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Fascismo in cattedra. La Facoltà di Scienze politiche di Padova dalle origini alla Liberazione (1924-1945)

Giulia Simone
Padova, Padova University Press, 181 pp., € 16,00

Anno di pubblicazione: 2015

Si deve a Giulia Simone il merito di colmare una lacuna nel panorama della storia delle università italiane. Attingendo alla ricca documentazione disponibile presso l’ateneo patavino, l’a. ricostruisce la nascita e la vita della facoltà di Scienze politiche sotto l’aspetto delle istituzioni, ma anche attraverso l’operato degli uomini che l’hanno voluta e l’impe- gno degli studenti che numerosi fin dall’inizio l’hanno frequentata.
A Padova, città e università di esperienze politiche di avanguardia, si costituisce nel 1924, dopo Roma e Pavia, la Scuola di Scienze politiche e sociali per rispondere all’esigen- za di formare amministratori pubblici e una classe politica qualificata, che alla formazione giuridica affianchi conoscenze nel campo delle scienze politiche e sociali. Completamente autonoma dal punto di vista finanziario grazie all’intervento di Alfredo Rocco, sotto la guida appassionata del suo fondatore e direttore Donato Donati, professore ordinario di Diritto costituzionale, coadiuvato da Francesco Carnelutti, ordinario di procedura civile, la scuola cresce rapidamente, offrendo insegnamenti esclusivi, pubblicando fin dal 1925 una collana di volumi, erogando nel 1927 dieci borse di studio per matricole. Con la costituzione di un corso parauniversitario di perfezionamento per segretari di province e comuni e funzionari dei consorzi di bonifica verrà a ottenere una sorta di primato su tutte le altre scuole del Regno.
Nel 1933 diviene facoltà autonoma e come tutto l’Ateneo patavino subirà il pro- cesso di fascistizzazione, come si evince dagli insegnamenti impartiti, dalle tesi di laurea, dall’adesione di insegnanti e studenti al regime. La politica razziale poi inciderà pesante- mente sulla facoltà, portando all’allontanamento di docenti e studenti ebrei, fra i quali lo stesso preside Donati.
Il coinvolgimento nella guerra vedrà una partecipazione numerosa di studenti da parte della facoltà tanto da costituire il 9 per cento dei caduti universitari di Padova. Dopo l’8 settembre diverrà invece uno dei centri della Resistenza in ambito universitario, tanto che fra i 116 caduti dell’ateneo si conteranno quattro studenti partigiani di Scienze politiche, a tre dei quali venne conferita la medaglia d’oro al valor militare.
Senza tener conto che, nata e sviluppatasi negli anni dell’Italia fascista, la facoltà non poteva che seguire l’indirizzo imposto dal governo, considerata come tutte le altre facoltà sorelle troppo compromessa con il regime, essa verrà chiusa nel 1945, per poi riaprire il 22 luglio 1948, tornando al suo compito originario di insegnare le scienze politiche e preparare fra l’altro funzionari pubblici e amministratori per la Repubblica.

Donatella Bolech Cecchi