membri della famiglia); salotto come strumento di educazione al sentimento nazionale e come “palestra” politica .
Il gruppo di Pisa si pone inoltre come obiettivi: 1) la partecipazione a seminari o convegni organizzati dal gruppo nazionale 2) la partecipazione a convegni, anche all’estero, su temi attinenti alla ricerca in corso 3) l’organizzazione di una seduta seminariale a Pisa,invitando a parteciparvi anche studiose non appartenenti al gruppo nazionale di ricerca 4)la pubblicazione dei risultati in forma di saggio o di monografia.

3]  Unità di       Università degli Studi di NAPOLI “Federico II”

     Responsabile Laura GUIDI

     Rd+Ra      10500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   18300 Euro

 

     Compito

     

L’unità napoletana si propone di realizzare i seguenti obiettivi:
1.ricostruire reti epistolari/relazionali e prosopografie dei corrispondenti, valendosi a tal fine di software informatici altamente specializzati;
2. raccogliere e catalogare altre tipologie di scritture private (diari, memorie, autobiografie e biografie), che, insieme agli epistolari, vengano individuate come particolarmente significative ai fini del tema di ricerca;
3.discutere risultati parziali e metodologie della ricerca in seminari da tenersi con scadenza trimestrale, aperti alla partecipazione di studiosi italiani e stranieri delle tematiche in oggetto e dei ricercatori che costituiscono le altre unità di questo progetto nazionale;
4. svolgere conferenze e partecipare a convegni e seminari nazionali ed internazionali per presentare e discutere i risultati provvisori raggiunti, nei contesti scientifici più qualificati riguardo alle tematiche in oggetto;
5. pubblicizzare temi e risultati parziali della ricerca attraverso saggi, articoli, monografie, ed eventualmente contributi da immettere, in un apposito sito, nella rete informatica;
6. svolgere un’indagine sulla stampa periodica femminile conservata nelle biblioteche napoletane e del Sud continentale.
Oltre alle attività previste per il I anno, che saranno proseguite per tutta la durata della ricerca, l’unità di Napoli si propone, nel II anno di attività, di:
1. produrre, alla fine della ricerca, una banca-dati informatizzata, in uno o più cd, della documentazione raccolta, ed in particolare di quella relativa alle reti epistolari;
2. produrre un catalogo sia in formato digitale che cartaceo della stampa periodica femminile conservata presso alcune biblioteche napoletane e del Sud continentale;
3.nell’ultima fase del progetto, promuovere un incontro internazionale di studi che illustri i risultati della ricerca e stimoli la comparazione su temi, fonti e metodologie prescelti.
4. compatibilmente con le disponibilità finanziarie, avviare la pubblicazione degli atti del convegno di cui al punto 3.

4]  Unità di       Università degli Studi di FIRENZE

     Responsabile Simonetta SOLDANI

     Rd+Ra      10500 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   18300 Euro

 

     Compito

     

Un primo obiettivo riguarda una rilettura delle vicende delle maestre elementari italiane, delle tradizioni e dei modelli che contribuirono a definirne il ruolo e l’immagine. Esse svolsero infatti un ruolo cruciale nei processi di “alfabetizzazione nazionale”, di cui sappiamo in concreto abbastanza poco, così come poco sappiamo delle culture, delle mentalità, delle convinzioni dell’esercito di maestre creato dalla “fede nell’alfabeto” propria del secolo XIX, e troppo a lungo identificato con le sue avanguardie laiche e progressiste, se non addirittura legate al movimento operaio. Il recente deposito di un ricco fondo documentario che le riguarda all’Archivio di Stato di Firenze può essere un’occasione per riprendere il discorso. Si tratta di un fondo composito (cassette con storie di vita, autobiografie, interviste, diari, risposte a questionari), che riguarda quasi 1.500 maestre italiane nate prima del 1910, e che ha bisogno, per poter essere utilizzato al meglio, di una puntuale inventariazione e, in molti casi, di una riproduzione su supporti più solidi (bisogno che ha spinto a chiedere fondi da usare per collaborazioni ad hoc).
Ma vista l’importanza che a lungo ebbe in ambito femminile il mondo della scuola privata, intendiamo scandagliare la documentazione conservata presso l’Archivio centrale dello Stato permette per trarne un quadro meno sommario dell’universo di educandati, conservatori e istituti di beneficenza con compiti “educativi” sorti in gran numero dopo l’Unità, e che, estranei ai motivi ispiratori dello Stato liberale, divennero via via più sensibili a idee di patria e di nazione, nel segno della valorizzazione delle “nazioni cristiane” e della comune appartenenza ad una “comunità di padri”. In larga parte retto o gestito da religiose, quel tipo di istituti (almeno nei suoi livelli medio – alti) costituì a lungo il canale privilegiato per l’educazione delle ragazze di “civile condizione”, e dunque ebbe una forte valenza politica nei decenni in cui si cercava di gettare le basi dell’identità e della cultura nazionale rivolgendosi, in primo luogo, proprio a quei ceti medi da acculturare che venivano considerati il fondamentale anello della grande operazione pedagogica promossa dalle classi dirigenti, l’insostituibile cerniera tra «le due nazioni». Al tempo stesso, vorremmo approfondire l’analisi di quel manipolo di funzionarie che, poste in un “luogo” cruciale e strategico dello scontro tra tradizione e modernità, tra poteri locali e centrali, tra processi di secolarizzazione e di riconquista cattolica della società, tra concezione domestica e privata dei ruoli femminili e loro versione “pubblica”, erano ben consapevoli e orgogliose del delicato compito di collegamento e di mediazione loro affidato.
L’indagine dovrebbe dunque articolarsi in più direzioni, e concludersi con un volume collettaneo di saggi.
Il secondo filone di indagine avrà come filo conduttore la stampa periodica femminile, su cui già tre anni or sono Soldani e Franchini organizzarono un convegno internazionale di studi (Donne e giornalismo. Politica e cultura di genere nella stampa femminile), e su cui convergono anche gli interessi Casalini (che sta lavorando a un volume che intreccia nazione, donne e movimento operaio organizzato) e di Anna Scattigno (che lavora da tempo sui modelli di santità femminile “nazionale”), interessate a esplorare un universo che proprio nei decenni postunitari venne svolgendo compiti di formazione di grande pregnanza nazionale e nazionalizzante anche a livello di giornali “di consumo”. La catalogazione in atto dei giornali femminili toscani dal 1770 al 1945 (che si dovrebbe concludere con una pubblicazione già l’anno venturo) offre in questo senso …

