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Andrea Ciampani (a cura di) – L’Amministrazione per gli Aiuti Internazionali. La ricostruzione dell’Italia tra dinamiche internazionali e attività assistenziali – 2002

Andrea Ciampani (a cura di)
Milano, Franco Angeli, pp. 232, euro 21,00

Anno di pubblicazione: 2002

Il lancio del piano Marshall comportò l’abbandono dell’impostazione assistenziale e multilaterale degli aiuti americani all’Europa, affidati nel 1944-46 ad un organismo delle Nazioni Unite, l’UNNRA. In Italia il passaggio comportò anche una progressiva autonomizzazione della DC dalla Chiesa romana attraverso la creazione di una rete di enti pubblici. Ma non si trattò di una vicenda unilineare di corruzione e arretratezza, come ha sostenuto una parte della storiografia. Emblematica fu la vicenda dell’Amministrazione per gli Aiuti Internazionali, segnata in partenza da una sconfitta del suo presidente Ludovico Montini ? fratello del Giovan Battista cardinale di Milano, poi papa Paolo VI, ma anche singolare uomo politico, costituente e studioso di scienze sociali ? il quale, già prima del 18 aprile 1948, dovette incassare il rifiuto di De Gasperi di lasciargli il coordinamento degli aiuti statunitensi in continuità con il suo precedente incarico di responsabile della Delegazione italiana presso l’UNNRA. All’AAI rimase il controllo sul fondo di contropartita degli aiuti UNNRA, AUSA e di una parte dell’Interim Aid, a fini di assistenza.
Merito di questa ricerca è di aver ricostruito la biografia di Montini e la storia istituzionale della Delegazione italiana presso l’UNNRA prima e, in parte, dell’AAI, con l’uso di fonti inedite dell’Archivio Centrale dello Stato, del Ministero degli Affari Esteri e di archivi statunitensi. Vanno segnalati i saggi di Vincenzo Saba su Montini, di Luigi Rossi sull’UNNRA nella politica estera statunitense, di Ciampani sul passaggio dalla Delegazione all’AAI e sul programma per i senza tetto UNNRA-CASAS, di Barbara Curli sul funzionamento del programma tessile dell’UNNRA e di Maria Eleonora Guasconi sull’assistenza ai profughi e sui campi di accoglienza. Completano il volume una testimonianza di Giorgio Cigliana, collaboratore di Montini, un saggio di Giovanna Tosatti sui rapporti tra AAI e Ministero dell’Interno, di Giovanni Vetritto sull’organizzazione dell’AAI e di Maria Antonietta Marasco sulla pubblicazioni dell’AAI.
Il libro, nonostante qualche refuso di troppo (spicca a p. 70 n. 1 una inesistente monografia di Pier Paolo D’Attorre sul piano Marshall in Italia del 1990, forse confusa con quella del 2001 dello scrivente), mostra come relief e recovery si mescolassero nell’attività dell’UNNRA. La sottolineatura di Cigliana e Saba della modernità dell’AAI nella diffusione delle scienze sociali anglosassoni è convincente ma suona apologetica se non si tiene conto delle torsioni nelle applicazioni, dovute all’anticomunismo americano e vaticano. Gli interrogativi che suscitano i rapporti tra i due fratelli Montini, tra AAI e DC, e le modalità di distribuzione degli aiuti restano materia di future indagini. Condivisibile è l’auspicio del curatore che si avvii una storia sociale del dopoguerra. Ciò permetterebbe di inquadrare l’AAI in un contesto occupato anche da altri enti come l’ARAR (su cui un recente libro di Luciano Segreto), la Federconsorzi, l’ENDSI, ecc., approfondendo la trasformazione degli enti pubblici fascisti ed enucleando aspetti meno noti delle relazioni tra Stato, Chiesa e amministrazione statunitense che spiegherebbero meglio capacità di penetrazione e limiti del partito democristiano.

Carlo Spagnolo