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Lavoro di comunità e ricostruzione civile in Italia. Margherita Zoebeli e il Centro educativo italo-svizzero di Rimini

Carlo De Maria
Roma, Viella, 16 tavv. + 240 pp., , € 24,00

Anno di pubblicazione: 2015

Grazie a un’accurata ricerca di documenti inediti reperiti in archivi svizzeri e italiani, in questo libro l’a. ricostruisce in modo approfondito la biografia di Margherita Zöbeli (Zurigo, 1912-Rimini, 1998), una donna straordinaria, benché ancora poco nota, e assai importante per la storia della cultura italiana e dell’educazione dell’immediato dopoguer- ra. Si tratta di una pedagogista di origine svizzera, che giunse a Rimini nel 1946 ove dires- se la costruzione del Villaggio italo-svizzero grazie all’aiuto del Soccorso operaio svizzero, con il quale operava già dall’autunno del 1944. Militante della Gioventù operaia svizzera dall’inizio degli anni ’30, la Zöbeli sviluppava pratiche educative che si ispiravano «non tanto al socialismo marxista ma ad altre «scuole» socialiste – libertarie e antidogmatiche – che ponevano l’accento non sullo Stato o sulla conquista del potere, ma sulla comunità, sull’autonomia dei singoli e dei gruppi e sulla fraternità» (p. 31). Quella della Zöbeli era una pedagogia innovativa ispirata alla «scuola attiva» e per certi versi alla Montessori, in contatto con altre comunità per bambini del dopoguerra.
Seguito a un convegno del 2011 (i cui atti sono stati editi a cura dell’a. con il titolo Intervento sociale e azione educativa. Margherita Zoebeli nell’Italia del secondo dopoguerra, Clueb, 2012), questo libro colloca la biografia assai avvincente della Zöbeli in un contesto transnazionale, colmando una lacuna importante sulla storia del lavoro di comunità e sul- le esperienze di intervento socio-educativo del secondo dopoguerra. Il volume è costituito di un’introduzione, di due parti principali e di un’appendice che contiene tre scritti della pedagogista e l’inventario dell’Archivio Zöbeli, riordinato e inventariato dall’a. stesso. La prima parte presenta una biografia politica e professionale della protagonista in relazione alle svariate attività a favore dell’infanzia vittima della guerra. La seconda parte analizza l’arrivo della Zöbeli a Rimini, all’inizio del 1946, la storia della fondazione del Centro educativo italo-svizzero di Rimini (Ceis) e delle sue attività nel contesto del rinnova- mento per il lavoro sociale, reso possibile anche grazie agli aiuti internazionali e locali e a una miriade di collaboratori, diretti o indiretti del Ceis, in gran parte eredi della cultura educativa di intellettuali italiani di spicco. Notevole nel volume è anche l’attenzione per il rinnovamento della formazione degli assistenti sociali e del lavoro di comunità, dei convegni delle Semaines internationales d’études pour l’enfance victime de la guerre (Sepeg) a Rimini, degli stage e del rapporto con il territorio locale fino agli anni ’70.
L’attività educativa della Zöbeli non fu un’esperienza pedagogica limitata alle esigen- ze del dopoguerra ma, nutrendosi di scambi costanti con associazioni, centri, riviste, fu assai duratura e promosse nuove forme di convivenza civile in nome di una cittadinanza democratica.

Dorena Caroli