5]  Unità di       Università degli Studi di MILANO

     Responsabile Maria Luisa BETRI

     Rd+Ra      15000 Euro (dichiarata all’atto della domanda)

     Finanziamento   26300 Euro

 

     Compito

     

L’unità di ricerca presso l’Università degli Studi di Milano intende studiare aspetti, problemi e figure della società italiana nel lungo Ottocento, avvalendosi principalmente di carteggi, epistolari e memorie, con un approccio attento al tempo stesso alla tematica della nazione e a quella del genere. Essa si propone in tal modo di contribuire allo studio del processo di formazione dell’identità nazionale a partire dal triennio rivoluzionario di fine Settecento fino ai primi decenni del Novecento, seguendo le vicende politico-sociali e culturali di numerose personalità lombarde che rivestirono in tale fase storica un ruolo di primo piano.
Il ricorso alla fonte dei carteggi, degli epistolari e delle memorie, opportunamente incrociato alla esplorazione delle più tradizionali fonti a stampa e bibliografiche, consentirà di indagare fitte maglie di reti di relazione con le quali i personaggi studiati si trovarono, a diversi livelli, a interagire.
Nei carteggi ed epistolari, così come nelle memorie, ricorrono informazioni principalmente inerenti la sfera familiare e sociale nei suoi diversi aspetti (salute, sentimenti, legami affettivi, patrimonio e professione, matrimoni, nascite, morti); insegnamenti, raccomandazioni, consigli, esortazioni, descrizioni della socialità (feste, ricevimenti, cerimonie). Queste le tematiche fondamentali alle quali si può ricondurre la miriade dei piccoli e grandi fatti che gli epistolari, i carteggi e le memorie comunicano e che nel loro insieme costituiscono un efficacissimo rivelatore di mentalità, costumi, modi di pensare e di vivere.
In particolare il gruppo di ricerca intende affrontare lo studio dei temi che seguono:
Maria Luisa Betri, Biografia del generale Pietro Teulié;
Luisa Dodi, Biografia del generale Giacomo Filippo De Meester;
Alessandra Porati, I salotti milanesi dell’Ottocento: i casi Maffei e Cima;
Daniela Maldini, Il dibattito politico e culturale dalla Restaurazione all’Unità attraverso le idee e del lessico espressi dalla pubblicistica del periodo 1846-1870;
Rosellina Gosi, Studio su Stefano Jacini junior;
Emma Scaramuzza, Il rapporto tra Alessandrina Ravizza e Sibilla Aleramo;
Luisa Dodi, Biografia di Maria Cosway;
Paola Zocchi, Biografia del medico Andrea Verga;
Annalucia Forti Messina Biografia del medico Giovanni Antonio Giudice;
Maria Canella, Il dibattito scientifico e filosofico sulla cremazione 1870-1920.
Infine il gruppo di lavoro intende avviare un censimento di memorie, autobiografie, diari, carteggi ed epistolari, conservati presso biblioteche e archivi milanesi e lombardi, di cui siano autrici o importanti corrispondenti personaggi femminili vissuti tra fine Settecento e primi decenni del Novecento.
L’unità di ricerca milanese prevede di avvalersi dell’accensione di un assegno di ricerca biennale, finalizzato allo studio di alcuni dei filoni più rilevanti nell’ambito del programma scientifico complessivo.