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Aldo Mazzacane (a cura di) – Oltremare. Diritto e istituzioni dal colonialismo all’età postcoloniale – 2006

Aldo Mazzacane (a cura di)
Napoli, Cuen, 282 pp., euro 21,00

Anno di pubblicazione: 2006

Il libro raccoglie i contributi del convegno organizzato a Napoli nel dicembre 2002 dalla Società per gli studi di storia delle istituzioni, e rappresenta uno dei migliori «strumenti» per la comprensione delle questioni cruciali che ruotano attorno alla storia del colonialismo, ai suoi progetti, esiti e organizzazione strutturale. In questo senso offre spunti importanti in grado di operare un riorientamento della storiografia italiana in questo campo. Oltremare infatti non soltanto mette insieme ricerche, ampiamente documentate e basate su materiale d’archivio inedito concernenti le istituzioni e il sistema coloniale dell’Italia e di altri paesi (imperi), ma affronta la questione con un approccio multidisciplinare (contiene saggi di carattere storico, antropologico, istituzionale e filosofico), coprendo così una grave lacuna presente nella storiografia italiana. La prima parte del libro si concentra sull’esperienza degli imperi coloniali non italiani: in particolare quello spagnolo, portoghese, inglese e francese. Si va dall’analisi dell’idea di «indio» presente nel diritto e nell’immaginario coloniale dell’America spagnola (T. Herzog, Indiani e cowboys: il ruolo dell’indigeno nel diritto e nell’immaginario ispano-coloniale), all’individuazione dei processi di definizione dell’assetto spaziale americano (L. Nuzzo, Lo spazio del diritto. Discorso giuridico e percezione del territorio nelle Indie spagnole). Significativi spunti offrono poi i saggi dedicati all’esame delle carriere coloniali: le modalità di accesso all’Indian Civil Service e lo statuto dei magistrati francesi d’Oltremare sono al centro dei contributi di M. Griffo e B. Durand, i quali consentono altresì una ricca comparazione con il caso italiano. Le indicazioni che oggi ci provengono dall’ambito degli studi postcoloniali, sempre più preziosi ai fini dell’analisi del fenomeno coloniale e delle sue eredità, costituiscono l’orizzonte teorico entro cui si muove il saggio di S. Mezzadra e E. Rigo (Diritti d’Europa. Una prospettiva postcoloniale sul diritto coloniale). In particolare questi ultimi mettono bene in evidenza le dinamiche complesse e contraddittorie che segnano la definizione del potere e del diritto coloniale, delle quali è esemplificativo il rapporto tra il cittadino metropolitano e il suddito coloniale. Nella seconda parte del libro il tema è l’espansione coloniale italiana, con le sue istituzioni, i suoi uomini e i suoi codici. A un nutrito e assai utile saggio di N. Labanca relativo allo stato della storiografia sulle istituzioni coloniali italiane (dal quale emerge l’urgenza di colmare le lacune esistenti e rimediare a un ingiustificabile silenzio e/o rimozione) seguono gli ulteriori appassionanti scritti di B. Sorgoni sull’immaginario di genere in colonia e sulla condizione delle donne colonizzate, di G. Melis e G. Tosatti su Luigi Pintor, importante funzionario coloniale dell’Italia liberale, e di L. Martone sull’organizzazione della giustizia (penale) in Eritrea agli inizi del Novecento. Ne emerge un quadro assai articolato del «nostro» colonialismo, e al contempo se ne trae un incoraggiamento per ulteriori ricerche e approfondimenti.

Chiara Giorgi