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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Eventi from this organizzatore
    Oggi

    Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale (1967-1986)

    Venerdì 23 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Due democrazie, una sorveglianza comune. Italia e Repubblica Federale Tedesca nella lotta al terrorismo interno e internazionale
    (1967-1986) di Laura Di Fabio, Le Monnier, 2018. Ne discutono con l’autrice:
    Martin Baumeister, Paolo Mattera.
    Per comprendere le strategie e le criticità dell'antiterrorismo di oggi è necessario rivolgere lo
    sguardo al passato, quando in Italia e nella Repubblica Federale Tedesca la risposta istituzionale di fronte alla violenza politica armata assunse forme e modalità peculiari. Questo volume, grazie a numerose fonti inedite, riesce a raccontare come le istituzioni decisero di gestire la prima emergenza terroristica. Come cooperarono i governi e gli apparati di sicurezza italo-tedeschi, in uno scambio di informazioni che ha reso internazionale la sorveglianza. Come affrontarono temi ancora attualissimi: il rapporto tra la società e le istituzioni che detengono il monopolio legittimo della
    violenza, il disciplinamento sociale per controllare le minacce all'ordine costituito, l'equilibrio tra
    bisogno di sicurezza dello Stato e salvaguardia dei diritti e delle libertà dei cittadini. La storicizzazione di uno Zeitgeist securitario, che ci parla del mondo in cui viviamo.

    Storie di scienza a Roma: I laboratori centrali della sanità nell’area di piazza Vittorio (ante 1934)

    Nell'ambito del ciclo "Storie di scienza a Roma I luoghi invisibili", organizzato dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, sabato 24 novembre, presso la Biblioteca di storia moderna e contenmporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 - Roma), si terrà la conferenza
    I laboratori centrali della sanità nell’area di piazza Vittorio (ante 1934), a cura di Nicoletta Cardano e Giovanni Paoloni
    La storia dei laboratori centrali della sanità verrà illustrata da Gianni Paoloni ripercorrendo le vicende
    dell’organizzazione sanitaria e della ricerca in Italia, dalle motivazioni di igienisti e chimici nel momento iniziale dell’istituzione dopo l’unità d’Italia, alla successiva collaborazione coi laboratori dell’Università, fino alla creazione dell’Istituto di Sanità Pubblica alla metà degli anni Trenta. La primitiva collocazione dei laboratori in Piazza Vittorio, nel convento della Chiesa di Sant’Eusebio, nel 1891, darà lo spunto per alcune considerazioni, introdotte da Nicoletta Cardano, sulle caratteristiche del quartiere Esquilino e la destinazione di alcuni luoghi del rione ad imprese scientifico-produttive.

    Tra due divise. La Grande Guerra degli italiani d’Austria

    Martedì 27 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), presentazione del volume Tra due divise. La Grande Guerra degli italiani d'Austria di Andrea Di Michele, Laterza, 2018. Intervengono: Alberto Basciani, Paolo Formiconi. Coordina: Ester Capuzzo. Sarà presente l’autore.

    Furono oltre centomila i sudditi dell’Impero asburgico appartenenti alla minoranza italiana che durante la Grande Guerra combatterono ‘dall’altra parte’. Parlavano la lingua del nemico e per questo furono considerati inaffidabili e sospetti. Inviati soprattutto sul lontano fronte russo, in migliaia caddero prigionieri. Contesi tra Austria e Italia, da entrambi i paesi vennero visti con diffidenza e nei campi di prigionia russi subirono pressioni contrastanti e tentativi di rieducazione nazionale. Il libro ricostruisce i loro trascorsi avventurosi, vissuti in lunghi anni passati tra guerra, prigionia e complicati ritorni, e restituisce un capitolo importante della complessa questione dei nazionalismi novecenteschi.

