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Benito Li Vigni – Il caso Mattei. Un giallo italiano – 2003

Benito Li Vigni
Roma, Editori riuniti, pp. 269, euro 14,00

Anno di pubblicazione: 2003

Li Vigni ricostruisce le dinamiche della morte di Enrico Mattei accogliendo la tesi dell’attentato, accettata dalla maggior parte degli studiosi e provata dalle conclusioni dell’ultimo processo celebrato a Pavia nel 1995. L’autore basa sulle carte processuali la ricostruzione materiale del sabotaggio e su documenti dei servizi segreti italiani ed esteri quella del quadro politico-economico che può aver portato al tragico epilogo, il 27 ottobre 1962, di un’esperienza di direzione industriale particolare, com’era quella di Mattei, avversata e criticata da molti in Italia ed all’estero. Il mutamento dell’importanza degli idrocarburi, dopo la Seconda Guerra mondiale, per la crescita dell’economia dei paesi industrializzati, e quindi il maggiore peso di questi nel condizionare le relazioni internazionali, hanno portato molti a cercare all’estero possibili responsabilità. Li Vigni invece focalizza l’attenzione sulla situazione italiana dando ampio rilievo alle ultime iniziative industriali dell’ENI in Sicilia. L’autore ha ragione ad insistere sulla possibilità di pressioni politiche e mafiose che, intrecciate fra di loro, abbiano condizionato le ultime decisioni di Mattei e che gli interessi forti da cui derivavano quelle pressioni siano all’origine della decisione di eliminare un personaggio chiave il cui potere non era più funzionale alle esigenze di chi lo aveva appoggiato e coperto. La pista da seguire quindi, per svelare uno dei tanti misteri dell’Italia, potrebbe essere tutta italiana e le responsabilità internazionali invece, tanto ricercate, non avrebbero un ruolo di regia ma soltanto di avallo e copertura. Per capire quanto la morte di Mattei sia legata a poteri forti dello Stato si deve tener conto dei depistaggi e delle manipolazioni delle prove che negli anni successivi non hanno permesso di accertare la verità. In particolare, Li Vigni cerca di provare il collegamento fra la morte di Mattei e quella Mauro De Mauro che indagava sugli ultimi giorni trascorsi in Sicilia dal presidente dell’ENI, per conto del regista Rosi, impegnato nella stesura della sceneggiatura per il suo film su Mattei.
L’ipotesi di Li Vigni è interessante e avvalorata da molti documenti e dalle testimonianze del processo di Pavia. L’autore però non ha sempre citato correttamente l’origine delle fonti e, in alcuni casi, imprecisioni sulle date e sul ruolo di protagonisti della vicenda pesano sul valore dell’opera. Inoltre, l’autore avrebbe dovuto evidenziare che già Riccardo De Sanctis, in Delitto al potere (1972), aveva raccolto elementi importanti, sia sulle responsabilità italiane che sul collegamento fra la morte di De Mauro e la vicenda Mattei. Li Vigni non riesce a distaccarsi dalla linea classica che hanno seguito quasi tutte le opere che si occupano di Mattei. Il voler cercare nelle decisioni del fondatore dell’ENI, ogni volta un elemento di rottura con interessi economici e politici importanti, ha contribuito a creare e rafforzare il mito dell’uomo ma, dal punto di vista della ricerca storica, non ha aiutato a comprendere né la portata di quelle scelte, né il disegno che le sorreggeva. I motivi che portarono alla morte di Mattei rimangono un mistero, ma ancora oggi, molti elementi della sua vita non risultano chiari e restano avvolti dal silenzio.

Lorenzo Costa