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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Domenica di carta 2018 – Invito a Palazzo Mattei di Giove: 1968, l’anno della rivolta

    Domenica di carta 2018 Invito a Palazzo Mattei di Giove

    Domenica 14 ottobre 2018, apertura straordinaria di biblioteche e archivi statali, promossa dal Ministero per i beni e le attività culturali.

    La Biblioteca di storia moderna e contemporanea ha organizzato per la giornata visite guidate al Palazzo Mattei di Giove e alla Biblioteca, con illustrazione del percorso documentario «1968: l'anno della rivolta».

    Le visite avranno luogo alle ore 10.00 e alle ore 11.30, a ingresso gratuito, previa prenotazione obbligatoria (fino a un massimo di 30 persone per visita).

    Per prenotarsi inviare un messaggio, con oggetto DOMENICA DI CARTA 2018, all’indirizzo bsmc.prenotazioni@gmail.com, specificando l’ora prescelta

    Modern Italy Seminar 2018-2019: Writing a History of Contemporary Italy

    Giovedì 18 ottobre 2018, ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via Michelangelo Caetani, 32 - 00186 Roma) Per il ciclo Rome Modern Italy Seminar 2018-2019
    John Foot (Bristol University) discute con
    Umberto Gentiloni (Sapienza - Università di Roma)
    sul tema Writing a History of Contemporary Italy
    Luciano Fabro, L'Italia, 1968

    John Foot insegna Modern Italian History al Dipartimento di italiano della University of Bristol. Il suo ultimo libro uscito in Italia è La repubblica dei matti: Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978 (2014); nel 2018 ha pubblicato The Archipelago. Italy since 1945.
    Umberto Gentiloni insegna Storia contemporanea alla Sapienza - Università di Roma. La sua monografia più recente è Il giorno più lungo della Repubblica: un paese ferito nelle lettere a casa Moro durante il sequestro (2016).

    La congiura di Macchia. Cultura e conflitto politico a Napoli nel primo Settecento

    Venerdì 19 ottobre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume La congiura di Macchia. Cultura e conflitto politico a Napoli nel primo Settecento di Francesca Fausta Gallo, Viella, 2018. Intervengono: Beatrice Alfonzetti, Francesco Benigno, Marco Fioravanti. Coordina: Maddalena Carli. Sarà presente l’autrice.

    La “congiura di Macchia”, ordita da alcuni aristocratici napoletani nel 1701 a sostegno degli Asburgo d’Austria, si inserisce nel più generale contesto della guerra di Successione spagnola.
    L’evento ebbe una grande rilevanza mediatica ed è ricostruito in questa ricerca utilizzando una ricca e variegata documentazione coeva che ha consentito una più generale riflessione sul modo in cui le congiure erano pensate, interpretate e narrate nella società europea di primo Settecento.
    La congiura ha, inoltre, rappresentato per le élites napoletane l’occasione per mettere a fuoco principi politici, proposte istituzionali, visioni economiche, modelli culturali che, rielaborati e messi in agenda durante il periodo della dominazione austriaca, troveranno la loro più compiuta realizzazione nella costituzione dell’indipendente e borbonico Regno di Napoli.

    Raccontare, leggere e immaginare la città contemporanea. Raconter, lire et imaginer la ville contemporaine

    Martedì 23 ottobre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Raccontare, leggere e immaginare la città contemporanea. Raconter, lire et imaginer la ville contemporaine, a cura di Angelo Bertoni e Lidia Piccioni, Olschki, 2018. Intervengono:Umberto Gentiloni, Brigitte Marin. Coordina: Patrizia Rusciani. Saranno presenti i curatori.

    Gli autori propongono, ciascuno con le sue specificità, una riflessione sulle diverse interpretazioni della città contemporanea e sui soggetti che le hanno prodotte. Incentrato sul confronto interdisciplinare di strumenti, fonti e metodi, questo lavoro è frutto di un dialogo tra studiosi di storia moderna e contemporanea, antropologi, sociologi, storici dell’arte e urbanisti. Un primo nucleo di saggi prende le mosse dall’analisi storica, secondo un andamento diacronico, valorizzando la scelta dei tempi lunghi, ineludibili anche quando si parla di età contemporanea. Vengono successivamente proposte due riflessioni. Una sugli strumenti di lettura delle dinamiche urbane e territoriali oggi in atto, come la fotografia, l’intervista itinerante o il video, che permettono di esprimere diversi modi di attraversare e interpretare la città. Un’altra su esperienze di ricerca che dialogano con processi di riappropriazione dal basso, evidenziando il ruolo di una conoscenza approfondita del territorio e della sua storia.

    Storia minima della Catalogna

    Giovedì 25 ottobre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), Carmine Pinto e Maurizio Ridolfi incontrano Jordi Canal in occasione dell’edizione italiana del suo libro Storia minima della Catalogna, Viella, 2018.

