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Calendario di storia contemporanea

 

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    Gisella Bochicchio

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    Eventi from this organizzatore
    Oggi

    Alessandro Torlonia. The Pope’s Banker, di Daniela Felisini

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 24, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Alessandro Torlonia. The Pope’s Banker, di Daniela Felisini (Palgrave, 2016).
    Intervengono: Pierluigi Ciocca, Marco Meriggi,
    Giuseppe Monsagrati. Coordina: Patrizia Rusciani
    Il libro racconta la vita e le opere di uno dei massimi banchieri italiani dell'Ottocento, Alessandro
    Torlonia (1800-1886). Attraverso la narrazione delle sue imprese finanziarie ed imprenditoriali, si
    parla dell'economia e della politica nel XIX secolo, della crescita dei mercati finanziari europei e
    del declino del potere papale durante il Risorgimento italiano. Il saggio si basa su una rigorosa
    ricerca storica che utilizza fonti originali come i documenti Archivum Secretum Vaticanum e altri
    documenti ufficiali, gli archivi della famiglia Torlonia e della banca Rothschild di Parigi, memorie, corrispondenze e stampa periodica. Il volume ci fa conoscere un Alessandro Torlonia dai molti volti, uno dei personaggi più complessi e influenti della vita economica italiana del XIX secolo.
    L’autrice analizza criticamente la storia finanziaria del papato: un'area di grande interesse data la
    notorietà dei rapporti tra la Santa Sede e i suoi banchieri nei secoli XX e XXI. Argomenti focali
    come la storia delle élites e la storia dei mercati finanziari europei rappresentano inoltre un sicuro
    campo di interesse interdisciplinare per studiosi e ricercatori.
    Daniela Felisini insegna Storia Economica presso il Dipartimento di SPFS dell’Università degli Studi di
    Roma “Tor Vergata”; è titolare di una Cattedra Jean Monnet di “Storia economica dell’Europa contemporanea” e Coordinatrice del Corso di Laurea Magistrale in Storia. Autrice di numerosi studi
    sull’economia romana nell’Ottocento, ha pubblicato saggi sulla storia bancaria, sul ruolo dello Stato
    nell’economia, sui gruppi dirigenti dell’economia italiana, sulle relazioni economiche internazionali e ha
    curato gli scritti di alcuni noti economisti italiani.

    Gramsci chi? Dicono di lui, a cura di Lelio La Porta

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 25 maggio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via M. Caetani, 32, Roma), si presenta il volume Gramsci chi? Dicono di lui, a cura di Lelio La Porta (Bordeaux edizioni, 2017).
    Intervengono: Orlando Franceschelli, Bruno Gravagnuolo. Coordina: Manuela Ausilio

    Giovedì 25 maggio 2017, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), nell'ambito del "Maggio dei libri" 2017 sarà presentato il volume Gramsci chi? Dicono di lui a cura di Lelio La Porta, Bordeaux, 2017. Intervengono: Orlando Franceschelli, Bruno Gravagnuolo. Coordina: Manuela Ausilio. Sarà presente il curatore.

    Tradotto, amato e studiato all’estero come uno tra i più importanti pensatori del xx secolo, Antonio Gramsci è quasi misconosciuto – e talvolta colpevolmente dimenticato – nel paese che gli ha dato i natali. A ottant’anni dalla morte artisti, giornalisti, politici e studiosi (non necessariamente schierati con Gramsci) tornano al suo pensiero come si torna alle origini, riscoprendo quanto del suo vastissimo e straordinario lascito intellettuale sia ancora oggi parte integrante delle categorie storiche e filosofiche imperanti, nonché punto di partenza per qualsiasi visione alternativa della nostra società. Una raccolta di interventi utili per avvicinarsi al pensiero del grande sardo, che diede la propria vita nel tentativo di trasformare questo «mondo grande, terribile e complicato».

    Scritti di: Giorgio Baratta, Enrico Berlinguer, Joseph A. Buttigieg, Benedetto Croce, Giuseppe Fiori, Simonetta Fiori, Dario Fo, Orlando Franceschelli, Piero Gobetti, Antonio Gramsci jr., Bruno Gravagnuolo, Emilio Lussu, Mimma Paulesu Quercioli, Giuseppe Prestipino, Camilla Ravera, Antonio A. Santucci, Paolo Spriano, Palmiro Togliatti, Aldo Tortorella.

