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Bianca Arcangeli – La storia come scienza sociale. Letture di Marc Bloch – 2001

Bianca Arcangeli
Napoli, Guida, pp. 215, euro 14,46

Anno di pubblicazione: 2001

La lunga fedeltà di Bianca Arcangeli alla storiografia francese aveva già dato numerosi e buoni risultati, dall’antologia pionieristica della Revue de synthèse historique di Henri Berr (1981) alla cura di un volume su Braudel (1988, con Giovanni Muto), dall’edizione degli scritti di Pirenne sul metodo (1990) al saggio su Bloch recensore di libri italiani (Società e storia, 1996). In quest’ultimo libro, che si giova di un articolato percorso di analisi e di una lenta sedimentazione di documentazione edita e inedita, si troveranno tre cose: un’attenta rassegna sull’immagine di Bloch nella cultura degli storici francesi, italiani e anglosassoni (attenzione particolare è dedicata al dossier dei giudizi dei contemporanei sui Re taumaturghi); un’interpretazione del rapporto tra sociologia e storia nel pensiero del maestro francese; una bibliografia utilissima della letteratura critica su Bloch, comprese le recensioni dei volumi, che attraversa le note a piè di pagina di tutto il libro e occupa una sezione alla fine del volume (sempre relativa agli ambienti francese, anglosassone e italiano).
La prima parte indaga dunque le ragioni della fortuna di Bloch presso gli storici di professione, i ?meccanismi di costruzione di una tradizione storiografica? (p. 105). Mentre l’edizione e la ristampa delle opere dello storico avvengono con ritmo continuo, diversa è la scansione temporale del ?lavoro critico? (pp. 72-3). L’immagine di Bloch resta ?sommersa? fino agli ultimi anni ’70, quando si definisce con maggiore precisione, in coincidenza con la crisi del modello delle Annales e più in generale della disciplina storica (quasi un bene rifugio per la corporazione in cattive acque).
Nella seconda parte il ?nesso individuo-società? nel pensiero di Bloch diventa il filo conduttore per una rilettura generale dell’opera fino ai primi anni ’30. Essa mostra la profonda integrazione dei fatti individuali e sociali nel lavoro blochiano (pp. 107-66). Lo scavo del concetto, assai originale e profondo, di ?esperienza storica? (pp. 167-80) diventa poi l’occasione per una valutazione complessiva del rapporto tra storia e sociologia: l’opera di Bloch si sviluppa nel ?continuo confronto tra le due tradizioni? (p. 182).
Tra questi diversi aspetti del libro si potrà osservare qualche sfasatura o imperfetta saldatura, ma il lettore non tarderà a riconoscere una più profonda unità, data dallo stile dell’autrice, che attraverso l’analisi testuale-filologica e la presentazione dei dati bibliografici tende a ricostruire posizioni teoriche e a presentare nuove piste di ricerca sulla ?prospettiva di Marc Bloch? (p. 182): trasformare la storia in scienza ?sperimentale?.

Massimo Mastrogregori