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Documento su Archivi e biblioteche

La Società Italiana per lo Studio della Storia Contemporanea (SISSCo, www.sissco.it) denuncia la situazione determinatasi in alcune delle principali istituzioni italiane deputate alla conservazione del patrimonio archivistico e librario e gli impedimenti che incontrano gli studiosi nello svolgimento delle loro ricerche, e sollecita energici interventi correttivi.

All’Archivio Centrale dello Stato la consultazione dei faldoni è stata limitata a quattro unità al giorno (un tempo erano sedici), e nelle ore pomeridiane non vengono distribuiti documenti. All’Archivio storico del Ministero degli affari esteri la consultazione giornaliera è ulteriormente ridotta a due faldoni (da prenotarsi anticipatamente), e la sala di studio il pomeriggio è chiusa. Limitazioni ancora maggiori vigono all’Archivio dell’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’esercito. Le Biblioteche nazionali centrali di Firenze e di Roma da qualche settimana hanno sospeso la distribuzione dei libri nelle ore pomeridiane. Tutto questo a causa delle riduzioni di personale, dell’impossibilità di nuove assunzioni e dell’esaurimento di canali sostitutivi (collaborazioni a termine, volontari del servizio civile, accordi con cooperative) che fino a tempi recenti avevano consentito di sopperire alle deficienze dell’organico e di offrire un servizio a mala pena decente. È evidente il pregiudizio che questa condizione di degrado e di disservizio – malgrado gli sforzi encomiabili, la passione e la professionalità di archivisti e bibliotecari – arreca all’attività di ricerca, soprattutto ai programmi di più ampio respiro, che devono necessariamente basarsi su una vasta documentazione di archivio e su consistenti supporti e confronti bibliografici. Gli studiosi provenienti da città diverse da quelle in cui hanno sede le istituzioni centrali sono i più penalizzati, e particolarmente i giovani, che hanno minori mezzi finanziari per affrontare prolungati e ripetuti soggiorni lontano dai loro luoghi di residenza. I ricercatori stranieri ne ricavano un’immagine desolante dell’Italia e delle sue istituzioni culturali e si sentono dissuasi dal coltivare temi di studio relativi al nostro paese.

La SISSCo fa appello alle autorità di governo affinché prendano coscienza della gravità della situazione e l’affrontino responsabilmente, prima che il declino strutturale di archivi e biblioteche diventi inarrestabile, compromettendo lo sviluppo degli studi storici nel nostro paese, sospingendoli ai margini del panorama internazionale e vanificando ogni conclamato proposito di potenziamento e di valorizzazione della ricerca scientifica all’interno del sistema universitario nazionale.
Roma, 6 febbraio 2009