    Lelio La Porta, docente nei Licei, collaboratore di “Critica marxista”, è autore di Etica e rivoluzione nel giovane Lukács (1991), Arendt, Berlin, Strauss. Filosofia politica del Novecento (1997), Antonio Gramsci e Hannah Arendt. Per amore del mondo grande, terribile e complicato (2010) e Hannah Arendt. Il problema storico della libertà (2017). Ha redatto diverse voci del Dizionario gramsciano (a cura di G. Liguori e P. Voza, 2009), ha curato Un Gramsci per le nostre scuole. Antologia (2016) e, insieme a Giuseppe Prestipino, I Quaderni del carcere di Antonio Gramsci. Un’antologia (2014).

    Soggettività dissonanti. Di rivoluzioni, femminismi e violenza politica nella memoria di un gruppo di ex militanti di Lotta continua

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Venerdì 26 maggio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Via M. Caetani, 32, Roma), nell'ambito del "Maggio dei libri" 2017, si presenta, in collaborazione con la Società italiana delle storiche, il volume di Stefania Voli, Soggettività dissonanti. Di rivoluzioni, femminismi e violenza politica nella memoria di un gruppo di ex militanti di Lotta continua. Intervengono: Teresa Bertilotti, Paola Stelliferi. Coordina: Bruno Bonomo.

    Attraverso i racconti di un gruppo di ex attivisti del gruppo della sinistra extraparlamentare Lotta continua il lavoro ripercorre il ciclo di mobilitazione che ha attraversato l’Italia negli anni Settanta, alla ricerca delle intersezioni tra eventi collettivi ed esperienze soggettive. Il testo si sofferma su due temi considerati crinali di una controversa memoria condivisa: da una parte la violenza politica, dall’altra il neo-femminismo. Due passaggi cruciali nel percorso di soggettivazione delle singole e dei singoli, i cui effetti sono ritracciabili anche osservando gli esiti individuali e collettivi della “smobilitazione”.

    Stefania Voli è dottore di ricerca in Storia delle donne e delle identità di genere in Età Moderna e Contemporanea (Università L’“Orientale” di Napoli), con una tesi vincitrice del Premio nazionale di storia contemporanea “Luigi Di Rosa 2012” oltre che del Premio “Città di Firenze 2014”. È membro della commissione del Direttivo della Società Italiana delle Storiche e della commissione della Scuola estiva.

    Bianco e Nero. L’Istituto Nazionale Luce e l’immaginario del fascismo (1924-1940) di Daniela Calanca

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 30 maggio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), nell'ambito del "Maggio dei libri" 2017, sarà presentato il volume Bianco e Nero. L’Istituto Nazionale Luce e l’immaginario del fascismo (1924-1940) di Daniela Calanca, Bononia University Press, 2016. Intervengono: Gianluca Braschi, Claudio Siniscalchi, Maurizio Zinni. Coordina: Patrizia Rusciani. Sarà presente l’autrice.

    A partire dalla metà degli anni Venti, il fascismo riconosce nel cinema il mezzo d’espressione più efficace per comunicare con le masse ormai protagoniste della vita politica e sociale, e affida all’Istituto Luce la diffusione della propria civiltà cinematografica. Una puntuale ricostruzione storica delle pratiche politiche, economiche e socio-culturali dell’Istituto rappresenta quindi una via maestra per svelare le modalità di formazione dell’ideologia dello stato totalitario nel loro concreto svolgimento. Il volume, attraverso l’analisi dei documenti (cartacei e visivi) contenuti nell’Archivio privato di famiglia del marchese Giacomo Paulucci di Calboli Barone (1887-1961), figura chiave nel processo di modernizzazione e fascistizzazione della cinematografia e Presidente dell’Istituto Luce dal 1933 al 1940, delinea la parabola del Luce e assume la sua storia come perno di una riflessione analitica tesa a ricomporre il significato della cultura e dell’immaginario del regime nel contesto nazionale e internazionale.

    Daniela Calanca è ricercatore confermato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna. Per i tipi di Bononia University Press ha pubblicato: Legami. Relazioni familiari nel Novecento (2004); Non ho l’età. Giovani moderni negli anni della rivoluzione (2008); Identità familiari 1920-1980 (2008); con C. Ravara Montebelli, Ville al mare tra Romagna e Italia (1861-1918) (2013); Storia sociale della moda contemporanea (2014).

