Cerca

VILLA Roberto

roberto.villa01@universitadipavia.it

BIOGRAFIA

 

Posizione attuale: ricercatore indipendente

Formazione accademica e titoli di studio

Diploma di Maturità di Perito aziendale e corrispondente in lingue estere conseguito nell’anno scolastico 2006/2007 presso l’Istituto Superiore “Lorenzo Lotto” di Trescore Balneario (BG).

Laurea triennale (I° livello) in Lingue e Letterature Straniere (classe 11) conseguita nell’anno accademico 2009/2010 presso l’Università degli Studi di Bergamo.

Laurea magistrale (II° livello) in Lingue e Letterature Europee e Panamericane (classe LM-37) conseguita nell’anno accademico 2012/2013 presso l’Università degli Studi di Bergamo.

Dal gennaio 2014, dottorando di ricerca in Storia (curriculum di storia moderna e contemporanea) presso l’Università degli Studi di Pavia. Percorso interrotto ad ottobre 2015.

Attività scientifica

Gennaio 2009, intervento sugli scioperi del 1943 e del 1944 e sulla deportazione operaia nel Nord Italia nel corso del seminario internazionale “Workers’ movement and strikes as democracy building tool” presso l’Università Jagéllonica di Cracovia.

Dal gennaio 2014, in qualità di dottorando in Storia senza titolarità di borsa di studio presso l’Università degli Studi di Pavia, ha inizio l’attività di ricerca sulla storia degli anni Settanta in Lombardia e, nello specifico, sulle radio democratiche milanesi. Tutor della ricerca è il Prof. Bruno Ziglioli. In termini generali, l’attività di ricerca viene realizzata impiegando metodi e strumenti della storia orale. Raccogliendo testimonianze di gente comune e altre fonti soggettive (diari, epistolari, agende), vengono sviluppate riflessioni teoriche e metodologiche riguardanti il rapporto di connessione o sconnessione tra la micro-storia e la storia evenemenziale. Altresì si fa ricorso a materiali d’archivio e ad archivi privati.

Principali aree di ricerca

L’attività scientifica si è sviluppata nelle seguenti aree di ricerca:

  •  Le radio democratiche milanesi negli anni Settanta. Al fine di analizzare le modalità attraverso le quali si sono prodotti gli spostamenti tra pubblico e privato e tra collettivo e individuale a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta in Italia, è attualmente in corso una ricerca sulle vicende di tre radio democratiche milanesi. Si tratta di Radio Canale 96, Radio Milano Centrale e Radio Popolare. La ricerca si concentra prevalentemente sulla funzione assolta da queste emittenti all’interno del più ampio sistema dell’emittenza democratica in Italia e consente di sviluppare una serie di riflessioni sulle trasformazioni e le evoluzioni del sistema dei media. Altresì, la ricerca mette in relazione la vita di queste radio democratiche con il contesto politico e culturale entro il quale emergono e si sviluppano, delineando un quadro della sinistra extraparlamentare milanese nella seconda metà degli anni Settanta. Infine, la ricerca – attingendo prevalentemente a fonti orali, materiali di archivi pubblici e privati, documenti audiovisivi e reti sociali in internet – intende proporre una chiave interpretativa sulle modalità di rievocazione dell’esperienza mediatica e partecipativa sperimentata da una generazione di militanti politici.
  • Le radio democratiche bergamasche negli anni Settanta. Al fine di comprendere i mutamenti sociali, istituzionali, politici e mediali che caratterizzano gli anni Settanta del XX secolo come momento di transizione nella storia dell’Italia repubblicana, è stata condotta una ricerca di storia locale sulla vicenda delle radio politiche presenti sul territorio di Bergamo e della sua provincia. Ne sono emersi dati rilevanti ai fini dell’indagine delle culture politiche (soprattutto sulla sinistra antagonista ed extraparlamentare) e del passaggio da un paradigma di interpretazione della società fondato sul comunitarismo al più marcato individualismo che fa da sostrato culturale per gli anni Ottanta. Allo stesso modo, sono state avanzate ipotesi interpretative sul riassetto del sistema dei media tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta. La ricerca è stata condotta servendosi prevalentemente di testimonianze orali, alle quali si sono aggiunti materiali di archivio e registrazioni delle trasmissioni di queste emittenti radiofoniche recuperate da archivi privati e ora conservate presso la biblioteca “Di Vittorio” della Cgil di Bergamo. Da questa ricerca è scaturita la tesi di laurea magistrale dal titolo Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche, discussa presso il dipartimento di Lingue, letterature straniere e comunicazione dell’Università degli Studi di Bergamo nell’anno accademico 2012/2013 e anch’essa conservata presso la biblioteca “Di Vittorio”.
  • Violenza politica negli anni Settanta. Nell’ambito della ricerca di cui sopra sono state sviluppate riflessioni sulla rielaborazione personale e sulla memoria dell’esperienza di lotta armata e, in generale, sulla violenza politica a Bergamo nel corso degli anni Settanta.
  • Donne e femminismo nel movimento contestativo degli anni Settanta. La partecipazione delle donne nelle radio democratiche e il ruolo da esse assunto all’interno del movimento contestativo ha permesso di mettere in rilievo alcuni dati interessanti sul rapporto tra maschile e femminile tra anni Settanta e anni Ottanta.

Pubblicazioni

  • Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche, Verona: Ombre Corte 2015.
  • Paolo Barcella e Roberto Villa, Le carte dell’Associazione delle Consumatrici della Svizzera Italiana all’Archivio di Stato di Bellinzona, in “Archivio Storico Ticinese”, 158, 2015, pp. 96-109.

Partecipazione a conferenze / seminari / convegni

  • Lisbona, 12 – 15 Novembre 2014, partecipazione alla 5a Conferenza di ECREA (European Communication Research and Education Association) con un paper dal titolo “Recalling Radio Canale 96: mediated memories of political participation and democratic radio stations in 1970s Italy”. Co-autrice: Prof.ssa Francesca Pasquali , Università degli Studi di Bergamo.

Premi e riconoscimenti

  • Ottobre 2014, vincitore della XVIII edizione del premio “Giuseppe Brighenti” per lo studio e la divulgazione della storia del Novecento. Il premio è stato assegnato dall’Istituto bergamasco per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con il Comune di Endine e la sezione Anpi di Endine “Giuseppe Brighenti”, con il patrocinio del Comitato antifascista bergamasco, dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia e della Camera del lavoro Cgil di Bergamo per la redazione della tesi di laurea magistrale Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche.

PUBBLICAZIONI