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Nunzio Di Francesco – Il costo della libertà – 2001

Nunzio Di Francesco
Presentazione di Rosario Mangiameli, Furci Siculo (Me), Tipografia Manganaro, pp

Anno di pubblicazione: 2001

La vicenda di Nunzio Di Francesco somiglia a quella di numerosi altri italiani: prima l’8 settembre 1943 e lo sbandamento; poi la ?macchia?, nei dintorni di Venaria Reale ? in provincia di Torino ? dove era stanziato come recluta della V Divisione di artiglieria ?Superga?; l’esperienza resistenziale sul Montoso, nella formazione ?Garibaldi? di Pompeo Colajanni ?Barbato?; infine la cattura e la deportazione, a Mauthausen. Ma Nunzio è anche un siciliano, originario di Linguaglossa, paese dell’Etneo dove tuttora risiede, e questo ne caratterizza fortemente la memoria e la testimonianza: innanzitutto la memoria, perché il ritorno dalla tragica esperienza del Lager nella Sicilia del secondo dopoguerra gli è insostenibile; nessuno, se non la cerchia dei familiari più intimi, è disposto ad ascoltarlo e tanta ansia di narrazione ? mai placata dalle ripetute frustrazioni ? divamperà, infine, trovando la sua espressione più alta nell’autobiografia Il costo della libertà, che ha conosciuto due edizioni (entrambe a spese dell’autore), una del 1993 e l’altra, ampliata e corretta, del 2001. Il libro, costruito sul modello della ?storia di vita?, ripercorre tre importanti fasi della sua vicenda esistenziale: 1) l’infanzia e l’adolescenza a Linguaglossa; 2) la chiamata alle armi, lo sbandamento e l’esperienza resistenziale sul Montoso; 3) la cattura, la deportazione a Mauthausen, ed il ritorno. Agile e al tempo stesso conciso, in questa seconda edizione il racconto risente del confronto nel frattempo maturato con l’Università di Catania da un lato, con i testimoni (non solo siciliani) dall’altro. Dopo l’uscita della prima versione, infatti, Di Francesco ? da sempre attivo nel proporre, con alterna fortuna, alle istituzioni (tanto ai Comuni locali, quanto all’Anpi del catanese ed all’Aned nazionale) riflessioni sulla propria esperienza ? è inevitabilmente portato a confrontarsi con le ricerche sviluppatesi presso la Facoltà di Scienze Politiche di Catania, per impulso di Rosario Mangiameli, sui siciliani che presero parte alla Resistenza e su quelli che vennero deportati nei campi di concentramento nazisti. Di ciò è segno l’episodio riportato alla p. 94 e segg., che narra la cattura di Di Francesco e di parecchi altri partigiani del suo distaccamento; nella prima edizione, infatti, l’autore si basa esclusivamente sui propri ricordi, mentre nella seconda vi affianca una ulteriore versione fondata sull’intreccio tra testimonianze dei compagni e documenti coevi, a cui egli finisce con l’attribuire maggior completezza. È questa una pregevole riflessione sul rapporto tra memoria individuale e pluralità delle fonti. Ulteriore segno della cresciuta interazione tra Di Francesco e l’accademia è la Prefazione di Mangiameli, che apre la seconda edizione inquadrando l’esperienza del testimone nel più generale rapporto fra storia, memoria e presente della Repubblica.

Giovanna D’Amico