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Luigi Guarnieri Calò Carducci – La questione indigena in Perù – 2010

Luigi Guarnieri Calò Carducci
Roma, Bulzoni, 203 pp., € 18,00

Anno di pubblicazione: 2010

In un ormai antico volume dedicato all’America indiana, Ruggiero Romano evidenziava l’indubbio peggioramento delle condizioni di vita delle comunità native seguito alle indipendenze ispanoamericane. Il libro di Luigi Guarnieri Calò Carducci conferma tale valutazione, presentando, con riferimento al Perù, un quadro segnato dalla sperequazione e dalla sostanziale non attuazione delle disposizioni di legge che pure, dai provvedimenti abolizionisti di Bolívar nel primo ‘800 alle Costituzioni del XX secolo, dagli interventi ispirati nel corso del ‘900 dall’indigenismo militante e internazionale alla riforma agraria (1969), sono state, almeno sulla carta, rivolte al mondo indigeno. L’a. delinea il profilo storico di un problema imponente, rintracciandone le radici nell’esperienza preispanica, nei meccanismi della conquista, nell’edificazione di un «antico regime» coloniale rimasto in vigore per secoli in un contesto attraversato da frontiere naturali non meno profonde di quelle socio-etniche. Nonché, infine, negli effetti dell’adattamento del liberalismo delle «rivoluzioni atlantiche» in un mondo tanto asimmetrico.Attento alla dimensione della longue durée, attraverso la questione indigena Guarnieri ripercorre la storia del Perù del XIX e XX secolo, soffermandosi in primo luogo sulla rimozione del tema nell’800. Una rimozione superata solo in parte dal movimento indigenista, i cui orientamenti sono esaminati nel testo e poi restituiti alla voce dei protagonisti in un’antologia posta in appendice al volume. L’a. ricompone le matrici dell’indigenismo peruviano, dalla filantropia al paternalismo cattolico, dal mito indoamericano rilanciato dalla rivoluzione messicana al marxismo, insistendo contestualmente sulla distanza manifestata dai suoi esponenti, inclini al fondo a far convergere la questione indigena in quella nazionale o sociale tout court, nei confronti della realtà delle comunità native. Nonostante l’internazionalizzazione dell’indigenismo latinoamericano, nella seconda metà del XX secolo la questione indigena rimarrà così in Perù per molti versi marginale, complici anche i grandi flussi migratori verso la costa, catalizzatori di quel meticciato biologico e culturale oggetto di valutazioni ancipiti da parte dell’indigenismo della prima metà del ‘900 e invece valorizzato dall’«ultimo» Arguedas.Guarnieri conclude il suo itinerario presentando gli effetti prodotti sulle comunità native dalla sanguinosa guerra civile degli anni ’80 e ’90 del ‘900. Egli insiste ancora una volta sull’indifferenza delle classi dirigenti peruviane di fronte a un conflitto che ha determinato un’ulteriore e in parte forzata redistribuzione della popolazione all’interno del paese. Soltanto nel 2004, segnala, il problema dei desplazados verrà riconosciuto come una questione di Stato. La capacità di resistenza del comunitarismo indigeno di fronte a questa nuova durissima prova, conclude l’a., conferma tuttavia la perdurante centralità della questione «della binazionalità di un paese come il Perù» (p. 157). Una questione, aggiunge, aperta e «intimamente costitutiva della storia del Perù come Stato nazionale» (p. 158).

Maria Matilde Benzoni