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Pier Luigi Bassignana – Torino sotto le bombe, nei rapporti inediti dell’aviazione alleata – 2003

Pier Luigi Bassignana
Torino, Edizioni del Capricorno, pp. 192, euro 39,50

Anno di pubblicazione: 2003

Tra il 12 giugno 1940 e il 24 aprile 1945, i torinesi trascorrono 829 ore in condizione di preallarme, 298 in fase di allarme e 25 direttamente sotto i bombardamenti. Settemila sono le bombe dirompenti ad alto potenziale che cadono sulla città e 300 mila i mezzi incendiari. I morti risultano alla fine 2.069 e i feriti 2.695. Il 37,7 per cento delle abitazioni è parzialmente o totalmente inagibile mentre sono 223 le attività industriali distrutte completamente, 315 in modo parziale, 480 sinistrate. Difficile, se non impossibile, l’elenco degli edifici, delle chiese, dei palazzi, dei negozi e delle varie attività colpite dalle bombe.
Sono dati noti ma non per questo meno impressionanti. Il volume di Bassignana ricostruisce in modo analitico le fasi e i principali bombardamenti alleati con l’ausilio di una fonte inedita della quale tuttavia ? non essendo stata acquisita direttamente dall’autore ma a lui gentilmente offerta da un sacerdote ? non è dato sapere la consistenza, i riferimenti archivistici (sebbene questi ultimi siano abbastanza ovvi per chi conosce la materia), i modi di produzione e i produttori di queste carte. Qualche integrazione bibliografica avrebbe poi reso più precisi alcuni dati sulla storia della città durante la guerra, sulla costruzione dei rifugi e sull’attività dell’Unione nazionale protezione antiaerea.
Nondimeno, Torino sotto le bombe offre diversi spunti di interesse, di cui vale la pena mettere in rilievo almeno tre. Il primo riguarda il legame tra bombardamenti e vita dei cittadini, un rapporto decisivo che, insieme alle crescenti difficoltà connesse alla questione annonaria, costituisce uno dei terreni fondamentali sui quali viene meno la legittimità dell’autorità dello Stato e si realizza lo scollamento progressivo della società dal regime. Il secondo elemento è l’inserimento delle incursioni aeree all’interno di una strategia complessiva del Comando alleato, nella quale risulta impossibile disgiungere gli obiettivi della distruzione del tessuto produttivo da quelli del terrore da provocare tra la popolazione. Si tratta di una strategia, peraltro, che si affina nel procedere del conflitto, anche in relazione ai migliori sistemi di puntamento degli aerei, all’aumento della capacità dei velivoli di percorrere tragitti più lunghi e del carico di bombe che sono in grado di trasportare. Bassignana ci aiuta a capire i processi di selezione degli obiettivi (soffermandosi, per esempio, sul tentativo di distruggere la RIV e di fermare la produzione di cuscinetti a sfera, oppure sull’impegno profuso per bloccare il sistema dei trasporti ferroviari, ma anche sulla scelta di non colpire sistematicamente Mirafiori), il modo di preparare l’azione aerea, la necessità per gli alleati di avere un sistema di registrazione degli effetti dei bombardamenti così da progettare e programmare le incursioni successive. Il terzo elemento è la possibilità di avere, grazie al volume, una mappa delle distruzioni nella città affiancata da un ampio apparato iconografico, in gran parte già edito ma organizzato in modo da essere il continuo pendant visivo del racconto.

Bruno Maida