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Gianni La Bella (a cura di) – Pio X e il suo tempo – 2003

Gianni La Bella (a cura di)
Bologna, Il Mulino, pp. 840, euro 49,50

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Treviso nel 2000, con l’intento di presentare un bilancio storiografico su uno dei momenti più difficili e complessi della storia del rapporto tra la Chiesa e la società contemporanea, caratterizzato dalla crisi modernista. Il curatore sottolinea come al giudizio di gran parte degli storici, che vede questo pontificato caratterizzato in primo luogo dalla repressione antimodernista, è stata talvolta contrapposta l’immagine del papa ?intrepido difensore della retta dottrina? (p. 9), confermata dalla decisione di Pio XII di canonizzare Pio X a meno di 40 dalla morte ?tra non poche opposizioni e perplessità? (p. 11). Questa immagine agiografica era in realtà legata ai fermenti e alla crisi del Cattolicesimo nei decenni centrali del secolo, nei quali Pio XII riteneva di poter leggere una analoga riproposizione degli stessi errori. Il volume, raccogliendo voci diversificate, ripropone in quattro parti tematiche i diversi aspetti di questo pontificato con studi che a volte si avvalgono anche di nuove ricerche archivistiche. La sezione dedicata a Il papa pastore evidenzia il rilievo del ?modello? rappresentato da Pio X nell’azione pastorale dei vescovi veneti (Malpensa), ma destinato ad incidere in profondità nell’attività di tutto l’episcopato italiano, come sottolinea il saggio della Marani sulle conferenze episcopali regionali e sugli effetti dell’azione di centralizzazione attuata da questo pontificato. Una descrizione del fondo dell’Archivio particolare di Pio X, in fase di inventariazione, si ha nel saggio di Pagano. Una seconda parte è dedicata a Il papa riformatore, con un’attenzione dedicata alla riforma della Curia (Varnier), del codice di diritto canonico (Dalla Torre), dei seminari nelle relazioni dei visitatori apostolici (Casella), del rapporto tra liturgia e società (Paiano), dell’Azione Cattolica (Malgeri) e delle convergenze e divergenze interne alla Curia romana di Vian. A questo studioso si deve un importante contributo (1998) nel sottolineare come la repressione antimodernista si ponesse all’interno di un processo di riforma istituzionale, liturgica, pastorale per la restaurazione cristiana della società. La terza parte è dedicata alla politica internazionale del pontificato, con un’attenzione all’Europa, con saggi di Rumi, Trinchese, Ciampani, Di Maio, Durand, ma anche all’America latina (La Bella), al Giappone (Zambarbieri), o alla diplomazia vaticana nella guerra di Libia (Giusti) e alla politica missionaria (Malgeri). La quarta parte è dedicata al confronto con il ?mondo moderno? con i contributi di Bedeschi, Borzomati (sulla questione meridionale), Marangon (su Fogazzaro) e Dante (sulla «Civiltà cattolica»); ma questo tema, centrale per la comprensione del pontificato, in realtà percorre problematicamente tutti i saggi. Nel sottolineare il clima di contrapposizione tra Chiesa e mondo moderno, posta in rilievo dalla gran parte degli autori, Durand sottolinea come tale chiusura politico-culturale abbia di fatto privato la Chiesa ?degli strumenti per comprendere e interpretare il suo tempo e quindi per poter svolgere un ruolo efficace nella società? (p. 688).

Bruna Bocchini Camaiani