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Arnaldo Nesti – Alle radici della Toscana contemporanea. Vita religiosa e società dalla fine dell’Ottocento al crollo della mezzadria – 2008

Arnaldo Nesti
Milano, FrancoAngeli, 952 pp., euro 50,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il presente lavoro di Nesti, profondo conoscitore del profilo del sacro e del religioso nella Toscana contemporanea, raccoglie in un unico volume la ricerca di molti anni; il risultato è un testo quasi enciclopedico per dimensioni, ricchezza delle fonti, ed articolazione dei temi trattati.Gli studi sulla fenomenologia del religioso fra ‘800 e ‘900 hanno finora evidenziato le implicazioni del processo di secolarizzazione nei rapporti che si andavano determinando fra realtà sociologica e prassi religiosa da una parte e normativa ecclesiale dall’altra. Attingendo ad una vasta varietà di fonti (visite pastorali ed apostoliche, relationes ad limina, archivi di Stato, vescovili ed Archivio Segreto Vaticano), l’a. traccia, in maniera ancor più larga, le specificità delle culture religiose nel loro senso più ampio, con i propri motivi identitari, le proprie tradizioni, pratiche sacramentali e cultuali colte in relazione alle diverse realtà sociologiche e ai diversi linguaggi politici. L’esplorazione di tale universo porta alla luce un sentimento di chiesa articolato, fatto di trasformazioni, ma anche di appartenenze ancora molto salde che connotano il modo di essere della società contadina e che attestano il perdurare di un sentimento religioso che resta al fondo della sua coscienza collettiva.Dando forma a tali elementi, un punto di partenza difficilmente eludibile resta la dialettica città/campagna. E tuttavia, respingendo riduzioni troppo semplificanti, il quadro che l’a. traccia si compone di «tante Toscane» religiose, di un pluralismo di orientamenti spirituali, teologici ed ecclesiali che pare essere il vero tratto caratterizzante della religiosità toscana. Seguendo l’articolazione geografica e antropologica del territorio, la ricerca ci conduce dai cavatori del Carrarese ai mezzadri delle diocesi di Siena, Fiesole e Montalcino, dai distretti industriali di Prato e Livorno alla Maremma grossetana e pitiglianese, dalle periferie alpestri di Modigliana e San Sepolcro alle sedi metropolitane di Pisa e Firenze. In tali contesti il profilo religioso è tracciato negli orientamenti pastorali e teologici dei differenti episcopati, ma anche nei complessi rapporti centro-periferia, nell’opera pastorale dei parroci, nella ricostruzione dell’universo rituale del sacro popolare.Ricco di citazioni ed esemplificazioni, il rischio che corre il volume è quello di presentare una galleria di episodi giustapposti, in cui il fruitore resta privo di un profilo interpretativo ed un aggancio storiografico. Si tratta di elementi non certo da imputare all’a., quanto piuttosto alla scarsa bibliografia disponibile su questi argomenti e alla novità dell’approccio proposto. L’ampio ventaglio delle fonti richiamate fornisce solidità scientifica ad un lavoro che intende porsi come «crocevia» di diverse sensibilità storiografiche e modi di fare ricerca storica. Il volume è di grande efficacia, una miniera inesauribile per la sua intrinseca ricchezza, ma anche per la capacità di innovare, di indicare piste di ricerca di straordinario interesse che meritano di essere ulteriormente percorse.

Matteo Baragli