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Benedetto XV. Papa Giacomo Della Chiesa nel mondo dell’«inutile strage»

Alberto Melloni (direzione di)
a cura di Giovanni Cavagnini, Giulia Grossi, Bologna, il Mulino, 2 voll., 1210 pp., € 140,00

Anno di pubblicazione: 2017

Negli ultimi trent’anni, anche – ma non soltanto – per effetto dell’apertura dell’Archivio segreto vaticano per i pontificati di Pio X e Benedetto XV (1903-1922), decretata da Giovanni Paolo II nel 1984, gli studi su Benedetto XV si sono succeduti senza interruzione, sia in Italia sia all’estero, contribuendo a rendere progressivamente meno «sconosciuta» la sua figura, se non altro tra gli storici (l’aggettivo risale al 1955, anno di pubblicazione della biografia di Fernand Hayward, Un pape méconnu. Benoît XV, Paris-Tournai, Casterman). Essi si sono moltiplicati, poi, a partire dal 2014, anno d’apertura del lungo centenario della Prima guerra mondiale. I principali risultati di questo trentennio di studi – non ancora concluso – sono ora confluiti nell’opera in due tomi diretta da Alberto Melloni, esito di un grande convegno internazionale organizzato dalla Fondazione per le Scienze Religiose Giovanni XXIII nel novembre 2016.
Aperta da una prolusione del cardinal Pietro Parolin, segretario di Stato di papa Francesco, e un’Introduzione dello stesso Melloni, l’opera si articola in quattro parti. La prima, Tappe, riunisce le sezioni consacrate ai passaggi fondamentali della biografia e del pontificato di Giacomo Della Chiesa, compresa La Nota del 1917 (che comprensibilmente riaffiora anche nel corpo di saggi collocati in altre sezioni). La seconda parte, Problemi, ritorna su alcuni temi classici del pontificato, come nel caso del Ridimensionamento dell’antimodernismo. In linea con il transnational turn e, in misura minore, con il global turn in corso nella storiografia internazionale sulla prima guerra mondiale e in quella sul cristianesimo contemporaneo, la terza parte dell’opera – probabilmente la più interessante – offre un quadro insolitamente ampio delle Relazioni tra Benedetto XV e l’Europa, cattolica e non, del suo tempo, cui si aggiungono quattro saggi su paesi extraeuropei (Stati Uniti, Messico, Brasile e Giappone). La quarta parte dell’opera si sofferma sull’Eredità, di uomini e di scelte diplomatiche, di Benedetto XV, per poi spostarsi, con l’ultima sezione intitolata Post mortem, su alcuni temi collegati alla storia e alla memoria del papa. L’opera si conclude infine con una riflessione di Denis Pelletier sul Momento Benedetto XV, ossia sulla sua collocazione all’interno del papato novecentesco.
Il carattere enciclopedico dell’opera, che con i suoi oltre novanta contributi si propone di «restituire» lo «sfondo ampio di carattere biografico, teologico, ecclesiologico, politico e diplomatico» (p. XXVI) della definizione della prima guerra mondiale come «inutile strage» contenuta nella Nota del 1917, comporta inevitabilmente l’alternanza di approfondimenti originali e messe a punto storiografiche, a seconda dell’autore e del tema del singolo saggio. Nell’insieme, i due tomi costituiscono un’imprescindibile opera di riferimento su Giacomo Della Chiesa-Benedetto XV e il suo pontificato.

Sante Lesti