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Gabriele De Rosa, Giancarlo Monina (a cura di) – L’Italia repubblicana nella crisi degli anni Settanta. Atti del ciclo di convegni (Roma, novembre e dicembre 2001), vol. IV: Sistema politico e istituzioni – 2003

Gabriele De Rosa, Giancarlo Monina (a cura di)
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, pp. 458, euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2003

Quarto e ultimo volume degli atti del megaconvegno su L’Italia repubblicana nella crisi degli anni Settanta, questa raccolta di saggi propone una riflessione approfondita sui problemi politici e istituzionali che, nella loro stretta correlazione, contribuiscono a configurare il declino del sistema partitico e la sua disgregazione nei primi anni Novanta nei termini di una vera e propria soluzione di continuità tra una Prima e una Seconda Repubblica. Sugli anni Settanta come momento iniziale di una lunga e irrisolta crisi politica, o meglio come il periodo nel quale rintracciare le origini di una inarrestabile spirale discendente, concordano gli autori, attenti però a sottolineare che i caratteri potenzialmente degenerativi appaiono iscritti nel DNA del nuovo Stato, fin dalla sua fondazione. Secondo Pietro Scoppola, il passare del tempo e la mancata soluzione delle questioni che palesavano difetti e debolezze del sistema politico e istituzionale italiano, portano dopo trent’anni a una fase di crisi, culmine appunto di un processo iniziato nel 1945. Piero Craveri, a sua volta, vede nei governi Andreotti del 1976 e 1978 l’apice di una formula consociativa connaturata al sistema di ?democrazia speciale? che è la cornice nella quale leggere la storia della Prima Repubblica, dalla fase costituente all’XI Legislatura, dopo la quale inizia una transizione forse ancora aperta. Sull’importanza dei governi prima dell’astensione e poi di solidarietà democratica, chiave di lettura di tutta la VII Legislatura, sono imperniati i saggi di Agostino Giovagnoli, Francesco Barbagallo e Giovanni Sabbatucci, mentre Marco Tarchi, Angelo Ventrone, Marco Gervasoni, Ermanno Taviani e Roberto Gualtieri approfondiscono aspetti particolari della vicenda politica: l’opposizione missina, la violenza, il terrorismo, il dibattito degli intellettuali e il loro rapporto con il potere politico.
Ai problemi istituzionali è dedicata la seconda parte del volume, introdotta, per così dire, dai saggi di Maurizio Fioravanti e di Nicola Tranfaglia, il primo centrato sul rapporto partiti-istituzioni, il secondo sui riflessi che la crisi dei partiti riverbera nelle istituzioni. Segue una serie di contributi su specifici problemi che acquistano rilievo particolare in questi anni: i referendum (Augusto Barbera e Andrea Morrone); ceto politico e rappresentanza (Maurizio Cotta); magistratura (Salvatore Senese); pubblica amministrazione (Stefano Sepe); Regioni (Ugo De Siervo). La molteplicità dei temi trattati e la quantità dei contributi non nuocciono però al risultato finale: un volume compatto, da cui emerge uno scenario completo dei tormentati anni Settanta e, soprattutto, si delineano percorsi di ricerca ancora da esplorare. Mi pare però che venga individuata la strada per uscire dalla dimensione puramente ideologica che aveva imprigionato l’analisi e le interpretazioni degli storici, come nota anche Gabriele De Rosa nel suo saggio conclusivo, inserito in questo tomo, ma da considerare la riflessione finale sull’intera opera.

Simona Colarizi