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Alessandra Contini, Anna Scattigno (a cura di) – Carte di donne. Per un censimento regionale della scrittura delle donne dal XVI al XX secolo – 2005

Alessandra Contini, Anna Scattigno (a cura di)
Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, pp. 318, euro 43,00

Anno di pubblicazione: 2005

Da alcuni anni le scritture femminili sono al centro dell’attenzione di vari gruppi di ricerca, spesso nati a partire da finanziamenti ?ex 40 per cento?, in cui si confrontano diverse figure, competenze e generazioni di studiosi. Il gruppo che nel 2001 ha dato vita alla giornata di studi di cui qui si riportano le relazioni si caratterizza sia per aver svolto il ruolo di ?apripista?, sia per la prospettiva assai complessa che ha adottato. Coordinato da archiviste e storiche che hanno dato importanti contributi agli womens’ studies, esso si è formato nell’ambito di un progetto che ha coinvolto diversi dipartimenti dell’Ateneo, il Gabinetto Vieusseux e l’Archivio di Stato del capoluogo toscano. La riflessione prende le mosse dal problema della ?visibilità? delle carte di donne, che vengono conservate ? o meglio, ?incistate? (Contini, p. 28) ? il più delle volte all’interno dei fondi familiari o comunque intestati a figure maschili, in virtù di una norma che deriva da ?rilevanze culturali, che fanno perno su gerarchie sociali e politiche? (Gagliani, p. 228), e che creano problemi ancor più gravi per chi le cerca nei fondi delle istituzioni contemporanee (Giuva, p. 236).
Il saggio delle curatrici e le relazioni presentate nella prima sezione fanno il punto sugli interrogativi che emergono per numerose aree di studio. Seguono i contributi di sei studiose che hanno preso parte alla ricerca approfondendo i sondaggi effettuati per la tesi di laurea o di dottorato: Biagioli, che ha censito gli archivi femminili nell’Archivio di Stato di Firenze; Cibei, che ha lavorato presso l’Archivio di Stato di Siena; Pera, che riferisce dell’area pisana; Pagliai, che si è occupata degli archivi monastici; Maionchi, che ha ripercorso le fasi iniziali (1908-12) del Lyceum; Imbergamo, che presenta un’indagine condotta su diversi fondi del Centro documentazione della CGIL Toscana.
Dai fondi familiari emerge un agire femminile che, infrangendo la divisione delle sfere, ha molto significato per la gestione dei patrimoni. L’analisi dei fondi sindacali, invece, pone interrogativi sulla reticenza delle donne, denunciata dall’irregolarità della produzione delle loro commissioni, e conferma l’esistenza di tanti vuoti di memoria nella storia politica delle italiane, contro i quali Soldani propone l’utilizzo degli ego-documenti. Il caso degli archivi monastici, su cui scrive Zarri, porta alla luce le differenti ?politiche? dispiegate dagli ordini circa le pratiche intellettuali delle religiose. Altre iniziative di recupero e studio, di cui scrivono Manno Tolu, Lenzi e Melosi, mirano a valorizzare la presenza femminile nella vita culturale e artistica dell’800-900.
Nella terza sezione, otto saggi dimostrano il valore euristico delle carte ? lettere, ma anche materiali di studio ? riportate alla visibilità, in vista della ricostruzione di importanti biografie di età moderna (De Luca), risorgimentale (Menconi, De Gramatica, Bechini) e novecentesca (Brotto, Fanciullacci, Sbrogi, Saccardi). Chiudono il volume la tavola rotonda (dedicata, tra l’altro, ad analoghe iniziative in corso in Veneto e a Bologna), e le schede relative ai censimenti svolti fino al 2001.

Maria Pia Casalena