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Aristotle A. Kallis (a cura di) – The Fascism Reader – 2003

Aristotle A. Kallis (a cura di)
London-New York, Routledge, pp. XIII-513, £ 16,99

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume di Aristotle Kallis ? un reader massiccio di più di 500 pagine ? rappresenta il più completo tentativo finora realizzato di riassumere in un solo volume il dibattito intorno alla definizione del fascismo. Va detto subito che ? anche dopo le 500 pagine di Kallis ? la questione, che ha visto un numero enorme di interventi negli ultimi decenni, resta senza un risposta chiara e univoca. Tuttavia, gli sforzi di Kallis non sono inutili. Almeno, alla fine di questo volume, il lettore è molto meglio attrezzato per potersi districare fra le tortuose distinzioni e argomentazioni che caratterizzano la controversia.
Kallis ha scelto 48 brani che illustrano i diversi aspetti della questione. I brani, individuati molto bene, sono divisi in quattro categorie ? Generic Fascism: the search for definitions and explanation; Fascist movements: ideology and variations; The ?regime-model? of fascism; Social attitudes to fascism: support, conformity, opposition and resistance ? e all’interno di ciascuna categoria ci sono ulteriori sottodivisioni. Alcuni degli autori sono molto noti (Nolte, Payne, Raymond Carr, Paxton, Lyttelton), altri meno; va rilevata, però, una netta e forse criticabile preferenza per autori anglosassoni (mancano brani sia di De Felice sia di Emilio Gentile). Il tutto è presentato con una lunga, puntuale ed equilibrata Introduzione del curatore che è un ottimo riassunto dell’andamento e delle diverse fasi del dibattito storiografico dagli anni Trenta fino ad oggi.
Di fronte ad un lavoro di questo tipo e di questa ampiezza è impossibile sintetizzare le conclusioni, che l’autore lascia comunque al lettore. Il libro rispecchia l’approccio alla questione più congeniale a Kallis, che è quello comparativo. Non sorprende pertanto che la selezione dei saggi presentati, se privilegia il fascismo italiano e il nazismo, prenda in considerazione anche altri ?fascismi? europei, con sezioni sulla Romania, l’Ungheria, l’Austria, la Spagna, la Francia, la Gran Bretagna e il Portogallo. Le storie nazionali sono viste sempre nell’ottica della ricerca per una definizione del fenomeno del fascismo a livello europeo, e quindi l’analisi del fascismo di ciascun paese non è molto approfondita; ciò nonostante, la comparazione fornisce utili spunti anche per gli specialisti dei singoli fascismi nazionali. Tutto sommato, l’orientamento comparativo determina una metodologia più da teorico della politica che da storico, il che, a sua volta, riflette la divergenza (che sembra allargarsi negli ultimi anni) fra gli studiosi che cercano una definizione del fenomeno fascismo attraverso un esame dell’ideologia, quale viene espressa nei discorsi, nei programmi e nella letteratura dell’epoca, e coloro che credono che il modo migliore per capire il fascismo sia quello di analizzare ciò che fanno i fascisti piuttosto che basarsi su ciò che dicono.

Paul Corner