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Jacqueline Boudard – Aspects sociaux et politiques de la Rome pontificale au XIXe siècle – 2008

Jacqueline Boudard
Moncalieri, Centro interuniversitario di ricerche sul «Viaggio in Italia», 134 p

Anno di pubblicazione: 2008

È un lavoro che abbraccia due campi di studio di solida tradizione: quello della letteratura di viaggio (guide turistiche, memorie, resoconti di visitatori illustri) e quello della vita sociale e culturale a Roma nell’800, soprattutto in relazione al passaggio da capitale pontificia a capitale nazionale. Jacqueline Boudard, già autrice di altre ricerche al riguardo, raccoglie in questo volume tre testi autonomi che hanno lo scopo di raccontare la progressiva trasformazione della città attraverso lo sguardo dei visitatori stranieri, per lo più francesi. Nel primo saggio è ricostruito il sistema assistenziale della Roma pontificia, con la sua rete di ospedali e strutture di soccorso per malati e bisognosi, che conquistò l’ammirazione di molti forestieri. Nel secondo viene delineata l’evoluzione dei luoghi di ritrovo e di socializzazione dei notabili romani, evidenziando la formazione e lo sviluppo di un’opinione pubblica, sufficientemente informata sui principali avvenimenti che scuotevano la penisola durante il Risorgimento. Nel terzo è tracciato un quadro delle principali novità nella vita cittadina dopo l’annessione al Regno d’Italia: dall’abbandono di alcune tradizioni religiose alla riconfigurazione urbanistica delle aree centrali, alla realizzazione di nuove infrastrutture, allo sviluppo delle reti di servizio, alla proliferazione di uffici, banche, negozi, ristoranti, luoghi di svago e di studio. Quella che emerge, nel complesso, è la fisionomia di una città in rapido mutamento, non solo lontana dagli stereotipi risalenti all’età del Grand Tour, ma capace di attirare l’attenzione dei visitatori anche per ciò che è nuovo, estraneo al celebrato patrimonio storico e artistico. Jacqueline Boudard ha il merito di aver rintracciato e organizzato una quantità considerevole di notizie sulla Roma ottocentesca, scovandole anche all’interno di volumi e opuscoli poco conosciuti o addirittura dimenticati nei fondi delle biblioteche. Ma il suo lavoro si limita a tracciare, per così dire, una mappa delle presenze a Roma, indicando luoghi e protagonisti, senza però collocarli in un quadro interpretativo ben delineato. Se è vero che alcune pagine, all’interno del volume, rivelano una riflessione accurata sui temi trattati, tuttavia fatica a emergere con chiarezza una prospettiva d’analisi complessiva della società romana ottocentesca. Manca, del resto, un confronto con la produzione storiografica e la stessa scelta di affidarsi a una sola tipologia di fonte, la letteratura di viaggio, condiziona inevitabilmente la struttura e l’articolazione della ricerca. Anche perché l’a. dedica uno spazio limitato all’evoluzione del genere letterario della guida turistica che, viceversa, avrebbe meritato ulteriori approfondimenti.

Francesco Bartolini