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Paolo Sorcinelli – Lascerei respirare le colline. Storie di vita e di paese – 2008

Paolo Sorcinelli
Milano, Bruno Mondadori, X-304 pp., euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2008

Con Lascerei respirare le colline, Paolo Sorcinelli, professore di Storia sociale all’Università di Bologna con al proprio attivo una vasta produzione storiografica dedicata ad un’ampia gamma di argomenti, dall’alimentazione alla salute, dall’acqua alla sessualità, fino al mondo giovanile, si cimenta con il tema della memoria e la pratica della storia orale. Il volume rappresenta infatti l’esito di un’estesa raccolta di interviste in un paese delle Marche (120 intervistati su circa 4.000 abitanti), effettuata da un gruppo di collaboratori dell’autore: Daniela Calanca, Luca Gorgolini, Giulia Nataloni e Gianluigi di Giangirolamo.Il libro è strutturato in otto capitoli, ciascuno dei quali consiste in un montaggio di brani liberamente tratti dalle testimonianze degli intervistati (in larga maggioranza anziani, con solo un sesto del totale di età inferiore ai 60 anni). I capitoli ? dedicati rispettivamente a fidanzamenti e matrimoni, alla vita familiare e domestica, alla salute e alle malattie, alla lotta politica, alle guerre, al lavoro, ai movimenti migratori e a una «miscellanea» di trasformazioni ambientali, infrastrutturali, sociali e culturali ? intendono così presentare il flusso della memoria collettiva degli abitanti del paese, nell’ottica di una ricostruzione corale delle vicende vissute da questa comunità nell’arco dell’ultimo secolo. Nelle pagine del volume si mescolano dunque il vissuto quotidiano dei paesani ed eventi eccezionali come i conflitti bellici; le caratteristiche delle abitazioni e le trasformazioni nei comportamenti e nei rapporti familiari e sociali; gli assetti di un’economia agricola incentrata sulla mezzadria e la crisi dell’agricoltura e della cultura contadina a partire dagli anni ’50.Nel testo, le fonti orali non sono intrecciate con altre fonti, né vengono proposte riflessioni critiche sulla memoria degli abitanti. L’a. confina i propri interventi alla premessa e all’introduzione, nelle quali illustra la ricerca da cui è nato il volume e fornisce alcune informazioni storiche sul paese in questione. Significativamente, Sorcinelli sceglie di non specificarne il nome (esso viene genericamente indicato come «il paese», anche se il lettore curioso potrà trovare un indizio rivelatore alla fine della premessa), nell’intento di «rappresentare non un luogo specifico, ma una realtà emblematica di una situazione più allargata» (p. 1). Il nodo del rapporto tra la specificità del «paese» e i tratti comuni a vicende storiche di portata più ampia, che si capisce l’a. intende articolate su scala nazionale, non è però sciolto in maniera adeguata. Anzi, nel complesso il lavoro tende ad essere dispersivo e a offrire una ricostruzione più impressionistica che analitica della memoria locale. Stupiscono, inoltre, alcune tra le poche note esplicative apposte ai brani di interviste, che rimandano non alla bibliografia storica sui relativi argomenti ma a pagine web (in qualche caso addirittura inesistenti), come anche l’assenza di didascalie relative alle numerose fotografie che corredano il testo (almeno la datazione delle immagini sarebbe stata necessaria).

Bruno Bonomo