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Marc Lazar (a cura di) – L’Italie contemporaine de 1945 à nos jour – 2009

Marc Lazar (a cura di)
Paris, Fayard, 553 pp., Euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2009

Da sempre attento e acuto studioso delle vicende politiche italiane, Lazar guida e coordina da anni a Parigi un gruppo di ricercatori che hanno studiato e studiano l’Italia da diverse prospettive, ciascuno a seconda della sua disciplina di appartenenza: storici – in tutte le varianti della storia politica, sociale, economica, letteraria, artistica; ma anche politologi, sociologi, geografi, scienziati della comunicazione e delle relazioni internazionali. In questo importante e ponderoso volume vengono pubblicati i risultati di lavori che analizzano più di sessanta anni di vita italiana dalla fine della seconda guerra mondiale fino ai nostri giorni. Sono 28 saggi divisi in sei parti – Invenzione e pratiche della democrazia repubblicana, Nazione e territori, L’Italia, l’Europa e il mondo, Economia e società, Credenze e pratiche sociali, L’arte e la cultura – con un’introduzione di Lazar e corredati da una cronologia, da una bibliografia selettiva, dagli indici dei nomi e dei luoghi e da brevi curricula degli aa. Un impianto ben strutturato che consente un’agevole lettura e offre i riferimenti necessari ai lettori in ogni contributo rigorosamente documentato e aggiornato anche sui temi del dibattito in corso in Italia. Questo approccio plurale articolato su grandi temi, data anche la molteplicità delle angolature, ha il vantaggio di riuscire a cogliere la complessità e la diversità di un paese che appare agli stranieri e «in particolare ai francesi», «così vicino e così lontano per tanti aspetti» – per usare le parole di Lazar (p. 21). Rispetto agli studiosi stranieri e in particolare gli inglesi che si sono dedicati alla ricerca sull’Italia contemporanea – dall’Italia risorgimentale all’Italia fascista, all’Italia repubblicana – questo libro propone una chiave interpretativa innovativa incentrata sulla modernizzazione del paese dopo il secondo conflitto; un processo di crescita straordinaria che muta radicalmente il volto dell’Italia e le consente di inserirsi tra le sei nazioni più ricche del mondo nell’arco di pochi anni, relativamente pochi rispetto alle condizioni di partenza che marcavano una distanza in apparenza incolmabile con le grandi potenze industriali da più di un secolo avviate sui binari dello sviluppo economico, sociale, politico e culturale. Questo taglio evita agli aa. di marcare solo le tante anomalie del «caso italiano» troppo spesso incombenti nella storiografia britannica che del resto trova il pieno consenso di molti storici e intellettuali italiani inclini a lamentare il «paese mancato». Non che il lavoro dei francesi non sottolinei i ritardi, le contraddizioni, le storture presenti nella vita dell’Italia repubblicana, prigioniera dei tanti demoni del passato che hanno pesato nella costruzione della democrazia e rischiano di riproporsi nel nuovo secolo di fronte alle sfide della globalizzazione; ma proprio il forse troppo rapido cammino verso la modernità analizzata in tutti i suoi aspetti, offre un quadro per molti aspetti più convincente delle difficoltà incontrate dagli italiani nel trasformarsi da sudditi ad alto livello di analfabetismo di un Regno convertito in dittatura a cittadini di una Repubblica democratica a pieno titolo tra i fondatori dell’Ue.

Simona Colarizi