    Tra capitalismo e amministrazione. Il liberalismo atlantico di Nitti

    Martedì 4 dicembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    presentazione del volume Tra capitalismo e amministrazione. Il liberalismo atlantico di Nitti di Michele Cento, Il Mulino, 2017. Ne discutono con l’autore: Marco De Nicolò, Piero Craveri.
    Nel 1889, a un secolo esatto dalla presa della Bastiglia, Antonio Labriola dichiara chiusa l’età dello
    individualismo, per annunciare l’avvento dell’età della socialità. È questo il presupposto storico e concettuale su cui poggia la ‘rivoluzione liberale’ di Francesco Saverio Nitti. Economista e sociologo, prima di diventare deputato, ministro e presidente del Consiglio, Nitti avvia un processo di rinnovamento del liberalismo, aprendolo all’influenza del socialismo e delle scienze sociali.
    Contro gli arroccamenti del liberalismo italiano alle prese con le rivendicazioni delle masse popolari e lavoratrici, egli individua nel conflitto sociale tra interessi organizzati la porta d’accesso alla modernità e alla democrazia. In questo senso, Nitti rappresenta la voce italiana di un liberalismo atlantico che riforma se stesso per assorbire e governare le trasformazioni che a cavallo del Novecento accompagnano la diffusione ‘transoceanica’ del capitalismo industriale, della società di massa e dello Stato amministrativo. Il suo pensiero politico non è però destinato a rimanere sulla
    carta, perché tra età giolittiana e Prima guerra mondiale si tramuta in quella che Antonio Gramsci ha definito una «filosofia dell’azione». È in questo passaggio, però, che lo slancio democratico va via via scemando, per lasciare il posto a un’idea di democrazia industriale in cui gli imperativi dell’organizzazione razionale del capitalismo prendono il sopravvento sulle promesse di emancipazione e liberazione della totalità degli individui. In questa fase, cioè, la rivoluzione liberale viene sempre più affidata a un’amministrazione di tipo nuovo, che sfonda il confine tra pubblico e privato, per meglio adattarsi alle esigenze di una società che, dopo la mobilitazione totale della guerra, entra in una crisi di governabilità. Esplodono così le contraddizioni interne a un liberalismo
    che non è più in grado di coniugare sul piano discorsivo e pratico la promessa di liberazione universale degli individui con le esigenze della disciplina sociale della produzione. In queste contraddizioni si insinuerà il fascismo, che si innesta sul flusso modernizzatore messo in moto da un liberalismo riformato, annichilendo però la pretesa di libertà con cui si era aperta l’età della
    socialità.

    Società e Stato nella Grande guerra

    Mercoledì 5 dicembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), si
    svolgerà un incontro sul tema “Società e Stato nella Grande guerra”, a partire dalla pubblicazione dei volumi La società italiana e la Grande guerra, a cura di Giovanna Procacci e Corrado Scibilia, Unicopli, 2017 e La guerra e lo Stato 1914-1918, a cura di Giovanna Procacci, Nicola Labanca, Federico Goddi, Unicopli, 2018.
    Introduce: Patrizia Rusciani.
    Intervengono: Guido Melis, Mariuccia Salvati. Coordina: Leonardo Rapone. Saranno presenti i curatori.
    La società italiana e la Grande guerra si propone di fornire al lettore un quadro generale dello status
    quaestionis degli studi sulla società italiana negli anni di guerra. I saggi che compongono il volume
    affrontano diversi aspetti della realtà bellica, e sono suddivisi secondo tre settori di ricerca: le culture, sia di guerra che di pace; la società, di cui vengono descritti i caratteri politici, economici e di trasformazione sociale; infine le rappresentazioni, visive ed immaginarie. Il volume è preceduto da un’introduzione, che percorre l’andamento degli studi a partire dal dopoguerra, e comprende scritti di Emilio Gentile, Bruna Bianchi, Antonio Fiori, Irene Guerrini-Marco Pluviano, Fabio Degli Esposti, Matteo Ermacora, Beatrice Pisa, Alessandra Staderini, Paolo Giovannini, Luigi Tomassini, Barbara Bracco, Fabio Todero, Roberto
    Bianchi, Rolando Anni-Carlo Perucchetti.
    La guerra e lo Stato comprende saggi di studiosi stranieri ed italiani (tra i quali Robert Skidelsky, Gerhard Hirschfeld, Fabienne Boch, Christophe Charle, Pietro Costa, Pierluigi Ciocca, Giorgio La Malfa, Paola
    Carucci, Luigi Tomassini, Luciano Marrocu, Gabriele Rigano, Andrea Panaccione), che affrontano sotto
    diverse angolature le trasformazioni che nei principali paesi europei, e in Italia in particolare, la guerra
    produsse nella struttura dello Stato, nei rapporti tra i vari poteri, nell’economia e nella vita sociale del paese.

    Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare.

    Lunedì 10 dicembre 2018, alle ore 16.30, presso l'Auditorium dell'ICBSA (Via Michelangelo Caetani, 32), la Biblioteca di storia moderna, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e la casa editrice Neri Pozzi presentano il volume di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare (Neri Pozza, 2018).
    Intervengono: Felice Liperi, Alessandro Portelli; intervento musicale di Sara Modigliani.

    Storie di scienza a Roma: L’Osservatorio astronomico al Campidoglio

    Sabato 15 dicembre, alle ore 11.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 - 00186 Roma), per il ciclo Storie di scienza a Roma. I luoghi invisibili, organizzato dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, si terrà l'incontro
    L’Osservatorio astronomico al Campidoglio: una questione privata
    A cura di Federica Favino.

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    Il corredo iconografico dell’album intitolato Le Scienze e le Arti sotto il pontificato di Pio IX – costituito dalle acqueforti curate dagli incisori Paolo Cacchiatelli e Gregorio Cleter - rispecchia meglio di ogni altra cosa la volontà del papa più longevo dell’Ottocento di propagandare l’impegno profuso dal suo governo per le «arti belle», per il progresso delle scienze e per il benessere della popolazione dei territori pontifici. Malgrado ciò, sembra di poter dire che, così come è stato rilevato per altri ambiti, a Roma anche ‘la politica della scienza’, quando pure ve ne fu una, non fu il risultato di un preciso indirizzo statale di politica culturale, ma piuttosto il prodotto di un negoziato con
    l’esistente, quando non una forma di mecenatismo esercitato in maniera strategica a favore di iniziative già avviate da singoli intraprendenti cultori delle scienze. La vicenda dell’osservatorio astronomico del Campidoglio, sorto per ventura nel 1827 su uno sperone di roccia affacciato sul Foro romano, è un ottimo esempio di questa dinamica, in cui la rutilante ridestinazione d’uso di luoghi allora già carichi di storia gioca un ruolo determinante.

    “Io sò iodìo romano”. Giornata di studi nel Centocinquantesimo della nascita di Crescenzo Del Monte (Roma, 1868-1936)

    Il Centro studi Giuseppe Gioachino Belli, in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, l'Unione dell comunità ebraiche italiane e la Casa editrice Il Cubo organizza, giovedì 20 dicembre, con inizio alle 15.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via M. Caetani, 32 - Roma)
    “Io sò iodìo romano”. Giornata di studi nel Centocinquantesimo della nascita di Crescenzo Del Monte (Roma, 1868-1936)

    Programma:
    Saluti di Patrizia Rusciani, Direttrice della Biblioteca di storia moderna e contemporanea

    Interventi
    Micaela Procaccia, “Epoca di libertà”. Crescenzo Del Monte e gli ebrei romani dopo il 1870
    Marcello Teodonio, “E intànt’io, grazziaddio, stàe sempre ‘n piede”. La poesia di Crescenzo Del Monte nel quadro della poesia in dialetto tra Ottocento e Novecento
    Luca Lorenzetti, Lingue, pseudolingue. Crescenzo Del Monte e il giudeoromanesco
    Sara Natale, Due poeti giudaico-dialettali: il romano Crescenzo Del Monte e il mantovano Annibale Gallico
    Ariel Viterbo, Carte dimenticate: l'Archivio Crescenzo Del Monte alla Biblioteca Nazionale d'Israele
    Davide Spagnoletto, Ricordi familiari e manoscritti di Crescenzo Del Monte nella collezione del Museo Ebraico di Roma
    Coordina
    Rosanna De Longis

    Video di immagini e ascolto di sonetti di Crescenzo Del Monte interpretati da Giacomo Piperno, Mirella Calò e Giordana Sermoneta.