    La Catalogna, ben oltre le vicende dello stato spagnolo, è divenuta un “caso” assai noto anche al grande pubblico, nel corto circuito che si è creato tra la storia e la rappresentazione in chiave nazionalista del suo passato.
    Nel volume se ne ripercorre la “lunga storia”, senza enfatizzare “eccezionalismi” e unilaterali punti
    di vista, da quando il nome e l’entità politica non esistevano ancora. Si evidenziano alcuni temi
    fondamentali della sua vicenda, mitizzati o divenuti oggetto di acceso confronto nel dibattito culturale e politico: dall’espansione medievale nel Mediterraneo fino all’importante sviluppo attuale dell’indipendentismo, passando attraverso snodi come il ruolo della Corona di Aragona, la Guerra di Successione, l’industrializzazione del secolo XIX, la genesi del nazionalismo catalano, i fatti dell’ottobre 1934, il movimento autonomista di Jordi Pujol.
    Storia, memorie e narrazioni pubbliche interagiscono attraverso il metodo della rigorosa ricostruzione storica, fornendo al lettore italiano elementi chiave indispensabili per decifrare gli eventi del tempo presente, ancora in tumultuoso sviluppo.

    Tutto è ritmo, tutto è swing. Il Jazz, il fascismo e la società italiana

    Martedì 30 ottobre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Tutto è ritmo, tutto è swing. Il Jazz, il fascismo e la società italiana di Camilla Poesio, Le Monnier, 2018. Intervengono: Leonardo Campus, Adriano Mazzoletti, Paolo Prato. Coordina: Gisella Bochicchio. Sarà presente l’autrice

    In Europa il jazz arrivò agli inizi del Novecento, ma in Italia fece il suo ingresso negli anni Venti, proprio quando si affermava il regime di Mussolini. Prodotto di quell'America verso cui il fascismo mostrava amore e odio, il jazz sbarcò con i transatlantici di ritorno da New York, con gli emigrati, le grandi orchestre in tournée, i balli ma soprattutto la radio e il cinema. In alcune realtà si radicò grazie a ricchi turisti americani come il compositore Cole Porter che villeggiava a Venezia. Gli italiani reagirono positivamente a quella nuova musica, soprattutto i giovani, e ascoltarla significò presto assumere comportamenti diversi e utilizzare nuovi prodotti di consumo. Tutto ciò in un paese in cui la Chiesa tuonava con violenza contro quei ritmi considerati amorali e pericolosi. E soprattutto sotto un regime liberticida, quello di Mussolini, che decideva tutto della vita del cittadino, anche cosa ascoltare, dove farlo, con quali restrizioni e quali permessi. Tra proibizioni, censure e esternazioni nazionaliste e razziste da una parte, e impulsi alla modernità e tentativi di italianizzazione dall'altra, la musica americana sopravvisse e mise radici. Questo libro è una storia dell'impatto del jazz sulla società italiana, dall'instaurazione del regime fascista alla fine della seconda guerra mondiale.

    La tematica dello sviluppo in Franco De Felice

    Mercoledì 14 novembre 2018, alle ore 17.00, in collaborazione con Futura umanità. Associazione per la storia e la memoria del PCI, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), si terrà un incontro sul tema La tematica dello sviluppo in Franco De
    Felice a partire dalla pubblicazione del XIX volume degli Annali della Fondazione Gramsci onlus. Intervengono: Alessio Gagliardi, Gianpasquale Santomassimo.
    Coordina: Fulvio Lorefice. Saranno presenti i curatori.

    L’incontro, che prende spunto dalla pubblicazione del volume Franco De Felice Il presente come storia (a
    cura di G. Sorgonà, E. Taviani), vuole essere l’occasione per dar conto della riflessione defeliciana sulla
    tematica dello sviluppo e per ragionare su quei profili di attualità per l’azione politica oggi. Rispetto al 2007 l’Italia ha perso tra il 20 e il 25% della capacità produttiva manifatturiera. Alla contrazione
    della base produttiva è corrisposta la contrazione del Pil, che non ha raggiunto ancora i livelli precedenti allo scoppio della crisi.
    In questo quadro redistribuire in modo “equo” la ricchezza prodotta e il lavoro è importante ma non
    sufficiente. Il tema è la creazione di nuovi posti di lavoro, a tempo pieno e indeterminato ed in particolare in quei settori dell’industria che sono “ricchi” sul piano del valore aggiunto e del contenuto tecnologico.
    Occorre ricostruire cioè le basi della produzione e dello sviluppo. Attorno al nesso del governo dello sviluppo e di quello delle masse, e quindi alle forme della modernizzazione italiana, Franco De Felice dedicò
    parte significativa della sua riflessione storiografica. Il termine sviluppo, nota Santomassimo, assume
    nell’accezione defeliciana un significato «particolarmente ampio, che ovviamente va molto al di là del momento economico, ma abbraccia − come è giusto − fattori sociali, culturali e civici, anche se non sempre
    essi si amalgamano in forma armonica». Sviluppo – per la sinistra odierna – è invece un termine sostanzialmente impronunciabile, svuotata e risignificata dal trentennio neo-liberista, ha finito per assumere un’accezione regressiva: si è soliti riferirsi allo sviluppo come ad un generico cambiamento che non risponde ai bisogni primari delle masse lavoratrici, quanto a quelle delle merci e dei capitali.

    Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848)

    Venerdì 16 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume Marco Minghetti. Giovinezza e politica (1818-1848) di Riccardo Piccioni, Le Monnier, 2018. Ne discutono con l’autore: Marco De Nicolò,
    Romano Ugolini. Sarà presente l’autore.
    In questa prima parte di una ricerca biografica complessiva su Marco Minghetti (1818-1886), la
    formazione politica e culturale dell\'uomo politico bolognese, futuro ministro e presidente del Consiglio del nuovo Regno d\'Italia, viene inquadrata alla luce della storia europea del tempo. Dal decisivo ruolo della madre e della famiglia, che lo indirizzano fin da subito verso una concezione liberale dell\'esistenza, agli studi condotti con maestri e precettori che gli forniscono solide basi culturali, la giovinezza di Minghetti si svolge lungo direttrici plurime, sia per quanto riguarda le materie di studio sia per le esperienze di vita. Lo studio dell\'Economia politica, verso la quale ben
    presto s\'indirizzò influenzato dalle teorie di Sismondi, gli fornì le categorie interpretative per comprendere le dinamiche di quella grande trasformazione ottocentesca nella quale era immerso.
    Intraprese viaggi in Europa con il duplice scopo di osservare direttamente la modernità industriale
    in atto e di familiarizzarsi con il funzionamento dei regimi liberali rappresentativi. Trovò nel
    liberalismo moderato la piattaforma politico-programmatica per avviare il processo riformistico e
    l\'elezione di Pio IX gli spalancò le porte della carriera politica. Giornalista, Consultore e poi Ministro del papa, con l\'emergere nel 1848 dei limiti del riformismo pontificio Minghetti prese atto del fallimento del tentativo di conciliare religione e nazione e si recò al fronte a combattere per la guerra d\'indipendenza.

    La musica nel tempo. Una storia dei Beatles

    Martedì 20 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma),
    sarà presentato il volume La musica nel tempo. Una storia dei Beatles di Ferdinando Fasce, Einaudi, 2018. Intervengono: Felice Liperi, Paolo Prato.
    Coordina: Daniele Fiorentino. Sarà presente l’autore
    La vertiginosa ascesa dei Beatles, da Liverpool, nord periferico di un paese ormai alla fine dell'Impero, agli Stati Uniti, nuova potenza egemone globale, al mondo, fra musica, cultura e società. Una storia che forgiò la grammatica emotiva con la quale una generazione di teenager lanciò la sfida di nuove forme del vivere e dello stare insieme. Una storia di rapporti culturali, di
    produzione e consumo di musica, di concerti, incisioni e strepiti di ragazze e ragazzi attraverso l'Atlantico, sullo sfondo della guerra fredda e del Vietnam, delle agitazioni razziali e giovanili. La storia di come quattro talentuosi fan del rock'n'roll divennero musicisti e poi star, conquistarono l'autonomia autoriale che rivoluzionò il modo di fare musica incrociando e influenzando le speranze, le inquietudini, i furori di un'età in fermento. In un difficile equilibrio fra successo e ricerca di sé, convergenze e tensioni di pubblico e privato, seduzioni dell'establishment, ribellismo giovanile, aspirazioni artistiche e alla celebrità.

    Before the Neoliberal Turn: The Rise of Energy Finance and Limits to U.S. Foreign Economic Policy

    Giovedì 22 novembre 2018, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Before the Neoliberal Turn: The Rise of Energy Finance and Limits to U.S. Foreign Economic Policy di Simone Selva, Palgrave Macmillan 2017. Intervengono: Giovanni Farese, Franco Passancantando. Coordina: Daniela Felisini. Sarà presente l’autore.

    Questo libro definisce le continuità e i mutamenti nella politica economica estera negli Stati Uniti dal sistema di tasso fisso degli anni ’60 fino al periodo delle 2 crisi petrolifere degli anni ’70. I capitoli prestano particolare attenzione all’interconnessione tra il lungo e duraturo declino del dollaro Americano nel mercato degli scambi stranieri e la bilancia dei pagamenti, le trasformazioni del capitale internazionale nei mercati e lo sviluppo internazionale del petrolio. Il libro registra il prolungato fallimento delle politiche economiche estere di Washington nell’intento di ripristinare la leadership americana in campo finanziario e monetario attraverso la Carter Administration.