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L’alfabeto in montagna. Scuola e alfabetismo nell’area alpina tra età moderna e XIX secolo

Maurizio Piseri (a cura di)
Milano, FrancoAngeli, 214 pp., € 30,00

Anno di pubblicazione: 2012

Nell’introduzione Piseri si interroga sul fatto se ci sia una specificità alpina nel pro¬cesso di alfabetizzazione europea e quanto questa contribuisca a rendere più vario il dibat¬tito storiografico in materia. L’arco alpino mostra una grande vivacità e soprattutto l’auto¬nomia delle articolazioni sociali intermedie nel promuovere proprie iniziative educative. Si evidenzia così un pluralismo, anche religioso, di cui la scuola e «l’alfabeto di montagna» nelle Alpi costituiscono una delle realtà più originali, come viene messo in luce nel saggio di inquadramento iniziale di Sangalli. L’arco cronologico e lo spazio geografico coperti in questo libro, che comprende sia sintesi che ricerche originali, sono molto ampi, andando dalla tarda età moderna post-tridentina all’800. Per quanto riguarda l’arco alpino occi¬dentale, le regioni studiate sono la Valle d’Aosta e in particolare la comunità di Evan^on (Cuaz, Dufour); oppure il Piemonte nel saggio su «l’université des chèvres» della comuni¬tà valdese (Ballesio, Mayneri e Pasquet). Nelle Alpi centrali, abbiamo le valli bergamasche e bresciane in età moderna (Toscani). L’arco alpino orientale investe sia il principato vescovile di Trento in antico regime (Vadagnini), sia il periodo napoleonico fra Veneto e Friuli (Piseri). Oggetto di interesse di questo volume non è solo il caso italiano, ma anche la vicina Svizzera ticinese fra antico regime e XIX secolo (Cappelli, Manzoni).

Pietro Causarano