    L’altra metà dell’Europa. Dalla Grande Guerra ai giorni nostri, di Francesco Guida

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 31 maggio, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume L’altra metà dell’Europa. Dalla Grande Guerra ai giorni nostri, di Francesco Guida. Intervengono: Federigo Argentieri, Rita Tolomeo. Coordina: Renato Moro. Sarà presente l’autore.

    Le vicende tra la prima e la seconda guerra mondiale, il mezzo secolo di socialismo reale vissuto all’ombra di Mosca, gli ultimi decenni che hanno portato all’ammissione nell’Unione europea: oggi l’Europa centro-orientale non è più una periferia, come a lungo è stata considerata.

    Francesco Guida è professore ordinario di Storia dell’Europa centro-orientale all’Università Roma Tre e direttore del Dipartimento di Scienze politiche. Ha insegnato nelle università di Roma La Sapienza e Venezia. È Presidente dell’Associazione Italiana di Studi del Sud-Est Europeo (AISSEE), affiliata all’Association Internationale d’Etudes du Sud-Est Européen. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La Romania contemporanea. Momenti e questioni di storia (Milano 2002); La Russia e l’Europa centro-orientale 1815-1914 (Roma 2003); Romania (Milano 2009²).

    Le biblioteche nell’Italia fascista, di Carlo De Maria

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Martedì 6 giugno, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Le biblioteche nell’Italia fascista, di Carlo De Maria, Biblion, 2016. Intervengono: Alessio Gagliardi, Antonella Meniconi, Alberto Petrucciani. Coordina: Patrizia Rusciani. Sarà presente l’autore.

    La politica bibliotecaria, l’amministrazione delle biblioteche, il controllo e la promozione della pubblica lettura rappresentano alcuni di quei «problemi specifici» che vanno adeguatamente approfonditi per ricostruire in maniera dinamica la realtà storica del regime fascista. L’attenzione inedita che il fascismo dedicò a tutte le biblioteche – da quelle governative, a quelle comunali e provinciali, fino alle minuscole “bibliotechine” scolastiche e rurali – trovava una precisa ragione nella complessa «funzione nazionale» che a esse veniva assegnata, nella quale si sommavano motivi di prestigio, di formazione culturale e di controllo sociale. Per molti versi, il governo fascista accolse per la prima volta esigenze ampiamente sentite dagli operatori delle biblioteche italiane, confermando una volta di più la necessità storiografica di riflettere sulle esperienze professionali delle élites tecnico-specialistiche e sul loro rapporto con la politica durante il ventennio fascista. Negli anni Trenta la riorganizzazione delle biblioteche popolari e il nuovo impulso dato alle soprintendenze bibliografiche delinearono “una via italiana alla biblioteca pubblica”, che rimaneva, tuttavia, inevitabilmente staccata da ogni idea di autonomia locale, allontanando drasticamente l’esperienza italiana dal modello anglosassone della public library.

    Carlo De Maria dirige l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Forlì-Cesena. Ha insegnato nelle università di Bologna, Venezia e del Salento. Fa parte del comitato scientifico che sovrintende all’Edizione dell’Epistolario di Aldo Capitini, è membro del comitato editoriale di “E-Review”, rivista elettronica degli Istituti storici emiliano-romagnoli, e del comitato scientifico dell’Archivio Famiglia Berneri di Reggio Emilia. Dal 2011 presiede l\'Associazione Clionet, di cui è socio fondatore. Si è occupato di storia del socialismo, associazionismo popolare, lavoro di comunità. Tra le pubblicazioni più recenti: Lavoro di comunità e ricostruzione civile in Italia (2015), L\'anarchismo italiano. Storia e storiografia (2016, con Giampietro Berti) e Sulla storia del socialismo, oggi, in Italia. Ricerche in corso e riflessioni storiografiche (2015).

    Dal Risorgimento al Mondo nuovo. La massoneria italiana nella Prima guerra mondiale, di Marco Cuzzi

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 7 giugno, alle ore 17.00, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà
    presentato il volume "Dal Risorgimento al Mondo nuovo. La massoneria italiana nella Prima guerra mondiale" di Marco Cuzzi Le Monnier, 2017.
    Intervengono: Marco Gervasoni, Giuseppe Parlato, Carlo Ricotti. Coordina: Lauro Rossi.

