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Comunicazione politica e consenso elettorale. Il 1948 in Puglia

Valerio Vetta
Bari, Edizioni dal Sud, 184 pp., € 16,00

Anno di pubblicazione: 2016

La ricerca di Valerio Vetta ricostruisce la campagna elettorale del 1948 in Puglia attraverso un’ampia e articolata presentazione del contesto in cui si svolsero le prime elezioni dell’Italia repubblicana. Il volume, strutturato in venti agili capitoli, permette di seguire da vicino l’intrecciarsi della dimensione locale con quella nazionale e internazionale, riconsegnando con fedeltà il clima del periodo. L’a. indaga sulle strategie e gli strumenti che caratterizzarono a livello regionale la comunicazione politica dei singoli partiti, del governo, della Chiesa e degli Stati Uniti, mostrando il ruolo centrale dei mezzi di comunicazione nell’«alfabetizzazione democratica» (p. 135) della società pugliese.
Il libro offre un quadro dettagliato dell’uso dei media nella campagna elettorale: la stampa nazionale di partito e quella locale, i cinegiornali della «Settimana Incom» e le trasmissioni di Radio Bari che ben mostrano il dominio delle «culture politiche cattoliche e liberali, più in generale [del]le posizioni filogovernative» (p. 132). Uno spazio specifico è dedicato ai manifesti, ai volantini, ai graffiti e ai comizi pubblici che videro protagonisti i principali leader nazionali. Allo stesso tempo si analizza con efficacia la comunicazione «orizzontale» svolta dagli «agit prop» frontisti o dagli «animatori» cattolici, attraverso per esempio la pubblicità «porta a porta» e le riunioni di caseggiato. Di particolare interesse l’uso delle forme di propaganda degli Stati Uniti per diffondere il «sogno americano» e spettacolarizzare gli aiuti Ausa con l’arrivo del Friendship Train nei capoluoghi pugliesi e l’impegno della Chiesa, dei Comitati civici e dell’associazionismo cattolico in chiave anticomunista.
Sono inoltre ricostruiti momenti significativi di storia locale come gli eccidi di San Ferdinando di Puglia e di Lizzanello e i «viaggi elettorali della Madonna», utilizzati come veicolo del messaggio cristiano e come forma di propaganda politica. L’impatto dei diversi mezzi di comunicazione impiegati durante la campagna elettorale porta l’a. a ipotizzare «che l’elettorato pugliese, si recò alle urne consapevole del significato del voto e delle piattaforme programmatiche in competizione» (p. 133). L’analisi del voto locale mostra come il risultato fosse stato determinato, oltre che da motivazioni ideologiche, anche dalle proposte dei partiti e dalla loro capacità di rappresentare interessi e aspettative specifiche nelle diverse classi sociali.
Il volume offre un punto di vista innovativo nella storia della comunicazione politica individuando «il campo d’indagine nelle territorialità italiane, nelle quali è possibile interrogare le relazioni fra sistema politico, comunicazione e consenso elettorale, al fine di verificare in che modo le dimensioni nazionale e internazionale abbiano assunto concretezza a livello locale» (p. 17). Un approccio che si rivela fecondo e, intrecciando la storia della comunicazione politica e della politica con la storia del territorio, offre ulteriori elementi di riflessione per un’analisi di lungo periodo della propaganda e del consenso elettorale.

Raffaello A. Doro