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Elisabetta Nicolaci – Il ?coraggio del vostro diritto?. Emancipazione e democrazia in Anna Maria Mozzoni – 2004

Elisabetta Nicolaci
Firenze, Centro Editoriale Toscano, pp. 85, euro 10,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il secondo titolo della collana ?Il lungo Risorgimento delle donne? è dedicato alla biografia intellettuale di Anna Maria Mozzoni, figura di spicco del dibattito sull’emancipazione femminile tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Ripercorrendo le tappe della formazione e della maturità della Mozzoni, l’autrice snoda il suo racconto attraverso alcuni momenti capitali della formazione dell’identità nazionale, all’interno della quale la Mozzoni fu intelligente e informata autrice di una messe di interventi pubblici sempre diretti alla ricerca della centralità del ruolo della donna nella costruzione della nuova società dell’Italia unita.
L’ambizione del lavoro è quella di restituire un’immagine diretta e per così dire complessiva della donna Anna Maria Mozzoni. In esso infatti trovano spazio, oltre che le ragioni della sua vicenda umana ? dalle polemiche giornalistiche alle motivazioni del suo impegno fino alle amare vicissitudini della condizione femminile ?, anche le argomentazioni più tipiche della sua ininterrotta meditazione su una vasta gamma di problemi politici e culturali. La ricerca, tuttavia, appare a tratti incerta e non sempre supportata da un’indagine archivistica e storiografica esauriente, e ciò sorprende proprio alla luce di una bibliografia che pure è stata prodiga di contributi sull’origine del movimento femminista e sulle sue radici culturali pragmatiche.
I temi elencati illuminano a ritroso non solo l’esperienza intellettuale dell’attivista Mozzoni, segnandone in qualche modo i limiti, le cadute, e pur sempre l’appassionata partecipazione alla difficile realtà femminile, ma rivelano anche l’esiguità degli orizzonti e della latitudine culturale della classe dirigente postunitaria su questo tema. Di vivo interesse a questo proposito sono le pagine dedicate alle azioni politiche svolte nel quadriennio 1877-1881, che corrono dalla prima petizione per il voto politico ? di cui la prima rivendicazione risale ai giorni immediatamente successivi all’Unità ? alla lotta contro la legalizzazione della prostituzione. Il rapido excursus si interrompe però su uno dei momenti chiave dell’impasse del movimento per l’emancipazione femminile: l’Inchiesta Zanardelli sul voto alle donne. Argomento sul quale è riportata unicamente una sintesi del giudizio negativo che la Mozzoni espresse all’indomani della pubblicazione delle sue conclusioni. Ricercare al fondo le ragioni ideali, culturali e biografiche dei risultati della Commissione, avrebbe forse consentito di ricomporre l’accidentato cammino dell’affermazione dei diritti delle donne affiancando allo studio politico-ideologico, prevalente nei contributi storiografici sulla storia della partecipazione politica femminile, un’analisi delle strutture sociali che consentirono un congelamento semipermanente dell’affermazione della parità fra i sessi. D’altra parte l’aggravamento della condizione femminile nel passaggio dall’età liberale al fascismo, in conseguenza di molteplici e sempre più evidenti squilibri sia sul piano politico sia su quello sociale, poteva indurre una riflessione critica che, probabilmente per ragioni di spazio, non trova un adeguato sviluppo nella presente pubblicazione.

Mauro Campus