    Monte Sacro e dintorni: dai Neanderthal di Saccopastore allo sviluppo della città contemporanea

    Storie di scienza a Roma. I luoghi invisibili

    Sabato 19 gennaio p.v., alle 11.00, si terrà presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 - Roma), nell'ambito del ciclo Storie di scienza a Roma. I luoghi invisibili, organizzato dalla Sovrintendenza capitolina ai beni culturali, l'incontro

    Monte Sacro e dintorni: dai Neanderthal di
    Saccopastore allo sviluppo della città contemporanea.
    A cura di Bruno Bonomo e Giorgio Manzi

    Se non meraviglia che ci si riferisca a Roma parlando di storia, può sorprendere che il territorio della città eterna sia di grande interesse anche per la preistoria più antica. Proprio da qui, infatti, da un'area della campagna romana che è da tempo inglobata nel quadrante di nord-est della città provengono due crani fossili di quell'umanità estinta che prende il nome di Neanderthal: i Neanderthal di Saccopastore.
    Dopo essere risaliti alla preistoria si tornerà ai giorni nostri seguendo il filo dello sviluppo urbano nell'area di Monte Sacro e dintorni in età contemporanea: dal sorgere della Città giardino Aniene dopo il primo conflitto mondiale alla costruzione delle borgate fasciste di Val Melaina e Tufello, passando poi alla grande espansione edilizia del secondo dopoguerra fino a giungere ai quartieri di più recente edificazione.

    Il ciclo Storie di scienza a Roma. Collezioni e musei è ideato e curato da Federica Favino, Dipartimento di Storia, Culture, Religioni - Sapienza Università di Roma. Collaborano alla realizzazione del programma i Volontari del Servizio Civile Nazionale, progetto della Sovrintendenza Capitolina "Educhiamo Insieme". Il programma è realizzato in collaborazione con: Dipartimento Cultura­ Archivio Storico Capitolino; Istituzione Biblioteche di Roma; Biblioteca di storia moderna e contemporanea; Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Storia, Culture, Religioni; Sapienza Università di Roma - Dipartimento di Storia dell'arte e spettacolo; Università degli Studi Roma Tre - Dipartimento di Architettura; Accademia di Belle Arti; Società Italiana delle Storiche.
    Progetto a cura di Nicoletta Cardano

    Per prenotare telefonare al numero 060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)

    Max 50 persone. E'

    previsto il rilascio dell'attestato di formazione.

    Sotto gli occhi di tutti. La società italiana e le persecuzioni contro gli ebrei

    Nella ricorrenza del Giorno della memoria 2019, martedì 22 gennaio p.v., presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume
    Sotto gli occhi di tutti. La società italiana e le persecuzioni contro gli ebrei di Valeria Galimi, Le Monnier, 2018. Intervengono: Tommaso Baris, Matteo Stefanori, Mario Toscano. Coordina: Maddalena Carli. Sarà presente l’autrice.

    In che modo la società italiana ha reagito di fronte alle persecuzioni contro gli ebrei? Le ha approvate o contrastate, o si è mostrata indifferente? Opinioni e comportamenti sono cambiati nel momento degli arresti e delle deportazioni dopo il 1943? Qual è il ricordo di questi avvenimenti e in che modo è cambiato il rapporto fra italiani e memoria della Shoah? Se l'immagine del «buon italiano» è ormai messa in discussione, queste domande continuano a interrogarci. Il volume intende proporre alcune risposte, a partire da una serie di indagini su opinioni e comportamenti degli italiani di fronte alle leggi razziali del 1938, alla persecuzione specifica contro gli ebrei stranieri, alle deportazioni. Per il dopoguerra lo sguardo si sposta sulla costruzione della memoria, sulla ricezione del processo Eichmann e sul dibattito fra gli storici. Si traccia così un quadro che prescinde dalle categorie di vittime e carnefici, per dedicarsi ad un'analisi che metta al centro relazioni e interazioni fra ebrei e non ebrei.