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Elena Musiani – Circoli e salotti femminili nell’Ottocento. Le donne bolognesi tra politica e sociabilità – 2003

Elena Musiani
Bologna, Clueb, pp. 211, euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2003

Nel recente interesse storiografico per i salotti il tema della sociabilità si interseca con quello del ruolo culturale e politico delle donne, come nota Elda Guerra nell’Introduzione al volume. L’autrice, dottore di ricerca in Storia e informatica, ricostruisce la vicenda dei salotti bolognesi ? senza perder mai di vista la dimensione europea e cosmopolita in cui questa s’iscrive ? sulla base di fonti d’archivio prevalentemente epistolari oltre che di fonti a stampa di vario genere. I salotti bolognesi nascono, tra fine ?700 e Restaurazione, come luoghi di conversazione, incontro tra élites borghesi e nobiliari, cultura musicale, socializzazione dei giovani, cruciali per la formazione di opinione pubblica e la creazione di nuove forme di vita sociale. Le salonnières sono, innanzitutto, maestre dell’arte di conversare ?concordando le opinioni fra loro disparate colle soavi femminili attrattive, e col dolce linguaggio? (Aglebert, cit. p. 54). Per la vitalità dei suoi salotti, oltre che per le sue prestigiose accademie strumentali e vocali (che ammettono in qualche caso le donne), Bologna appare ai viaggiatori pari alle grandi capitali europee. Tra le musiciste si distingue Maria Brizzi Giorgi, pianista e compositrice, autrice di marce militari in età napoleonica, fondatrice di un’accademia. Tra i salotti, celebre quello, collocato in un giardino neoclassico, di Cornelia Rossi Martinetti, che accoglie Canova, Foscolo, Leopardi, Monti, Stendhal. Il rapporto tra la contessa Teresa Malvezzi e Leopardi si presta a una riflessione sul tema dell’amicizia uomo-donna favorita dalla cultura del salotto. La seconda generazione di salonnières introduce nei salotti la politica; il classicismo cede il passo alla cultura romantica. L’autrice individua nell’insurrezione modenese del 1831 un momento di svolta per il diffondersi a Bologna, accanto all’indipendentismo municipale, delle idee di Mazzini, Saint-Simon, Buonarroti. La passione politica anima il salotto di Maria Laura Malvezzi Hercolani, amante del teatro e attiva patriota. Più complessa la figura della marchesa Brigida Tanari, patriota di cultura romantica, che finanzia il movimento nazionale e tenta con Lambruschini di promuovere asili aportiani. In occasione degli scontri bolognesi dell’agosto 1848, Maria Laura assiste i patrioti feriti. Dopo l’Unità si dedica alla scrittura di carattere storico e pedagogico. Molte, nella storia delle salonnières, le genealogie femminili: Brigida Tanari e la figlia Augusta, Elena Gozzadini Mariscotti e la figlia Maria, Carolina Murat, la figlia Letizia e la nipote Carolina (che in una lettera descrive la sua partecipazione alle barricate dell’8 agosto 1848). I commenti femminili alle vicende politiche si distinguono per il loro carattere personale, meno condizionato dagli schieramenti politico-ideologici rispetto a quelli maschili. Nell’Ottocento postunitario molte patriote passano all’associazionismo femminista o filantropico, ma il modello del salotto è ancora presente nell’importanza della casa come luogo di riunione e progettazione. Un lavoro agile e al tempo stesso ben documentato, che reca un contributo originale alla conoscenza della cultura e della sociabilità delle élites nell’Italia in formazione.

Laura Guidi