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Marina Cattaruzza, Marco Dogo e Raoul Pupo (a cura di) – Esodi. Trasferimenti forzati di popolazione nel Novecento europeo – 2000

Marina Cattaruzza, Marco Dogo e Raoul Pupo (a cura di)
Esi-Irci, Napoli

Anno di pubblicazione: 2000

Nel settembre 1997, nella cornice triestina del Raduno internazionale degli esuli da Istria, Fiume e Dalmazia, l’Istituto regionale per la cultura istriana (Irci) organizzò un convegno sui “Trasferimenti forzati di popolazioni nei due dopoguerra: Europa centro-orientale, regione balcanico-egea, regione istro-dalmata”. Dei ventisei interventi al convegno Marina Cattaruzza, Marco Dogo e Raoul Pupo ne hanno selezionati, per questo volume, diciassette, aggiungendo un contributo alla sezione dedicata all’area balcanico-egea. Questa si apre con un quadro del ridimensionamento della presenza musulmana nei Balcani dopo la prima guerra mondiale, ad opera di Dogo e di Alexandre Popovic. Dogo, che affronta problematicamente la questione attorno a cui ruota l’intero volume, ossia l’affermazione dello stato-nazione novecentesco, prende spunto dal criterio di identificazione religioso adoperato nello scambio forzato di popolazioni greco-turche del 1922-23. Di questo scambio e della Convenzione di Losanna del 1923, che lo sancì e regolamentò, si occupano gli altri saggi della prima sezione. Le altre due sezioni sono dedicate all’esodo italiano da Fiume e dall’Istria e all’espulsione dei tedeschi da Polonia e Cecoslovacchia (con un saggio anche sullo scambio di popolazioni tra Unione Sovietica e Polonia). I testi di Hans Lemberg e Detlef Brandes (area centro-orientale) e quelli di Giorgos Kritikos e Zafer Toprak (scambio greco-turco) spiegano come si arrivò alla decisione o all’accordo di trasferire forzatamente le popolazioni. Gli avvenimenti sono descritti da Marek Waldenberg, da Pupo, dallo stesso Toprak e da Georgios Yannakopoulos (il quale si sofferma a lungo sulle ripercussioni sociali, politiche ed economiche dell’arrivo dei profughi in Grecia). Interessanti sono gli sviluppi storiografici nazionali sulle questioni in oggetto, illustrati da Fikret Adanir (Turchia), Antonio Sema (Italia), Marta Verginella (Slovenia), Luciano Giuricin (Croazia), Wlodzimierz Borodziej (Polonia) e Bernd Faulenbach (Germania, con un approfondimento sulle reazioni nell’opinione pubblica). Impossibile, in questa sede, valutare intervento per intervento. Al di là del buon livello generale, alcuni saggi risultano più suggestivi (Dogo, Yannakopoulos, Lemberg e Cattaruzza) e altri stuzzicano maggiormente la curiosità del lettore (Adanir, Faulenbach e Roberto Spazzali, che con Orietta Moscarda affronta il problema dell’epurazione come stimolo all’esodo giuliano). Pregio del libro è di fare luce su questioni su cui la storiografia e la manualistica nostrane sono state in genere molto avare. Mancano purtroppo una nota sugli autori e una bibliografia generale. Si sente poi il bisogno di un’introduzione più corposa, che avrebbe forse dato al volume una maggiore unitarietà, avvertibile solo con la lettura complessiva degli interventi, e che avrebbe potuto orientare il lettore meno preparato (fa eccezione in questo senso la sezione sul caso giuliano, i cui contorni della vicenda sono ben riassunti dal saggio di Raoul Pupo).

Giovanni D’Alessio