    La massoneria italiana rappresentò uno dei protagonisti della Grande Guerra, dall'impegno per
    l'intervento al conflitto a fianco dell'Intesa. Dal maggio 1915 i massoni si mobilitarono con tutte le
    loro «logge» nel cosiddetto «fronte interno», con azioni di propaganda e di solidarietà, affiancando le autorità nell'individuazione degli elementi disfattisti e dei sabotatori, e trasformandosi pertanto in una sorta di «milizia civile». Il conflitto rappresentava per i massoni il compimento del Risorgimento e la sua evoluzione verso un «Mondo nuovo» dominato dalla democrazia e dall'armonia tra i popoli. Ma il nazionalismo sempre più radicale avrebbe dominato i massoni, che sarebbero giunti all'appuntamento con il dopoguerra profondamente trasformati, al pari dello Stato
    liberale che avevano contribuito a creare. Attraverso un'approfondita analisi dei documenti disponibili e in gran parte inediti, questo libro vuole dare un contributo significativo alla comprensione di quel particolare periodo della nostra storia, ricostruendo le complicate dinamiche delle Obbedienze massoniche nazionali.
    Indice
    Introduzione; 1. Cosmopolitismo e patriottismo; 2. La Massoneria nella neutralità (1914); 3.
    Intervento e impegno in guerra (1915-1916); 4. La Caporetto massonica (1917); 5. Verso il "Mondo
    Nuovo" (1918); Conclusioni; Bibliografia e fonti; Indice dei nomi.
    Marco Cuzzi insegna Storia contemporanea all'Università degli Studi di Milano. Si è occupato di storia del fascismo e delle vicende legate al confine orientale d'Italia. Da diverso tempo studia la storia della massoneria italiana, ed è membro di diversi comitati scientifici. Tra le sue pubblicazioni:
    L'occupazione italiana della Slovenia (1998),
    L'internazionale della Camicie nere. I CAUR (2006),
    Istria, Quarnero, Dalmazia. Storia di una regione contesa
    (2009). Tra gli altri studi si ricordano:
    Sui campi di Borgogna. I volontari garibaldini nelle Argonne (2015) e Cibo di guerra. Sofferenze e privazioni nell'Italia dei conflitti mondiali (2015).

    Il tramonto di una nazione. Retroscena di una fine, di Ernesto Galli della Loggia.

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Giovedì 8 giugno 2017, alle ore 17.30, presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea
    (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume Il tramonto di una nazione. Retroscena di una fine, di Ernesto Galli della Loggia.
    Ne parlano con l’autore:
    Giovanni Belardelli, Stefano Feltri.
    «Una nazione al tramonto è un paese che non riesce più a crescere, che si smaglia e si disunisce, e che consuma una frattura con il proprio passato, non riuscendo neppure più a immaginare un futuro. Smarrito il filo della sua vicenda novecentesca, l’Italia odierna è in una condizione siffatta». Ernesto Galli della Loggia ha raccontato negli ultimi vent’anni la crisi del nostro paese in tutte le sue forme: la politica scossa dalla fine delle appartenenze e dal trionfo dell’antipolitica, la società incapace di conciliare multiculturalità e salvaguardia della tradizione nazionale, i valori cristiani indeboliti sotto il peso di innumerevoli tensioni. Passando in rassegna senza sconti tutti i sintomi di un malessere quotidiano – assenza di visione
    della politica, ristagno dell’economia, una giustizia piena di ambiguità e dai tempi esasperanti, un
    sistema d’istruzione che non riesce più a fungere da ascensore sociale, il divario Nord-Sud che si aggrava –, queste pagine restituiscono oggi un impietoso ritratto politico e sociale dell’Italia incapace di essere protagonista del proprio tempo. Una metamorfosi tale da indurre l’autore a una considerazione solo apparentemente paradossale: «Sono nato italiano ma mi viene da chiedermi, a volte, se morirò tale. Nella mia generazione, quella che ha visto la luce durante o a ridosso della guerra, sospetto proprio di non essere il solo che più o meno consapevolmente si pone una domanda
    come questa».

