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Angiolina Arru (a cura di) – La costruzione dell’identità maschile nell’età moderna e contemporanea – 2001

Angiolina Arru (a cura di)
Roma, Biblink, pp. 124, euro 18,08 (Il testo è disponibile anche in formato elet

Anno di pubblicazione: 2001

Non si può non salutare con favore un’iniziativa ricca di stimoli e indicazioni su una questione così nuova al dibattito storiografico italiano, quella dell’identità maschile. Tanto più che essa nasce da una sede di ricerca tra le più interessanti, il Dottorato sulla Storia della famiglia e dell’identità di genere presso l’Iuo di Napoli. Frutto di una Settimana di studi tenutasi nel 1998, l’agile volume offre un ventaglio ampio di suggestioni utili ad esplorare un universo di ricerca che oltre i rocciosi confini del Bel Paese conosce da decenni uno sviluppo incessante. Uno dei meriti principali del libro è quello di fornire uno spaccato, conciso ma appassionante, di questo panorama di studi attraverso due contributi di J. Tosh. Nel primo di essi lo storico britannico ripropone un motivo su cui da tempo giustamente insiste: la rilevanza della sfera domestica per la costruzione di una mascolinità che si vuole tutta tesa, eroicamente, alla dimensione pubblica. Nel secondo, traccia una sintesi di alcuni fondamentali nodi al centro del dibattito, aggiungendovi un abbozzo di riflessione sul tema dell’identità. Sui legami tra pubblico e privato si sofferma pure la curatrice nell’Introduzione, tra l’altro evidenziando nell’istituto dotale una complessa dimensione di negoziazione del potere tra uomini e donne, dall’età moderna a quella contemporanea. Lo statuto instabile dell’identità maschile è un tema ormai classico della letteratura, e qui le pagine di R. Ago sulle figure rinascimentali del cavaliere, del cortigiano, dei giovani scapoli apportano nuovi spunti di riflessione, incluso un rapido ma puntuale paragrafo sulla questione delle fonti. Da fonti ecclesiastiche spesso frammentarie, G. Romeo trae elementi significativi per una lettura dell’evoluzione culturale della chiesa post-tridentina, attraverso le sorprendenti vicende di confessori e inquisitori alle prese con un corpo femminile ?diabolico?. Accanto ai contributi costruiti nel vivo della ricerca, altri testi affrontano questioni più generali: M. Pelaja muove da un saggio di G. Cazzetta sulla seduzione delle donne nella cultura giuridica moderna, per avanzare riflessioni di grande interesse sulle feconde relazioni tra storia sociale, di genere e del pensiero giuridico; F. Ramella procura un’ulteriore estensione interpretativa al campo visivo dello storico del maschile, recuperando spunti efficacissimi dalla network analysis; S. Piccone Stella commenta due fondamentali testi dei sociologi Bourdieu e Connell, offrendo un autorevole controcanto femminile all’intera indagine degli uomini sugli uomini come fenomeno politico-culturale; A. De Clementi percorre il dibattito francese sulla parità nella rappresentanza politica, una questione che tocca al cuore uno dei pilastri dell’ordine maschile del potere.
Nel suo complesso, l’opera si inserisce felicemente nella giovanissima ma crescente schiera di contributi volti a stimolare lo sviluppo di un orizzonte di ricerca insostenibilmente assente dal dibattito della nostra storiografia. Un libro da leggere con attenzione, dunque, e da discutere con passione; un discorso importante, lo speriamo vivamente, da far proseguire.

Sandro Bellassai