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Storia e nuovi media. L’immagine dell’Italia nella televisione degli anni Cinquanta

Maria Luisa Merolla

Maria Luisa Merolla

L’avvento dei nuovi media ha di recente rilanciato e stimolato il dibattito sul rapporto tra ricerca storica e mezzi di comunicazione di massa. Le nuove tecnologie hanno aperto inedite frontiere per la ricerca e per la divulgazione della storia, e allo stesso tempo, i mezzi di comunicazione di massa sono diventati sempre piò spesso oggetto di studio e di analisi storica, in quanto protagonisti diretti delle trasformazioni della società contemporanea. Del resto, sin dalla sua prima comparsa, il nuovo medium televisione incide nella realtà italiana in modo dirompente, accelerando un processo in lenta evoluzione da anni e anni: la nazionalizzazione delle masse. In Italia il nuovo medium viene inaugurato dalla Rai democristiana con un dichiarato intento istruttivo ed un carattere pedagogico, ma è nel corso dei primi anni Sessanta, in un momento particolarmente favorevole per il consolidamento dell’identità nazionale, che la televisione rivela il suo ruolo unificatore della realtà sociale del paese, così come altri strumenti dell’industria culturale non erano riusciti a realizzare. Più di qualsiasi altro mezzo di comunicazione di massa, la televisione contribuisce alla formazione di un’identità storica, linguistica e territoriale degli italiani, basata su valori democratici.