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Claudia Bassi Angelini – Amore e anarchia. Francesco Pezzi e Luisa Minguzzi, due ravennati nella seconda metà dell’Ottocento – 2004

Claudia Bassi Angelini
Ravenna, Longo Editore, pp. avenna, Longo Editore, pp. 182, euro 12,00

Anno di pubblicazione: 2004

L’utilizzo del termine ?amore? in storiografia è relativamente recente per la tendenza a considerare questo terreno come ambito privilegiato della letteratura o della sociologia, oltre che naturalmente della psicologia. Solo quando si è accettato di far coincidere i temi amorosi con quelli più dilatati del privato, secondo le indicazioni metodologiche di Duby e Ariès, sono seguite ricerche e analisi che hanno collocato i rapporti sentimentali in una dimensione interpretativa che ha fatto propri gli strumenti della storia sociale e della storia politica. In questa direzione si muove il libro di Claudia Bassi Angelini che analizza le biografie e la storia personale di due anarchici ravennati, trasformando la vicenda sentimentale della coppia in un affresco molto più composito in cui leggere in controluce non solo la vivacità politica e culturale di una realtà locale come Ravenna, ma anche l’esperienza anarchica scandita da emozioni, aspirazioni e illusioni.
Attraverso l’amore fra i due nato dalla comune militanza, vengono filtrati momenti e situazioni che costituiscono alcune tappe importanti dell’anarchismo, come le prime cospirazioni, i processi, i dibattiti sulla separazione tra anarchici e socialisti, le scelte terroristiche. Seguendo l’apprendistato politico e la militanza di Francesco Pezzi e Luisa Minguzzi, l’autrice ricostruisce un percorso politico tradizionale a partire dalla vita emotiva, per dirla con Lucien Febvre. Un intreccio fecondo che spinge a trovare spunti nuovi per interpretare il ?vissuto? dell’anarchismo fra attivismo ed utopie. La partecipazione alle cospirazioni e alle attività rivoluzionarie, spesso a fianco di personalità di primo piano, fa capire come l’esperienza anarchica vada coltivata all’interno di una coppia, e quindi all’interno di un amore, con tutte le speranze e le disillusioni di una militanza politica.
Interessante è vedere come sia stata vissuta la rottura fra il socialismo e l’anarchismo, all’indomani del congresso di Genova che sancisce la definitiva separazione fra due dottrine politiche ormai inconciliabili. Una frattura, ben messa in evidenza dall’autrice, studiata proprio attraverso i sentimenti dei protagonisti ravennati, ?spettatori di avvenimenti in cui non si riconoscevano e che non sapevano spiegarsi? (p. 124). Un esempio di come i sentimenti individuali costituiscano un osservatorio privilegiato per capire la ricezione di mutamenti e trasformazioni politiche elaborate dai gruppi dirigenti dei movimenti medesimi.
Il legame sentimentale di Francesco e Luisa, seguito lungo un percorso che intreccia il privato al pubblico con un’intersecazione fra il piano politico e quello sociale, si trasforma dunque in una spia illuminante per cogliere i mutamenti della mentalità e del sentire comune. L’interrogazione di fonti diverse, che vanno dalle schede biografiche del Casellario Politico Centrale alle sentenze dei tribunali, dai rapporti di polizia alla corrispondenza personale, permette così di raccontare una piccola fetta di storia privata all’interno della più complessa storia pubblica dell’anarchismo italiano.

Anna Tonelli