    Sfumature di rosso. La Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento, a cura di Marco Di Maggio

    Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Mercoledì 14 giugno 2017, alle ore 17.00, in collaborazione con «Historia Magistra. Rivista di storia critica», presso la Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove - Via Michelangelo Caetani 32, Roma), sarà presentato il volume
    Sfumature di rosso. La Rivoluzione russa nella politica italiana del Novecento, a cura di Marco Di Maggio, Accademia University Press, 2017.
    Intervengono: Carlo Felice Casula, Lucia Ceci.
    Coordina: Umberto Gentiloni.
    Sarà presente l’autore.
    Nel corso del XX secolo l’Italia è stato uno dei paesi dell’Occidente in cui il confronto politico e la
    dialettica fra le classi sociali ha assunto la più marcata connotazione ideologica. Questo alto livello
    di ideologizzazione ha fatto sì che nelle culture politiche italiane si stratificassero molteplici concezioni e rappresentazioni della rivoluzione, all’interno delle quali occupano un ruolo centrale quelle della Rivoluzione russa e, in particolare, di quella bolscevica dell’ottobre 1917.
    Questo volume raccoglie una serie di ricerche sulle rappresentazioni della Rivoluzione russa nella
    politica italiana del Novecento. Le rappresentazioni del 1917, e quelle della forma di Stato e di governo nata dalla Rivoluzione rappresentano un punto di osservazione sull’evoluzione delle culture politiche, delle loro relazioni e contrapposizioni, della circolazione di idee e delle influenze reciproche. Dalla metà degli anni Venti fino al crollo dell’Unione Sovietica nel 1991, gli eventi russi del 1917 e il “modello sovietico” diventano un termine di confronto, un esempio a cui ispirarsi o, comunque, un elemento imprescindibile per tutte quelle correnti politiche e culturali che cercano di elaborare una lettura (positiva o negativa, ideologica o più orientata all’analisi reale) della società di massa, del capitalismo fordista, del rapporto fra Stato e classi sociali e di quello fra interessi economici individuali e collettivi.

    Auto/biografia, polifonia, plurivocalità

    Istituto centrale beni sonori e audiovisivi - Biblioteca di storia moderna e contemporanea Via Michelangelo Caetani, 32, Roma, Italia

    Auto/biografia, polifonia, plurivocalità

    Dal 19 al 21 giugno p.v. si terrà il XVI incontro dell’
    Osservatorio scientifico della memoria autobiografica scritta, orale, iconografica e del patrimonio
    autobiografico - Associazione culturale Mediapolis. Europa in collaborazione con la Biblioteca di storia moderna e contemporanea, l’Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi e la Casa della Memoria e della Storia sul tema
    Auto/biografia, polifonia, plurivocalità

    Gli obiettivi primari del XVI incontro dell’Osservatorio sono: a) riflettere intorno alle molteplici forme del raccontarsi in prima persona attraverso il ricorso o meno a citazioni, evocazioni ed interferenze con la voce e/o con linguaggi altrui, in opere scritte, orali, iconografiche; b) comprendere la funzione che queste strategie assumono nella costruzione dell’immagine della persona, nonché nel modo in cui
    questa si rapporta agli altri, per esempio rappresentando monologicamente la propria esistenza o attuando processi performativi di vario tipo.
    Polifonia, plurivocalità, dialogo, remake, quale ruolo assumono nei racconti autobiografici? La citazione, il rinvio ad altri testi realizza la celebre e paradossale locuzione di Rimbaud Je est un autre (1871)?
    Due poli - per estremizzare - accompagnano l’uso delle parole o delle immagini prelevate da altri contesti e trapiantate in un proprio corpus testuale: da un lato questi elementi possono essere integrati perché interpretati come ‘portatori di verità’, o all’opposto utilizzati come strumenti puri e semplici.
    Il Simposio è un progetto dell’ Osservatorio scientifico della memoria autobiografica scritta, orale, iconografica e del patrimonio autobiografico.
    L’ingresso al convegno è libero.
    Il programma si può consultare alla voce Symposium 2017
    http://mediapoliseuropa.com/
    Sedi: Auditorium dell’Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi – Sala conferenze della Biblioteca di storia moderna e contemporanea (Palazzo Mattei di Giove, Via Michelangelo Caetani 32) – Sala Tosi della Casa Internazionale delle donne (Palazzo del Buon Pastore - Via della Lungara, 19) - Casa della Memoria e della Storia (via San Francesco di Sales, 5).